Allegri licenziato. Licenziato? Direi in ferie anticipate, con un pacco di milioni che scoraggia ogni tentativo di compiangere la sua dolorosa vicenda. Vacanziere, dunque? Un ritorno a Livorno per anticipare l’estate ai Bagni Pancaldi? Macchè, qui ci sta un anno sabbatico, anzi un biennio visto che la Juve deve pagargli anche la stagione ’24-’25. La felicità è un pacco di soldi e un posto in Champions. Voglio dire che il Conte Max se ne va lasciando la qualificazione europea e i relativi 100 milioni che incasserà la società (ci sta dentro, comoda, la sua liquidazione) e la quindicesima Coppa Italia bianconera, la sua quinta. I nemici dicono ch’è solo una consolazione. Non conoscono la storia della Juve fidanzata d’Italia non solo per tanti scudetti, ma per quelle Coppe che Giampiero Boniperti mi mostrava orgoglioso, tanti anni fa, nella storica sede di Piazza Crimea.
Se è vero che la polemica stagione di Allegri è stata suggerita dal suo nongioco divisivo, con ultrà giochisti scandalizzati opposti ai risultatisti ispirati dal bonipertiano “vincere è l’unica cosa che conta”, è verissimo che l’esonero è dovuto alla scandalosa “allegrata” dell’Olimpico.
Via la giacca, corsette isteriche, vaffa a mitraglia: la sceneggiata non è piaciuta lassù dove si paga. Dubito che l’abbia deciso John Elkann in persona, lui sa bene che Allegri dopo i cinque scudetti consecutivi è tornato per reggere una società allo sbando dopo il siluramento di Andrea Agnelli. No, direi che – almeno formalmente – è intervenuto il politicamente corretto. Cinque-scudetti-cinque, ma che maleducato! Non è una novità. Carlo Carcano, il mitico allenatore che con la Juve vinse quattro scudetti consecutivi negli anni Trenta, fu esonerato nel 1935, mentre vinceva il quinto, perchè accusato da amici di Casa Agnelli di essere gay. Omosessuale, come si diceva. Ho conosciuto Carcano, a Sanremo, cronista del torneo Carlin’ Boys: era un signore. Come Allegri, schiamazzi a parte. Un signore di Livorno un pò particolare, come i suoi concittadini versati nella polemica ma a cuore aperto. Come si dice alla Gran Guardia? Livorno, ‘r peggio portuale sona ‘r violino ‘ò piedi.
Volete sapere chi lo sostituirà? Dicono Motta. E io dico a Thiago, se proprio è tentato dalla Juve, di farsi raccontare la storia di Manfredi. Giuntoli, ch’è di quelle parti, dovrebbe saperla…
Italo Cucci (italo.cucci@italpress.com)
(ITALPRESS).