AGI – Era finito ormai nel dimenticatoio o quasi, dopo i lunghi mesi in cui era essenziale per la vita di tutti e scatenava furiose polemiche, ma da oggi c’è la parola fine ufficiale per il green pass, introdotto nel nostro Paese nel maggio 2021.
A partire dal 1 luglio, infatti, le nuove Certificazioni verdi COVID-19 non vengono più rilasciate: il 30 giugno 2023 era il giorno della scadenza del Regolamento Europeo n. 953/2021 che stabilisce il rilascio, la verifica e l’accettazione di certificati interoperabili di vaccinazione, di test e di guarigione da COVID-19.
Sarà ancora possibile scaricare le Certificazioni precedentemente generate e non scadute. Alcuni Paesi, si legge in un avviso pubblicato sulla piattaforma italiana per i green pass, all’indirizzo https://www.dgc.gov.it/web/, richiedono ancora per l’ingresso la Certificazione o, in alternativa, prova di avvenuta vaccinazione COVID-19 o guarigione o test negativo.
Su richiesta degli interessati, le proprie ASL di appartenenza potranno rilasciare la relativa certificazione in lingua inglese. Si chiude, quindi, in qualche modo un’epoca: quella in cui per andare al lavoro, entrare in un locale, fare pressoché qualsiasi cosa occorreva mostrare il codice del proprio green pass, ottenuto tramite vaccinazione, guarigione dal contagio Covid, o (purtroppo) diverse frodi più o meno riuscite. Il bilancio finale parla di qualcosa come 341 milioni e mezzo di certificati emessi solo in Italia in oltre due anni: quasi sei a testa, neonati e grandi anziani compresi.