AGI – Nessun precedente per violenza sessuale, ma danneggiamenti, aggressioni alle forze dell’ordine e una vita sempre al limite. A Rovereto Nwekw Chukwuka – il 37enne di origini nigeriane, senza fissa dimora che ha ucciso Iris Setti sabato sera – , è un soggetto conosciuto.
L’uomo dormiva in strada, molto spesso sotto l’effetto di alcol e droga. Infastidiva urlando i residenti del quartiere Santa Maria. Molestava verbalmente chi passava nel parco Nikolajevka. E i residenti più volte si erano lamentati con le forze dell’ordine degli atteggiamenti del 37enne, arrivato nel 2006 in Italia, sposato e con tre figli residenti in città ma che non hanno più rapporti con il papà da anni.
L’uomo era stato arrestato ad agosto del 2022: Il senzatetto aveva aggredito i passanti nel pieno centro del comune di 39 mila e 833 abitanti della provincia autonoma di Trento. Il pomeriggio del 21 agosto scorso aveva seminato il panico in via Benacense.
Nei video registrati dai residenti si vede che si aggira con fare aggressivo per la strada, terrorizzando i residenti e danneggiando le auto parcheggiate al lato della carreggiata. Le autorità riferiranno poi che poco prima era entrato in un locale dove aveva intimidito la clientela con una bottiglia rotta.
Oltre ad aver danneggiato l’auto dei carabinieri, l’uomo aveva preso a testate altre vetture mentre camminava in mezzo alla strada nel traffico cittadino. Aveva quindi tentato di aggredire un ciclista che aveva cercato di reagire prima di fuggire.
Si era poi opposto ai militari affrontandoli con spintoni, calci e pugni e per questo è stato arrestato con l’accusa di danneggiamento aggravato, resistenza e violenza a pubblico ufficiale. L’uomo a seguito dell’arresto dell’estate scorsa era stato raggiunto da misura cautelare con obbligo di firma dai militari dell’Arma di Rovereto dove, ancora fino a sabato, si era presentato ogni giorno.
Negli ultimi tempi aveva anche provato a chiedere un nuovo permesso di soggiorno, ma non solo non gli era stato concesso: i militari, avevano provato a chiedere l’inasprimento della pena, ma il giudice aveva negato la misura.