AGI – Un premio Nobel per la Letteratura annunciato quello assegnato a Jon Fosse, lo scrittore norvegese che da una ventina d’anni finiva tra i candidati al massimo riconoscimento dell’Accademia di Svezia ed e universalmente considerato tra i più importanti scrittori contemporanei. Lui stesso si è detto “sorpreso ma non troppo” all’annuncio dal premio “per le sue opere teatrali e la prosa innovativa che danno voce all’indicibile”, come è scritto nella motivazione.
Fosse, 64 anni, si è affermato come un autore eclettico, sia di romanzi che di testi teatrali, raccolte di poesie, saggi e libri per bambini e adolescenti, sempre con la capacità di scavare nelle contraddizioni dell’uomo. Le sue opere sono state tradotte in oltre 50 lingue, anche grazie a una prosa e a uno stile asciutti ma inconfondibili.
Nato nel 1959 a Haugesund, sulla costa occidentale della Norvegia, il suo lavoro “tocca i sentimenti più profondi che si provano, le ansie, le insicurezze, le domande sulla vita e sulla morte”, come ha affermato Anders Olsson, poeta e presidente del Comitato Nobel incaricato di scegliere la shortlist dei finalisti. “Per me scrivere è come pregare”, ha spiegato Fosse in diverse interviste.
L’ultimo norvegese a ricevere questo premio era stato Sigrid Undset nel 1928, l’ultimo autore scandinavo a ottenerlo era stato invece nel 2011 il poeta svedese Tomas Transtromer. “Sono sopraffatto dall’emozione e anche un po’ spaventato, ma al tempo stesso sono felicissimo e grato“, ha affermato Fosse, “commosso”, attraverso la sua casa editrice norvegese Samlaget.
“Sono abituato alla suspense ed ero anche abituato a non ottenere il premio”, ha dichiarato a una tv, “mi ero però preparato mentalmente alla felice evenienza nell’ultimo decennio. Non si arriva più in alto del Premio Nobel. Dopo di questo, è tutto in discesa”. Fosse vive nella residenza onoraria di Grotten, a Oslo, concessagli dal Re per i suoi meriti letterari.
Ha esordito nel 1983 e da allora ha alternato diversi generi. I suoi testi teatrali sono stati messi in scena in tutto il mondo, a partire dalla produzione parigina del 1999 di Claude Règy della sua opera teatrale del 1996 “Nokon kjem til a komme” (“Qualcuno sta per arrivare”). Presso La nave di Teseo ha pubblicato Mattino e sera (2019) e L’altro nome. Settologia I-II (2021). Settologia – libro dell’anno per “The New Yorker” e scelto come editor’s choice da “The New York Times” – e stato finalista nel 2022 all’International Booker Prize, al National Book Award e al National Book Critics Circle Award.
Il 10 ottobre uscirà in Italia ‘Io è un altro’, che raccoglie il terzo e quarto volume di Settologia, il romanzo-mondo strutturato in sette parti, sempre con ‘La nave di Teseo’, che vede protagonisti due pittori con lo stesso nome, Asle: uno è un uomo di successo, ma ha perso sua moglie. L’altro alza il gomito troppo spesso. Viene da pensare che siano la stessa persona, eppure a volte si incontrano e si parlano.