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Il panuozzo di Gragnano diventa un marchio registrato

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Il panuozzo di Gragnano diventa un marchio registrato

Il 29 agosto 2023 il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, tramite l’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi, ha concesso la registrazione al marchio collettivo panuozzo di Gragnano.

Il Dott. Camillo Arpaia, presidente dell’Associazione Pizza e Panuozzo di Gragnano ha affermato che “il marchio è stato concesso a seguito dell’esame approfondito del regolamento d’uso che disciplina le modalità di produzione e somministrazione del famoso panuozzo. Il certificato di registrazione si compone di più di centottanta pagine perché il marchio è stato concesso per tutti i prodotti e servizi rivendicabili in una domanda di marchio. È senza meno un importante riconoscimento del lavoro svolto dall’Associazione Pizza e Panuozzo di Gragnano che permetterà di tutelare meglio le contraffazioni che in Italia ingannano i consumatori circa l’origine e la qualità del panuozzo di Gragnano”.

Lieto della notizia il sindaco Aniello D’Auria ha affermato che “il marchio registrato permetterà con più facilità la realizzazione di sinergie tra imprenditori e comunità gragnanese. Su questo tema l’amministrazione comunale ha profuso grandi sforzi e anche il riconoscimento ministeriale rappresenta un ulteriore contributo alla bontà del percorso intrapreso. Del resto Gragnano è famosa nel mondo per le sue eccellenze alimentari e ogni sforzo per la tutela e valorizzazione delle sue produzioni alimentari fa scorgere una vena di orgoglio per la comunità gragnanese”.

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Torna a Milano la settimana della moda, attesa per Gucci e Ford

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AGI – L’appuntamento di settembre, in programma dal 19 al 25, con la Fashion week di Milano, sancisce del tutto il ritorno alle passerelle fisiche, con 65 sfilate dal ‘vivo’, e solo 5 digitali. In tutto il ricchissimo calendario vede alternarsi 67 sfilate, di cui 2 doppie, 72 presentazioni, 4 presentazioni su appuntamento e 33 eventi. Per un totale di 176 appuntamenti, che renderanno la settimana “molto densa e concentrata”, fin troppo, tanto che come ha spiegato il presidente della Camera nazionale della moda, Cnmi, Carlo Capasa, durante la conferenza stampa di presentazione, è in corso un “deciso dialogo” per iniziare le sfilate un giorno prima, il 19, che adesso è dedicato alle presentazioni. Ma per questo bisognerà rivedere i calendari internazionali e aspettare l’edizione di febbraio.

Gli occhi adesso sono puntati sui grandi debutti: la prima sfilata Gucci con la direzione creativa di Sabato De Sarno, il designer napoletano che succede ad Alessandro Michele al timone stilistico della maison fiorentina; e per la prima volta in passerella il brand Tom Ford, dove a sua volta debutta allo stile Peter Hawkings, storico braccio destro dello stilista texano.

“Ci sono molti brand pronti ad aprirsi alla città” ha ricordato Alessia Cappello, assessore al Lavoro e Sviluppo Economico del Comune di Milano. Tra questi Diesel che farà una grande sfilata ‘per tutti’, il giorno 20, alle 21, allo Scalo Farini, al quale da giorni ci si puo’ prenotare sul sito diesel.com. Se si trova ancora posto. Per Milano, si sa questa è una settimana da sold out, tanto che l’indotto stimato da Confcommercio, come ha detto l’assessore, è 80 milioni di euro. Realizzata con il supporto del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, di ICE-Agenzia e del Comune di Milano, la Milano Fashion Week Women’s Collection, prevede altre new entry.

Per la prima volta in calendario ci sono le sfilate di Avavav, Chiara Boni la petite robe, Karoline Vitto supported by Dolce&Gabbana, Rave Review, The Attico.

Torna in passerella anche il brand Aigner. Durante questa edizione della Milano Fashion Week ci saranno anche diverse celebrazioni di anniversari: i 70 anni dei Fratelli Rossetti, i 40 anni di Moschino e i 10 anni di Genny sotto la direzione creativa di Sara Cavazza Facchini. E c’è attesa il 20 settembre per l’evento di lancio della Collezione Moncler x Pharrell Williams.

In apertura di Fashion week il 19 settembre si terrà la Breast cancer fashion show, sfilata di sensibilizzazione sul tema del cancro al seno alla quale parteciperanno numerosi brand, organizzata da Cancer Culture, Fondazione Ieo-Monzino, Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro, con il supporto di Camera Moda Fashion Trust. Si chiude in bellezza domenica (la parte fisica) con la sfilata di Giorgio Armani e l’appuntamento con i CNMI Sustainable Fashion Awards che si terrà come di consueto al teatro alla Scala di Milano, realizzato in collaborazione con la Ethical Fashion Initiative delle Nazioni Unite e il Comune di Milano. Il giorno successivo, la chiusura ufficiale, il 25, è dedicata alla sfilate digitali, con Laura Biagiotti. 

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La ‘resa’ dell’8 settembre e quell’annuncio dato in anticipo 

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AGI – Per cinque giorni i soldati italiani erano caduti sul fronte meridionale combattendo gli angloamericani, e così i civili sotto i bombardamenti, resistendo a un nemico che non era più un nemico e al fianco di un alleato che si sarebbe dimostrato un feroce occupante.

La fine delle ostilità e l’uscita dalla guerra dell’Italia, che l’aveva persa e anche malamente, erano state consacrate dalla firma del generale Giuseppe Castellano sul documento fornito dal generale Dwight Eisenowher in una tenda posizionata in un uliveto a Cassibile, in Sicilia, il 3 settembre.

La “resa” agli alleati 

Eisenhower l’avrebbe rivelato al mondo cinque giorni dopo, nel pomeriggio dell‘8 settembre e dalle frequenze di Radio Algeri: non era neppure necessario calcare sulla parola «resa», perché solo questa offrivano gli angloamericani che durante la trattative si erano strettamente attenuti a quanto stabilito nella conferenza di Casablanca (14-24 gennaio).

Per Vittorio Emanuele III, per il maresciallo Pietro Badoglio  per i vertici militari quell’annuncio era stato una sorpresa e uno choc, ma non c’era alcun motivo perché lo fossero: la notte prima erano stati tirati giù dal letto per l’arrivo in missione segreta del generale Maxwell Taylor e del colonnello Gardiner a Roma che stando agli accordi (e ciò stava precisamente ad avvisare che l’indomani era il giorno dell’armistizio) volevano sapere dove far sbarcare una divisione autotrasportata, ma si erano sentiti rispondere dagli italiani che non potevano assicurare il controllo di nessun aeroporto.

Badoglio attendeva l’annuncio il 12 settembre 

Gli americani avevano annullato l’Operazione Giant 2, complemento dello sbarco a Salerno, Giant 1, e Badoglio e i suoi avevano voluto credere che fosse stato annullato anche l’annuncio, cullando l’ipotesi che nulla sarebbe accaduto prima di domenica 12 settembre, loro data di riferimento frutto di un calcolo avventuroso e clamorosamente sbagliato.

L’8 settembre un maresciallo del Lehrbataillon della 2a divisione paracadutisti tedeschi di stanza ai Colli Albani, sintonizzato sulle frequenze della radio alleata nonostante fosse proibito, aveva ascoltato la voce di Eisenhower e aveva immediatamente avvisato il suo comandante, il maggiore Harald Mors che quattro giorni dopo avrebbe liberato Mussolini dall’albergo-prigione di Campo Imperatore: era scattata la catena gerarchica e la notizia era arrivata fino a Berlino facendo subito scattare il piano di invasione dell’Italia e di neutralizzazione dell’esercito studiato sin da maggio.

Scatta il piano di invasione dell’Italia 

Ai tedeschi basta una sola parola, «Achse», per stringere la morsa contro l’ex alleato. Alle 18, mezz’ora dopo l’annuncio di Eisenhower, al Quirinale si tiene il Consiglio della corona, dove il generale Giacomo Carboni propone addirittura di sconfessare Castellano anche a rischio di far cadere il governo.

Badoglio non dice una sola parola, ma parla il maggiore Marchesi che era a Cassibile e ricorda a tutti che la cerimonia della firma era stata fotografata e ripresa, e il discredito per l’Italia sarebbe stato insostenibile. Vittorio Emanuele impone allora a Badoglio di fare un proclama agli italiani, che viene diffuso dall’Eiar alle 19.42, e dove si parla di armistizio, non di resa incondizionata.

Gli ordini di reagire senza prendere iniziativa 

Gli ordini operativi per opporsi ai tedeschi c’erano, erano stati inoltrati, come la segretissima memoria OP 44, ma nessuno si voleva prendere la responsabilità di provocare una guerra contro i tedeschi. E così l’operatività rimane ingessata nella formula di reagire ma di non prendere l’iniziativa, lasciandola così nelle mani della Wehrmacht e della Luftwaffe.

Roma veniva attaccata dalle strade consolari, altrove si combatteva, molto spesso si rispondeva all’intimazione dei tedeschi di deporre le armi e tornarsene a casa, mentre al Nord il Feldmaresciallo Erwin Rommel iniziava a caricare i treni delle deportazioni nei lager, che interesseranno oltre 650.000 soldati italiani declassati a internati militari.

La fuga da Pescara

Più di due milioni di italiani in grigioverde subiranno gli eventi successivi alla Fuga di Pescara, quando si sfalda l’intera catena di comando per le scelte scellerate di una classe dirigente incapace e velleitaria, che antepone la salvezza personale e quella della dinastia alla salvezza dell’Italia.

L’ultimo approdo di quel disastro, sancito dalle decisioni prese all’aeroporto di Pescara il 9 settembre 1943, è l’ingresso nel porto di Brindisi della corvetta “Baionetta” sotto la scorta dell’incrociatore “Scipione Africano”.

Badoglio si imbarca senza dirlo al re

Non fu un allontanamento ma una fuga precipitosa e confusa, la cui immagine è consegnata alla ressa vergognosa sul molo di Ortona per garantirsi uno dei 52 posti sulla corvetta: uno di quelli è stato precauzionalmente occupato da Badoglio che si è imbarcato primo a Pescara, senza neppure dirlo al re.

I Savoia e i vertici militari erano in salvo, per l’Italia si apriva la parentesi del Regno del Sud e, con la liberazione di Mussolini e la costituzione della Repubblica sociale, quella drammatica e sanguinosa della guerra civile che lacerò il Paese e le coscienze, con l’onda lunga arrivata sino ai nostri giorni.

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È morto il regista Giuliano Montaldo

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AGI – È morto il regista Giuliano Montaldo, autore di molti film di impegno civile, tra i quali “Sacco e Vanzetti”, “L’Agnese va a morire”, “Gli intoccabili”. È deceduto nella sua abitazione romana. Aveva 93 anni.

Tra le sue opere, anche “Giordano Bruno” e “Il giocattolo”. Oltre a dirigere una ventina di film, fu anche sceneggiatore e lavorò per la tv a grandi produzioni Rai. Suo, tra l’altro, il “Marco Polo” in otto puntate. È comparso come attore in diverse pellicole, tra le quali “Achtung banditen” e “Cronache di poveri amanti”, entrambi di Carlo Lizzani, e “Il Caimano” di Nanni Moretti. 

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Concerto “La Croce del mare” a conclusione del pellegrinaggio della “Croce di Lampedusa”

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Il 15 settembre 2023, alle ore 20.30, presso la Chiesa Ss. Annunziata a Vico Equense, avrà luogo un evento straordinario, il “Concerto La Croce del Mare”, che segnerà la conclusione del pellegrinaggio della “Croce di Lampedusa”.

Il concerto sarà un’esperienza unica in cui la musica si intreccerà con un profondo messaggio di speranza e solidarietà. Il Maestro Angelo Borrelli, protagonista della serata, regalerà  al pubblico un viaggio emozionante attraverso le opere di compositori leggendari come Fryderyk Chopin, Franz Liszt ed Ennio Morricone.

La “Croce di Lampedusa”, un simbolo di compassione e accoglienza verso i migranti e i rifugiati, ha attraversato numerose località italiane durante il suo pellegrinaggio, portando un messaggio di pace e solidarietà. Il concerto “La Croce del Mare” si prefigge di celebrare l’importante missione della croce attraverso la bellezza della musica.

Gli organizzatori invitano tutti i residenti della città Vico Equense e dei paesi limitrofi a partecipare a questa serata unica, unendo le forze per promuovere un mondo più inclusivo e compassionevole.

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Gli autori rilanciano a Venezia la Dichiarazione dei Cineasti

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AGI – Gli autori e sceneggiatori italiani, francesi e non solo, rilanceranno oggi al Festival del Cinema di Venezia la “Declaration des Cineastes” a tutela dello status di autore e dei diritti morali sull’opera. Le associazioni italiane e francesi degli autori ANAC (Associazione Nazionale Autori Cinematografici), 100autori, WGI (Writers Guild Italia), SRF (Societe’ des realisatrices et re’alisateurs de films) e ARP (Auteurs Realisateurs Producteurs) si sono unite per la prima volta per ribadire il ruolo dell’autore nel processo di creazione e realizzazione dell’opera e per solidarizzare con i loro colleghi americani che si battono per gli stessi principi.

Alle 14 al Lido di Venezia, all’Italian Pavilion dell’Hotel Excelsior, interverranno, in accordo con Giornate degli Autori Marine Francen (Francia), Radu Mihileanu (Francia), Nawja Najjar (Palestina), Giacomo Durzi e Giorgio Glaviano (Italia), moderati da Francesco Ranieri Martinotti (Italia).

Saranno proiettati i videomessaggi di Marco Bellocchio, Cedric Klapisch e Howard A. Rodman (WGA). A maggio scorso, i cineasti francesi hanno pubblicato la Declaration des Cine’astes che rivendica il diritto alla piena paternità delle opere; l’equa redistribuzione dei proventi e l’immediata regolamentazione dell’I.A.

L’incontro di Venezia mira a proseguire il dibattito iniziato al Festival di Cannes con i colleghi di tutto il mondo, che dopo essere ritornati nei loro Paesi hanno convinto le loro organizzazioni a sottoscrivere la De’claration, a lottare per l’affermazione dei principi in essa contenuti, sostenendo anche gli sceneggiatori, i registi e gli attori che scioperano negli Stati Uniti per le stesse rivendicazioni. 

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Il libro che racconta i retroscena della cattura di Matteo Messina Denaro

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AGI – “L’indagine che ha portato all’arresto di Matteo Messina Denaro è stata parecchio movimentata sino alla fine, nulla era scontato, abbiamo anche rischiato di fallire – racconta il procuratore Maurizio de Lucia – le prime ricerche nel registro dei tumori, per provare a interpretare il pizzino ritrovato a casa della sorella del latitante, non avevano infatti portato proprio a nulla. E sembrava non ci fossero altre strade”.

I retroscena dell’arresto del padrino delle stragi, avvenuto il 16 gennaio scorso dopo 30 anni di latitanza, diventano un libro edito da Feltrinelli. Si intitola: “La cattura – i misteri di Matteo Messina Denaro e la mafia che cambia”. A firmarlo, il procuratore capo di Palermo Maurizio de Lucia e l’inviato di Repubblica Salvo Palazzolo.

Un racconto intenso, che rievoca i tanti passaggi ancora inediti di un’indagine complessa condotta dai carabinieri del Ros, la svolta è avvenuta nel dicembre scorso, con il ritrovamento del pizzino a casa di Rosalia Messina Denaro. “Era nascosto nel piede di una sedia – ricorda il procuratore – lì dove i nostri investigatori volevano piazzare una microspia. Invece, hanno trovato il diario clinico del latitante. Ma c’è voluta la banca dati del ministero della Salute per scoprire dove si curava il capomafia che si spacciava per un anonimo geometra di Campobello”.

Così l’ultimo padrino delle stragi è finito in carcere: “Ma la lotta alla mafia non può fermarsi, istituzioni e società civile devono continuare a impegnarsi”, dice ancora de Lucia. “Ecco il perché di questo racconto. Per non dimenticare che Messina Denaro conserva tanti segreti, legati al passaggio di Cosa nostra dalla stagione delle bombe a quella degli affari, un dato che non possiamo sottovalutare, considerato il momento assai delicato che viviamo, per l’arrivo dei fondi del Pnrr, un’occasione unica di sviluppo che va difesa dai rischi di infiltrazione criminale”.

Ora, Matteo Messina Denaro è rinchiuso nel carcere dell’Aquila. Il boss condannato per le stragi del ’92 e del ’93, per il rapimento e l’uccisione del piccolo Di Matteo, per il delitto dell’agente della polizia penitenziaria Montalto, continua a essere un irriducibile. Negli interrogatori fatti con i magistrati di Palermo, ha accettato di rispondere, ma a modo suo. Sfidando chi aveva davanti. “La prima volta che ci siamo trovati faccia a faccia, poche ore dopo la cattura, ha detto: “Con voi parlo, ma non collaborerò mai” – racconta ancora il procuratore de Lucia -. Gli ho risposto: ‘Ma io le ho chiesto di collaborare? Sono venuto qui solo per sapere come è stato trattato e poi, siccome sappiamo che lei è malato, voglio assicurarle che lo Stato le offrirà tutto ciò che è necessario per far fronte alle sue condizioni di salute'”.

Il libro “La cattura” scritto da Maurizio de Lucia e Salvo Palazzolo intreccia l’attualità con la storia di Messina Denaro. E diventa una riflessione sulla mafia di oggi. “Io ho sempre avuto la mentalità di fare soldi”, ha detto il padrino dopo l’arresto, durante uno dei suoi interrogatori. Un’altra espressione di sfida, che conferma quanto emerge sull’ormai ex latitante e sull’organizzazione mafiosa da una lunga stagione di indagini.

“Messina Denaro ha continuato a ritenere strategica per la sua leadership l’infiltrazione nel mondo degli appalti – scrive nel libro il procuratore di Palermo -. Anche perché il contatto con gli imprenditori è il percorso che porta a dialogare con la politica. Storia antica, che conviene tenere ben presente per provare a scoprire i segreti di quello che era diventato il più imprenditore dei mafiosi”. 

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Luci in laguna. Su il sipario della mostra del Cinema di Venezia

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AGI – Tutto pronto per l’apertura ufficiale dell’edizione 2023 della mostra del Cinema di Venezia. Quest’anno cifra tonda: l’edizione è la numero 80. Unidici giorni dedicati ai 23 film in concorso, di cui 6 italiani e 7 americani e passerella di star sul red carpet. Alle 19, nella Sala Grande del Palazzo del Cinema al Lido, la cerimonia di apertura condotta dalla madrina Caterina Murino, alla presenza del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano.

L’evento sarà trasmesso a partire dalle 18.45 su Rai Movie e in streaming su Rai Play e Rai Cultura. E lo stesso direttore artistico, Alberto Barbera, promette che sarà un’edizione di “grande cinema” con alcuni dei titoli più attesi dell’autunno. Nel corso della serata, ci sarà la consegna del Leone d’oro alla carriera alla regista Liliana Cavani.

Malika Ayane, cantautrice e voce tra le più particolari del panorama italiano, si esibirà durante la cerimonia d’apertura, sulle note de ‘Il cielo in una stanza’ di Gino Paoli, regalando al pubblico un momento di vera magia, un omaggio a uno dei brani più iconici della musica italiana. Saranno presenti in Sala le Giurie internazionali al completo, a partire da quella di Venezia 80 presieduta dal regista Damien Chazelle.

A seguire la cerimonia di inaugurazione, sarà proiettato in Concorso in prima mondiale il film d’apertura Comandante, diretto da Edoardo De Angelis, con Pierfrancesco Favino. Il film, distribuito da 01 Distribution, è scritto da Sandro Veronesi e Edoardo De Angelis. Nel corso della rassegna, a cui quest’anno partecipano 23 diversi film, vengono assegnati alcuni premi: il principale – e tra i più prestigiosi del settore – è il Leone d’Oro al migliore film.

Tra i film in gara quest’anno, ce ne sono 6 realizzati da registi italiani, si tratta di:

  1. Comandante, firmato da Edoardo De Angelis;
  2. Io Capitano, firmato da Matteo Garrone;
  3. Finalmente l’Alba, firmato da Saverio Costanzo;
  4. Enea, firmato da Pietro Castellitto;
  5. Lugo, firmato da Giorgio Diritti
  6. Adagi, firmato da Stefano Sollima.

Ben sette delle altre pellicole in gara arrivano dall’America:

  1. Origin, di Ava DuVernay;
  2. The Killer di David Fincher;
  3. Priscilla di Sofia Coppola;
  4. Maestro di Bradley Cooper;
  5. Ferrari di Michael Mann;
  6. Povere Creature! di Yorgos Lanthimos;
  7. Memory, di Michael Franco.

Gli altri film in concorso

Bastarden, di Nikolaj Arcel; Dogman, di Luc Besson; La Bete, di Bertrand Bonello; Hors-Saison, di Ste’phane Brize’; Aku wa sonzai Shinai, di Ryusuke Hamaguchi; Zielona granica, di Agnieszka Holland; Die theorie von allem, di Timm Kroger; El Conde, di Pablo Larrai’n; Kobieta Z, di Malgorzata Szumowska e Michal Englert; Holly, di Fien Torah.

Il mondo del cinema, provato dalla pandemia, ha la frenesia di recuperare il tempo perduto e far tornare la voglia di stupire e meravigliare. Tra i film più attesi spiccano The Killer di David Fincher, adattamento di un fumetto con Michael Fassbender, Dogman di Luc Besson che già posiziona il protagonista Caleb Landry Jones in rampa di lancio per la Coppa Volpi, il fantascientifico Povere creature! di Yorgos Lanthimos già in odore di capolavoro.

Ma la kermesse non è solo pellicole e passerelle. La Mostra del Cinema è anche l’occasione per numerosi eventi collaterali, che si svolgeranno tra il Lido ma soprattutto a Venezia dove in questi giorni ci saranno attori, celebrità e vip da tutto il mondo. Ed ecco che si spazierà dalla sfilata di Armani alla riapertura dello storico Hotel des Bains al Lido, passando per il gala di beneficenza Amfar alla festa della rivista Variety. Lo spettacolo è assicurato. 

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