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Consiglio regionale della Campania vara leggi su Ecomusei e Turismo itinerante

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NAPOLI (ITALPRESS) – Il Consiglio Regionale della Campania, presieduto da Gennaro Oliviero, ha approvato (con 30 voti favorevoli, 9 contrari e 2 astenuti), a maggioranza, con il voto contrario dei gruppi del centrodestra, del M5S, della consigliera Maria Muscarà (gruppo misto), e l’astensione dei consiglieri Valeria Ciarambino (gruppo misto) e Gennaro Cinque (Moderati e Riformisti) il Disegno di legge ‘Disposizioni urgenti di adeguamento normativò, ‘finalizzato a superare i rilievi del Governo e di integrare le attuali disposizioni in materia di riordino del servizio idrico integrato ed in materia di diritto allo studio universitariò, ha spiegato il Presidente della Commissione Bilancio, Francesco Picarone (Pd), che ha aggiunto: ‘sulla base di tale provvedimento, in Commissione sono pervenute proposte emendative che apportano ulteriori modifiche a leggi regionali tra cui, quelle per potenziare i collegamenti con le aree interne, nuove norme in materia di bonifica integrale, norme per l’efficientamento del sistema ambientale, per il rilancio delle attività produttive, per il risanamento della finanza regionalè.
‘Gli interventi in materia di diritto allo studio universitario lo penalizzano perchè si va in controtendenza rispetto a quanto accade negli altri settori dei servizi all’utenzà, ha evidenziato il consigliere Aurelio Tommasetti (Lega), che ha aggiunto: ‘si prevede, inoltre, il raddoppio dei compensi dei consigli di amministrazione che passerebbe dal 15% al 30% delle indennità dei consiglieri regionali mentre per il presidente è previsto un compenso nella misura del 60%. Una scelta inaccettabile rispetto alle gravi difficoltà che gli studenti devono affrontare per garantirsi il diritto allo studio universitariò.
‘Questa maggioranza ha assunto un impegno per il diritto allo studio universitario, tanto che la Regione Campania è la prima per erogazione di borse di studio, e questa normativa va in tale direzione. Per quanto riguarda il compenso dei componenti del cda, esso va confrontato con i componenti dei cda degli altri enti e bisogna tenere conto dell’importanza del ruolo svolto che va giustamente retribuitò, ha sottolineato il consigliere Luigi Cirillo ( Europa).
‘Annunciamo il voto contrario a questo disegno di legge che doveva servire solo per adeguamenti normativi ed, invece, prevede nuovi interventi normativi che tolgono ai cittadini la possibilità di avere rappresentanti nella consulta per la gestione del servizio idrico – ha osservato il consigliere Gennaro Saiello (M5S) – e va nella direzione di alimentare enti strumentali e carrozzoni inutili, tornando al 2016 quando proprio De Luca volle abolirlì.
Critica anche la consigliera Maria Muscarà (gruppo misto): ‘l’acqua, bene pubblico primario, viene ‘regalatà alle multiutility, è una scelta grave ed incomprensibile e voteremo contrò.
‘Tengo a sottolineare l’importanza di un mio emendamento per creare una maggiore equità tra l’istituto delle case vacanze e quello dei bed&breackfast, un tema che richiede un intervento normativo più ampiò, ha aggiunto la Vice presidente Valeria Ciarambino, promotrice anche di ordini del giorno collegati al disegno di legge e approvati dal Consiglio, sulla prevenzione dei disturbi alimentari e sul recepimento delle linee guida sui pronto soccorso da parte della Regione.
Il Consiglio ha, inoltre, approvato (con 32 voti favorevoli e 6 astenuti) la ‘Ratifica dell’intesa tra le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano per l’istituzionalizzazione della Conferenza delle Regioni e delle Province autonomè Delibera di Giunta regionale n. 720 del 20 dicembre 2022: ai sensi dell’articolo 117, comma 8, della Costituzione, degli articoli 3, comma 2, e 26, comma 4, lettera i), dello Statuto regionale, il disegno di legge ratifica l’Intesa, sottoscritta il 6 dicembre 2022, tra le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano per l’istituzionalizzazione della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, quale organismo di coordinamento politico tra le Regioni e le Province autonome, al fine di discutere e valutare possibili convergenze su tematiche di interesse comune, anche per il confronto con il Governo, per il raggiungimento delle seguenti finalità: promuovere la definizione di proposte, posizioni comuni ed iniziative, esprimere pareri su temi di interesse delle Regioni e delle Province autonome, al fine di rappresentarle al Governo e al Parlamento e agli altri organismi centrali dello Stato e alle istituzioni dell’Unione Europea; svolgere attività istruttoria rispetto agli atti posti all’ordine del giorno della Conferenza Stato-Regioni ed Unificata di cui al d.lgs. 281/1997 e in tutte le sedi di concertazione interistituzionale; promuovere il raccordo con le associazioni rappresentative delle autonomie locali a livello nazionale ed europeo; promuovere il raccordo e le intese per la cooperazione istituzionale tra le Regioni e Province autonome, per la definizione di indirizzi condivisi e l’esercizio coordinato delle rispettive competenze e funzioni.
Proseguendo i lavori, il Consiglio ha approvato (con 37 voti favorevoli e un astenuto) la proposta di legge ‘Riconoscimento e promozione degli ecomusei della Campanià, Testo unificato frutto delle iniziative della Vice presidente del Consiglio Regionale della Campania, Valeria Ciarambino, e di altri consiglieri, la quale ha spiegato: ‘la proposta di legge riconosce e promuove gli ecomusei, realtà già esistenti sul territorio regionale e che richiedono un intervento normativo per uniformarne gli standard, come istituti culturali, pubblici o privati, senza scopo di lucro che curano le attività di ricerca, conservazione, valorizzazione di un insieme di beni culturali, rappresentativi di un territorio; essa delinea il loro procedimento di riconoscimento, ne prevede la denominazione e il marchio, istituisce il Comitato tecnico-scientifico, il forum regionale degli operatori del settore ecomusealè.
Il Consiglio ha, poi, approvato all’unanimità (con 36 voti favorevoli) la proposta di legge ‘Norme in materia di turismo itinerante: Garden Sharing e Aree di sosta caravan e autocaravan’, ad iniziativa del capogruppo di Italia Viva Tommaso Pellegrino, insieme con i consiglieri del gruppo di IV Vincenzo Santangelo, Francesco Iovino e Vincenzo Alaia.
‘La proposta di legge è finalizzata a valorizzare il cosiddetto ‘turismo all’aria apertà, che consente di fruire in modo ravvicinato delle bellezze paesaggistiche e artistiche, delle tradizioni e delle produzioni locali sia artigianali che enogastronomiche, in particolare in Campania, dove il turismo itinerante è particolarmente diffuso – ha spiegato Pellegrino -; l’obiettivo della proposta di legge è quello di ampliare le aree di sosta e di creare una rete virtuosa, attraverso il turismo itinerante, tra comuni limitrofi e soggetti privati, contribuendo allo sviluppo sia dei grandi centri sia di quelli più piccoli e nelle aree interne della Regione che offrono uno scenario naturalistico, paesaggistico, storico, culturale ed enogastronomico difficilmente ripetibile attraverso altre soluzioni di viaggio tradizionali. Essa tende, inoltre, alla valorizzazione dei Comuni della Campania, anche di piccole dimensioni, anche prevedendo la concessione di contributì, ha aggiunto Pellegrino. L’articolato disciplina le aree di sosta, la loro localizzazione, gli interventi a favore delle persone con disabilità, l’affidamento delle aree, il garden sharing, ovvero la possibilità da parte di soggetti privati di mettere a disposizione dei turisti itineranti, provvisti di mezzi mobili propri o allestimenti mobili di pernottamento, spazi all’aperto o aree verdi pertinenziali alla propria abitazione con offerta di servizi.
Il Consiglio ha, inoltre, approvato all’unanimità (con 36 voti favorevoli) la proposta di legge alle Camere ai sensi dell’articolo 121 della Costituzione ‘Modifiche al Codice penale, al Codice di procedura penale e alla legge 21 aprile 2011, numero 62 in materia di tutela del rapporto tra detenute madri e figli minorì, presentata dal Presidente del Consiglio Regionale della Campania, Gennaro Oliviero, che ne ha sottolineato ‘il grande valore in termini di civiltà e di tutela dell’infanzià.
‘I bambini non devono varcare la soglia del carcere insieme con le loro madri detenute – ha detto il Presidente della I Commissione Giuseppe Sommese (Azione) -. in tale ottica, la proposta di legge punta a favorire il ricorso alle case-famiglie quando la detenzione riguardi donne con prole non superiore a sei anni. Tale esperienza viene ritenuta preferenziale rispetto agli istituti di custodia attenuata per detenute madri (Icam) che mantengono una connotazione tipicamente detentiva, con conseguenze dannose per i minori in essi ospitatì.
La proposta di legge prevede modifiche al codice di procedura penale e precisamente agli articoli 275 e 285bis escludendo totalmente la custodia cautelare in carcere per le mamme con figli fino a sei anni (attualmente è previsto se sussistano esigenze cautelari di eccezionale rilevanza), e prevedendo il ricorso all’Icam nel caso sussistano esigenze cautelari di eccezionale rilevanza. Inoltre, la proposta di legge interviene sull’articolo 293 del codice di procedura penale, ovvero sulla fase esecutiva delle misure cautelari, prevedendo che gli ufficiali e gli agenti di polizia giudiziaria incaricati di seguire la misura debbano inserire nel verbale di arresto l’eventuale presenza di circostanze che potrebbero determinare il divieto di applicazione della custodia cautelare in carcere. La proposta di legge interviene, inoltre, sugli articoli 146 e 147 del Codice penale, innalzando a tre anni (oggi un anno) la soglia di età del minore al di sotto della quale è stabilita l’incompatibilità assoluta con il regime detentivo per la madre, e sull’articolo 3 della legge numero 62 del 2011 per eliminare il vincolo normativo previsto per la realizzazione delle case-famiglia protette senza oneri per lo stato e prevedendo la possibilità per l’amministrazione centrale di finanziare, anche solo parzialmente, la realizzazione di nuove case-famiglia.
Il Consiglio ha, di seguito, approvato (con 29 voti favorevoli), 1 contrario e 6 astenuti) con i voti favorevoli di centrosinistra e centrodestra e con l’astensione dei gruppi della Lega e del M5S, il Regolamento ‘Ordinamento amministrativo del Consiglio regionalè (Delibera dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale numero 137 del 28 marzo 2023) – la nuova struttura organizzativa del Consiglio regionale della Campania viene improntata ai modelli organizzativi delle assemblee parlamentari, con il fine di assicurare i servizi di supporto necessari al migliore esercizio delle funzioni di legislazione, di indirizzo e di controllo dell’organo consiliare, di garantire la massima centralità del Consiglio regionale, con una conseguente differenziazione delle funzioni di ‘linè che assicurano le azioni tipiche del ‘core business’ dell’Ente, liberando le stesse dalle funzioni di natura strumentale, completamente affidate alla direzione generale preposta al fine del più efficace supporto amministrativo per la regolare gestione dell’Ente. In tale ottica, il nuovo ordinamento del Consiglio regionale, nel pieno rispetto dei principi e delle finalità della legge regionale numero 11/2022, è informata a criteri di razionalizzazione organizzativa, prevede una struttura di concreto supporto ai Consiglieri regionali per caratterizzare ulteriormente la centralità della funzione legislativa del Consiglio regionale all’interno dell’organizzazione, secondo le formule tipiche delle assemblee parlamentari e per migliorare la produzione normativa in termini qualitativi e quantitativi; contempla una puntuale elencazione delle funzioni demandate a ciascuna struttura, evitando eccezioni di incompetenza che ritardano l’azione amministrativa; realizza la flessibilità nell’organizzazione degli uffici regionali, demandando eventuali successivi adattamenti all’Ufficio di Presidenza, sentito il Comitato di direzione amministrativa; realizza il contenimento della spesa in considerazione della contrazione del numero delle strutture.
Il Consiglio ha, infine, approvato la Delibera ‘Rendiconto della Gestione del Consiglio regionale della Campania per l’esercizio finanziario 2022’ (Delibera dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale numero 148 del 22 maggio 2023) di approvazione del rendiconto gestionale, atto obbligatorio e non discrezionale, riguarda la ricognizione delle risultanze contabili, finanziarie e patrimoniali della gestione dell’esercizio finanziario del Consiglio regionale relativo al 2022, ed è corredata dalla relazione favorevole dell’organo di revisione contabile. Dal rendiconto risulta un avanzo di amministrazione di 35.677.520,54 euro.
Le nomine sono state rinviate alla prossima seduta.
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