ARLINGTON (STATI UNITI) (ITALPRESS) – Il primo clasico della stagione ha un solo padrone, almeno sul piano del risultato, ed è il Barcellona, perchè il Real esce dal campo a testa alta e con un punteggio a sfavore troppo largo. All’AT&T Stadium di Arlington, in Texas i catalani si sono imposti per 3-0 al termine di una partita spettacolare che non ha tradito le attese dove oltre ai tre gol vanno segnati nel tabellino traverse, un rigore sbagliato da Vinicius e contrasti duri. La partita si sblocca al 15′ con Dembèlè con un diagonale da sinistra. Poi Vinicius diventa protagonista prima sbagliando in rigore colpendo la traversa e poi ripetendosi su azione. Nella ripresa al 17′ è il Real a colpire i legni con Tchouameni. Nel finale i blaugrana arrotondano il punteggio: al 40′ è Fermin Lopez a fare centro con
un sinistro dal limite. Poi altra traversa per Vinicius e al 46′ il tris di Ferran Torres lanciato a rete.
“E’ stata una partita equilibrata – afferma il tecnico del Barca Xavi – Il Real Madrid è l’avversario più fisico del mondo. Quindi a volte abbiamo avuto la palla e altre volte abbiamo sofferto. Non abbiamo giocato una super partita, ci sono cose da migliorare. Il Real Madrid ha una rosa più numerosa della nostra. Abbiamo cercato di imporre il nostro calcio ma dobbiamo migliorare di più. Fermin? E’ un calciatore che mi piace. Ha il tiro da fuori area e talento. Quindi tocca a lui. Dembèlè? Ha il potenziale per essere il migliore al mondo. Sembra felice. Mi dà fiducia. Ma non possiamo controllare il mercato. E’ una decisione del giocatore”.
Dall’altra parte per Carletto Ancelotti: “E’ stata una bella partita e abbiamo giocato bene con e senza palla. Abbiamo avuto opportunità e molta mobilità. La cosa brutta è che in occasione del primo gol, non eravamo ben piazzati. Poi siamo stati troppo alti negli ultimi due gol. Ci fa male perdere, ma mi tengo le cose belle. E’ abbastanza raro colpire cinque pali in una partita. Non mi è mai successo ed è meglio se succede in una partita di preseason. Sembrava che ci fosse un muro nella porta avversaria”.
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