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Casa del Cinema, il 18 ottobre evento sulla tragedia del Vajont

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VENEZIA (ITALPRESS) – Mercoledì 18 ottobre alle 17 evento speciale alla Casa del Cinema del Settore Cultura del Comune di Venezia per ricordare la tragedia del Vajont nella ricorrenza dei sessant’anni. In programma alle ore 17 c’è il documentario “Il dovere del ricordo: la lezione del Vajont sessant’anni dopo il disastro” di Edoardo Bianchi e Andrea Lattanzi. A presentare il documentario alla Casa del Cinema ci sarà Paolo Cagnan, condirettore quotidiano veneti GEDI. Pochi giorni fa, il 9 ottobre, cadevano i sessant’anni dalla tragedia che ha sconvolto i comuni attorno alla diga del Vajont; nell’anniversario del disastro, lunedì a Longarone erano presenti alle celebrazioni il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro. “Il dovere del ricordo”: la lezione del Vajont sessant’anni dopo il disastro di Edoardo Bianchi e Andrea Lattanzi riflette sulla tragedia della Diga del Vajont. Cosa resta del Vajont sessant’anni anni dopo? Quale lezione avremmo dovuto imparare e in che misura l’abbiamo effettivamente appresa? Sei decenni dopo il disastro che uccise 1910 persone, delle quali 487 bambini, il documentario “Il dovere del ricordo” torna sui luoghi della tragedia per capirne ragioni e conseguenze. 33 minuti di interviste e pensieri nei quali sopravvissuti, scrittori, giornalisti, geologi e personaggi del mondo culturale si confrontano sul rapporto fra uomo e natura.

“Erano le 22:39 del 9 ottobre 1963 quando dal monte Toc si staccò l’enorme frana che, precipitando nel lago artificiale della diga, generò la potentissima onda d’acqua e detriti che rase al suolo Longarone e buona parte delle valli circostanti. 1910 morti, dei quali 487 bambini, restarono uccisi da quella che più volte è stata definita la madre di tutte le tragedie. Tragedia sì, ma prevedibile, come la storia e i processi hanno accertato. La frana, di natura paleolitica, era nota ai tecnici della Società Adriatica Di Elettricità (SADE), che aveva curato il progetto e la realizzazione della diga nell’arco di tre decenni. Eppure, nonostante questo e nonostante le avvisaglie di una natura mai domabile, niente fu fatto per impedire un destino già scritto. Ma sei decenni dopo il disastro, cosa resta del Vajont? Quale lezione avremmo dovuto imparare e in che misura l’abbiamo effettivamente appresa? Grazie alle parole di sopravvissuti, scrittori, giornalisti, alla conoscenza del geologo Mario Tozzi e alla sensibilità del maestro Remo Anzovino proviamo a rispondere a queste domande ripercorrendo la storia del disastro”. (Edoardo Bianchi e Andrea Lattanzi).. Sarà presente Paolo Cagnan, condirettore quotidiano veneti GEDI.

foto: ufficio stampa comune di Venezia

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Autore Redazione