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Cultura

Vi racconto la storia di mio padre, un banchiere che sognava

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AGI – Vicepresidente  del Consiglio di amministrazione della Banca e Presidente di quello della Fondazione Mediolanum, Sara Doris ha scritto un libro come semplice figlia: ‘Ennio, mio padre’ (Piemme). Un  ritratto che passa dalla sfera intima a quella pubblica del celebre fondatore del Gruppo Mediolanum Ennio Doris ed inizia il giorno della prima convention aziendale seguita alla sua scomparsa nel 2021, per ripercorrere a ritroso l’avventura di tutta la sua vita.

Cresciuto nel piccolo paese di Tombolo, in provincia di Padova, in una grande casa priva di acqua corrente, il futuro innovatore della finanza mise a fuoco presto il proprio talento naturale per la matematica, ma alla base della sua creatività e delle sue caratteristiche caratteriali uniche è sempre rimasta  quell’infanzia semplice e spensierata fatta di estati senza scarpe, ma con molti sogni, in cui prese forma uno spirito visionario da adulto bambino.

Dopo aver trascorso un anno a letto per la nefrite, Doris viene mandato a studiare ragioneria a Treviso grazie un prestito dello zio, ma il suo impegno in lavori saltuari dopo lo scuola  viene notato dal direttore della Banca Antoniana di un paese del circondario che lo assume non appena preso il diploma.

Abituato  a portare i documenti loro necessari a casa dei clienti anche oltre l’orario di lavoro, Doris conosce  nel 1962 la figlia di uno di essi, di cui si innamora, ricambiato, e che diventerà la sua compagna di tutta una vita.

Nel frattempo la  carriera non smette di evolversi, nel 1968 lascia la Antoniana per diventare Direttore Generale delle Officine Talin, in seguito passa in Fideuram e infine in Dival, maturando dall’ininterrotto contatto con la gente nelle vesti di intermediatore finanziario  la sua idea  della necessità di costruire la finanza intorno alla persona. La svolta definitiva è un casuale incontro con Berlusconi a Portofino.

Ne germina un’intesa umana  e professionale che porterà Doris a dar vita concreta a un nuovo modo di fare consulenza mettendo insieme i servizi di una finanziaria, di un’assicurazione e immobiliari. I due fanno società al 50% e nel 1982 vede la luce Programma Italia, che poi diventerà Banca Mediolanum e infine il Gruppo Bancario Mediolanum con sedi in vari paesi del vecchio continente.

Quotato in Borsa dal 1996, oggi il Gruppo occupa quasi 10.000 persone a livello europeo. Insieme alla sua fulminante carriera di self made man, con l’andare delle pagine conosciamo sempre più a fondo l’uomo Ennio Doris, legato alle radici al punto di tornare a Tombolo ogni weekend anche dopo il trasferimento a Milano e inscindibile dalla famiglia e dagli amici di una vita.

Dotato di una capacità di previsione fuori dall’ordinario, ma anche di non comune empatia, tra tanti successi Doris compie il suo capolavoro in occasione della crisi finanziaria del 2008, quando al fallimento della Lehman Brothers  decide che nessuna perdita dovrà toccare gli azionisti e risarcisce chi ha perso i propri i risparmi con il denaro dei conti personali, senza nemmeno  coinvolgere la banca.

Con la prefazione del fratello dell’autrice Massimo e la postfazione della madre Lina, ‘Ennio, mio padre’ è l’atto di amore di una figlia, ma anche la dichiarazione d’intenti di una professionista della finanza decisa a continuare il lavoro del padre senza tradirne lo spirito fondante, ispirata dai suoi insegnamenti: mai lamentarsi né perdere la convinzione, restare vicini alle radici, praticare la solidarietà. 

I proventi del libro andranno alla Fondazione Ennio Doris, presieduta dall’autrice e istituita nel 2022 insieme alla madre Lina e dal fratello Massimo, oggi AD di Banca Mediolanum, al fine di sostenere e agevolare il percorso formativo di studenti meritevoli provenienti da contesti cultuali non favorevoli.

Redazione

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