AGI – Nuova luce su un gioiello storico e artistico nel centro di Piazza Navona a Roma: dopo aver attraversato quasi venti secoli di storia la Cripta di Sant’Agnese in Agone, recentemente restaurata, è stata protagonista di un nuovo progetto di illuminazione artistica e architettonica che, a ridosso del 21 gennaio, giorno in cui si celebra la Santa, restituisce alla Cripta la sua atmosfera intima originaria.
Donato da Webuild, multinazionale italiana nel settore delle costruzioni e dell’ingegneria civile, il progetto d’illuminazione, ideato dalla società Fabertechnica sotto la guida della Soprintendenza Speciale di Roma, punta a valorizzare le caratteristiche spaziali, architettoniche e artistiche della cripta cimiteriale costruita in uno dei luoghi di culto più visitati di Roma, in Piazza Navona, nel posto in cui, secondo la tradizione cristiana, la giovane Agnese subì il martirio, durante le persecuzioni di Diocleziano.
L’iniziativa, ha permesso di restituire alla Cripta la sua atmosfera intima e suggestiva, rispettosa della storia del martirio della Santa grazie a un complesso gioco di luci e ombre.
La Chiesa di Sant’Agnese in Agone, imponente e ricca di storia, è incastonata tra le aule e i fornici dello Stadio di Domiziano (86 d.C), e sorge sul luogo in cui, secondo la tradizione, nel 305 d.C. Agnese, una bella tredicenne romana, subì il martirio durante le persecuzioni dello stesso imperatore. All’interno della Chiesa sovrastante, un capolavoro indiscutibile del Barocco romano ultimato da Francesco Borromini (tra il 1653 e il 1657) per dono di san Pio X, è custodita la testa della martire, che aveva fatto voto di appartenere solamente a Cristo, suo sposo.
La tutela delle opere presenti è assicurata attraverso l‘impiego di Led, sorgenti prive di emissioni UV e a bassa emissione di calore, nel rispetto delle normative vigenti in materia di sicurezza per gli utenti e conservazione delle superfici affrescate.
La donazione, spiega una nota, rientra nell’agenda cultura del gruppo, un insieme di progetti culturali promossi e organizzati da Webuild, dopo l’iniziativa “Superbarocco” nell’ambito della quale Webuild, lo scorso anno, ha organizzato un concerto-evento proprio nella Chiesa a Piazza Navona.
Un’idea tumultuosa è quella celebrata nella Chiesa barocca di Sant’Agnese in Agone. La scopriamo in una nuova tappa del percorso con lo storico d’arte #ClaudioStrinati. Guarda il video: https://t.co/SX087N2Ss3#Webuild #Webuildgroup #agendacultura #Superbarocco #baroccoinscena pic.twitter.com/2Y77XonMWp
— Webuild (@Webuild_Group)
May 18, 2022
La chiesa di Sant’Agnese in Agone (perché sorge sopra la pianta di quello che anticamente era uno stadio per combattimenti e competizioni atletiche) è un prezioso scrigno dove storia del Cristianesimo e storia dell’arte si incrociano e creano un tesoro d’importanza architettonica, pittorica oltre che religiosa unico nel suo genere.
La cripta è peraltro l’unica parte superstite della costruzione originale, luogo di culto dei fedeli a partire dal VII secolo. Vi si accede dall’omonima cappella, attraverso la scala ai sotterranei, alla destra dell’Altare. Un ambiente che ha sempre subito gli effetti aggressivi dell’umidità di risalita, causata dall’idrografia del sottosuolo della città tanto che già nel 1653 il Borromini, subentrato nella direzione dei lavori, dovette finalizzare un primo risanamento degli ambienti compromessi dall’umidità.
Vittima di frequenti allagamenti, la cripta fu restaurata nuovamente nel 1885. Dopo molti altri interventi successivi ma non risolutori, nel 2017 è stato avviato con successo un nuovo progetto di restauro focalizzato anzitutto sul problema dell’umidità, priorità da affrontare prima di qualsiasi altro intervento di ripristino. Un risultato che è stato finalmente raggiunto nel 2020 grazie all’installazione di tecnologie avanzate di deumidificazione.
La realizzazione del nuovo impianto d’illuminazione, dopo gli imponenti restauri terminati nel 2022, è l’ultima sfida vinta dal team di esperti per far brillare la cripta in tutto il suo originario splendore.