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Cultura

L’estate sui treni storici italiani

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AGI – Affascinato e innamorato delle bellezze d’Italia, soprattutto dei suoi borghi e piccoli paesi, il New York Times torna a celebrare il Belpaese attraverso un servizio che guarda al suo “cuore verde”, cioè all’Umbria e ai suoi “tesori culturali e culinari facilmente raggiungibili in treno da Roma o da Firenze”, toccando Orvieto, Perugia, Assisi.

Il giornale descrive il tipo di viaggio partendo, da sud, cioè dalla Capitale, “dalla stazione centrale Termini” oppure “dalla massiccia stazione multipiano Tiburtina, facilmente raggiungibile con la metropolitana di Roma” e pagando tra 9 e 17 euro per un biglietto mentre da Firenze il viaggio in treno è al contrario, “partendo dalle città più settentrionali di Assisi e Perugia e proseguendo per Orvieto” da cui poi si può facilmente proseguire alla volta di Roma.

A Orvieto, “una funicolare (1,3 euro) condurrà fino alla città, che si trova su una rupe rocciosa, che domina una verde vallata circostante e guarda verso colline lontane”. Inevitabile la descrizione culinaria: “Tenete d’occhio la pasta spessa e locale detta umbricelli e le diverse varietà di pecorino e qualsiasi piatto che contempli il tartufo. I vini locali includono l’Orvieto Classico, uno dei bianchi più famosi d’Italia, e il rosso Montefalco”.

Per Perugia la testata consiglia il treno dal capoluogo umbro ad Orvieto, che impiega circa due ore, compreso un cambio a Terontola-Cortona con un biglietto da poco più di 10 euro. Poi, dalla stazione ferroviaria di Perugia “si deve attraversare una piazza e prendere una piccola monorotaia per 1,5 euro” dove scendendo a Pincetto “si è nel centro storico di Perugia, con vista sulle colline e sulle valli circostanti”.

Infine Assisi, che da Perugia dista circa 20 minuti di treno, acquistando un biglietto che varia da 3 a 5,25 euro per poi “salire sulla collina fino al centro di Assisi prendendo un autobus di collegamento che si ferma davanti alla stazione (biglietti acquistabili a bordo per 1,5 euro)”, precisa il quotidiano. Vedendo paesaggi, opera d’arte, chiese, cattedrali, basiliche, campanili, monumenti, gli affreschi di Giotto che ha decorato la chiesa descrivendo la vita di San Francesco.

Ma al di là di tutto quel che conta è il treno e il viaggio in treno attraverso paesaggi e una natura di un verde lussureggiante.

I treni storici in Italia

Tuttavia, come documenta anche il sito web della Fondazione Ferrovie dello Stato, l’Italia è ricca di tratte di treni storici e di percorsi ancora slow, come quello da Trieste Centrale a Pordenone oppure l’Irpinia Express, treno turistico che da Avelino porta a Lioni e Monteverde, percorsi minori ma suggestivi. O lo storico Pistoia-Castagno-Pracchia, ma anche il giro delle Città Unesco che unisce Portogruaro a Caorle per arrivare a Palmanova.

Per non parlare poi del Pietrarsa Express, che da Napoli Centrale arriva fin dentro al cuore del Museo Nazionale Ferroviari omonimo che si trova tra San Giovanni a Teduccio e Portici allestito nei locali delle ex Officine di Pietrarsa sulla spiaggia davanti alla stazione ferroviaria di Pietrarsa-San Giorgio a Cremano là dove si un tempo si trovava il Reale opificio borbonico, struttura ideata da Ferdinando II di Borbone. Qui si trovano tutti i tipi di treni, vagoni, carrozze, reali e non, per 36.000 metri quadrati, dei quali 14.000 coperti.

Per non parlare poi della Ferrovia dei Parchi negli atipiani maggiori d’Abruzzo, un treno storico da Sulmona a Roccaraso. Tuttavia per chi volesse, fosse curioso o volesse intraprendere un viaggio anomale lungo tratte inconsuete e anomale c’è l’ottimo pamphlet “Andar per treni e per stazioni” (Il Mulino 2016) scritto dal professor Enrico Menduni, ex docente di Roma Tre, che così ricorda il viaggio sui treni di un tempo lontano. 

“Le valigie sulla reticella con l’etichetta di lontani alberghi, il venditore di cestini da viaggio sul binario, il fischio del capostazione e la locomotiva che sibila: altrettante istantanee nostalgiche di un itinerario sentimentale che ha come protagonisti il treno e le stazioni”

Secondo Menduni, però, “l’immaginario del treno continua a vibrare” tant’è che oggi “con un grande sforzo tecnologico la ferrovia si prende la rivincita sull’automobile, accorciando l’Italia. Neppure noi, ‘disincantati viaggiatori’ sfuggiamo al suo fascino, quando tra Torino e Napoli, lungo la spina dorsale d’Italia, saliamo su uno dei nuovissimi treni ad alta velocità”.

Menduni consiglia il Firenze-Arezzo-Cortona-Chiusi-Orvieto-Orte, treno che una volta a Cortona si divideva per andare a Perugia costeggiando il Lago Trasimeno e passando per Tuoro. Oppure da Perugia si passa per Assisi, Foligno, Trevi, Terni e infine Orte. È estate, tempo di vacanze e relax, un biglietto vale forse la pena acquistarlo. Salendo in carrozza per un viaggio speciale.

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