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Borghi alla commemorazione dei tredici martiri di Ca’ Giustinian

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VENEZIA (ITALPRESS) – Si è svolta, questo pomeriggio in Calle dei Tredici Martiri, la cerimonia in ricordo delle vittime della rappresaglia fascista del 28 luglio 1944. Alla commemorazione, in rappresentanza dell’Amministrazione comunale, ha preso parte il presidente della Municipalità di Venezia Murano Burano, Marco Borghi. Sono intervenuti anche la presidente dell’ANPI Venezia – Sezione 7 Martiri, Enrica Berti, e il presidente dell’ANPI Sandonatese – Sezione Silvio Trentin, Fabio Niero. Per onorare i tredici antifascisti uccisi è stata deposta una corona d’alloro sulla lapide situata in quella che oggi è chiamata Calle dei Tredici Martiri, proprio in ricordo dell’eccidio perpetrato dai fascisti.

Durante la seconda guerra mondiale, il palazzo Ca’ Giustinian, situato nella Calle, era sede del Comando Provinciale della Guardia Nazionale Repubblicana e di uffici di collegamento tedeschi. Individuato come obiettivo militare dalla Resistenza, in quanto da lì partivano gli ordini per i rastrellamenti, le esecuzioni, le spedizioni punitive, il 26 luglio 1944, il palazzo fu fatto saltare in aria da un commando partigiano. Nell’attentato morirono tredici persone. La rappresaglia fascista non tardò ad arrivare, e così il Tribunale Straordinario di Guerra, convocato nella giornata successiva all’attentato, dispose l’esecuzione di tredici detenuti politici antifascisti. Il giorno dopo, il 28 luglio, alle 5 del mattino, i prigionieri furono portati nella Calle dei Tredici Martiri, dove furono legati a gruppi di due o tre persone e fucilati da ufficiali e soldati della Guardia Nazionale Repubblicana.

Le tredici vittime, alle quali oggi è andato il ricordo di tutti i presenti, erano: Basso Attilio, Bertazzolo Stefano, Biancotto Francesco, di soli 18 anni, D’Andrea Ernesto, Felisati Giovanni, Gressani Angelo, Gusso Enzo, Levorin Gustavo, Nardean Venceslao, Momesso Violante, Peruch Amedeo, Tamai Giovanni, Tronco Giovanni. Le vittime erano tutte del Sandonatese, a eccezione di Felisati Giovanni, originario di Mestre, e Levorin Gustavo, di Padova.
“Ca’ Giustinian è una di quelle tappe della memoria che contribuiscono a costruire la comunità – ha dichiarato Borghi – una comunità sana, infatti, deve avere un passato e una memoria da ricordare, anche se dolorosa. Perché è nel presente che il ricordo acquista valore. Mantenere viva la memoria, però, è una responsabilità condivisa. Il ricordo si alimenta grazie alle istituzioni, ma anche all’associazionismo, ai tanti volontari, alla comunità”.

foto: ufficio stampa comune di Venezia

(ITALPRESS).

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Autore Redazione