ROMA (ITALPRESS) – Sono risultati di soddisfazione per noi, e la condividiamo con azionisti e clienti”. Così l’Ad di Banca Ifis Frederik Geertman commenta in una intervista a La Repubblica il semestre chiuso miglior semestre, con in utile netto a 91 milioni stime 2023 alzate a 160 milioni e la nuova politica di remunerazione che nel 2023 dovrebbe distribuirne il 69%.
«Siamo tra quanti stimano un altro modesto incremento dei tassi, poi la stabilizzazione nel 2024. Ma Ifis beneficia in piccola parte dei rialzi: ogni 100 punti base contano per noi circa 10 milioni di margine di interesse. In più raccogliamo principalmente su conti di deposito, con un costo della raccolta medio al 2,76% a giugno, 50 punti base più che a marzo e molto più della media delle banche commerciali italiane. Detto questo, lavoriamo per evitare che i margini si contraggano: riprezzando i crediti e aumentando i volumi – continua – Confido che sapremo farlo almenofino a fine 2023. Poi sul 2024 bisogna vedere come evolve lo scenario».
“Abbiamo solo 2 milioni di costo del rischio nel primo semestre, su 13 miliardi di attivi ma abbiamo accantonato altri 14 milioni extra, come riserva in caso di peggioramenti. Neanche sugli Npl acquistati vediamo flessioni di incassi nei conti: ma ciò potrebbe legarsi alla nostra condotta di recupero, sempre disponibile a spalmare le rate su periodi lunghi se serve. Tutto questo non vuol dire che un’inflazione duratura e attorno al10% non stia colpendo i ceti più deboli in Italia» continua Geertman “Le fusioni? Quanto a Ifis, non ci sono molte banche come noi da comprare. Oggi non abbiamo dossier sul tavolo, ma i nostri indici di liquidità e capitale sono alti, così continuiamo a presidiare specifiche aree in caso di occasioni per alzare volumi e margini».
– foto: ufficio stampa Banca Ifis –
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