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“Abbiamo sbagliato, SCUSATECI” dal team di Whatsapp.

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Con l’avvento degli smartphone e la possibilità di poter utilizzare internet anche lontani dalla propria casa, Jan Koum e da Brian Acton, due ex impiegati della società informatica Yahoo!, fondarono un’app che permettesse l’invio e la ricezione di messaggi istantanei utilizzando il proprio piano internet mobile senza dover pagare il costo dei messaggi come invece succedeva e succede per gli sms.

Più semplicemente, inventarono una chat tra tutti i possessori dell’app e aventi il corrispettivo numero telefonico salvato in rubrica.


L’idea del nome, nasce dall’espressione inglese “What’s Up?” che significa “Come va?”, unita poi ad App che sta per applicazione, appunto. Privo di notifiche push, l’utente veniva avvisato con un messaggio di testo (SMS), di aver ricevuto un messaggio Whatsapp. Con l’acquisizione di un numero sempre maggiore di utenti in pochissimo tempo, visto il fatto che permetteva di non spendere alcun centesimo per l’invio di messaggi, e gli aggiornamenti inevitabili, si introdussero le notifiche push, liberando del tutto gli utenti dai messaggi di testo.

 Nel 2014, la società venne acquisita da Mark Zuckerberg, CEO  di Facebook, per 19 miliardi di dollari, assicurando però l’assenza di pubblicità nel software.

In questo modo, l’app venne perfezionate ancora di più, garantendo la compatibilità di software anche su Android, Symbian e Blackberry, dapprima inesistenti.

Con l’introduzione della STORIA, dove c’è la possibilità di inserire di foto e video che si cancellano in 24 ore, Whatsapp si avvicinava sempre di più ad un social network.

Non è stato vista di buon gusto la funzione storia, e per poter tornare indietro e correre ai ripari, la società ha deciso di ripristinare gli stati permanente, su cui si poteva scrivere una frase rappresentativa. Ciò non vuol dire che scompariranno gli stati attuali (quelli tanto simili alle Storie di Snapchat), ma semplicemente che ogni utente sarà libero di scegliere tra l’uno e l’altro. E anche di scegliere entrambi.

Sarà di nuovo il boom di Whatsapp, o si inizierà a girarsi intorno e vedere app come Telegram?

Tags : aggiornamentoandroidappiostecnologiawhatsapp
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Autore Redazione