ROMA (ITALPRESS) – Athletica Vaticana parteciperà a Glasgow ai Mondiali di ciclismo, in programma dal 2 al 6 agosto, in comunione spirituale con Papa Francesco e i ragazzi che, nelle stesse ore, saranno a Lisbona per la Giornata mondiale della gioventù. E’ la seconda partecipazione della “squadra del Papa”, dopo l’esordio ai Mondiali 2022 in Australia. Giovedì 3 agosto due atleti vaticani (Rino Alberto Bellapadrona e Marcus Bergmann) saranno al “via” della Gran Fondo e domenica 6 Rien Schurrhuis correrà la prova elite con i più forti ciclisti del mondo: da Pogacar a Evenepoel, da Van Aert a Van der Poel. Nello stile di Athletica Vaticana, e in comunione con l’esperienza della Giornata Mondiale della gioventù, a Glasgow non si pedalerà “e basta”. Sabato, in particolare, i ciclisti vaticani abbracceranno la comunità vincenziana “Ozanam”, punto di riferimento per le persone che vivono in condizioni di fragilità e povertà. L’incontro è organizzato con l’arcidiocesi di Glasgow.
Inoltre la bicicletta bianco-gialla (donata da Pinarello) con la quale Rien Schurrhuis correrà il Mondiale sarà messa all’asta e il ricavato sarà interamente devoluto al Dispensario pediatrico vaticano “Santa Marta”, che assiste 500 famiglie povere con bambini piccoli.
“Questo progetto concreto di inclusione attraverso lo sport testimonia che la squadra di ciclismo di Athletica Vaticana si è preparata molto bene per i Mondiali scozzesi – è la testimonianza di Schurrhuis – C’è la consapevolezza della responsabilità di rappresentare l’Associazione polisportiva vaticana per il secondo anno consecutivo ai Mondiali di ciclismo. Non andiamo a pedalare ‘e bastà. Ci alleniamo anche alla solidarietà. Con lo stile di Athletica Vaticana siamo andati in Australia e ora andremo a Glasgow per promuovere concretamente, e non solo a parole, valori importanti come la fraternità e l’inclusione attraverso il ciclismo. Lo sport è per tutti e tutti nello sport hanno la stessa dignità. Per questo è anche un modo per trovare strade di unità e di pace, riconoscendo la ricchezza delle nostre diversità con un linguaggio comune e a tutti comprensibile. Non mi sento mai solo quando pedalo in bici: siamo veramente una comunità e nessuno è da solo. Il ciclismo insegna questa esperienza di essere insieme, ‘gruppò che si sostiene e non lascia mai solo chi resta indietro. Daremo il meglio di noi stessi in bici, crescendo insieme come persone che fanno parte della comunità sportiva fraterna, inclusiva e solidale di Papa Francesco”.
– foto Ivan Sommonte/ufficio stampa Athletica Vaticana –
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