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Attori e sceneggiatori in sciopero, l’ultima offerta degli Studios

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AGI – Il sindacato che rappresenta gli attori statunitensi in sciopero ha dichiarato di non poter accettare “l’ultima, migliore e ultima offerta” degli studios avanzata durante il fine settimana nel tentativo di porre fine a uno stallo durato mesi che ha paralizzato Hollywood.

I negoziatori della Screen Actors Guild stanno riflettendo sulla proposta da sabato, mentre gli studi cinematografici cercano di fermare un’agitazione che ha bloccato la produzione televisiva e cinematografica per quattro mesi. In una dichiarazione ai membri pubblicata lunedì sui social media, il comitato ha affermato di essere determinato a porre fine “responsabilmente” allo sciopero, giunto a 116 giorni, ma di non aver ancora trovato un terreno comune con l’organismo che rappresenta Disney, Netflix, Warner, Universal, Paramount e Sony.

“Ci sono diversi punti essenziali sui quali non abbiamo ancora un accordo, tra cui l’intelligenza artificiale”, si legge nella nota, “vi terremo informati sull’evolversi degli eventi”.

La Screen Actors Guild rappresenta circa 160.000 artisti. Gli attori al di sotto delle alte sfere di Hollywood affermano che è diventato quasi impossibile guadagnarsi una vita dignitosa, poiché i vecchi tetti salariali non sono riusciti a tenere il passo con l’inflazione e i cambiamenti del settore. In particolare, la crescita delle piattaforme di streaming – che in genere ordinano meno episodi per serie e pagano “residui” minimi quando uno spettacolo di successo viene rivisto – ha gravemente eroso le loro entrate. Il ricorso all’intelligenza artificiale – in particolare l’utilizzo delle sembianze di un attore molto tempo dopo le riprese – è stato un punto critico.

Gli studi, che hanno già ritardato l’uscita di film importanti come “Dune: Part Two” e il prossimo capitolo di “Mission: Impossible“, sono ansiosi di riavviare le produzioni di programmi di successo come “Stranger Things” in tempo per il prossimo anno. Il co-ad di Netflix, Ted Sarandos, ha detto all’AFP che le trattative sono ancora in corso. “Siamo al tavolo e stiamo lavorando davvero duramente per chiudere”, ha detto, “sento che siamo davvero vicini ma questi sono accordi complicati e stiamo navigando in acque difficili. Il nostro obiettivo è riportare la gente al lavoro”.

Quando iniziò lo sciopero degli attori, stavano ancora incrociando le braccia gli sceneggiatori di Hollywood, in uno stop contemporaneo che non avveniva dal 1960, quando le proteste furono guidate dall’attore, e futuro presidente degli Stati Uniti, Ronald Reagan. L’accordo con gli sceneggiatori fu chiuso lo scorso settembre. Si stima che il costo complessivo del blocco sia pari ad almeno 6,5 miliardi di dollari. La scorsa settimana, il capo negoziatore del sindacato degli attori, Duncan Crabtree-Ireland, ha detto ai membri di essere “cautamente ottimista” dopo il raggiungimento di un compromesso tra le parti sulle richieste di un salario minimo e su un meccanismo di bonus per l’apparizione in spettacoli o film di successo. Le tutele e le compensazioni per l’utilizzo dell’intelligenza artificiale proposte dagli studios appaiono invece ancora insufficienti agli attori.

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Cultura

CircOnda, i circensi di tutto il mondo si ritrovano in Sicilia

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AGI – Arriva “CircOnda”, il progetto che porta in giro per la Sicilia artisti circensi di tutto il mondo. CircOnda dichiara le sue intenzioni già dal nome e cioè unire il circo contemporaneo e le onde da surfare. Già, infatti un gruppo di dodici circensi professionisti arrivati da diverse parti del mondo hanno girato ben tre spiagge nei tre lati della Sicilia.

Il progetto artistico prodotto dal network artistico Cordata F.O.R. e diretto dal regista Riccardo Strano è stato premiato dal ministero della Cultura in quanto espressione di una dimensione di particolare prestigio artistico e culturale e di riconoscibilità sul piano nazionale e internazionale e così è partita questa avventura che a seguito di un bando a cui hanno partecipato oltre cento artisti di cui ne sono stati selezionati soltanto dodici ha già portato i circensi a surfare in diverse spiagge della Sicilia da San Vito Lo Capo a Trapani passando per Mondello a Palermo e per finire nell’ultima tappa siciliana che si è svolta a ottobre a Punta Braccetto a in provincia di Ragusa.

“Da tanto tempo faccio surf – racconta Riccardo Strano – e ho capito che mi aiuta e mi stimola nella ricerca artistica. Sono partito da questo pensiero per sperimentare un metodo per creare e mettere in scena le performance di circo contemporaneo. Il surfista e l’artista di circo hanno tanti fattori comuni ad esempio entrambi lavorano con un oggetto ma mentre il surfista alimenta le sue azioni con il mare e l’onda, il circense è spinto dalla scena e il pubblico. C’è così una continua trasposizione tra due discipline apparentemente diverse, il circo e il surf, ma che alla fine investono l’artista nel corpo, nella mente e nelle emozioni allo stesso modo”.

Il percorso che gli artisti di Circonda hanno intrapreso prevede il surf al mattino grazie agli istruttori della Serfatari Surf School e il pomeriggio tutti in teatro o in sala prove per creare nuove performance. Gli artisti imparando il surf, provano a riprodurre le azioni e le emozioni provate nell’esperienza del surf, trovano cosi’ elementi concreti che una volta trasposti nella ricerca artistica li rendono capaci di sviluppare nuovi stili e una propria drammaturgia di circo contemporaneo per la messa in scena di spettacoli.

Il frutto di questo percorso vede anche momenti di esibizioni in festival di circo come il Ballarò Buskers Festival, Naviganti Festival e Ibla Buskers, per dare la possibilità agli artisti di testare le loro creazioni con un pubblico. “Collaborare con gli artisti di circo è sempre estremamente stimolante, – afferma Gianni Iura istruttore di surf – la loro determinazione e preparazione fisica ci ha permesso di concentrarci maggiormente su quella che è l’essenza del surf, cioè il rapporto fra il surfista e l’onda, che in linea con il progetto di Circonda diventa l’unione della scrittura e della messa in scena”.

Inoltre l’esperienza della scoperta di nuovi luoghi, del mare e del surf diventa linfa creativa in diverse forme, da nuovi spunti da mettere in scena a nuove sensazioni da raccontare a chi si avvicina per la prima volta a quella spiaggia. Infatti questo percorso artistico innovativo vuole valorizzare le spiagge che hanno toccato le tappe di Circonda e gli artisti produrranno dei podcast dove racconteranno della loro esperienza e di ciò che hanno scoperto sui luoghi che hanno visitato e di come anche le location possono contaminare la produzione di opere artistiche.

I podcast si troveranno su Spotify ma anche in prossimità delle spiagge grazie ai comuni di San Vito Lo Capo, Palermo e Santa Croce Camerina che hanno sposato il progetto, saranno esposti dei cartelli ben visibili con un qr-code da scansionare che riporterà direttamente al racconto audio di Circonda, così il pubblico potrà rivivere appieno le stesse sensazioni che gli artisti raccontano. Circonda dopo avere portato i quindici artisti in giro per la Sicilia sopra un surf e per i festival per portare in scena tutto quello che hanno assorbito dal mare, dalla luce, dalle onde, approderanno per l’ultima tappa del percorso progettuale in Portogallo a novembre, alla ricerca delle onde più grandi del mondo.

Le emozioni raccolte grazie alle onde imponenti del Mediterraneo verranno rielaborate in sala prove e ognuno con la sua specialità, trapezio, verticalismo, bicicletta acrobatica, equilibrismo su corda e così via, proverà a mettere in scena le emozioni provate. “Imparare a controllare le emozioni è un training – aggiunge Riccardo Strano, – allenarle in mare è fondamentale per la scena, per gestire le emozioni davanti al pubblico. Raccontare con il corpo e quindi con la fisicità le emozioni che regala il mare e il surf è un esercizio di rielaborazione che aiuta gli artisti a crescere nella loro professione. Imparano a tradurre le sensazioni in movimenti scenici”.

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A primavera esce il nuovo libro di Papa Francesco “Life. La mia storia nella Storia” 

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AGI – HarperCollins Publishers annuncia che pubblicherà un nuovo libro di Papa Francesco, “Life. La mia storia nella Storia”, nel quale Papa Francesco racconta per la prima volta la storia della sua vita attraverso gli eventi che hanno segnato l’umanità, dallo scoppio della Seconda Guerra Mondiale nel 1939 quando lui aveva quasi tre anni, fino ai giorni nostri.

Il volume, concepito con HarperCollins Italia, rappresenta per l’editore un progetto globale che sarà pubblicato nella primavera del 2024 da HarperCollins in Italia, Stati Uniti, UK, Canada, Brasile, Francia, Germania, Messico, Polonia, Portogallo, Spagna e Sudamerica.

Questa è la prima volta che il gruppo HarperCollins pubblica un libro di Papa Francesco. ‘Lifè è un viaggio straordinario lungo i decenni per ripercorrere le tappe più significative dei nostri tempi, attraverso i ricordi del Papa.

Tra questi: la caduta del muro di Berlino, il colpo di Stato di Videla in Argentina, lo sbarco sulla Luna nel 1969 e anche la coppa del mondo del 1986 dove Maradona segnò il gol passato alla storia come “La mano de Dios”. Memorie di un pastore che, dal suo personalissimo punto di vista, narra gli anni dello sterminio nazista degli ebrei, dell’atomica su Hiroshima e Nagasaki, la grande recessione economica del 2008, il crollo delle Twin Towers, la pandemia, le dimissioni di Benedetto XVI e il conclave che lo ha eletto Papa col nome di Francesco. Eventi che si intrecciano con la vita del “papa callejero” che eccezionalmente riapre lo scrigno dei suoi ricordi per raccontare, con la schiettezza che lo contraddistingue, quei momenti che hanno cambiato il mondo. Francesco lancia al contempo dei messaggi importanti sui temi più caldi d’attualità: le diseguaglianze sociali, la crisi climatica, la guerra, le armi atomiche, le discriminazioni razziali, le battaglie pro-life. La voce del Papa si alterna a quella di un narratore, Fabio Marchese Ragona, vaticanista del gruppo televisivo Mediaset, che in ogni capitolo descrive il contesto storico in cui il Papa ha vissuto.

“In questo libro raccontiamo una storia, quella della mia vita, attraverso gli eventi più importanti e drammatici che ha vissuto l’umanità nel corso degli ultimi ottant’anni – commenta Papa Francesco – è un volume che vede la luce perchè, soprattutto i più giovani, possano ascoltare la voce di un anziano e riflettere su ciò che ha vissuto il nostro pianeta, per non ripetere più gli errori del passato. Pensiamo, ad esempio, alle guerre che hanno flagellato e che flagellano il mondo. Pensiamo ai genocidi, alle persecuzioni, all’odio tra fratelli e sorelle di diverse religioni! Quanto dolore! Giunti a una certa età è importante, anche per noi stessi, riaprire il libro dei ricordi e fare memoria: per imparare guardando indietro nel tempo, per ritrovare le cose non buone, quelle tossiche che abbiamo vissuto insieme ai peccati commessi, ma anche per rivivere tutto ciò che di buono Dio ci ha mandato. è un esercizio di discernimento che dovremmo fare tutti quanti, prima che sia troppo tardi!”.

Brian Murray, presidente e Ceo di HarperCollins Publishers, dice che la casa editrice è “onorata di pubblicare il libro di Papa Francesco”. Poi aggiunge: “Dalla sua vita in Argentina alla sua nomina a Pontefice della Chiesa Cattolica, Papa Francesco ha vissuto una vita eccezionale, testimone di alcuni dei momenti più decisivi della storia recente. Non vediamo l’ora di portare la sua storia ai lettori di tutto il mondo”. 

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Francia, il Goncourt allo scrittore Jean-Baptiste Andrea e al suo ‘affresco’ sull’Italia fascista

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(AGI) – Dopo essersi conquistato il primo posto, in meno di tre mesi, neIla classifica dei libri più venduto Oltralpe, ‘Veiller sur elle’ (‘Vegliare su di lei’, edizioni Iconoclaste, 583 p.) di Jean-Baptiste Andrea (52 anni) vince il Premio Goncourt, il più prestigioso riconoscimento letterario francese.

Il nuovo romanzo di Andrea – conosciuto anche come regista e sceneggiatore –  si snoda attorno una storia d’amore e di vendetta tra uno scultore geniale e un’ereditiera ribelle nell’Italia degli inizi del XX secolo.  Due ‘eroi’ in conflitto, in un Italia travagliata dalla crisi, raccontati in modo struggente e con colpi di scena che inchiodano alle pagine, quasi 600, il lettore. Un romanzo “picaresco come non se ne scrivevano più dai tempi dei fratelli Dumas”, hanno sottolineato i critici, definendo l’opera un “formidabile affresco dell’Italia del tempo”. 

Come da tradizione, i membri della giuria del Goncourt hanno annunciato il nome del vincitore il primo martedì del mese, dal salone al primo piano del ristorante Drouant di Parigi. Questo riconoscimento normalmente segna l’apice della carriera per uno scrittore  e fa la fortuna del suo editore (in questo caso, la piccola casa editrice Iconoclaste) visto che, secondo le stime, il libro insignito vende in media almeno 400mila copie.  

‘Veiller sur elle’ non è stato ancora tradotto in italiano ma Andrea, da oggi definitivamente consacrato come scrittore, è già stato pubblicato nel nostro Paese da Einaudi con due titoli, entrambi pluripremiati in Francia:  “Mia regina”, romanzo d’esordio del 2018 e “L’uomo che suonava Beethoven” (2022).

Jean-Baptiste Andrea è riuscito infatti a imporsi sulla scena letteraria francese in tempi record e in modo quasi inaspettato. Alla notizia di esser in lizza per l’assegnazione del Goncourt a pochissimi anni dal suo romanzo d’esordio lo scrittore aveva affermato entusiasta, “questo significa che sono diventato uno scrittore, e per me è la ricompensa più grande di tutte”. Il suo trionfo segue quello di Brigitte Giraud, premiata l’anno scorso per ‘Vivre vite’.

 

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Esordio record per ‘Io, noi e Gaber’, terzo al box office

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AGI – Esordio da record per ‘Io, noi e Gaber‘, il docufilm sul Signor G., scritto e diretto da Riccardo Milani che ha sbancato il botteghino con un incasso di 102.000 euro al box office, per un totale di 12.973 spettatori presenti in oltre 261 sale cinematografiche italiane.
Numeri da capogiro che sono valsi al docufilm un incredibile terzo posto della classifica generale stilata da Cinetel, dietro soltanto ai campioni d’incassi ‘C’è ancora domani’ e ‘Five Nights at Freddy’s’. Un risultato eccezionale che fa brillare il film dedicato al genio libero di Giorgio Gaber, che rappresenta oggi la migliore seconda media per schermo del mercato.

‘Io, noi e Gaber’ restituisce al pubblico la personalità ancora oggi viva e attuale del Signor G, tra aspetti inediti e racconti sorprendenti. Un “fatto cinematografico” che accende i riflettori sull’importanza della musica, del pensiero e delle indimenticabili parole di uno degli artisti e intellettuali più importanti del nostro secolo.

‘Io, noi e Gaber’ – prodotto da Atomic in coproduzione con RAI Documentari e Luce Cinecittà, distribuito da Lucky Red e promosso dalla Fondazione Gaber – è nelle sale il 7 e 8 novembre.
 

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Debutta a Madrid “Bailo Bailo”  lo spettacolo dedicato a Raffaella Carrà

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AGI – È arrivato il momento del debutto del grande musical “Bailo Bailo”, dedicato al mito di Raffaella Carrà, artista che nel corso degli anni, è divenuta un modello di libertà per le generazioni femminili di ieri e di oggi.

La prima mondiale si terrà il 3 novembre, nello storico Capitol di Madrid. È un grande spettacolo fortemente voluto dalla produttrice italiana Valeria Arzenton, una collaborazione panaeuropea che schiera case di produzione quali la Dreamcatcher SL e che vedrà la luce nel rinnovato Capitol che – dopo essere stato solo cinema dal 1933 – ritorna per la prima volta a sala spettacoli. Un luogo speciale ed unico in Gran Via, nel pieno centro e cuore della capitale spagnola, per far debuttare un’opera che cercherà di riportare in scena lo spirito e l’energia dell’indimenticabile Raffaella.

Una produzione che da Madrid si rivolge al mondo, con l’ambizione di rappresentare un “Latin Mamma Mia” carico di gioia e vitalità. 

Liberamente adattato dal film Explota Explota di Nacho Alvarez, “Bailo Bailo” ha coinvolto alcune fra le maggiori stelle del musical internazionale, con la regia di Federico Bellone, le coreografie di Gillian Bruce, la supervisione musicale di Giovanni Maria Lori e la produzione di Valeria Arzenton. Consulente artistico del musical, il compagno di vita e di lavoro della Carrà, Sergio Iapino.

Nel cast, star del calibro di Lydia Fairen, Natalia Millan, Thomas Naim, Dani Tatai, Pepa Lucas e Chez Gutzman. Il musical racconta la storia di Maria, una giovane ballerina sensuale che anela alla libertà all’inizio degli anni Settanta, un’epoca che in Spagna era segnata da rigidità e censura, soprattutto in televisione. Con lei scopriremo come anche il più difficile dei sogni può diventare realtà, il tutto raccontato attraverso i più grandi successi di Raffaella Carrà.

 

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Il mercato dei fumetti in Italia vale 71,2 milioni di euro

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AGI –  Le librerie di fumetti in Italia hanno venduto nel 2022 fumetti nuovi per un valore di 71,2 milioni di euro, in crescita del 28,5% rispetto all’anno precedente. Sommando a questi numeri i 107,9 milioni di euro (più 8,6% rispetto al 2021) di fumetti venduti nei canali trade, ovvero librerie generaliste, supermercati e commercio elettronico, si arriva a un mercato complessivo di 179,1 milioni di euro, in crescita media del 15,7% rispetto al 2021. Dalla stima sono escluse le edicole.

I dati sono contenuti nell’aggiornamento annuale dell’indagine sul profilo operativo delle librerie di fumetti che l’Associazione Italiana Editori (Aie) realizza in collaborazione con Lucca Crea e che è stata presentata a Lucca Comics & Games in un incontro. moderato da Luca Valtorta (la Repubblica), a cui hanno partecipato Alberto Rigoni (Lucca Crea), Giovanni Peresson (Aie), Stefania Simonini (PaniniComics) e il libraio Luca Lucchesi (Il Collezionista).

“Il peso delle vendite di fumetti nuovi nelle 440 librerie di fumetti sul territorio sfiora il 40% (39,8%) sul totale di 179,1 milioni di euro, valori che confermano la capacità di un canale specializzato come questo di contrastare la concorrenza che proviene da altri canali di vendita. Si tratta per altro di esercizi commerciali che vendono anche l’usato, offrendo anche altri tipi di servizio al vasto pubblico degli appassionati, per un valore del venduto complessivo nel 2022 di 85,8 milioni di euro”, ha spiegato Giovanni Peresson.

“Le fumetterie rivestono da sempre un ruolo di fondamentale importanza nel nostro settore, come spazi di vendita che offrono una competenza specifica, ma anche come luoghi di aggregazione in cui i lettori possono conoscersi, confrontarsi e crescere insieme”, ha commentato Stefania Simonini.

Le 440 librerie di fumetti in Italia hanno una superfice media di 94 metri quadrati, un assortimento medio di 5.300 titoli e, nel 36% dei casi, trattano anche l’usato. Gli addetti medi sono due e il venduto medio di soli fumetti è 216mila euro.

Il 61% delle librerie di fumetti dispone di un sito Internet attraverso cui, in oltre 8 casi su 10, vengono effettuate vendite, direttamente o attraverso piattaforme e-commerce collegate. Tutte le librerie possiedono un profilo Facebook, il 94% Instagram, il 46% Tik Tok, il 7% Pinterest e il 4% X (Twitter).
 

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Una nuova data a Udine per il tour di Zucchero ‘Overdose d’amore’

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AGI –  ‘Overdose D’Amore’, il tour negli stadi italiani di Zucchero, si arricchisce di una nuova data: 23 giugno 2024 al Bluenergy Stadium – Stadio Friuli di Udine.

Il tour internazionale in cui Zucchero, ripercorrendo la sua carriera esibendosi con i suoi più grandi successi, si apre con tre date alla Royal Albert Hall di Londra il 30 marzo, il 31 marzo e l’1 aprile 2024 per poi proseguire in Danimarca, Svezia, Norvegia, Finlandia, Estonia, Lettonia, Lituania, Islanda, Bulgaria e altri paesi in via di definizione, fino a toccare l’Italia per quattro imperdibili eventi negli stadi italiani (prodotti da Friends & Partners).

Lo scorso 25 ottobre Zucchero ha ricevuto la cittadinanza onoraria di Reggio Emilia “per l’alto contributo offerto alla musica italiana, per il profondo legame con il territorio reggiano che risuona in molti testi delle sue canzoni, toccando le vette di un indiscusso successo nazionale e internazionale”. Inoltre, Zucchero è stato per la prima volta al cinema con il film documentario ‘Zucchero – Sugar Fornaciari’ (regia di Valentina Zanella e Giangiacomo De Stefano).

Il film documentario ha raccontato l’artista attraverso le sue parole e quelle di colleghi e amici come Bono, Sting, Brian May, Paul Young, Andrea Bocelli, Salmo, Francesco Guccini, Francesco De Gregori, Roberto Baggio, Jack Savoretti, Don Was, Randy Jackson e Corrado Rustici. Un viaggio dell’anima che, grazie a immagini provenienti dagli archivi privati di Zucchero e dal ‘World Wild Tour’, il suo ultimo e tour mondiale, va oltre il ritratto di un musicista di successo arrivando fin dentro i dubbi e le fragilita’ dell’uomo. 

 Tra i maggiori interpreti del rock blues in Italia, Zucchero (all’anagrafe Adelmo Fornaciari) nella sua carriera ha venduto oltre 60 milioni di dischi, di cui 8 milioni con l’album “Oro, incenso & birra”. Oltre a essere il primo artista occidentale a essersi esibito al Cremlino dopo la caduta del muro di Berlino, Zucchero è anche l’unico artista italiano ad aver partecipato al Festival di Woodstock nel 1994, a tutti gli eventi del 46664 per Nelson Mandela di cui è Ambasciatore e al Freddie Mercury Tribute nel 1992. Sempre nel 1992 Zucchero e Luciano Pavarotti condividono l’ideazione del gala di beneficenza Pavarotti & Friends. La prima edizione, trasmessa in diretta mondiale, da’ il via a una serie di concerti di beneficenza annuali che sono continuati fino al 2003.

Nel 1999 partecipa al Festival di IMST in Austria esibendosi davanti a 200.000 persone, dopo Bryan Adams e prima dei Rolling Stones.
Sempre lo stesso anno viene invitato da Bono degli U2 a suonare al Gala di beneficenza Net Aid a New York trasmesso in tutto il mondo. Zucchero partecipa anche a due edizioni del Rainforest Fund (1997 e 2019), il concerto benefico organizzato da Sting insieme alla moglie Trudie Styler per proteggere le foreste pluviali nel mondo e difendere i diritti umani delle popolazioni indigene che vi abitano. Nel corso della sua carriera ha suonato in 5 continenti, 69 Stati, 650 citta’ toccando destinazioni uniche come Oman, Mauritius, Thaiti, New Caledonia, Armenia, Nuova Zelanda e molte altre.

Nel 2004 si è esibito alla Royal Albert Hall con un evento memorabile in cui ha ospitato sul palco colleghi di grande fama internazionale, tra cui Luciano Pavarotti, Eric Clapton, Brian May, Solomon Burke e Dolores O’Riordan. Il concerto è stato poi pubblicato in versione DVD con il titolo “Live At The Royal Albert Hall”. Nel 2007 è stato nominato ai Grammy, con Billy Preston ed Eric Clapton come Best R&B Traditional Vocal Collaboration. Il suo concerto nel dicembre 2012 all’Istituto Superiore di Arte di L’Avana con oltre 80.000 persone è stato definito il più grande live mai tenuto da un cantante straniero a Cuba sotto embargo. Con oltre 65.000 persone presenti, a luglio 2018 si è esibito ad Hyde Park, in occasione del British Summer Time di Londra, accanto ad artisti internazionali del calibro di Eric Clapton, Santana, Steve Winwood.

 Zucchero, nel corso del 2020, insieme alle più grandi star internazionali ha partecipato al live streaming mondiale “One world: together at home” (a sostegno dell’Organizzazione Mondiale della Sanita’ nella lotta al Covid-19), si è fatto portavoce di un messaggio universale in occasione del 50 anniversario della Giornata Mondiale della Terra suonando davanti ad un Colosseo deserto l’inedito “Canta la vita”, tratto da “Let Your Love Be Known” di Bono, con il testo in italiano a firma di Zucchero e in featuring con Bono.

E, ancora, ha inviato un messaggio di speranza, che ha fatto il giro del mondo, eseguendo in una magica e desolata Piazza San Marco a Venezia il brano “Amore adesso!”, adattamento della canzone “No Time For Love Like Now” di Michael Stipe e Aaron Dessner, con testo in italiano a firma di Zucchero. Inoltre, ha pubblicato l’emozionante duetto “September” insieme a Sting, brano inserito nell’album di Zucchero “D.O.C. Deluxe” (doppio CD contenente tutte le canzoni di “D.O.C” e 6 nuovi brani) e in quello di Sting, “Duets”. A maggio 2021 esce “Inacustico D.O.C. & More”, primo progetto interamente acustico della carriera di Zucchero, e durante l’estate 2021 Zucchero realizza una serie di concerti in acustico, in Italia e all’estero, nonostante le capienze ridotte a causa delle restrizioni da Covid-19.

A novembre 2021 esce “Discover”, il primo progetto di cover di Zucchero che vanta le collaborazioni con Bono, Elisa e Mahmood e il duetto virtuale con Fabrizio De Andrè. A dicembre esce nelle sale “SING 2 – Sempre più forte” in cui Zucchero si mette alla prova nel doppiaggio prestando la voce al personaggio Clay Calloway.

Nel 2022 e nel 2023 Zucchero torna live in giro per il mondo con il suo “World Wild Tour“, con cui fa tappa in Italia – all’Arena di Verona – con ben 14 concerti. Lo scorso giugno è tornato nella sua Reggio Emilia, “amore e radici” per 2 appuntamenti alla RCF Arena (Campovolo) che hanno celebrato i suoi 40 anni di carriera. La sua musica si è estesa oltre i confini nazionali grazie anche alle numerose collaborazioni con artisti internazionali del calibro di Bryan Adams, Al Green, The Blues Brothers, Solomon Burke, Dolores O’Riordan, Rufus Thomas, Johnny Hallyday, Tony Childs, Sheryl Crow, Tom Jones, Scorpions, Bono, Sting, Jeff Beck, Ray Charles, Billy Preston, Eric Clapton, Joe Cocker, Elvis Costello, Miles Davis, Peter Gabriel, Paul Young, John Lee Hooker, B.B. King, Mark Knopfler, Brian May, Luciano Pavarotti, Ennio Morricone, Andrea Bocelli, Iggy Pop, Queen, Mana’, Alejandro Sanz e molti altri.

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La Sicilia degli anni ’60 ne “I giorni dell’oleandro” di Stornello

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AGI – C’è tanta Sicilia, tanta “isola” nelle pagine de “I giorni dell’Oleandro”, romanzo di Gianni Stornello edito da Laurana. Un racconto d’amore con incursioni storiche e uso del dialetto che rende ancora più autentici i personaggi. Il lettore viene condotto in una Sicilia degli anni ’60, fra consuetudini e regole ferree famigliari che ti condizionano la vita, contraddizioni sociali e un po’ di classismo.

Quel classismo e quelle rigidità che impediscono a due giovani di amarsi finendo in una vita ben diversa da quella sognata per poi compiere un giro e forse, ritrovarsi. Forse. A Collecalandra tutti sanno tutto, tutti conoscono le vite degli altri. E Gianni Stornello intreccia le storie di questo paesino in provincia di Ragusa, quel Collecalandra appunto, che poi in realtà sarebbe Ispica. “C’è da fare una precisazione infatti – spiega all’AGI l’autore – la storia è ambientata in Sicilia, nel sud-Est dell’isola e quindi effettivamente nell’area di Ispica che dopo il terremoto fu ricostruita sul colle Calandra. Da qui, lo spunto per il nome del Paesino. Quindi, tanto immaginario questo comune non è”.

Proviamo allora a raccontare qualcosa di questo romanzo, senza fare spoiler, come si dice ormai in gergo: “Due giovani liceali alla vigilia degli anni 60 si fidanzano, un amore giovanile nato sui banchi di scuola. Ma – spiega l’autore – emerge subito una differenza che crea delle difficoltà ovvero, un problema di livello sociale: Lena infatti è la figlia del maresciallo dei carabinieri mentre Duccio è figlio di madre vedova dell’alta borghesia terriera. Quella del ragazzo è una famiglia facoltosa, possiede le terre e le terre a quell’epoca erano fondamentali, ci sono parenti notai insomma è una persona che per il periodo e il contesto considerato viene, definita agiata.

Tra l’altro, lui è promesso sposo alla cugina, anche lei è figlia unica e possidente e secondo le tradizioni dell’epoca, se due cugini si univano la famiglia consolidava il patrimonio. Quella fra Duccio e Lena è una relazione fortemente osteggiata soprattutto dalla famiglia di lui. Ma i ragazzi si frequentano lo stesso, pur con tutte le difficoltà del caso. A un certo punto il padre di Lena viene trasferito a Napoli e la ragazza, fra la seconda e la terza liceo, deve seguire la famiglia. I due giovani si giurano eterno amore e promettono di attendere il tempo giusto. Si scriveranno tutti i giorni. E Duccio promette che verrà a trovare Lena tutti appena potrà condividendo la promessa di scrivere una lettera al giorno. Promessa che Lena onora ma vede che alle sue lettere non c’è mai risposta.

Comincia a farsi strada in lei, il pensiero che probabilmente lui l’ha dimenticata anche per cedere alle pressioni della famiglia e sposarsi con la cugina Dorina secondo i piani prestabiliti. Passano gli anni, Lena costruisce una sua vita a Napoli si sposa con Silvio, direttore di banca, ha una figlia, Marianna, che insegna Storia dell’arte ed è appassionata di archeologia. Insomma, si rassegna. Anni dopo la partenza dalla Sicilia, con la figlia e il nipote Marco, a lei particolarmente legato, decide di andare a fare una vacanza nei luoghi dove è cresciuta. Viene riconosciuta da una compagna di scuola e ritrova anche altri suoi compagni. Questa frequentazione la porta a conoscere il motivo per il quale quelle lettere non sono mai arrivate e quindi la verità, sconvolgente su Duccio”.

Lena capirà tutto, e si renderà conto di quanto invece, il suo innamorato che le regalo’ un fiore d’oleandro (secondo una leggenda, l’oleandro porta male), fu davvero sfortunato… E cosi, la verità viene a galla alla fine, con dispiacere ma anche con tanta dolcezza. Le cose non sono come sembrano. A volte sono peggio. E non c’è solo la storia di Lena e Duccio che probabilmente, anticipa l’autore, è davvero esistito. C’è la vicenda di due gemelli, un paesano e un ministro, e la storia del ritrovamento di una nave bizantina che finisce in una controversia fra sovrintendenze. Insomma c’è tanto materiale, frutto di passaparola, bisbiglio, documentazione. E c’è l’uso del dialetto nei dialoghi: “Nel romanzo faccio uso del dialetto siciliano, scritto in tondo e di quello napoletano scritto in corsivo. L’ho fatto anche per connotare meglio i personaggi. E ho deciso di usare la tecnica del ‘pastiches’ mescolando la lingua nazionale al dialetto come elemento caratterizzante dei personaggi, diversificandoli, in particolare quelli meno scolarizzati”.

Elementi autobiografici? “Direi di no – aggiunge l’autore – anche se sono arrivato alla convinzione che quando uno scrive qualcosa, finisce sempre con mettere dentro qualcosa di suo. è inevitabile. Che sia una ricetta di cucina, una poesia, la lista della spesaqualcosa di personale dentro c’è”.

E l’oleandro? “L’oleandro è una pianta bellissima, pericolosa, velenosa. E c’è una vulgata molto interessante e poco diffusa, secondo la quale – dice ancora Stornello – l’oleandro porta male. E questo nasce dal fatto che una volta l’oleandro era un fiore funerario che si usava al posto dei crisantemi. Esiste questo tipo di convinzione limitatissima e poco diffusa, ma c’è ed io l’ho messa in bocca a un mio personaggio che poi condizionerà anche Lena e un po’ anche tutto il romanzo. Perchè Lena, con il fiore di oleandro che porta con sè per tanti anni, farà i conti fino alla fine”.

Un romanzo ‘siciliano’ a tutti gli effetti, “che testimonia l’amore che ho per la mia terra – spiega ancora lo scrittore – dell’attaccamento alla zona in cui vivo, quella di Ispica, con tutte le sue specificità. è Il cosiddetto sud-est siciliano che è considerato molto singolare, una sorta di isola dentro l’isola perchè ci sono delle particolarità, delle specificità linguistiche e gastronomiche, di costumi e abitudini diverse dal resto della regione. E questo probabilmente è dovuto alle diverse dominazioni che hanno inciso più o meno profondamente a seconda dei luoghi della Sicilia. Nell’isola ci sono stati praticamente tutti: bizantini, spagnoli, arabi. Ho fatto tesoro di queste diversità e caratteristiche e poi ho scritto”. E il risultato è quello di un romanzo che si legge ‘volando’ sugli ambienti e sui personaggi, quasi a sentirli vicini, quasi a volerli consolare o a condividerne anche il sorriso.

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Cultura

Mengoni co-conduttore della prima serata di Sanremo

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AGI – Marco Mengoni sarà super ospite e co-conduttore della prima serata del Festival di Sanremo 2024. Lo ha annunciato Amadeus, oggi ospite della prima puntata di ‘Viva Rai2!’, lo show mattutino di Fiorello in diretta dal Foro Italico. 

L’annuncio di Amadeus

I ringraziamenti del cantante

 

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