ROMA (ITALPRESS) – Paura, ferocia, fame, rabbia, rovina: Max Gazzè traccia il campo semantico della guerra, prendendo in prestito alcuni versi dell’Iliade e dell’Orlando Furioso e, fuori da ogni schema commerciale, pubblica sui suoi social “L’epica della guerra”. Il brano è una riflessione quanto mai attuale sui conflitti, che causano in ogni caso distruzione, ma soprattutto su cosa li genera: l’odio è una reazione o una necessità? Gazzè lo domanda in modo provocatorio, con la sua arguta cifra cantautorale, la stessa con la quale, senza troppi giri di parole, pronostica una logica crudele, in base alla quale “non importa chi resiste ma chi arriva fino in fondo”. “L’epica della guerra” farà parte del nuovo album di Gazzè, “Amor Fabulas”, in uscita nel 2024 per Epic Records/Sony Music. L’artista sta eseguendo il brano live in anteprima nel suo tour nei teatri, “Amor Fabulas – Preludio”, proprio in apertura concerto: un telo bianco nasconde il palco, su questo immagini psichedeliche e ipnotiche accompagnano l’elettro-rock del brano, preludio al live e al nuovo disco. Dietro il sipario si intravedono solo ombre, Gazzè e i suoi musicisti.
Le stesse immagini proiettate durante il live, compongono il video che accompagna la traccia, postato oggi da Max con la scritta “L’epica della guerra, la storia insegna ma non ha scolari”, riprendendo la frase iconica di Gramsci. Gazzè, come già successo in passato, utilizza la musica come veicolo di un messaggio potente e questa volta sale sul palco per denunciare le assurdità di conflitti di cui tutti parlano ma di cui nessuno sottolinea il senso del grave, tutto appare schermato, visto (ma non guardato attentamente) e riportato (ma non raccontato) attraverso un display. “L’epica della guerra” sarà disponibile su tutte le piattaforme digitali da venerdì 24 novembre.
foto: ufficio stampa mncomm
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