ROMA (ITALPRESS) – La scherma azzurra saluta l’Universiade di Chengdu con otto medaglie – due ori, quattro argenti e due bronzi – e una grande soddisfazione generale per una spedizione che ha confermato l’Italia delle tre armi al vertice internazionale. La delegazione azzurra ha saputo farsi valere in tutte le competizioni, comprese quelle in cui il podio è stato soltanto sfiorato. “I miei più sinceri complimenti ai nostri atleti per come hanno portato in alto il tricolore anche sulle pedane cinesi, in una kermesse dall’elevato livello tecnico”, il commento del presidente della Federazione Italiana Scherma, Paolo Azzi. “Eravamo reduci dalle indimenticabili emozioni degli Europei e dei Mondiali Assoluti, con 26 medaglie conquistate in totale e il successo nei medaglieri a livello sia continentale che iridato. Tenevamo però molto all’Universiade, perchè l’evento mancava da quattro anni e perchè è l’espressione di una delle caratteristiche più belle e significative della nostra disciplina: avere tanti ragazzi e ragazze in grado di valsi valere tanto nell’agonismo quanto nei rispettivi percorsi di studi. La scherma azzurra a Chengdu ha schierato 24 atleti di grande valore e le otto medaglie conseguite sono la testimonianza della bontà della nostra spedizione in Cina”, ha aggiunto Azzi.
Grande soddisfazione anche nelle parole di Andrea Cipressa, capodelegazione della scherma azzurra all’Universiade: “Otto medaglie rappresentano un ottimo risultato, che avremmo voluto ulteriormente arricchire, certo, ma questo è anche un pò il nostro modo di essere italiani, non accontentarci mai e puntare sempre a qualcosa di più. In generale, però, ci tengo a rivolgere un plauso a tutti i nostri atleti e ai componenti dello staff che li hanno seguiti con dedizione e professionalità”.
“Un ringraziamento particolare va poi al CUSI per il supporto quotidiano, e in particolare ad Alice Cometti che ci ha sostenuto costantemente. E’ stato un grande lavoro di squadra, in una manifestazione davvero da ricordare, con un’organizzazione all’altezza della situazione, dal villaggio al luogo di gara. Un’Universiade davvero d’alto profilo, in cui siamo orgogliosi d’aver dato all’Italia dello sport universitario il nostro contributo in termini di risultati”, ha proseguito l’olimpionico e direttore sportivo della Federscherma, che ha guidato lo staff composto dai maestri Francesca Bortolozzi per il fioretto, Fabio Di Lauro per la sciabola e Massimo Zenga per la spada, con la preziosa collaborazione del tecnico delle armi Damiano Valerio.
Dalla Cina, dunque, la scherma azzurra torna con otto medaglie. Due gli ori, firmati da Serena Rossini nel fioretto femminile e dalla squadra di sciabola maschile (Alberto Arpino, Dario Cavaliere, Leonardo Dreossi e Giacomo Mignuzzi); poi quattro argenti conquistati dalla fiorettista Elena Tangherlini, dalla spadista Sara Maria Kowalczyk e dalle formazioni femminili di fioretto (Giulia Amore, Anna Cristino, Serena Rossini ed Elena Tangherlini) e spada (Alessandra Bozza, Sara Maria Kowalczyk, Roberta Marzani e Gaia Traditi); infine i bronzi delle squadre degli spadisti (Filippo Armaleo, Giulio Gaetani, Simone Mencarelli e Giacomo Paolini) e dei fiorettisti (Davide Filippi, Francesco Ingargiola, Giulio Lombardi e Tommaso Martini). Risultati che confermano come anche all’Universiade cinese la scherma italiana abbia fatto in pieno la sua parte.
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