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Trenta anni fa la morte di Fellini. Mattarella: “Icona indelebile”

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AGI – “Il nome di Federico Fellini evoca un’idea innovativa della cinematografia italiana, frutto del suo genio artistico che rappresenta un caposaldo del panorama culturale del Novecento. Il regista seppe coniugare realtà e immaginazione, quotidiano e inclinazioni oniriche, canoni sociali e crisi dei valori, realizzando trame uniche per singolarità di sceneggiatura, adattamento e ambientazione”. Cos il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un dichiarazione rilasciata nel 30mo anniversario della morte di Federico Fellini.

La sua fama, impressa nella storia del cinema, è testimoniata dai prestigiosi premi di cui i suoi film sono stati insigniti e dal conferimento dell’Oscar alla carriera nel 1993″, ricorda il capo dello Stato.

“Il contributo di Fellini all’arte e alla cultura, con le sue immagini, i disegni, gli scritti, è un patrimonio di originalità che è fonte di ispirazione, studio e insegnamento a livello mondiale – sottolinea -. Le sue pellicole e i suoi dialoghi, fruibili da un pubblico che attraversa più generazioni, hanno travalicato l’ambito della cinematografia stessa, sfociando nel lessico di settore e contagiando il lessico corrente dove sono stati coniati termini che rievocano titoli ed episodi della filmografia ‘felliniana’.

L’Italia gli è grata per le sue idee e la sua infinita creatività e rende omaggio alla indelebile icona artistica che Federico Fellini, accanto alla consorte, Giulietta Masina, coprotagonista nella vita e nel percorso artistico, continuerà a rappresentare nell’immagine del cinema italiano nel mondo”.

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Il Boss torna in Italia

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AGI – Bruce Springsteen tornerà in Italia nel 2024 con due date allo stadio San Siro nell’ambito di un nuovo tour estivo in Europa. Accompagnato dalla E Street Band, il Boss si esibirà a Milano il primo e il 3 giugno, ha riferito Rolling Stone. I concerti saranno organizzati da Barley Arts (che porta tradizionalmente Springsteen in Italia) e Live Nation.

I biglietti sanno disponibili in anteprima esclusiva tramite prevendita My Live Nation dalle ore 11 di venerdì 3 novembre. La vendita generale inizierà dalle ore 12 di lunedì 6 novembre.

La nuova tournèe partirà il 5 maggio a Cardiff, in Galles, e proseguirà in Irlanda del Nord, Irlanda, Inghilterra, Francia, Repubblica Ceca, Italia, Spagna, Paesi Bassi, Belgio, Germania,
Danimarca, Finlandia, Svezia e Norvegia, prima di concludere nel Regno Unito con una data al Wembley Stadium di Londra il 25 luglio. I biglietti saranno in vendita a partire da Odense, in Danimarca, il 2 novembre.

Il tour europeo del 2023 di Springsteen and The E Street Band ha venduto oltre 1,6 milioni di biglietti. 

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Palazzo Reale di Milano ospita “Goya. La ribellione della ragione”

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AGI – Palazzo Reale di Milano dedica al genio spagnolo una grande mostra che racconta, attraverso dipinti, incisioni e matrici in rame, il mondo di Francisco Goya, la sua esperienza della Storia, la sua attitudine di artista, il suo pensiero e i suoi ideali, proponendo al visitatore le opere che meglio descrivono l’evoluzione artistica.

Attraverso una settantina di opere, “Goya. La ribellione della ragione” propone al visitatore i dipinti del Maestro esposti in confronto con alcune delle più importanti incisioni che resero il pittore spagnolo maestro assoluto di quest’arte. Per la prima volta si potranno ammirare le lastre di rame post restauro, nei loro originari dettagli ritornati alla luce e a confronto diretto con le stampe. 

Pittore della monarchia spagnola, artista colto e accademico, Francisco Josè de Goya y Lucientes (1746-1828) è stato uno dei grandi protagonisti dell’arte spagnola del XVIII e XIX secolo.

Iniziò il proprio percorso con opere legate ai temi tradizionali, cari alla committenza, ma nel tempo il suo approccio alla pittura fu progressivamente modificato da una lucida interpretazione etica e morale della società spagnola del tempo, che lo portò alla critica del potere politico e religioso attraverso la satira sociale, alla rappresentazione della crudeltà della guerra e al sentimento di pietas verso gli emarginati, i poveri, i malati mentali.

In sintonia con la complessità storica che si trova a vivere, sperimentò dunque una rivoluzione: un cambiamento che espresse sia attraverso le immagini, sia trasformando la pittura in un linguaggio nuovo, in grado di rompere con le regole e l’imitazione dei modelli.

La pittura di Goya trasmigra dalla luce al buio, dalla pittura luminosa dei primi tempi alla “pinturas nigras”, una pittura della vecchiaia dai toni cupi, neri: quelli del suo corpo afflitto da una sordità crescente e del suo animo disilluso dalla Rivoluzione francese, da una società becera, che ritrae così satiricamente nei suoi Caprichos, dai disastri e dalle brutture che la guerra d’indipendenza spagnola segna sui corpi e nelle menti dei più deboli e degli emarginati sociali, come dipinti nei suoi quadri del ciclo “I disastri della guerra” o “Il Manicomio” o “Scena di inquisizione”.

Una trasmigrazione e un contrasto cromatico che la mostra enfatizza; il colore, le forme, la pittura acquistano un nuovo senso per Goya, e sono scelti non più in funzione della rappresentazione, bensì in funzione dell’espressione.

Per Goya il colore diventa un elemento autonomo, non serve alla verosimiglianza del soggetto quanto piuttosto a dare la ‘sensazione del soggetto. Il suo nero non è necessariamente buio o male, non è negazione del colore, ma colore che esprime drammaticità.

Questo passaggio diventerà fondamentale per la pittura dei posteri, e anche per questo Goya viene spesso considerato un artista-soglia tra due mondi. Le incisioni, soprattutto, hanno permesso a Goya di agire con quella libertà che non gli era concessa dai committenti delle opere di pittura – nel 1786 diventa Pittore del re, nel 1789 Pittore di Camera del re e nel 1799, addirittura, Primo Pittore di Camera del re -, maggiormente incagliate nella retorica di corte o nel racconto di temi tradizionali.

È alle incisioni che Goya affida il suo pensiero più intimo e libero, e a cui nel percorso di mostra viene data un’importanza speciale. Sebbene non manchino temi di costume, tuttavia, la maggior parte delle sue incisioni costituisce una critica, una ‘ribellione della ragione’ di fronte alla mancanza della ragione stessa nella barbarie bellica.

Sono una testimonianza di angoscia, di rifiuto, ma allo stesso tempo un richiamo al ritorno dell’ordine della ragione. L’allestimento a cura di Fabio Novembre, così come la videoinstallazione dedicata all’opera grafica di Goya, a cura di NEO (Narrative Environment Operas), sottolineano l’effetto luce/buio che è tratto distintivo dell’evoluzione artistica del pittore spagnolo. 

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Cultura

Arriva Halloween, le città italiane si preparano ad una notte di paura 

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AGI – Dolcetto o scherzetto? Halloween è alle porte e molte città si preparano ad accogliere zucche, ragnatele, zombie con spettacoli e ambientazioni horror. Di seguito una rassegna dei principali appuntamenti, città per città. 

Firenze

Il comune organizza per la settimana di Halloween una serie di appuntamenti in biblioteca dedicati ai più piccoli. Occasioni per riscoprire insieme ad animatori letture spaventose. Qui il programma di Halloween in biblioteca

Monza

Da domani, 31 ottobre, al via alla Reggia di Monza la tre giorni dedicata agli eventi di Halloween. Tra le storiche stanze della Villa Reale torneranno i personaggi della ‘Famiglia Addams’. È un format a base di spettacoli, performance, giocolerie, acrobazie, laboratori, balli, concerti e party, ideato da Saul Beretta, direttore artistico e creativo di Musicamorfosi. Si comincia domani martedì 31 ottobre: a partire dalle ore 16, nella Sala degli Specchi si svolgeranno le prove aperte dell’Orchestra Canova.

Nella Sala del Trono, “La Danza degli scheletri“, con la proiezione di vecchi e spaventosi cartoni animati, musicati dal vivo da tre jazzisti Dalle 20 a mezzanotte nel Salone da Ballo andrà in scena il Gran Ballo degli Addams: una serata per tangueri con musica dal vivo e le esibizioni di straordinari danzatori. A partire dalle 21.30, una Techno Party. Mercoledì 1 novembre nel Salone delle Feste èprevista una maratona di tango (fino alle 18.30) tra le opere d’arte della Biennale Giovani. Il musicista Hernàn Fassa, che suonerà il clavicembalo. Alle 16.30 ci sarà un nuovo appuntamento con la “La Danza degli scheletri” nella Sala del Trono. E protagoniste ancora l’Orchestra Canova e lo spettacolo TecnoParty. Gli spettacoli proseguiranno anche per tutto il 2 di novembre.
Martedì 31 ottobre (dalle ore 16) e mercoledì 1 novembre (dalle ore 15) torneranno i brividi e le emozioni dei voli vincolati in mongolfiera, decorata a tema Halloween. Da ultimo, sabato 4 novembre, a partire dalle 10.30, la Reggia di Monza ospiterà una prova aperta del Requiem di Mozart. 

Napoli

A Napoli il museo delle Scienze fino al 1 novembre saranno organizzati laboratori educativi, con science show dove si approfondiranno i temi legati al mondo ‘bizzarro’ di Halloween. 

“Fantasmi al Castello” è invece l’iniziativa organizzata dal Comune che l’ambizione di riscoprire la cultura dei morti napoletana. Le Anime Pezzentelle, spiritelli benigni che, secondo la tradizione tornano ogni anno il 2 novembre a popolare i palazzi che hanno abitato. Al Maschio Angioino. simbolo della città, una guida recitante porterà i visitatori a riscoprire le antiche leggende e tradizioni napoletane legate al culto dei morti.

Roma

A Roma, dal 28 al 31 ottobre i bambini mascherati e sotto i 10 anni potranno entrare al Bioparco a prezzo scontato. 

Torino

Sono numerosi gli appuntamenti sotto la Mole per celebrare la notte dei morti. Il 31 ottobre ci sarà un’apertura straordinaria del Museo Nazionale del Cinema, dove sarà possibile visitare la mostra “Il mondo di Tim Burton” e partecipare al contest per aggiudicarti una locandina firmata dal regista. Ovviamente chi si presenta in maschera avrà diritto ad una riduzione sull’ingresso. 

Ai giardini Reali Giardini Reali, (Piazzetta Reale 1) alle ore 22.30 si svolgerà il rito di Samonios, la cerimonia celtica che celebrava la fine dell’anno e l’inizio di quello nuovo.

Al Parco della Pellerina il Luna Park autunnale sarà addobbato a tema Halloween con la possibilità di partecipare in costume ad una sfilata dedicata.

Bologna

Per i bambini non mancano le offerte di divertimento. La storia di Bologna tramanda tantissimi racconti di streghe e magie, riti e cricche, pozioni e torture che potranno essere scoperte con lo spettacolo “L’offerta del diavolo“. Una festa itinerante dove i ragazzi potranno scoprire come la città nasconda tra le pieghe delle sue vesti millenarie trame da film di paura. Come storie di uomini che hanno venduto l’anima al diavolo, per ottenere in cambio ricchezze, favori inimmaginabili o eterna giovinezza. Lungo il Canale di Reno, in pieno centro storico, nella notte dei morti non morti, alcuni personaggi tornano dal luogo del loro tormento per cercare quello che gli è stato negato da una sorte terribile. Devono trovare i responsabili della loro pena, vogliono vendetta. Vogliono seminare nel mondo dei vivi la loro disperazione.

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Fiorello: “Non condurrò mai Sanremo: non è mio mestiere”

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AGI – “Condurre Sanremo? Non è il mio mestiere, non lo avete ancora capito? Quando mi chiedono ‘quando condurrai Sanremo’ non dico che mi offendo ma quasi. Io faccio altro, se conducessi Sanremo dopo la quarta canzone presentata mi sarei già stufato”. Lo ha detto Fiorello rispondendo a una domanda su Sanremo nel corso della conferenza stampa di presentazione del programma Viva Rai2!.

“Ho fatto cinque Sanremo di fila – ha ricordato – quest’anno andremo molto probabilmente, sicuramente. Ci andiamo?” ha chiesto all’ad Rai, Roberto Sergio, seduto al suo fianco nella sala di via Asiago. “Sì, andremo” ha risposto l’ad. 

“Come ospite o come concorrente mi piacerebbe vedere Calcutta sul palco di Sanremo“. Lo ha detto Fiorello rispondendo ai giornalisti al termine della conferenza stampa di presentazione di ‘Viva Rai2!’ a viale Asiago

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‘Peda’gio’ di Carolina Markowicz trionfa alla Festa del cinema di Roma

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AGI – ‘Peda’gio (Toll)’ di Carolina Markowicz vince il premio come miglior film della 18esima Festa del cinema di Roma. Il riconoscimento è stato assegnato da una giuria presieduta dall’attore, regista e produttore Gael Garcia Bernal e composta dalla regista britannica Sarah Gavron, dal regista, sceneggiatore e poeta finlandese Mikko Myllylahti, dall’attore e regista francese Melvil Poupaud e dall’attrice e regista italiana Jasmine Trinca.

Il film di Markowicz, una produzione Brasile/Portogallo, è interpretato da Maeve Jinkings, Kauan Alvarenga, Thoma’s Aquino, Aline Marta Maia e Isac Graca. Il film è ambientato a Cubatao, città della regione metropolitana di Sao Paulo, che si vanta di un primato ecologico ma è tra le più industrializzate del Brasile, sospesa tra il verde della campagna e i fumi della polluzione.

Lo skyline contraddittorio di Cubatao domina il secondo film di Carolina Markowicz (autrice del durissimo ‘Charcoal’, 2022), e tra le pieghe della città si muovono Suellen, addetta al pagamento del pedaggio sulla trafficatissima autostrada, e suo figlio Tiquinho, diciassettenne appassionato di dive classiche, che si riprende mimando le loro canzoni, indossando golfini rosa e circondato di luci stroboscopiche. Le esibizioni di Tiquinho finiscono on line e Suellen è in imbarazzo, per cui decide di iscrivere il figlio a un seminario di riconversione sessuale. Surreale e quotidiano, un dramma di tutti i giorni intinto nell’ironia.

Gli altri riconoscimenti

‘C’è ancora domani’ di Paola Cortellesi vince due importanti riconoscimenti, il premi speciali della Giuria (insieme a ‘Achilles’ di Farhad Delaram e ‘The Monk and The Gun’ di Pawo Choyning Dorji) e il Premio del Pubblico.

Il Gran Premio della Giuria va a ‘Urotcite Na Blaga (Blaga’s Lessons)’ di Stephan Komandarev, quello che la miglior regia a Joachim Lafosse per ‘Un silence (A Silence)’. Miglior attrice – Premio “Monica Vitti” va a Alba Rohrwacher per ‘Mi fanno male i capelli’, mentre quello per miglior attore – Premio “Vittorio Gassman” a Herbert Nordrum per ‘Hypnosen (The Hypnosis)’. Miglior sceneggiatura della festa del cinema a Asli Ozge per lack Box. 

Una giuria presieduta dal cineasta Paolo Virzì e composta dalla produttrice e distributrice francese Adeline Fontan Tessaur e la drammaturga e sceneggiatrice Abi Morgan ha assegnato il Premio Miglior Opera Prima Bnl Bnp Paribas (scelta fra i titoli delle sezioni Concorso Progressive Cinema, Freestyle e Grand Public), al film: ‘Cottontail’ di Patrick Dickinson. Sono state inoltre assegnate due Menzioni Speciali Miglior Opera Prima Bnl Bnp Paribas ai film ‘C’è ancora domani’ di Paola Cortellesi e ‘Avant que les flammes ne s’eteignent (After the fire)’ di Mehdi Fikri.

Una giuria presieduta dall’attrice francese Philippine Leroy-Beaulieu e composta dal regista e sceneggiatore italiano Alessandro Aronadio e la sceneggiatrice italiana Lisa Nur Sultanha assegnato il Premio “Ugo Tognazzi” alla Miglior commedia (scelta fra i titoli delle sezioni Concorso Progressive Cinema, Freestyle e Grand Public), al film ‘Jules’ di Marc Turtletaub. È stata inoltre assegnata la Menzione Speciale del Premio “Ugo Tognazzi” ad Asta Kamma August e Herbert Nordrum per ‘Hypnosen (The Hypnosis)’.

Lo scorso maggio è stato lanciato il bando per il Premio SIAE Cinema che va al progetto con la migliore sceneggiatura – scritta da uno sceneggiatore o una sceneggiatrice under 35 di nazionalità italiana o residente stabilmente in Italia – per la realizzazione di un’opera prima o seconda. Il riconoscimento del valore di 150 mila euro è destinato alla produzione italiana che realizzerà il film tratto dalla sceneggiatura vincitrice. I progetti sono stati valutati da una giuria composta dallo sceneggiatore Nicola Guaglianone, il produttore cinematografico Carlo Cresto-Dina e il compositore Pivio che ha premiato ‘Il primo figlio’ di Mara Fondacaro. 

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“Il potere di uccidere”. Il giallo di Roncone che racconta Roma e la politica  

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AGI – Non dite che “Il potere di uccidere” di Fabrizio Roncone è un romanzo giallo. La storia misteriosa c’è, l’indagine e i carabinieri pure. E nelle pagine spuntano killer e politici senza scrupoli. Ma “Il potere di uccidere” va oltre.  Il libro, edito da Marsilio, è una finestra su Roma, sulla ‘grande bellezza’ che troppo spesso rimane ostaggio della sua antitesi, la ‘grande bruttezza’ che contagia modi di essere e di pensare degli eredi di Romolo e Remo. Il volume è anche un ritratto del Potere, con le sue liturgie e i suoi lati più oscuri. Una fotografia scattata dall’inviato del ‘Corriere della Sera’, noto per essere il più beffardo dei castigatori della casta. 

Nelle 270 pagine convivono almeno tre libri diversi, che tengono incollati gli appassionati della politica e gli amanti della città eterna. Il protagonista è un ex giornalista licenziato per aver dato uno schiaffone al ministro dell’Interno. Chissà se è mai stato un desiderio dell’autore. Il suo alter ego letterario ha aperto una vineria nel cuore di Roma ma si occuperà di un caso spinoso: cercare il figlio del vecchio capo della tipografia del giornale, misteriosamente scomparso dopo aver lavorato come autista per un politico corrotto, l’onorevole Pignataro, uno di quelli senza coscienza, con una Jaguar e un odio viscerale verso il suocero. 

Quella della politica non è l’unica pista su cui si concentreranno Paraldi e la sua amica Chicca, di vent’anni più giovane, innamorata di lui da tempo. Impressiona la capacità di Roncone di illuminare dettagli che arricchiscono il racconto e l’uso della tagliente ironia che è il suo marchio di fabbrica. Con una vena di speranza che s’intravede tra le righe e senza i moralismi tipici di una parte dei cronisti che raccontano la politica: “Meritano rispetto le nostre esistenze, che sono quasi sempre disperati tentativi di restare in bilico sul precipizio. Paraldi ancora guarda giù, certe volte” scrive Roncone. Disincantato ma pronto a tutto, con lo sguardo dei vecchi cronisti che del precipizio hanno fatto un’arte. Quella di stare al mondo.

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Sgarbi nella ‘bufera’ per le consulenze. Sangiuliano: “Devo rimediare ai suoi guai”

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AGI – E’ di nuovo ‘bufera’ su Vittorio Sgarbi: dopo le polemiche di luglio legate a sue dichiarazioni finite nel mirino come sessiste e sopra le righe in occasione di un evento al Maxxi, il sottosegretario alla Cultura è nell’occhio del ciclone questa volta per l’accusa di avere percepito denaro in violazione di una norma che riguarda i componenti di governo.

A scriverne è il Fatto Quotidiano che ha parlato di 300mila euro in consulenze, presentazioni e mostre, emolumenti incassati dall’inizio, ancorchè riscossi anche attraverso società intestate a un suo collaboratore o alla fidanzata del sottosegretario. 

Compensi incompatibili, fa rilevare l’inchiesta giornalistica, con la carica, in base a quanto disposto dell’articolo 2 della legge 215/2004: “Il titolare di cariche di governo non può esercitare attività professionali o di lavoro autonomo in materie connesse alla carica di governo, di qualunque natura, anche se gratuite, a favore di soggetti pubblici e privati”. 

“Se ho guadagnato 300mila euro in 9 mesi? Non lo so, forse è una cifra sottostimata, spero che siano molti di più”, ha risposto sempre sui giornali lo stesso Sgarbi. 

“La mia attività non è vietata dalla legge. Sono come un ministro che scrive libri”, ha aggiunto, sostenendo di avere una lettera dell’Anac che giustifica le sue “attività divulgative”. 

Le “illazioni” della stampa per Sgarbi “nascono dalle denunce di un mio collaboratore con lettere anonime. Ma sono infondate. E comunque non prendo una lira dal ministero per le missioni”. 

Anche a fronte di nuove indiscrezioni di stampa, è il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, che già a luglio aveva riferito al Parlamento, a prendere le distanze, sempre dalle colonne dello stesso quotidiano, dal ‘suo’ sottosegretario. 

“Non sapevo nulla delle consulenze. Ho già avvertito Meloni. Del resto – ha puntualizzato il ministro – non l’ho voluto io. Cerco di tenerlo a distanza e di rimediare ai suoi guai”. 

Sgarbi, che definisce “falsa” l’intervista di Sangiuliano, non ha alcuna intenzione di mollare: c’è la possibilità che si dimetta? “Nessuna”, ha risposto ad Affaritaliani.it, rivendicando, tra l’altro, che “ogni libera prestazione, conferenza, spettacolo, deve essere pagata”. 

Sul ‘contenzioso’ in atto, è intervenuta l’opposizione. “Il Partito democratico si associa alla richiesta di informativa in aula del ministro Sangiuliano – ha commentato la deputata dem Irene Manzi, capogruppo Pd in commissione Cultura -. Questa mattina siamo rimasti abbastanza stupiti, leggendo le dichiarazioni del ministro che sostanzialmente ha scaricato sulle spalle della presidente del Consiglio, la soluzione dell’affaire Sgarbi. Quello che vogliamo evidenziare è la gravissima inopportunità rispetto al ruolo di un rappresentante delle istituzioni”. 

La procura di Roma, al momento, non ha avviato alcuna inchiesta per questa storia delle consulenze. A piazzale Clodio è, invece, ancora aperto, ma è alle battute finali, il procedimento che vede indagato il critico d’arte per sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. Una vicenda che riguarda l’acquisto di un quadro ad un’asta e che risale all’ottobre del 2020.

Seconda l’accusa Sgarbi non ha pagato i debiti con l’Agenzia delle Entrate per un totale di circa 715 mila euro. A luglio il sottosegretario ha ricevuto l’elezione di domicilio, ma non è stato ancora ascoltato dai pm. 

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Saranno pubblicate migliaia di pagine inedite di Salinger

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AGI – Lo scrittore americano J.D. Salinger, autore de “Il giovane Holden” ha lasciato alla sua morte nel 2010 migliaia di pagine inedite che saranno pubblicate quando suo figlio ed esecutore testamentario, Matt Salinger, finirà il lavoro di trascrizione.

Era il 1963 quando J.D Salinger, nato a New York nel 1919, pubblicò l’ultimo dei suoi libri, “Sollevate l’architrave, carpentieri / Seymour: un’introduzione”, e da allora, 60 anni fa, ha pubblicato solo una storia sulla rivista New Yorker.

Il cosiddetto “blackout Salinger” fu un silenzio che divenne una delle leggende letterarie più intriganti, quella dello scrittore che aveva deciso di rinunciare a pubblicare, alla fama, alle interviste e alle apparizioni pubbliche, e di ritirarsi per il resto della sua vita.

Ma non smise mai di scrivere e, quando morì, disse al figlio “molto chiaramente”: “Pubblica tutto, anche ciò che era brutto. Sebbene in quelle pagine ci sia più bellezza che bruttezza”, ha detto Matt Salinger in un incontro con i giornalisti a Madrid.

Matt Salinger, che insieme alla vedova del padre gestisce la sua eredità letteraria, è in Spagna per una serie di incontri per il 70esimo anniversario della pubblicazione del primo volume di racconti del padre – “I nove racconti”, che contiene il famoso “Una giornata perfetta per i pesci banana”.

Il lavoro di trascrizione andrà avanti ancora per un anno e mezzo o due ha detto Matt Salinger. Il Salinger che il lettore troverà nei suoi inediti è lo stesso del resto della sua opera, poiché “seguì sempre la ricerca dei valori dell’arte, della bellezza, della gentilezza, con un senso di umorismo particolare”, ha precisato il figlio, avvertendo però che “ci saranno delle sorprese”. 

Matt Salinger ha anche ricordato che l’aver preso parte alla Seconda Guerra Mondiale e alla liberazione dei campi di concentramento nazisti hanno influenzato la scrittura del padre e gli abbiano fatto apprezzare ancora di più la bellezza, l’amore e ciò che di effimero c’è nella natura. 

Ma anche che suo padre mantenne vivo per tutta la vita il conflitto sulla decisione se continuare o meno a pubblicare, un impegno che, temeva, avrebbe portato via tempo alla scrittura.

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Al via un restauro lungo 14 anni, Il Museo di Pergamo di Berlino riaprirà nel 2037

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AGI – Per un restauro che durerà ben 14 anni, ha chiuso le porte il Museo di Pergamo, il più visitato a Berlino, la cui riapertura è prevista non prima del 2037. Si tratta di lavori vitali per il polo museale che ospita tesori archeologici spettacolari, come la Porta babilonese di Ishtar che ha 2600 anni.

L’intervento dovrà rafforzare le fondamenta pesantemente danneggiate dal peso fisico delle collezioni e dal tempo, in quanto il museo è costruito sul letto di un fiume dell’era glaciale. L’usura dell’edificio e i danni permanenti risalenti alla Seconda Guerra Mondiale hanno causato perdite d’acqua durante le ultime piogge.

“E’ un intervento urgente. L’edificio è in pessime condizioni e sta crollando“, ha spiegato Barbara Helwing, direttrice del Museo del Vicino Oriente antico dei Musei statali di Berlino. Si tratta quindi di un’impresa titanica dal costo stimato in quasi 1,5 miliardi di euro per proteggere le preziose collezioni e garantire la sicurezza dei visitatori.

L’ala nord del museo era già stata chiusa per lavori di ristrutturazione nel 2012 e l’altare di Pergamo è già nascosto dietro le impalcature dal 2014. Se tutto andrà secondo i piani, questa sarà la prima parte del museo che potrà essere nuovamente visitata nel 2027.

Migliaia di oggetti – sculture, urne, tappeti – saranno immagazzinati nei depositi, mentre una piccola parte verrà prestata ad altri enti. Grandi monumenti, come la Porta babilonese di Ishtar, protetti da una copertura, rimarranno invece al loro posto durante i lavori. 

Le critiche ai lavori programmati non mancano, in particolare sui costi esorbitanti della ristrutturazione e sul fatto che non sarà un museo ecologico, ad eccezione di qualche pannello solare.

“Quando sarà completamente ristrutturato nel 2037, il Pergamon Museum sarà, in termini di tecnologia climatica ed energia, un edificio del passato alimentato da combustibili fossili”, ha sottolineato sul settimanale tedesco Die Zeit il critico di architettura, Nikolaus Bernau.

Altro problema in prospettiva: la possibile richiesta di restituzione di alcune opere, mentre sempre più istituzioni occidentali riconsegnano beni culturali ai Paesi di provenienza, in Africa e Asia. Sul quotidiano tedesco Tagesspiegel, l’archeologa del Ministero della Cultura turco, Zeynep Boz, si è chiesta se la Germania avesse davvero il diritto di possedere l’altare di Pergamo, pertanto durante i lavori di ristrutturazione proseguiranno le ricerche sulla provenienza delle collezioni del museo.

Inaugurato nel 1930, il Pergamon Museum attira più di un milione di visitatori all’anno quando tutte le mostre sono accessibili. Negli ultimi mesi l’annuncio di questa profonda ristrutturazione ha attirato berlinesi e turisti desiderosi di dare un’ultima occhiata ai capolavori ospitati.

Dopo aver scoperto le rovine dell’altare romano di Pergamo nell’attuale Turchia, tra il 1878 e il 1886, gli archeologi tedeschi le trasferirono a Berlino, in base a un accordo tra la Germania e l’Impero Ottomano. La ricostruzione di questo altare durò fino al 1902. Il Museo di Pergamo, la cui architettura ricorda un antico tempio, fu a suo tempo appositamente progettato per esporre e mettere in risalto in particolare questo altare e la Porta babilonese di Ishtar. 

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