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Droga dalla Campania e Roma al Sud Pontino, sgominata organizzazione

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ROMA (ITALPRESS) – A Napoli, Isernia, Vercelli, Melfi (PZ), Minturno (LT), Santi Cosma e Damiano (LT) e Castelforte (LT), i militari del Comando Provinciale dei Carabinieri di Latina, con l’ausilio di elicotteristi e di unità cinofile hanno eseguito un’ordinanza nei confronti di 17 persone (4 in carcere, 2 ai domiciliari, 3 divieto di dimora, 8 obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria). Sono accusate di detenzione di sostanze stupefacenti finalizzato allo spaccio nonchè di porto di armi comuni da sparo illegalmente detenute.
L’ordinanza di custodia cautelare ricostruisce l’attività di spaccio di narcotico (cocaina, hashish e marijuana) effettuata da un gruppo criminale operante nel sud Pontino, e più specificatamente nel territorio di Castelforte, Santi Cosma e Damiano e comuni limitrofi, cui facevano parte alcune persone
collegate al clan “Mendico- Antinozzi” (collegato alla più vasta organizzazione criminale del “clan dei casalesi”), la cui esistenza era stata acclarata dalla Corte di Assise di Latina a seguito di un’indagine (denominata ANNI 90) condotta dal Nucleo Investigativo del Comando Provinciale dei carabinieri di Latina.
L’indagine ha consentito appurare una fiorente attività di spaccio di tipo cocaina hashish e marijuana, nei Comuni di SS. Cosma e Damiano, Castelforte, Minturno Formia e
Cassino; individuare i canali di approvvigionamento del narcotico proveniente da Napoli e Roma; sequestrare complessivamente 318,3 grammi di cocaina, 375,77 grammi di hashish e 373,81 grammi di marijuana; arrestare in flagranza 10 persone; denunciare alla competente autorità giudiziaria 2 persone per traffico di sostanze stupefacenti ed altre 2 persone poichè detenevano illegalmente armi comuni da sparo (una browning cal. 7.65, una Ruger cal. 380 ACP ed un Revolver Taurus cal. 410); segnalare alle competenti autorità amministrative diverse persone per uso non terapeutico di sostanze stupefacenti.
Nello specifico, lo stupefacente, una volta reperito dalla limitrofa Campania o da Roma, veniva smistato ai vari spacciatori per la successiva vendita al dettaglio nei comuni del Sud Pontino. Particolari cautele venivano attuate sia nel trasporto dello stupefacente, mediante il metodo della “staffetta”, sia nelle conversazioni telefoniche nel corso delle quali si utilizzavano applicazioni di messaggistica istantanea volte ad
eludere le ordinarie attività intercettive.

– foto: ufficio stampa Carabinieri –

(ITALPRESS).

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