Chiudi
Sport

Il filosofo Farioli sbanca Parigi e arriva Grosso a Lione, è la Ligue 1 “des Italiens”

il-filosofo-farioli-sbanca-parigi-e-arriva-grosso-a-lione,-e-la-ligue-1-“des-italiens”

AGI – La Ligue 1 parla italiano: l’allenatore del giorno è Francesco Farioli che nell’anticipo del venerdì sera con il suo Nizza ha espugnato il Parco dei Principi, battendo 3-2 lo stellare Paris Saint Germain di Mbappé.

Poche ore dopo è arrivata l’ufficializzazione di Fabio Grosso come nuovo tecnico dell’Olympique Lione con un contratto biennale: il 45enne giustiziere dei Bleus al mondiale del 2006 dovrà salvare il club della terza città francese, precipitato nei bassifondi della classifica.

A 34 anni Farioli è la vera sorpresa del calcio francese: grazie a tre pareggi e due vittorie di fila, compresa quella prestigiosissima di Parigi, con lui in panchina il Nizza sta tornando ai fasti dell’era di Christophe Galtier. L’impresa dei rossoneri della Costa Azzurra, vittoriosi con una doppietta del bomber nigeriano Terem Moffi autore anche dell’assist per Gaetan Laborde, è valsa al tecnico toscano i complimenti del tecnico dei parigini Luis Henrique (“Mi piace e la sua squadra è difficile da affrontare”) e un bell’8 in pagella dall’Equipe. 

“L’italiano era venuto per giocare e pressare i parigini, non per soffrire”, ha osservato il giornale francese, “tutto è avvenuto come aveva previsto e immaginato. Con la fortuna di avere un Moffi in stato di grazia”.

Finora Farioli, un ex portiere a livello dilettantistico che era stato preparatore dei portieri sotto Roberto De Zerbi al Benevento (2017-2108) e al Sassuolo (2018-2020), aveva avuto esperienze da allenatore solo nella Superlig turca. Sulla panchina del Fatih Karagümrük e poi come allenatore dell’Alanyaspor dove puntando sui giovani aveva raggiunto un meritato quinto posto (con record di punti) nel 2021-2022, prima dell’esonero nel febbraio scorso con la squadra sull’orlo della retrocessione. 

Il calcio di Farioli è fatto di possesso palla, intensità, aggressività in entrambe le fasi di gioco, verticalità e presenza nella metà campo avversaria. In passato ha detto di ispirarsi per motivi diversi a De Zerbi, con cui ha lavorato, e poi a Spalletti, Terim, Gasperini, Guardiola, Arteta e Bielsa.

Quest’ultimo, ‘El Loco’ argentino, è considerato il ‘filosofo del calcio’, definizione che potrebbe attagliarsi anche a Farioli che a 23 anni si laureò in Filosofia a Firenze con una tesi dal titolo “Filosofia del gioco: l’estetica del calcio e il ruolo del portiere”. Una base di studi che lo ha reso anche uno psicologo dei suoi calciatori: “Essere un buon motivatore aiuta molto”, ha spiegato.

Al Nizza è arrivato dopo che a lui si era interessata la Sampdoria del nuovo patron Andrea Radrizzani per il progetto di rinascita in Serie B. “Io rappresento la categoria degli ultimi, non ci possiamo permettere rilassamenti, se andiamo a 999 c’è qualcuno che ci mangia”, si era presentato così in Costa Azzurra. E sulla Promenade des Anglais il ‘filosofo’ ha già molti seguaci…

 

Redazione

Autore Redazione