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Gli autori rilanciano a Venezia la Dichiarazione dei Cineasti

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AGI – Gli autori e sceneggiatori italiani, francesi e non solo, rilanceranno oggi al Festival del Cinema di Venezia la “Declaration des Cineastes” a tutela dello status di autore e dei diritti morali sull’opera. Le associazioni italiane e francesi degli autori ANAC (Associazione Nazionale Autori Cinematografici), 100autori, WGI (Writers Guild Italia), SRF (Societe’ des realisatrices et re’alisateurs de films) e ARP (Auteurs Realisateurs Producteurs) si sono unite per la prima volta per ribadire il ruolo dell’autore nel processo di creazione e realizzazione dell’opera e per solidarizzare con i loro colleghi americani che si battono per gli stessi principi.

Alle 14 al Lido di Venezia, all’Italian Pavilion dell’Hotel Excelsior, interverranno, in accordo con Giornate degli Autori Marine Francen (Francia), Radu Mihileanu (Francia), Nawja Najjar (Palestina), Giacomo Durzi e Giorgio Glaviano (Italia), moderati da Francesco Ranieri Martinotti (Italia).

Saranno proiettati i videomessaggi di Marco Bellocchio, Cedric Klapisch e Howard A. Rodman (WGA). A maggio scorso, i cineasti francesi hanno pubblicato la Declaration des Cine’astes che rivendica il diritto alla piena paternità delle opere; l’equa redistribuzione dei proventi e l’immediata regolamentazione dell’I.A.

L’incontro di Venezia mira a proseguire il dibattito iniziato al Festival di Cannes con i colleghi di tutto il mondo, che dopo essere ritornati nei loro Paesi hanno convinto le loro organizzazioni a sottoscrivere la De’claration, a lottare per l’affermazione dei principi in essa contenuti, sostenendo anche gli sceneggiatori, i registi e gli attori che scioperano negli Stati Uniti per le stesse rivendicazioni. 

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Il libro che racconta i retroscena della cattura di Matteo Messina Denaro

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AGI – “L’indagine che ha portato all’arresto di Matteo Messina Denaro è stata parecchio movimentata sino alla fine, nulla era scontato, abbiamo anche rischiato di fallire – racconta il procuratore Maurizio de Lucia – le prime ricerche nel registro dei tumori, per provare a interpretare il pizzino ritrovato a casa della sorella del latitante, non avevano infatti portato proprio a nulla. E sembrava non ci fossero altre strade”.

I retroscena dell’arresto del padrino delle stragi, avvenuto il 16 gennaio scorso dopo 30 anni di latitanza, diventano un libro edito da Feltrinelli. Si intitola: “La cattura – i misteri di Matteo Messina Denaro e la mafia che cambia”. A firmarlo, il procuratore capo di Palermo Maurizio de Lucia e l’inviato di Repubblica Salvo Palazzolo.

Un racconto intenso, che rievoca i tanti passaggi ancora inediti di un’indagine complessa condotta dai carabinieri del Ros, la svolta è avvenuta nel dicembre scorso, con il ritrovamento del pizzino a casa di Rosalia Messina Denaro. “Era nascosto nel piede di una sedia – ricorda il procuratore – lì dove i nostri investigatori volevano piazzare una microspia. Invece, hanno trovato il diario clinico del latitante. Ma c’è voluta la banca dati del ministero della Salute per scoprire dove si curava il capomafia che si spacciava per un anonimo geometra di Campobello”.

Così l’ultimo padrino delle stragi è finito in carcere: “Ma la lotta alla mafia non può fermarsi, istituzioni e società civile devono continuare a impegnarsi”, dice ancora de Lucia. “Ecco il perché di questo racconto. Per non dimenticare che Messina Denaro conserva tanti segreti, legati al passaggio di Cosa nostra dalla stagione delle bombe a quella degli affari, un dato che non possiamo sottovalutare, considerato il momento assai delicato che viviamo, per l’arrivo dei fondi del Pnrr, un’occasione unica di sviluppo che va difesa dai rischi di infiltrazione criminale”.

Ora, Matteo Messina Denaro è rinchiuso nel carcere dell’Aquila. Il boss condannato per le stragi del ’92 e del ’93, per il rapimento e l’uccisione del piccolo Di Matteo, per il delitto dell’agente della polizia penitenziaria Montalto, continua a essere un irriducibile. Negli interrogatori fatti con i magistrati di Palermo, ha accettato di rispondere, ma a modo suo. Sfidando chi aveva davanti. “La prima volta che ci siamo trovati faccia a faccia, poche ore dopo la cattura, ha detto: “Con voi parlo, ma non collaborerò mai” – racconta ancora il procuratore de Lucia -. Gli ho risposto: ‘Ma io le ho chiesto di collaborare? Sono venuto qui solo per sapere come è stato trattato e poi, siccome sappiamo che lei è malato, voglio assicurarle che lo Stato le offrirà tutto ciò che è necessario per far fronte alle sue condizioni di salute'”.

Il libro “La cattura” scritto da Maurizio de Lucia e Salvo Palazzolo intreccia l’attualità con la storia di Messina Denaro. E diventa una riflessione sulla mafia di oggi. “Io ho sempre avuto la mentalità di fare soldi”, ha detto il padrino dopo l’arresto, durante uno dei suoi interrogatori. Un’altra espressione di sfida, che conferma quanto emerge sull’ormai ex latitante e sull’organizzazione mafiosa da una lunga stagione di indagini.

“Messina Denaro ha continuato a ritenere strategica per la sua leadership l’infiltrazione nel mondo degli appalti – scrive nel libro il procuratore di Palermo -. Anche perché il contatto con gli imprenditori è il percorso che porta a dialogare con la politica. Storia antica, che conviene tenere ben presente per provare a scoprire i segreti di quello che era diventato il più imprenditore dei mafiosi”. 

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Luci in laguna. Su il sipario della mostra del Cinema di Venezia

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AGI – Tutto pronto per l’apertura ufficiale dell’edizione 2023 della mostra del Cinema di Venezia. Quest’anno cifra tonda: l’edizione è la numero 80. Unidici giorni dedicati ai 23 film in concorso, di cui 6 italiani e 7 americani e passerella di star sul red carpet. Alle 19, nella Sala Grande del Palazzo del Cinema al Lido, la cerimonia di apertura condotta dalla madrina Caterina Murino, alla presenza del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano.

L’evento sarà trasmesso a partire dalle 18.45 su Rai Movie e in streaming su Rai Play e Rai Cultura. E lo stesso direttore artistico, Alberto Barbera, promette che sarà un’edizione di “grande cinema” con alcuni dei titoli più attesi dell’autunno. Nel corso della serata, ci sarà la consegna del Leone d’oro alla carriera alla regista Liliana Cavani.

Malika Ayane, cantautrice e voce tra le più particolari del panorama italiano, si esibirà durante la cerimonia d’apertura, sulle note de ‘Il cielo in una stanza’ di Gino Paoli, regalando al pubblico un momento di vera magia, un omaggio a uno dei brani più iconici della musica italiana. Saranno presenti in Sala le Giurie internazionali al completo, a partire da quella di Venezia 80 presieduta dal regista Damien Chazelle.

A seguire la cerimonia di inaugurazione, sarà proiettato in Concorso in prima mondiale il film d’apertura Comandante, diretto da Edoardo De Angelis, con Pierfrancesco Favino. Il film, distribuito da 01 Distribution, è scritto da Sandro Veronesi e Edoardo De Angelis. Nel corso della rassegna, a cui quest’anno partecipano 23 diversi film, vengono assegnati alcuni premi: il principale – e tra i più prestigiosi del settore – è il Leone d’Oro al migliore film.

Tra i film in gara quest’anno, ce ne sono 6 realizzati da registi italiani, si tratta di:

  1. Comandante, firmato da Edoardo De Angelis;
  2. Io Capitano, firmato da Matteo Garrone;
  3. Finalmente l’Alba, firmato da Saverio Costanzo;
  4. Enea, firmato da Pietro Castellitto;
  5. Lugo, firmato da Giorgio Diritti
  6. Adagi, firmato da Stefano Sollima.

Ben sette delle altre pellicole in gara arrivano dall’America:

  1. Origin, di Ava DuVernay;
  2. The Killer di David Fincher;
  3. Priscilla di Sofia Coppola;
  4. Maestro di Bradley Cooper;
  5. Ferrari di Michael Mann;
  6. Povere Creature! di Yorgos Lanthimos;
  7. Memory, di Michael Franco.

Gli altri film in concorso

Bastarden, di Nikolaj Arcel; Dogman, di Luc Besson; La Bete, di Bertrand Bonello; Hors-Saison, di Ste’phane Brize’; Aku wa sonzai Shinai, di Ryusuke Hamaguchi; Zielona granica, di Agnieszka Holland; Die theorie von allem, di Timm Kroger; El Conde, di Pablo Larrai’n; Kobieta Z, di Malgorzata Szumowska e Michal Englert; Holly, di Fien Torah.

Il mondo del cinema, provato dalla pandemia, ha la frenesia di recuperare il tempo perduto e far tornare la voglia di stupire e meravigliare. Tra i film più attesi spiccano The Killer di David Fincher, adattamento di un fumetto con Michael Fassbender, Dogman di Luc Besson che già posiziona il protagonista Caleb Landry Jones in rampa di lancio per la Coppa Volpi, il fantascientifico Povere creature! di Yorgos Lanthimos già in odore di capolavoro.

Ma la kermesse non è solo pellicole e passerelle. La Mostra del Cinema è anche l’occasione per numerosi eventi collaterali, che si svolgeranno tra il Lido ma soprattutto a Venezia dove in questi giorni ci saranno attori, celebrità e vip da tutto il mondo. Ed ecco che si spazierà dalla sfilata di Armani alla riapertura dello storico Hotel des Bains al Lido, passando per il gala di beneficenza Amfar alla festa della rivista Variety. Lo spettacolo è assicurato. 

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Alla Mostra del Cinema di Venezia si è temuto di perdere tutti i film americani

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AGI – La Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia inizia domani e si annuncia come una delle più interessanti degli ultimi anni. E lo stesso direttore artistico, Alberto Barbera, promette che sarà un’edizione di “grande cinema” con alcuni dei titoli più attesi dell’autunno. “Offriremo una visione a 360 gradi del panorama attuale“, dichiara alla vigilia dell’apertura.

“Come sempre, offriremo un voluto equilibrio tra il grande cinema che tutti si aspettano da un festival prestigioso e un lavoro di esplorazione delle cinematografie emergenti”, assicura il giorno prima dell’inizio della Mostra.

E aggiunge: “Insomma, una visione a 360 gradi di ciò che sta accadendo nel cinema”. Barbera non nasconde che lo sciopero degli attori e degli sceneggiatori a Hollywood abbia creato molti problemi e preoccupazioni. Perchè questa vertenza sindacale non comporta solo un controllo delle produzioni negli Stati Uniti, ma, poichè riguarda la Mecca del cinema mondiale, ha ripercussioni anche sui festival di tutto il mondo che ospitano le anteprime.

E Venezia sarà il primo. Per questo motivo, all’inizio si temeva il peggio, con assenze rumorose, promozioni fallite, anteprime ritardate… ma alla fine Barbera ritiene che non sarà cosi’ grave e che l’evento avrà “abbastanza” celebrità.

“Non tutti verranno, ma diciamo che, in ogni caso, avremo un numero di star sufficiente a garantire che il red carpet non venga completamente sprecato”, sottolinea. Gli organizzatori della Mostra del Cinema avevano chiuso il programma il 12 luglio e lo sciopero è stato proclamato solo due giorni dopo. “Siamo arrivati a credere che rischiavamo di perdere tutti i film americani”, ammette Barbera. 

Alla fine però ne è saltato solo uno, anche se è un forfait doloroso: ‘Challengers’, l’ultimo di Luca Guadagnino con Zendaya, che avrebbe dovuto aprire il festival, ma è stato ritirato perchè il produttore ha preferito rimandare la prima a tempi più tranquilli per poter contare sul potere promozionale della giovane star. “Tutti gli altri titoli sono stati confermati.

L’unica differenza è che alcuni attori non verranno. Quelli legati agli studios o alle piattaforme che sono in sciopero non possono partecipare alla Mostra, quindi ci saranno meno attori sui tappeti rossi, ma tutti i registi saranno presenti”, spiega.

Le star più attese

Da domani al 9 settembre, quando sarà annunciato il nuovo vincitore del Leone d’Oro, Sofia Coppola sarà al Lido di Venezia con il suo biopic sulla moglie di Elvis, ‘Priscilla’, e l’intero cast ha già confermato la propria presenza, compreso Jacob Elordi.

Sono attesi anche Adam Driver e Penelope Cruz, entrambi protagonisti di ‘Ferrari’ di Michael Mann; il cileno Pablo Larrain, con la sua satira-horror ‘Il conte’; Jessica Chastain, protagonista dell’enigmatico ‘Memory’ del regista messicano Michel Franco.

Hanno invece rifiutato di partecipare Bradley Cooper, regista e protagonista di ‘Maestro’ ed Emma Stone, protagonista dell’ultimo film di Yorgos Lanthimos, ‘Poor Things’.

Barbera, critico cinematografico che dal 2011 è alla guida del più antico festival cinematografico internazionale del mondo, è naturalmente un esperto del settore e, interrogato sullo sciopero a Hollywood, comprende molte delle ragioni che hanno spinto gli artisti a scendere in campo.

Soprattutto la necessità di proteggere gli attori e le attrici più vulnerabili, quelli che normalmente non assaporano il glamour della Settima Arte, ma sottolinea anche la richiesta di “regolamentare l’Intelligenza Artificiale” e impedire che spazzi via interi settori dell’industria. “è uno strumento straordinario, non c’è dubbio, ma va regolamentato. Il rischio che sostituisca il lavoro di interi settori come gli sceneggiatori, gli autori o i tecnici degli effetti speciali è forte. La tecnologia non può essere condannata, ma deve essere regolamentata”, afferma. 

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Tutti gli Harry Potter in un solo volume

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AGI –  Oltre tremila pagine intervallate da grafiche e illustrazioni elaborate, racchiuse da una copertina rigida e riccamente decorata con foglie di bronzo. È la sorpresa che ha in serbo la casa editrice tedesca Carlsen per gli appassionati di tutte le età della fortunata saga fantasy “Harry Potter”, di Jk Rowling. Un’edizione straordinaria annunciata dalla casa editrice Carlsen sul suo sito web per “celebrare il 25mo anniversario dell’uscita del primo volume, tradotto in tedesco”.

I sette volumi sul mago Harry Potter saranno riuniti, per la primissima volta, in un unico, massiccio volume forse più facile da conservare come un vero e proprio oggetto da collezione, che da sfogliare come un libro qualunque.

Il ‘mattone’, di 3.400 pagine vanta una grafica di altissima qualità, segnalibri e illustrazioni inedite al suo interno. La tedesca Carlsen, ha tenuto marcare questa ricorrenza tenendo a battesimo un progetto unico al mondo, oneroso e non privo di rischi che, tuttavia, farà parlare a livello globale e non solo per il prezzo: quello di lancio, a ‘soli’ 99 euro, è infatti destinato a lievitare a 129 euro dopo il 30 di gennaio.

Sempre sul sito web, accanto alle foto che ritraggono il prezioso volume nella lingua di Goethe, la casa editrice da appuntamento a tutti i fan del mago di Hogwarts, il 26 di agosto, per “festeggiare questo magico compleanno”

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A Venezia molta Italia e poche grandi star del cinema

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AGI – Fervono i preparativi per l’edizione numero 80 della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia in programma dal 30 agosto al 9 settembre. Un festival che mai come quest’anno parlerà italiano – e anche su questo sono fioccate le polemiche e le accuse di ‘provincialismo’ – e che, a causa dello sciopero di autori e attori in corso a Hollywood vedrà ridotte al lumicino le star internazionali presenti (certo il forfait di Bradley Cooper, regista e protagonista di ‘Maestro’, Emma Stone e Mark Ruffalo protagonisti di ‘Poor Things’ e Michael Fassbender protagonista di ‘The Killer’).

Significativo su questo lo sfogo via Twitter del direttore artistico Alberto Barbera che il 20 agosto ha scritto: “Continuate a chiedermi quali attori saranno presenti alla Mostra del Cinema. Ancora non lo so. Non posso perciò rispondere”. Di certo, però, non mancheranno le star di casa nostra. A partire da quelle che accompagneranno i sei film in concorso quest’anno: ‘Comandante’ di Edoardo De Angelis con Pierfrancesco Favino, film di apertura il 30 agosto; ‘Io Capitano’ di Matteo Garrone; ‘Finalmente l’alba’ di Saverio Costanzo con Alba Rohrwacher (presente anche in ‘Hors-Saison’ di Ste’phane Brize’) e Willem Dafoe; ‘Enea’, opera seconda e attesa di Pietro Castellitto, anche protagonista insieme a Benedetta Porcaroli; ‘Lubo’ di Giorgio Diritti con Valentina Belle’; ‘Adagio’ di Stefano Sollima ancora con Favino, Toni Servillo, Valerio Mastandrea, Adriano Giannini, e Francesco Di Leva.

In gara per il Leone d’oro, ci sono 23 film. Tra questi, sono attesi ‘Dogman’ di Luc Besson; ‘Maestro’, la seconda regia dell’attore Bradley Cooper che qui si dedica alla biografia del compositore Bernstein; ‘Priscilla’, il nuovo atteso film di Sofia Coppola sulla vera storia della moglie di Elvis Presley; ‘The Killer’, il nuovo thriller di David Fincher con Michael Fassbender; ‘Poor Things’ di Yorgos Lantimos con Emma Stone, un sorta di Frankenstein femminile spinta da insaziabile voracità sessuale; ‘El Conde’ di Pablo Larrain in cui racconta di un Pinochet vampiro e ‘Ferrari’ di Michael Mann con Adam Driver e Penelope Cruz.

Oltre alle sei in concorso, sono altre dieci le pellicole italiane presenti nelle altre sezioni della Mostra. In Biennale College Cinema troviamo ‘L’anno dell’uovo’ di Claudio Casale, prodotto da Diero, Rai Cinema, Biennale College Cinema. In Orizzonti Extra c’e’ ‘Felicita”, film d’esordio alla regia di Micaela Ramazzotti, prodotto da Lotus Production – Leone Film Group, Rai Cinema. Nel cast la stessa Micaela Ramazzotti con Max Tortora, Anna Galiena, Matteo Olivetti, Sergio Rubini. In Orizzonti troviamo ‘El Paraiso’ di Enrico Maria Artale con Edoardo Pesce, prodotto da Ascent Film, Young Films, Rai Cinema; ‘Invelle’ di Simone Massi, prodotto da Minimum Fax Media, Amka Films Productions; ‘Una sterminata domenica’ di Alain Parroni, prodotto da Fandango, Alcor, Art Me Pictures, Road Movies, Rai Cinema. Nel cast: Enrico Bassetti, Zackary Delmas, Federica Valentini, Lars Rudolph.

In concorso nelle Giornate degli autori ‘Los Oceanos son los verdaderos continentes’, film di apertura di Tommaso Santambrogio. Fuori concorso per la categoria Non Fiction ci sono ‘Amor’ di Virginia Eleuteri Serpieri (prodotto da Stefilm, Era Film e Rai Cinema) e ‘Enzo Jannacci Vengo anch’io’ di Giorgio Verdelli, “un omaggio al lunare cantautore”.

Per la categoria Fiction, fuori concorso sono presenti altre tre pellicole italiane: ‘The Penitent’ di e con Luca Barbareschi dal testo di David Mamet; ‘Welcome to Paradise’ di Leonardo Di Costanzo, cortometraggio realizzato alla scuola di cinema di Bobbio di Bellocchio.

Sarà poi proiettato ‘L’ordine del tempo’ di Liliana Cavani, racconto di 24 ore in una villa sul mare mentre incombe la catastrofe, ispirato al saggio di Carlo Rovelli con Claudia Gerini e Alessandro Gassmann.

Sarà l’occasione per festeggiare il Leone d’Oro alla carriera che la regista di Carpi riceverà quest’anno insieme all’attore di Hong Kong Tony Leung Chiu-wai. Accanto a queste pellicole, sempre fuori concorso, si segnalano due cineasti che negli ultimi anni sono stati oggetto di boicottaggio e attacchi da parte del movimento #MeeToo: Woody Allen e Roman Polanski. Il primo potrebbe essere presente al Lido per presentare ‘Coup de Chance’ (anche se Barbera ha avvertito che “non farà attività stampa”), il secondo invece sicuramente non ci sarà (rischierebbe di essere arrestato e prontamente rimandato negli Stati Uniti se decidesse di mettere piede sul suolo italiano) per presentare ‘The Palace’.

La gara inizierà tra pochi giorni, il 30 agosto, e come sempre sono alte le aspettative dei cinefili. Sia per le pellicole italiane che si annunciano di grande qualità, che per quelle straniere che vanno dal thriller ‘The Killer’ di David Fincher al misterioso ‘Aggro Dr1ft’ di Harmony Korine con Travis Scott, passando per ‘Maestro’ di Bradley Cooper o per l’espressionismo di ‘Povere Creature!’ di Yorgos Lanthimos. Ad assegnare il Leone d’Oro 2023 sarà la giuria presieduta da Damien Chazelle, regista che nel 2016 aveva aperto la Mostra con il fortunato ‘La La Land’.

Ad affiancarlo ci saranno Jane Campion, la prima regista donna ad aver ricevuto la Palma d’oro al Festival di Cannes per ‘Lezioni di piano’ (1993) e vincitrice nel 2021 del Leone d’Argento per la migliore regia con il suo ‘Il potere del cane’, il nostro Gabriele Mainetti (‘Lo chiamavano Geeg Robot’, ‘Freaks Out’), gli attori Saleh Bakri (palestinese) e Shu Qi (cinese), la regista francese Mia Hansen-Lve, il regista de ‘Gli spiriti dell’isola’ Martin McDonagh, il regista argentino Santiago Mitre e Laura Poitras, che lo scorso anno ha vinto il Leone d’Oro con ‘Tutta la bellezza e il dolore’.

Per quanto riguarda la giuria Orizzonti, invece, il presidente sarà il regista italiano Jonas Carpignano (‘A Chiara’). In attesa della cerimonia d’apertura del 30 agosto condotta dalla madrina Caterina Murino a cui seguirà la proiezione del film ‘Comandante’ di De Angelis, come sempre la Mostra del Cinema avrà una preapertura il giorno prima. Ed è tutta dedicata alla grande attrice Gina Lollobrigida, icona del cinema italiano scomparsa lo scorso gennaio, la serata di martedì 29 agosto dell’80.

Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia: in Sala Darsena (Palazzo del Cinema) al Lido di Venezia avrà luogo, con inizio alle ore 21, un doppio programma con ‘Portrait of Gina’ (1958, 27′) di Orson Welles, in prima mondiale in collaborazione con Cinecittà, nella versione restaurata per l’occasione dal Filmmuseum Munchen. Seguirà ‘La provinciale’ (1953, 113′) di Mario Soldati, in prima mondiale nella versione restaurata per l’occasione dal Centro Sperimentale di Cinematografia-Cineteca Nazionale, in collaborazione con Compass Film.

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Trovata una sima con testa di leone a Selinunte. “Forse un nuovo tempio”

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AGI – Una testa di leone in marmo prezioso, perfetta, intatta, splendida: è lo sbocco di una sima in marmo, ovvero l’estremità superiore del tetto di un tempio ancora non identificato o mai conosciuto, ed è stata rinvenuta a Selinunte durante le ricerche archeologiche condotte dall’Università di Bochum sul traffico navale del porto orientale.

All’archeologo Jon Albers si doveva già la scoperta del complesso delle fornaci lungo il greto dell’antico fiume che bagnava Selinunte: e proprio in uno di questi spazi – probabilmente un antico magazzino sulla strada che conduceva all’antico porto – la missione tedesca ha scoperto questo componente che solitamente coronava la trabeazione.

“Abbiamo trovato un blocco grande in marmo, forse Da Paros in Grecia, che costituisce un tratto superiore del tempio. Una prima indicazione ci dice che a sima – spiega all’AGI Albers – a un altro tempio, al quale hanno lavorato specialisti giunti da Paros. Il marmo arrivò prelavorato, e venne finito qui a Selinunte per un tempio che noi ancora non conosciamo”.

Un’altra ipotesi “con un 50% di probabilità”, ha aggiunto Albers, indica un’appartenenza della sima al Tempio E, del quale “non conosciamo la sima originale”. Le indicazioni in mano agli archeologi non indicano, però una corrispondenza “perfetta” con il Tempio E. “Forse apparteneva al tempio E – sottolinea Albers – oppure a un tempio che ancora non conosciamo”.

La sima aveva la doppia funzione di abbellire il tempio e di raccogliere l’acqua piovana che poi veniva fatta defluire da beccucci a forma di testa di leone. Nel VI secolo a.C. queste decorazioni erano realizzate in terracotta, ma già nel secolo successivo le prime sime furono realizzate in pietra. Se ne conoscono già alcune, molto grandi (circa 70 cm d’altezza) provenienti dal Tempio di Eracle ad Agrigento e dal Tempio della Vittoria a Himera, realizzate in calcare locale di alta qualità.

Anche questo nuovo reperto di Selinunte è imponente, circa 62 cm (pesa oltre 250 chili), ed è chiaramente più grande di altri esempi della regione. Ma è in marmo, materiale estremamente raro e prezioso ai tempi, che veniva importato dalle isole greche, forse da Paros. Finora sono conosciuti soltanto nove templi del V secolo con una sima in marmo greco in tutta l’Italia meridionale e la Sicilia, scoperti principalmente nel XIX e all’inizio del XX secolo.

La sima appena rinvenuta a Selinunte, ed estremamente ben conservata, è un manufatto che non è stato completato: sebbene il blocco sia conservato molto meglio rispetto ad altri simili, e anche la testa di leone sia in condizioni migliori, il caratteristico beccuccio per l’acqua non era ancora stato incorporato.

Manca anche la criniera posteriore del leone (che potrebbe essere stata applicata con un materiale diverso, viste le tracce residue sul marmo), e anche la decorazione nella parte superiore della lastra non è stata terminata. Proprio per queste condizioni, la sima non solo fa ipotizzare l’esistenza di un tetto in marmo finora sconosciuto in Sicilia, ma permette anche di comprendere meglio i processi di produzione di questi elementi architettonici.

E poiché è stata ritrovata nella zona portuale e negli immediati dintorni del quartiere delle fornaci dell’antica Selinus, permette di avanzare ipotesi sia sui contatti commerciali della città che sulle capacita’ tecniche degli abitanti. Da sabato prossimo la sima appena scoperta sarà esposta all’antiquarium del Baglio Florio nel Parco archeologico di Selinunte.

 

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Pizza a Vico 2023 – Dal 24 al 26 settembre a Vico Equense

Comunicato Pizza a Vico 2023 – Dal 24 al 26 settembre a Vico Equense 4

Pizza a Vico 2023: dal 24 al 26 settembre mani esperte, talento di famiglia e creatività unica

Il presidente Michele Cuomo: Vi spiego il valore familiare che viene tramandato di generazione in generazione

“Riuniamo tutte le pizzerie per far comprendere cosa significa la Pizza di Vico che nasce da un valore familiare che viene tramandato di generazione in generazione”. Così Michele Cuomo, presidente dell’Associazione che darà vita a “Pizza a Vico 2023 – Farina e creatività, un talento familiare”, manifestazione che si terrà a Vico Equense dal 24 al 26 settembre.

Un viaggio nel cuore della vera pizza vicana, insomma, un mix magico di farina e creatività che si tramanda di generazione in generazione. Un evento culinario di risonanza nazionale che è pronto a svelare i segreti dietro l’iconica pizza di Vico Equense, l’unica familiare. L’unica che potrai mangiare solo in compagnia. I patrocini della Regione Campania, la Città Metropolitana di Napoli, la Città di Vico Equense, la Camera di Commercio di Napoli, della Città di Vico Equense, Aicast Imprese Italia e Acove – Associazione Commercio e Turismo Vico Equense, testimoniano l’importanza e l’attenzione rivolte a questo evento eccezionale.

Pizza a Vico nasce a scopo benefico e di promozione del territorio. È anche e soprattutto per questo motivo che puntiamo molto sull’attività di comunicazione e di promozione: amplificando il messaggio si amplia anche la ricettività e le attività di beneficenza. – ha spiegato il presidente Cuomo – Ognuno di noi già da piccolo aveva le mani in pasta. Ci sono attività ristorative che da anni passano dai padri ai figli ed ai nipoti. Da qui la scelta di talento familiare che è parte del claim di quest’anno”.

Ecco rivelati i tre ingredienti segreti di Pizza a Vico: mani esperte, talento di famiglia e creatività unica. Nel mondo della pizza, le mani sono il fulcro dell’arte. Oltre a impastare la farina, rappresentano un legame tra passato e presente, tramandando non solo abilità ma anche la dedizione necessaria per affrontare il duro lavoro che porta a soddisfazioni straordinarie.

Il talento poi è una caratteristica ereditaria che ha forgiato le generazioni che hanno dato forma alla storia della pizza a Vico. Questo ingrediente essenziale, unico ed irripetibile, è ciò che rende la pizza di Vico Equense insuperabile. Qui la pizza non è solo un alimento, ma una tradizione che fa parte della famiglia, un’occasione di convivialità e condivisione, un “trancio” di felicità. La pizza, insomma, è il risultato di una creatività inarrestabile. Ogni pizza racconta una storia unica, dall’aspetto tradizionale a quello più audace e fantasioso. Queste creazioni non sono solo un piacere per il palato, ma un pretesto gustoso per condividere momenti speciali con i propri cari.

L’edizione 2023 di Pizza a Vico si terrà dal 24 al 26 settembre, nel suggestivo scenario di Vico Equense. Questi tre giorni saranno caratterizzati da una serie di esperienze culinarie straordinarie, guidate dai talentuosi pizzaioli locali. Pizza a Vico rappresenta un omaggio alla tradizione culinaria e alla passione che ha reso Vico Equense rinomata a livello globale.

“Lavorare in una città meravigliosa come Vico Equense ci avvantaggia. Rappresentare il territorio in un evento del genere ci onora. Vi aspettiamo a Pizza a Vico il 24, 25 il 26 per farvi provare tutti i gusti che proporranno tutte le pizzerie del territorio con i prodotti unici della nostra terra”, ha concluso il presidente Michele Cuomo.

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Roma è la terza città europea più citata nei romanzi

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AGI – Roma è la terza città europea più ricorrente nei romanzi scritti dal 1920 al 2019, dietro a Londra e a Parigi. Lo ha calcolato uno studio di Aura Print basato sui titoli presenti su Google Books. Al sesto posto per numero di citazioni c’è Firenze, al 12mo Venezia e al 17mo Milano nella classifica stilata dalla società britannica specializzata nella stampa (consultabile qui). L’Italia è l’unico Paese a vantare ben tre città nella Top 20.

Londra è di gran lunga la capitale dei romanzi con 286 milioni di citazioni. Alle sue spalle Parigi, staccatissima a quota 95 milioni e 240mila, e terza Roma con 48 milioni e 841mila. Venezia supera quota 10 milioni e Milano sfiora gli otto milioni. 

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