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Cultura

Renato Zero presenta ‘Autoritratto” e invita ‘bisogna scendere in piazza’

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AGI – “Bisogna scendere in piazza. Non restare fra quattro mura. Noi lo abbiamo fatto per cose più leggere in passato. Oggi, davanti a tutto quello che succede c’è una vera urgenza. E invece ce ne stiamo davanti alla tv che è una grande bugia. Quello che offre oggi la tv è vergognoso. Gli abbiamo dato troppa importanza togliendo tempo agli amici, all’affetto, ai figli, a chi amiamo. Ci manca il coraggio”. È un Renato Zero combattivo e determinato quello che si presenta in conferenza stampa a Milano per il lancio del suo nuovo album dal titolo “Autoritratto” annunciando panche alcuni live a partire dal prossimo anno.

“Le vittorie – spiega l’artista- si ottengono sempre sulla piazza mettendo la propria faccia. E proprio adesso la piazza dovrebbe ripopolarsi. Viviamo in un giro vizioso dove non siamo più attori, ma spettatori impotenti” 

Zero affronta il tema dei femminicidi: “Ancora non abbiamo imparato la lezione- dice Zero – è incredibile. La donna paga tutto quello che un uomo non è riuscito a realizzare nella vita. E alla donna tocca subire questa rabbia”. Per il cantante, “è inutile partecipare ai talk in tv, oltretutto pagati. Trovo odioso che la gente venga pagata per esprimere opinioni. Bisogna chiedersi: e se succedesse a me? Bisogna denunciare solo che a volte questo è un percorso lento e fra la denuncia e la salvezza della ragazza coinvolta passa troppo tempo. Serve la piazza per farsi sentire”.

Il tema diventa poi quello dei giovani e dei testi a volte violenti delle canzoni: “Se un padre si rivolge alla madre insultandola, dicendole ‘sei una z” i figli acquisiscono questa espressione e poi raggiungono un microfono. Ed ecco come viene fuori un atteggiamento non adatto a un 18enne”, spiega Zero sottolineando che comunque “non dobbiamo giudicare il ragazzo, dobbiamo andare presso le famiglie e la risposta la troveremo sicuramente in quella sorta di non educazione. Sono vittime di una gestione cattiva e perversa di certe normative che nascono nelle famiglie. Ci aspettiamo che questi ragazzi non abbiano bisogno di menare le mani, far volare bedtemmie, ma vivano la spiaggia, il mare, l’orizzonte, il futuro”.

 Per Zero, “i giovani di oggi sono insicuri, e allora quando è così tutto diventa più difficile. Io dico sempre che si è giovani una volta sola così come per l’essere vecchio. Ma se da giovane sei stato bene, lo sarai anche da vecchio. Ora, come si può pretendere che questi giovani vengano su bene? La politica è disattenta rispetto ai giovani. Fateci caso, non li menziona. Guardate la vicenda degli alloggi universitari. Seicento euro per un posto letto sono assurdità. I ragazzi dovrebbero semmai spendere questi soldi in viaggi culturali, utili al loro studio. E invece li spendono per un posto letto! è offensivo! So che comunque qualcosa si sta muovendo. Ma il tempo gioca un ruolo fondamentale”.

Zero ne ha anche per la troppa burocrazia: “è una bestia vera, blocca tutto. A Roma ci vuole il contabuche e l’ortopedico accanto”. Niente capodanno a Milano per mancanza di fondi? “Ma come – si chiede l’artista – con tutte le mostre e le fiere che fanno mah” La prima della Scala?” Che occorre fare per partecipare? Se facciamo una foto alla platea – dice ridendo- alla fine ci accorgiamo che sono sempre gli stessi. Come i cartonati. Alcuni si fanno anche beccare mentre ronfano”.

Capitolo Sanremo ed eventuale tifo per Loredana Bertè sua storica amica.”Faccio il tifo per tutti quelli che nel corso del tempo hanno dato e avuto vicinanza tangibile con me”.

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