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Confermate nel Gp di Monaco le aspettative su hard e medium

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MONTECARLO (MONACO) (ITALPRESS) – Fine settimana perfetto per Charles Leclerc che, finalmente, sfata il tabù Monaco. Dopo essere stato il più veloce nelle libere del venerdì e nelle qualifiche del sabato, il pilota monegasco ha trionfato oggi per la prima volta nella sua gara di casa, ottenendo così il suo sesto successo in Formula 1, con l’ultimo che risaliva al Gran Premio d’Austria del 2022. Per la squadra di Maranello questa è la vittoria numero 245 nella storia, la decima in questo Gran Premio. Sul podio sono saliti anche Oscar Piastri (McLaren), che ha eguagliato il suo miglior risultato (Qatar 2023) e Carlos Sainz (Ferrari), che a Montecarlo era già salito sul podio due volte (2021 e 2022), quando aveva terminato la gara al secondo posto.
Alla partenza i piloti si sono suddivisi in maniera quasi uguale fra chi ha optato per un primo stint con le Medium (nove: Leclerc, Sainz, Norris, Piastri, Albon, Ricciardo, Tsunoda, Zhou e Hulkenberg) e chi invece ha preferito la Hard (undici: Perez, Verstappen, Russell, Hamilton, Stroll, Alonso, Ocon, Gasly, Sargeant, Bottas e Magnussen). La bandiera rossa al primo giro, causata dalla collisione fra Perez e il duo della Haas, ha consentito a tutti i piloti che hanno potuto ripartire (Ocon è rimasto ai box per le conseguenze di un’altra collisione, col suo compagno di squadra) di assolvere all’obbligo di utilizzo di due mescole diverse senza dover fare un pit-stop: chi era partito con la C3 è passato alla C4, gli altri hanno fatto il contrario, tutti con la possibilità di arrivare fino alla bandiera a scacchi senza doversi fermare. L’unica eccezione è stato Sargeant, che è rimasto con il treno di Hard montato alla prima partenza. I successivi pit-stop sono stati effettuati soltanto quando si sono aperte delle finestre di traffico utili a cambiare set di gomme senza perdere la posizione in pista. Ad approfittare della situazione sono stati, nell’ordine, Bottas, Stroll, Hamilton, Verstappen e Sargeant che sono passati dalla Medium alla Hard e Zhou, che dalla Hard è passato alla Soft. L’unico che ha fatto due soste è stato il canadese dell’Aston Martin, costretto ad un pit-stop supplementare a causa di una foratura determinata da un urto contro le barriere di protezione. “Innanzitutto, complimenti a Charles Leclerc e alla Scuderia Ferrari per questa vittoria: possiamo solamente immaginare quanto Charles sia felice per aver trionfato sulle strade della città dov’è cresciuto – commenta Mario Isola, direttore motorsport Pirelli – Per quanto riguarda le gomme, già di solito la gara di Monaco non offre molti spunti e oggi anche quei pochi sono stati praticamente azzerati dalla bandiera rossa esposta già al primo giro. Infatti, l’interruzione ha reso non più necessario il pit-stop, come spiegato in precedenza. Sapevamo che sia la Hard che la Medium erano in grado di far completare l’intera distanza di gara se gestite adeguatamente e ciò è stato fatto praticamente da tutti i piloti. Si sono creati dei gruppi determinati dalle mescole montate e, al loro interno, si è un pò giocato a scacchi per provare a indurre all’errore gli avversari ma senza che mai si creassero davvero delle opportunità per un sorpasso o per un cambio di strategia capace di sparigliare le carte”. “Chi ha effettuato un pit-stop lo ha fatto gratis, vale a dire senza perdere la posizione – ha aggiunto Isola – per un pò ha potuto spingere con la pista libera facendo immediatamente segnare dei tempi sul giro inferiori anche di secondi a chi stava gestendo le gomme ma poi, una volta ritrovatosi nel traffico, è ritornato a guardare da vicino il posteriore di chi gli stava davanti. Non è un caso che le posizioni dei primi dieci siano rimaste identiche dal primo all’ultimo giro”.
In F2 Zak O’Sullivan non poteva scegliere posto e modalità migliori per cogliere il suo primo successo. Il pilota della ART Grand Prix ha trionfato a sorpresa nella Feature Race grazie ad una strategia estrema e a un colpo di fortuna. O’Sullivan, che partiva dalla quindicesima posizione sulla griglia, ha esteso il più possibile il suo primo stint con le Soft e poi ha effettuato al penultimo giro il pit-stop obbligatorio pochi istanti prima che fosse decretata una VSC, riuscendo così ad uscire dalla pit-lane senza perdere quella prima posizione che aveva nel frattempo acquisito man mano che gli altri piloti si fermavano: a quel punto è bastato tenere a bada l’ultimo assalto di Isack Hadjar (Campos Racing) che era convinto di avere la vittoria in pugno) per passare per primo sotto la bandiera a scacchi. Al terzo posto si è piazzato Paul Aron (Hitech Pulse-Eight), che ha conquistato la prima posizione nel campionato Piloti con 80 punti, due in più di Hadjar e undici in più del leader precedente, Zane Maloney (Rodin Motorsport), oggi solo decimo. La maggior parte dei piloti ha preso il via della gara sulle Soft, con l’obiettivo di allungare il più possibile il primo stint. La prestazione di questa mescola è stata molto solida e costante e soltanto negli stint più lunghi ha accusato un vero deficit di prestazione rispetto alla Supersoft. La mescola viola ha richiesto un’introduzione molto cauta perchè c’era il rischio di far iniziare il graining nella fase di riscaldamento.
In F3 è Gabriele Minì il trionfatore della Feature Race di Montecarlo. Partito dalla pole position, il pilota italiano della Prema Racing è stato al comando dall’inizio alla fine di una gara contrassegnata da tre neutralizzazioni. Minì è stato perfetto in tutte le ripartenze e ha conquistato così il suo terzo successo in F3 dopo quelli del 2023 a Budapest nella Sprint e proprio qui a Monaco ancora nella Feature Race. In una corsa la cui classifica finale ha sostanzialmente replicato la griglia di partenza, sul podio insieme a Minì sono saliti Christian Mansell (ART Grand Prix) e Luke Browning (Hitech Pulse-Eight). Grazie a questo successo, il pilota della Prema ha inoltre conquistato il primo posto nella classifica del campionato con 72 punti, quattro in più di Browning e otto in più di Leonardo Fornaroli, oggi quinto.
Dal punto di vista del comportamento degli pneumatici, va innanzitutto come la corsa si sia disputata con temperature sensibilmente inferiori ai giorni precedenti, visto che è iniziata alle otto di mattina. Ne è conseguito un warm-up più lento mentre il degrado, sia al posteriore che all’anteriore, ha iniziato a manifestarsi in maniera significativa dopo otto giri, a causa della comparsa di un pò di graining, ma comunque abbastanza gestibile. Con le tante neutralizzazioni e la naturale difficoltà di superare su questa pista ne è venuta fuori una corsa poco movimentata.
Dopo due gare in Europa, la Formula 1 torna a trasferirsi sull’altra sponda dell’Oceano Atlantico. Dal 7 al 9 giugno prossimi si svolgerà a Montreal, nel Quebec, il Gran Premio del Canada, un appuntamento storico della massima serie visto che fa parte del calendario iridato sin dal 1967. Prima della trasferta canadese Pirelli ha in programma due giorni di test martedì e mercoledì prossimi sul circuito Paul Ricard di Le Castellet (Francia), dove saranno impegnati i due piloti titolari della Ferrari, Charles Leclerc e Carlos Sainz: il programma tecnico prevede prove di nuove soluzioni di mescole e costruzioni sia per le gomme slick che per quelle da bagnato.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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