BOLOGNA (ITALPRESS) – I Carabinieri del Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC) di Bologna hanno riconsegnato presso La Quadreria dell’Azienda Pubblica di Servizi alla Persona (ASP) Città di Bologna il dipinto ovale olio su tela, raffigurante “San Giovanni Evangelista”. La cerimonia si è svolta alla presenza della delegata del Sindaco alla Cultura, di uno storico dell’arte della Soprintendenza Archeologia belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara e della storica dell’arte addetta all’Ufficio dei Beni Culturali dell’Arcidiocesi di Bologna. L’accurata attività di indagine è stata sviluppata dai Carabinieri TPC dopo essere venuti a conoscenza, nel corso di autonome indagini sui canali di commercializzazione illecita di beni culturali e della consueta attività di controllo delle piattaforme digitali, della vendita di un prezioso dipinto proveniente dal furto consumato da ignoti malfattori all’interno del Santuario di Santa Maria del Baraccano di Bologna nella notte del 29 novembre del 1975. Difatti, l’immagine del dipinto asportato era stata inserita all’epoca del furto nella “Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti” gestita dal Comando TPC, e, proprio dai preliminari accertamenti condotti, i Carabinieri potevano rilevare che la foto del bene culturale posto in vendita da una casa d’aste milanese corrispondeva a quella trafugata nel 1975 dalla Chiesa del Santuario di Santa Maria del Baraccano di Bologna – detto anche Madonna del Baraccano o Santuario della Madonna della Pace.
Il dipinto ovale olio su tela, raffigurante “San Giovanni Evangelista”, delle dimensioni cm 106 x 88, realizzato da pittore di scuola bolognese del XVII secolo, veniva recuperato dal Nucleo TPC di Bologna nel mese di aprile del 2023. Un recupero che richiedeva una delicata attività di polizia giudiziaria poichè l’opera pittorica, unitamente alla cornice lignea dorata, era stata già venduta dalla casa d’aste ed affidata, dall’acquirente in buona fede, a due restauratori tra Milano e Reggio Emilia, ai quali l’opera e la cornice venivano tempestivamente sequestrate per impedirne l’ulteriore dispersione.
I successivi accertamenti esperiti presso l’Archivio fotografico della Soprintendenza Archeologia, belle arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara, permettevano di acclarare che effettivamente il dipinto oggetto di ricerche risultava catalogato nell’inventario dell’allora Conservatorio di Santa Maria del Baraccano – attualmente Conservatorio del Baraccano. Inoltre, agli atti del suindicato archivio veniva reperito persino il negativo originale del dipinto, ottenuto da uno scatto fotografico eseguito durante la catalogazione dei beni nel 1970.
foto: ufficio stampa Carabinieri TPC
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