AGI – La rinuncia alla nuova pista olimpica di bob e slittino a Cortina è “un disastro”, ripristinare quella dei Giochi di Torino 2006 a Cesana “sicuramente sarebbe un’ottima opportunità ma una decisione va presa velocemente”: ad affermarlo, in una intervista all’AGI, è Guenther Huber, campione olimpico di bob a due a Nagano 1998 assieme al frenatore Antonio Tartaglia.
“È un disastro perché senza Cortina in Italia non ci sono più piste ma c’è anche una forte preoccupazione per il futuro dello slittino e skeleton a livello internazionale: con questa politica temo che le tre discipline spariranno dalle Olimpiadi del domani e il bob è sport storico”.
Il rifacimento della pista ‘Eugenio Monti’ ai piedi delle Tofane, previsto nel masterplan vincente alla Sessione del Cio di Losanna del giugno 2019, avrebbe consentito di riavere in Italia una pista da bob e assegnare nell’ambito dei Giochi di Milano Cortina 2026 le medaglie di bob, slittino e skeleton. Ora il Governo ha aperto a una valutazione per eventualmente riattivare la pista di Cesana Pariol (utilizzata per i Giochi di Torino 2006) ma ad oggi è ‘morta’ perché nel 2011 è stata tolta l’ammoniaca che è uno dei sistemi di refrigerazione.
Per 2 volte ha pilotato il suo bob verso il podio olimpico: a #Lillehammer1994 e a #Nagano1998! Auguri a Günther Huber! @Fisiofficial pic.twitter.com/zAM04LZmK5
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October 28, 2017
Per Huber “non fare la pista a Cortina è una vergogna”. “Se i soldi verranno dati per il rifacimento della pista di Innsbruck (Igls) è come buttarli via perché poi si allenerebbero solo loro e a noi, come sempre accaduto, lascerebbero poche discese”.
“In Europa le piste sono sempre le stesse e non tutte sono omologate anche per il bob (Sigulda e Oberhof solo slittino, ndr)”, aggiunge. A suo dire a Cortina “si poteva fare, non bisogna costruire nessun ponte sulla pista, bastava modificare qualcosa, tutti hanno parlato di cifre enormi ma di questo passo come possiamo fare allenare i nostri giovani?”.
Huber, 57 anni, altoatesino campione del mondo sempre nel bob a due a Cortina nel 1999 e bronzo a cinque cerchi a Lillehammer 1994, con tre Coppe del mondo in bacheca, aggiunge: “Se togliamo le piste da sci in Italia come possiamo avere nuovi campioni in futuro? La stessa cosa vale per piloti di bob, slittino e skeleton”. L’AGI ha raggiunto a Lillehammer il direttore tecnico azzurro del settore, Maurizio Oioli, che conferma il tifo azzurro per una soluzione italiana.
“La pista di Innsbruck (Igls) necessita di lavori anche importanti, l’arrivo del tracciato pericoloso e la zona di riscaldamento da rivedere, ma in caso di rifacimento, chi pagherebbe le spese… forse lo Stato italiano? È una cosa da valutare con molta attenzione”.
Oioli poi aggiunge: “Per noi Igls o Sankt Moritz non farebbe differenza, cosa diversa se fosse Cesana perché sarebbe la nostra pista”. Attualmente gli atleti italiani – 17 in totale tra uomini e donne – si allenano a Lillehammer (budello olimpico di Hunderfossen) ad un costo di 40 euro a discesa per skeleton e 65 per ogni bob e on vengono effettuate più di quattro discese al giorno. “Certo, i costi sono molto alti, la gestione non è facile, bisogna essere oculati ma qui in Norvegia ci sono allenamenti delle varie Nazioni dalle ore 7 alle 21,30 – afferma Oioli –. Noi del bob non vogliamo polemiche, capiamo che è un discorso economico ma lancio un appello: cercate di farci lavorare al meglio, questo è il nostro lavoro, lo facciamo per l’Italia”.