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Sport

Le aspettative dei tennisti italiani a Wimbledon

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AGI – Sarebbe bello poter sperare che Matteo Berrettini, finalista a Wimbledon due anni fa (un lasso di tempo tutto sommato non grande ma che nel tennis può assumere i connotati di un’era geologica), sorprenda tutti e sia in grado di competere per ripetere o migliorare quel risultato. Non sarà cosi’ purtroppo: Matteo è sì a Londra da giorni, dove, come certificano i suoi post su Instagram, si sta allenando: ma le sue condizioni – al pari di quelle di Nick Kyrgios – sono un enorme punto interrogativo.

Nelle prossime ore si saprà se Matteo prenderà parte al torneo: il video di una sua sessione di allenamento di qualche giorno fa non induce a particolare fiducia: l’azzurro appariva assai trattenuto nel colpire la palla e non particolarmente incline a movimenti repentini.

Le condizioni di Sinner

Pare invece assai fiducioso Jannik Sinner che pure è reduce dal ritiro del Queen’s, mentre stava giocando contro Bublik, poi vincitore del torneo. Jannik lo scorso anno a Church Road si fermò ai quarti, battuto solo in cinque set dal vincitore del torneo Djokovic, la sua immagine come alter ego di Alcaraz è stata sfruttata assai nella campagna promozionale del torneo e Wimbledon potrebbe essere per lui il trampolino di lancio capace di scaraventarlo molto in alto più di qualunque altro torneo al mondo. Se la condizione fisica non lo tradirà ancora una volta è lecito puntare su di lui.

Musetti (e gli altri)

Chi invece passo dopo passo sta iniziando a parlare con l’erba lo stesso linguaggio è Lorenzo Musetti: nessuno più di lui ha sulla carta gli strumenti tecnici per vincere sulla più insidiosa delle superfici. Il punto è capire se Lorenzo sta trovando via via la maturità necessaria per gestire al meglio i propri mezzi.

Per quanto riguarda l’altro Lorenzo, Sonego, il suo obiettivo potrebbe essere quello di non limitarsi a uno-due incontri di livello ma provare a entrare nella seconda settimana. E insieme a Marco Cecchinato che si è allenato sull’erba di Cattolica, non va affatto tralasciato Matteo Arnaldi che oggi, superando l’ultimo turno delle qualificazioni contro il portoghese Frederico Ferreira Silva si è conquistato, a 21 anni, la sua prima volta nel tabellone principale di Wimbledon.

In campo femminile gli occhi sono puntati su Camila Giorgi che non ama particolarmente l’erba: ma in un periodo in cui i valori del circus femminile (Swiatek a parte) variano rapidamente dentro un quadro di sostanziale parità perché non sperare che trovi il torneo della vita?

Redazione

Autore Redazione