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La guerra a Gaza sconvolge anche i mondiali giovanili di scacchi in Egitto 

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AGI – Il conflitto in Medio Oriente colpisce anche il mondo degli scacchi giovanili. In queste ore c’è molto fermento a Sharm el-Sheikh, in Egitto, dove oggi si sarebbero dovuti aprire i mondiali Under 8, Under 10 e Under 12, per i timori di possibili attentati contro obiettivi occidentali. La nota località turistica, infatti, si trova all’estremità meridionale della penisola del Sinai, non lontanissima dal confine con Israele e la Striscia di Gaza.

Alcune federazioni nazionali di primissimo livello, come quella indiana e quella francese, hanno ritenuto che il clima di tensione nel mondo arabo e la distanza tra le zone di guerra e Sharm el-Sheikh, circa 400 chilometri, fossero troppo pericolosi per garantire la sicurezza ai partecipanti, considerando anche la loro giovanissima età. Per la sicurezza dei bambini (sono circa 600 gli iscritti), e la problematica concentrazione in uno stesso luogo di accompagnatori e organizzatori, alcune federazioni hanno quindi deciso di non far partire le proprie delegazioni verso l’Egitto.

Una presa di posizione che si aggiunge a quella gia’ adottata dalla federazione Usa nello scorso maggio, prima dello scoppio della guerra, quando non fu concessa l’autorizzazione ai ragazzi americani di partecipare all’evento, considerando non sicuro il luogo prescelto. Il tutto nonostante le rassicurazioni fornite, nelle ultime ore, dalla federazione egiziana e da quella internazionale, sulle misure adottate per prevenire ogni possibile rischio. La sede dei mondiali è la stessa in cui si è tenuta la COP27 sui cambiamenti climatici.

FIDE would like to officially confirm that the World Cadet U8, U10, U12 Championships 2023 in Sharm el Sheikh, Egypt, was rescheduled. Round 1 will start with a one day delay, on October 16, due to technical reasons and in order to ensure the tournament organisation reaches all… pic.twitter.com/cxxw5hjBZt

— International Chess Federation (@FIDE_chess)
October 14, 2023

L’inizio della competizione, intanto, è stato posticipato di 24 ore per ragioni ‘tecniche’, probabilmente di natura logistica. Una decisione imposta dall’indecisione di molti partecipanti se recarsi o meno in Egitto. Se Parigi e Nuova Delhi hanno infatti preso una posizione netta, espressa dalle autorità nazionali scacchistiche insieme ai rappresentanti dei governi, sembra siano diversi i genitori di diverse nazionalità che hanno deciso, autonomamente, di restare a casa. Una scelta che potrebbe riguardare anche alcuni tra i 13 giovanissimi rappresentanti italiani.

Oggi, intanto, è prevista la riunione tecnica con i capitani delle squadre, un incontro di routine che precede tutti i grandi tornei ma che, in questa occasione, potrebbe rivelarsi molto importante per conoscere le misure adottate per far fronte ai possibili pericoli. Nelle prossime ore, quando saranno resi noti i primi accoppiamenti validi per il primo turno, si scoprirà quante saranno le assenze tra i piccoli giocatori. 

Redazione

Autore Redazione