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Cultura

Aldilapp, il ‘Facebook dei cimiteri’ che sta diventando un caso

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AGI – Qualcuno l’ha già soprannominata il “Facebook dei cimiteri”, e tutto sommato la definizione non dispiace a chi ha inventato “Aldilapp”. Una sfida intrapresa da un giovane imprenditore abruzzese e il suo staff, che si sono messi in testa di dare una spallata, attraverso la tecnologia e il metodo social, al tabù più ancestrale, alla superstizione più persistente nella nostra cultura: quella del rapporto coi defunti.

Quando Enrico Massi, Ceo di Aldilapp, illustra la propria creatura a potenziali clienti o semplici conoscenti, spesso la prima reazione è quella di chi storce la bocca o, peggio ancora, di chi fa ironie. Poi, in genere, emerge l‘utilità di questa app che comincia ad avere un numero di utenti importante. Ma che cos’è Aldilapp?

Già il nome rivela l’intenzione di alleggerire e sdrammatizzare il tema della morte e del rapporto col caro estinto, anche in virtù di ciò che ha insegnato la storia dell’agenzia di onoranze funebri Taffo, le cui campagne pubblicitarie improntate all’ironia e alla dissacrazione del tema morte sono entrate nei manuali di marketing.

Aldilapp offre servizi per recuperare o mantenere la memoria dei defunti: si può geolocalizzare una persona che non c’è più e scoprire in quale cimitero è sepolta, per poter andarla a trovare. Ma Aldilapp, attraverso accordi con piccole aziende del territorio, consente anche a chi non può recarsi personalmente sulla tomba della persona cara di inviare dei fiori o altri oggetti, di ordinare la pulizia della tomba stessa.

E poi, nella comunità virtuale creata dalla app per ogni cimitero, si possono scrivere dei ricordi o la biografia della persona cara di cui si vuole perpetuare la memoria, o ancora accendere un cero virtuale e aggiungere foto significative dell’esistenza della persona in questione.

Per consentire tutto questo, gli addetti di Aldilapp hanno iniziato un imponente lavoro di mappatura dei cimiteri, con particolare attenzione per quelli più piccoli, in alcuni casi stringendo accordi con imprese e amministrazioni locali, per un’idea che si è fatta strada durante la pandemia e ora sta prendendo quota a dispetto dei pregiudizi. 

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