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La Juve Stabia vola: terza vittoria consecutiva e quarto posto in classifica

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a cura di Giovanni Minieri

Terza vittoria consecutiva per la Juve Stabia di mister Pagliuca, che dopo aver battuto Sudtirol e Salernitana, riserva lo stesso trattamento al Cesena con un successo di misura che vale il quarto posto in classifica. Lo spirito natalizio aiuta ad accarezzare i sogni più belli, ma il tecnico della vespe fa il pompiere per evitare che si possa soffrire di vertigini: “Pensare a qualcosa in più rispetto alla salvezza è l’errore più grande che si possa fare, perché le pressioni rischiano di togliere a questo gruppo straordinario la serenità di giocare a calcio. L’umiltà fa parte del nostro percorso, e non dobbiamo perdere di vista l’obiettivo perché ci attende un girone di ritorno infuocato, in cui ci ritroveremo ad affrontare squadre che hanno speso e spenderanno tantissimo. La vittoria contro il Cesena ci aiuta a trascorrere un bel Natale, ma dobbiamo continuare a pensare partita dopo partita, continuando a valorizzare i nostri giovani senza la pressione del risultato a tutti i costi”. I gialloblù partono subito forte, e dopo pochi minuti sfiorano il vantaggio con Bellich sugli sviluppi di una palla inattiva. Ancora Juve Stabia quando, al termine di un batti e ribatti all’interno dell’area del Cesena, si fa trovare pronto Ruggero con una girata improvvisa che meriterebbe miglior sorte. Il pallino del gioco è nelle mani di Candellone e compagni, che aumentano progressivamente il baricentro schierando la linea difensiva a 3 quasi stabilmente a ridosso della metà campo, e gli esterni altissimi per combinare con i trequartisti e recuperare palloni preziosi in pressione alta. “Mi dispiace che l’azione che ha visto Candellone come protagonista non abbia avuto un esito migliore, perché organizzata bene e partita fin da Thiam. Ci eravamo detti di pressare alti ed eventualmente riaggredire subito in caso di perdita della sfera: i ragazzi sono stati eccezionali, ed il merito va a un gruppo eccezionale e devastante a livello morale e di applicazione. L’obiettivo è quello di crescere, ed è ovvio che vincere ci aiuta ad avere un mood positivo”
La Juve Stabia è padrona del campo, con la rete del vantaggio che diventa la logica conseguenza di un predominio territoriale impressionante. L’azione si sviluppa da sinistra a destra, con Piscopo che vede l’inserimento di Floriano Mussolini alle spalle del proprio marcatore, e per il classe 2003 è un gioco da ragazzi beffare Klinsmann con un colpo di testa che si infila dolcemente sul palo più lontano. Per l’esterno gialloblù si tratta del primo centro stagionale: È un’azione provata in settimana: il mister dice sempre a noi quinti di chiudere la giocata da sinistra verso destra e viceversa, e sono molto contento che sia riuscita bene. Penso che abbiamo creato tantissime altre occasioni da gol che non siamo riusciti a concretizzare, e si sono visti chiaramente sul campo i frutti del lavoro che svolgiamo durante la settimana”. Il vantaggio galvanizza le vespe, che sfiorano il raddoppio con Piscopo: uno-due con Fortini, e poi tap-in da pochi passi fuori misura per una questione di centimetri.
Il rendimento del Cesena lontano dal Manuzzi è impietoso con appena 5 punti raccolti in 8 gare, e lo svantaggio fa sì che gli uomini di Pagliuca rientrino dagli spogliatoi ancora più carichi e determinati. Floriano Mussolini trova l’imbucata per Candellone, il cui tiro-cross risulta troppo potente e non trova compagni per la deviazione sotto misura. Klinsmann mette una pezza su Candellone, poi il Cesena fa harakiri quando Ceesay rimedia due cartellini gialli nel giro di pochissimi secondi per proteste, lasciando  così i suoi compagni in inferiorità numerica. In pieno recupero Artistico va a segno ma il direttore di gara annulla per off-side, quindi arriva il triplice fischio finale che manda in estasi la Curva Sud e tutto lo Stadio Menti in visibilio per una squadra capace di divertire e divertirsi.

(C) foto pagina ufficiale SS Juve Stabia.

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I TRE MOSCHETTIERI – OPERA POP IL 20 DICEMBRE AL PALAPARTENOPE DI NAPOLI

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I TRE MOSCHETTIERI

OPERA POP 

20 DICEMBRE AL PALAPARTENOPE DI NAPOLI

GIO’ DI TONNO

VITTORIO MATTEUCCI

GRAZIANO GALATONE

NEI RUOLI DI ATHOS, PORTHOS E ARAMIS

DIREZIONE ARTISTICA E REGIA

GIULIANO PEPARINI

COREOGRAFIE

VERONICA PEPARINI E ANDREAS MüLLER

 TESTI

ALESSANDRO DI ZIO

MUSICHE

GIO’ DI TONNO

IL CLASSICO DI DUMAS PRENDE NUOVA VITA IN QUESTO SPETTACOLO INEDITO IN CUI

MUSICA, PROSA E DANZA SI INTRECCIANO IN UN RACCONTO EMOZIONANTE E COINVOLGENTE

Dopo il sold out e la standing ovation che hanno accolto l’esordio a Isernia, approda il 20 dicembre al Palapartenope di Napoli “I Tre Moschettieri – Opera Pop”, la nuova versione musicale italiana del più famoso romanzo di Alexandre Dumas prodotta da Stefano Francioni e dal Teatro Stabile d’Abruzzo, (di cui è direttore artistico Giorgio Pasotti).

“Tutti per uno, uno per tutti!”, il motto simbolo di un’amicizia incorruttibile, si rinnova in questo spettacolo in cui musica, prosa e danza si intrecciano in un racconto coinvolgente ed emozionante con Gio’ Di Tonno, Vittorio Matteucci, Graziano Galatone nei ruoli di Athos, Porthos e Aramis e il tocco innovativo ed elegante di Giuliano Peparini al quale è affidata la Direzione Artistica e la Regia; le Coreografie sono curate da Veronica Peparini e Andreas Müller, la preparazione dei duelli è del Maestro d’Armi Renzo Musumeci Greco, i Testi scritti da Alessandro Di Zio e le Musiche composte da Gio’ Di Tonno; gli arrangiamenti sono di Giò Di Tonno e Giancarlo Di Maria che ha curato anche le orchestrazioni.

Lo spettacolo inizia prima dello spettacolo in una fabbrica di scatoloni dove il tempo è scandito dalla monotonia delle azioni da compiere giorno dopo giorno. In questo luogo si intravede un libro dimenticato o forse lasciato lì da qualcuno volontariamente. Un lavoratore lo prende, lo apre e, incuriosito, inizia a leggere appassionandosi subito alla storia e a ciò che questo libro rappresenta, un oggetto sempre più raro in un’epoca dove tutto si smaterializza. La sua voce che legge attira anche gli altri lavoratori che, via via, diventano i personaggi della storia catapultando lo spettatore nella Parigi dell’800.

Giuliano Peparini racconta il suo intento artistico: “Se devo affrontare un argomento storico o mettere in scena la vita di personaggi la cui azione si svolge in un’epoca passata, penso sempre a come farla risuonare nella nostra epoca e a come potrebbe raggiungere il pubblico di oggi. È il caso di Alexandre Dumas, autore e romanziere la cui forza supera il passare del tempo. L’amicizia, le differenze tra classi sociali, l’onore, la vendetta, i segreti e la seduzione sono al centro del romanzo “I Tre Moschettieri” e sono temi ancora attuali nel XXI secolo. Ciò che personalmente mi colpisce dei personaggi di Dumas è il loro modo di crescere ed evolvere continuamente di fronte agli eventi che affrontano. In particolare, un giovane come D’Artagnan che cerca di trovare la sua identità e un posto nel mondo, è di grande attualità per i nostri giovani, una generazione che mette fortemente in discussione i suoi riferimenti e modelli.”

Giò Di Tonno racconta così il progetto che lo vede coinvolto su diversi fronti: “Considero I Tre Moschettieri l’inizio di una nuova vita artistica che mi vedrà sempre più impegnato come compositore. Ho messo tutto me stesso in questo progetto che finalmente vede la luce. Sono felice di portare in scena la storia di amicizia più celebre della letteratura, e di farlo proprio con alcuni amici veri, a cominciare da Vittorio Matteucci e Graziano Galatone con cui ho già condiviso tante avventure, Alessandro Di Zio, autore dei testi, a Renzo Musumeci Greco maestro d’armi e di vita, per finire con un nuovo amico, Giuliano Peparini, col quale sono onorato di lavorare. E ora “In guardia!” I Tre Moschettieri sta per cominciare… e vi sorprenderà!”

Il trionfo dell’amicizia, ma anche il trionfo del potere e dell’ambizione in questa storia senza tempo dove “buoni” e “cattivi” combattono una lotta quasi archetipica mettendo al centro valori quali onore, fedeltà, onestà, troppo spesso messi in crisi dal mito dell’uomo contemporaneo e che i tre moschettieri portano fieri sulla punta delle loro spade. Accanto all’amicizia trova spazio anche l’amore, motore di ogni azione che qui si sublima nell’incontro tra D’Artagnan e Costanza, un amore che verrà spezzato dalla sete di vendetta dell’altra protagonista femminile, la perfida Milady. Il finale, come tutti i finali, riporterà l’equilibrio, ma lo spettatore andrà via con l’amaro in bocca. Chissà, forse perchè i “buoni” sono a un tratto diventati “cattivi”? Oppure perché è proprio la morte l’unico mistero che neanche l’uomo contemporaneo è riuscito a svelare. L’unico mistero che ci rende microscopici e vulnerabili.

I biglietti sono in vendita su TicketOne.

Di seguito il calendario in aggiornamento:

2 novembre 2024 Auditorium Unità d’Italia, Isernia 

6 e 7 dicembre 2024 Teatro Team, Bari

20 dicembre 2024 Palapartenope, Napoli

14 e 15 gennaio 2025 Teatro Massimo, Pescara

18 e 19 gennaio 2025 PalaTerni, Terni

22 e 23 gennaio Teatro Rendano, Cosenza

30 e 31 gennaio 2025 Teatro Golden, Palermo

1 e 2 febbraio 2025 Teatro Metropolitan, Catania

dal 15 al 23 febbraio 2025 (escluso il 17 febbraio) Teatro Nazionale, Milano

25 febbraio Gran Teatro Geox, Padova

28 febbraio, 1 e 2 marzo 2025 Teatro Colosseo, Torino

dal 5 al 16 marzo 2025 (escluso il 10 e 11 marzo) Teatro Brancaccio, Roma

18 marzo Teatro Clerici, Brescia NUOVA DATA

21 marzo 2025 Teatro Verdi, Montecatini

4 e 5 aprile 2025 Teatro EuropAuditorium, Bologna

CAST

Gio’ Di Tonno – Athos

Vittorio Matteucci – Porthos

Graziano Galatone – Aramis

Sea John – D’Artagnan

Leonardo Di Minno – Rochefort

Cristian Mini – Richelieu

Camilla Rinaldi – Milady

Beatrice Blaskovic – Costanza

Roberto Rossetti – Dumas

Gabriele Beddoni – Planchet

Performers – i ragazzi della Peparini Academy Special Class

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Che Comico: sabato 23 e domenica 24 “Remember Show” di e con Salvatore Turco e Peppe Laurato

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 CHE COMICO: remember show

Sabato 23 e domenica 24 al Ridotto

Salvatore Turco e Peppe Parlato

Nuovi appuntamenti con la risata a gennaio

Il 18 il nuovo show di Simone Schettino al Teatro delle Arti

Il 25 e 26 al Tempio della Comicità il gradito ritorno di Angelo Belgiovine

Salerno, 20 novembre 2024 Secondo e ultimo appuntamento 2024 con Che Comico, la stagione 2024 – 2025 ideata dalla Gv Eventi di Gianluca e Valentina Tortora, in programma su due palcoscenici: il tempio della comicità, alias il Ridotto, e il Teatro delle Arti, entrambi in Via Grimaldi a Salerno. La stagione riprenderà poi a gennaio del nuovo anno.

Il week end alle porte, sabato 23 e domenica 24, l’appuntamento con la risata prosegue al Teatro Ridotto con Salvatore Turco e Peppe Laurato in “Remember show”, esilarante spettacolo di cabaret scritto dal duo. Da una parte l’ironia de “Il Turco Napoletano”, dall’altra la simpatia dirompente di chi sa giocare con la sua fisicità, sui vizi e le paturnie delle persone. In entrambi i casi si tratta di due amici del Premio Charlot, passati alla corte di Chaplin nelle edizioni passate per sfidare la concorrenza e oggi riferimento puntuale dei tanti appuntamenti che fanno capo alla kermesse di settore di fama nazionale.

Anno nuovo Dopo l’ospitata di Turco e Laurato Che Comico riprenderà a gennaio 2025. Il primo spettacolo in cartellone al Delle Arti (il 18 gennaio) sarà il nuovo show di Simone Schettino, uno dei più apprezzati beniamini della comicità, che approda sul palco salernitano il 18 gennaio per debuttare con “La bella vita”, un pirotecnico viaggio nella vita quotidiana e nei vizi degli italiani. La sua straordinaria comicità, che si poggia su altrettanta sagacia e intelligenza di scrittura, sarà accompagnata dalla cantante Roberta Nasti e dal bravissimo attore Salvatore Turco. Il 25 e 26 gennaio 2025 al Teatro Ridotto il gradito ritorno di Angelo Belgiovine. Oggi autore, attore, regista teatrale, negli anni 90, dopo aver vinto la statuetta di Chaplin, partecipò al programma di Renzo Arbore “Caro Totò, ti voglio presentare” e poi a “La Sai l’Ultima?” vincendolo. Belgiovine proporrà “3 x 2 Cab Commedia”, spettacolo dalle risate assicurate tipico di quell’irresistibile cabaret-teatro firmato Belgiovine.

INFO UTILI Tutti gli spettacoli andranno in scena il sabato alle 21.15 e la domenica alle 19. Per informazioni e prenotazioni: 089 221807 oppure 3274934684 – www.teatroridotto.com.

 

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Juve Stabia – Si torna a casa!

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La Juve Stabia tornerà a giocare allo stadio Romeo Menti di Castellammare già in occasione della gara con il Palermo del prossimo 14 settembre. La notizia che tutti noi aspettavamo ora è ufficiale. Oggi la Commissione Provinciale per i pubblici spettacoli ha dato il via libera! Permettetemi di ringraziare tutti quelli che hanno lavorato senza sosta per raggiungere questo obiettivo. Ora i tifosi potranno finalmente sostenere la loro squadra nel nostro stadio!

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Rai – Sanremo, il Regolamento del 75° Festival della Canzone Italiana

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Rai: Sanremo, il Regolamento del 75° Festival della Canzone Italiana

Le novità targate Carlo Conti: 24 Campioni in gara, il ritorno delle Nuove Proposte e un diverso computo delle votazioni

Carlo Conti, nella sua qualità di direttore artistico e conduttore, ricomincia da quattro dopo i suoi 3 Festival vincenti (edizioni 2015/2016/2017).

Il Regolamento della 75ª edizione del Festival della Canzone Italiana di Sanremo – che andrà in onda, in diretta su Rai 1, dall’11 al 15 febbraio 2025 – è da oggi on line.

Queste le principali novità del Festival targato Conti:

  • il ritorno delle Nuove Proposte: 4 artisti in gara che si contenderanno il titolo;
  • 24 il numero dei Big;
  • le votazioni della serata delle “Cover” (in cui i Campioni in gara saranno chiamati a re-interpretare un brano scelto dal repertorio italiano o internazionale) non influiranno sulla vittoria finale del Festival, determinando solo la Cover vincitrice;
  • nella serata finale, quando si riapriranno le votazioni sui 5 finalisti, non saranno azzerati i voti ottenuti dai 5 cantanti fino a quel momento, ma l’ultima sessione di voti andrà ad aggiungersi a quelli ottenuti durante le serate precedenti (esclusa solo la serata Cover);
  •  confermata la Giuria delle Radio.

Passando all’analisi delle singole serate, nella prima (il martedì) si esibiranno i 24 Campioni in gara e le canzoni verranno votate dalla Giuria della Sala Stampa, Tv e Web.

Durante la seconda serata (il mercoledì) si esibiranno 12 Campioni, che saranno votati dal pubblico – attraverso il Televoto – e dalla Giuria delle Radio, ciascuno con un peso pari al 50%.

Per le Nuove Proposte, si affronteranno 2 artisti in una prima semifinale, giudicati invece dal pubblico con il Televoto, dalla Giuria della Sala Stampa, Tv e Web e dalla Giuria delle Radio, determinando così il primo finalista.

Identico il meccanismo e lo svolgimento della terza serata (il giovedì), in cui avrà luogo anche la seconda semifinale tra le altre 2 Nuove Proposte, individuando così il secondo “giovane finalista”.

La quarta serata (il venerdì) sarà dedicata alle “Cover”: i cantanti in gara, affiancati da un artista Ospite, re-interpreteranno una canzone edita, tratta dal repertorio italiano ed internazionale.

Le cover saranno valutate da tutte e tre le giurie: Televoto del pubblico, Giuria della Sala Stampa, Tv e Web e Giuria delle Radio. I tre sistemi di votazione avranno un peso percentuale rispettivamente del 34, 33 e 33%, dando luogo ad una autonoma classifica di Serata dei 24 Artisti. Il primo classificato sarà il vincitore della Serata delle Cover.

Sempre nella quarta serata, si svolgerà la finale per la categoria Nuove Proposte fra i due contendenti qualificatisi nelle serate precedenti. Le 2 canzoni/artisti saranno votate dal pubblico con il Televoto, dalla Giuria della Sala Stampa, Tv e Web e dalla Giuria delle Radio, sempre con peso rispettivamente del 34, 33 e 33% sul risultato complessivo della votazione.

Nella finalissima della quinta serata (il sabato) verranno dapprima eseguite nuovamente le 24 canzoni in gara, che saranno votate dalle 3 Giurie ancora una volta con un peso di Televoto 34%, Giuria della Sala Stampa, Tv e Web 33 e Giuria delle Radio 33%.

Il risultato di questa votazione sarà sommato a quello delle votazioni nella Prima Serata e al risultato congiunto delle votazioni nella Seconda e Terza Serata, al fine di determinare una media percentuale delle votazioni e quindi una classifica delle 24 canzoni/Artisti in gara.

Le canzoni/Artisti nelle prime 5 posizioni in classifica verranno comunicate senza ordine di piazzamento.

Dopodiché, riproposizione delle 5 canzoni finaliste e nuova votazione – con stesse modalità per le tre Giurie. Il risultato di questa nuova votazione in Serata sarà sommato al risultato complessivo delle precedenti votazioni (Prima Serata, Seconda e Terza Serata, Quinta Serata), così come risultante nella classifica generale parziale stilata in Serata, al fine di determinare una nuova media percentuale delle votazioni riferite alle 5 canzoni/Artisti e quindi una classifica finale delle stesse 5 canzoni/Artisti, così da incoronare il vincitore della 75ª edizione del Festival della Canzone Italiana.

Queste alcune delle più rilevanti novità del regolamento di Carlo Conti, che non cambia la sua filosofia: la musica, le canzoni al centro dello spettacolo e la ricerca di talenti, in un dinamico e divertente show televisivo.

Lo slogan dei festival di Carlo resta lo stesso: TUTTI CANTANO SANREMO!

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Arditti “Occidente sotto assedio, peso della ricchezza si è spostato”

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MILANO (ITALPRESS) – L’attacco ai Paesi dell’Occidente e ai loro sistemi democratici è il tema principale del libro di Roberto Arditti “Rompere l’assedio. L’Occidente si salva solo se capisce le vere sfide del nostro tempo”. L’autore è direttore editoriale di Formiche.net, ed è stato intervistato da Claudio Brachino per la rubrica “Primo Piano” dell’agenzia Italpress. Un’intervista in cui Arditti si è espresso sulle ragioni, sulle cause e sulle dinamiche per cui le Nazioni occidentali si trovano sotto assedio: “Quello che intendo per Occidente è semplice: sono le Nazioni in cui la selezione della classe dirigente avviene attraverso elezioni in cui l’esito non è predeterminato, il potere è contendibile e il ricambio della classe dirigente è frequente. La gestione del potere è la cartina al tornasole più rilevante per una governance democratica. Come Occidente siamo sotto assedio perchè le democrazie che hanno guidato la comunità internazionale per lungo periodo lo hanno fatto perchè erano le aree più ricche del mondo. In questo primo quarto di secolo i pesi delle ricchezze si sono spostati: oggi gli Usa rappresentano soltanto il 16 per cento del Pil mondiale. Questo spostamento si è verificato verso Nazioni e sistemi che non considerano lo stesso nostro modo di gestire il potere: queste Nazioni guardano con ostilità verso quelle democrazie capaci di infettare e condizionare la piramide perfetta del potere che in quei Paesi si basa sulla coercizione. La nostra idea di libertà viene vissuta come minaccia e per questo hanno deciso di reagire”.
Uno dei modi con cui le democrazie occidentali vengono attaccate, secondo Arditti, è la circolazione del fentanyl, che verrebbe addirittura tollerata da alcune autorità statuali: “Il fentanyl è una medicina di grande efficacia per la terapia del dolore quando gli altri farmaci non sono efficaci: è un farmaco potentissimo, che arriva a cinquanta volte l’efficacia della morfina. Ma da un pò di anni esiste una versione illegale, molto più pericolosa, gestita dalle organizzazioni della malavita – la cui più importante sono i cartelli messicani dei narcotrafficanti – che hanno invaso il mercato americano con pastiglie o polveri a pochi dollari e che hanno fatto negli ultimi dieci anni circa 800mila morti. Il fentanyl illegale è un prodotto di sintesi chimica, tutto di laboratorio: i materiali chimici (i cosiddetti precursori) con cui si fanno le varie versioni del fentanyl sono tutti di produzione cinese, nonostante in Cina venga represso in tutti i modi ogni tentativo di farlo circolare. Ciononostante vanno direttamente nelle centrali e nei laboratori dei narcos e del Centro America e così invadono il mercato di tutte le nostre democrazie passando attraverso l’America, come un assedio alla stabilità della popolazione. Non abbiamo evidenza precisa che venga organizzato e gestito dalle autorità statuali, ma siamo certi che questo traffico in esportazione venga tollerato”.
La questione dei migranti è un altro dei temi centrali delle posizioni di Arditti: “Se c’è una persona che parte da un Paese sfortunato e riesce ad arrivare in una Nazione più fortunata, quella persona dobbiamo accoglierla e aiutarla. Se invece di una persona ne abbiamo davanti mille, bisogna ragionare su come si può gestire l’aiuto. Se anzichè mille sono un milione, la questione cambia colore: la sinistra e il mondo cattolico dovrebbero fare più attenzione su questo tema. La sensibilità della gente ormai è chiara in tutta Europa: basterebbe girare per alcuni quartieri anche dell’Italia per capire come stanno cambiando le cose, non in meglio. Noi non possiamo trattare un flusso di milioni di persone come dei casi singoli. Cinque milioni sono diversi da dodici milioni: se dodici milioni è una questione umanitaria, cinque milioni è una questione di costi di gestione, welfare, criminalità che entra, possibilità di integrazione”.
Infine, Arditti si rivolge alla futura classe dirigente europea, in vista di quello che accadrà successivamente alle prossime Elezioni Europee: “L’Europa vive le sue contraddizioni, ma io non dico che è un disastro. L’Europa ha reagito alla pandemia ed è un’Europa in cui convivono le posizioni di Macron e di Orban: non è una tragedia, è il senso di una comunità che cerca di stare assieme e tutto sommato ci riesce in modo più che dignitoso. Quella che abbiamo davanti è un’Europa che ha bisogno di comprendere alcuni dossier, tra cui la difesa della sicurezza e dell’intelligence che hanno bisogno di investimenti, regia, governance e di una capacità autonoma. Secondo me, la Nato andrebbe estesa aprendola a Giappone, Corea del Sud, Nuova Zelanda, Australia, Argentina, Israele. Un’alleanza che dovrebbe avere due pilastri, due teatri militari: gli americani e gli altri si occupino del Pacifico e di altre zone del mondo compreso il Medio Oriente; gli europei e i mediterranei dovrebbero gestire invece i territori europei. Questa è la sfida che deve vincere la nuova classe dirigente europea”.

– Foto Italpress –

(ITALPRESS).

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Unibg incontra mondo del calcio per vincere sfida sviluppo sostenibile

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BERGAMO (ITALPRESS) – L’università e il mondo del calcio, insieme per lo sviluppo sostenibile. In un’Aula Magna gremita, con in sottofondo quell’energia contagiosa e travolgente che sta animando da giorni la città, mercoledì 5 giugno si è svolto il primo Workshop di Ricerca di Ateneo sulla Sostenibilità. Una riflessione sul valore del gioco di squadra, per raggiungere l’obiettivo comune. “Così come tutte le squadre devono concorrere per la sostenibilità del settore, sotto l’egida della UEFA, ognuna con le sue specificità, il mondo accademico, e in particolare il nostro Ateneo, con 8 Dipartimenti molto diversi tra loro, prova a dialogare sui temi della sostenibilità, ognuno con il suo punto di vista, per definire una visione condivisa. Tutti in campo per vincere grazie a una squadra ben diretta, che sa valorizzare talenti e specificità”. Con queste parole il Rettore Sergio Cavalieri ha avviato i lavori del primo di una serie d’incontri sull’urgenza della sfida della sostenibilità, che richiede condivisione e collaborazione tra tutti gli attori della società.
Forte la determinazione nella stessa direzione di Michele Uva, UEFA Director of Football and Social Responsibility, con alle spalle una carriera nel mondo sportivo, dalla pallavolo femminile al calcio passando dal basket, ricoprendo ruoli dirigenziali, come nel Parma, quando ha vinto la coppa Italia e la coppa UEFA, e nella Figc. Il Direttore di Social & Environmental Sustainability della Uefa e autore della Uefa Sustainability Strategy 2030 ha detto: “La Uefa e tutti gli stakeholder del calcio stanno intraprendendo un percorso condiviso sulla sostenibilità focalizzato sull’azione collettiva e utilizzando la propria piattaforma. Il nostro obiettivo è passare dalla fase dell’ispirazione a quella dell’attivazione per poi accelerare coinvolgendo e mobilitando la propria comunità per andare verso un futuro che tenga in grande considerazione i principi della sostenibilità. Creazione di figure professionali preparate, pianificazione strategica, obiettivi definiti e KPI, misurazione e reporting sono fondamentali, ma la vera prova di leadership starà nella nostra capacità di trasformare le idee in azioni concrete sul campo. Dobbiamo fare in modo che l’impatto del calcio si estenda al di là dei propri eventi a tutti i livelli per influenzare la società civile in generale”. Un approccio e un impegno fortemente condivisi dal Dipartimento di Ingegneria e Scienze Applicate che, sotto la luce della sostenibilità e della digitalizzazione, ha dato vita anche alla nuova laurea in Ingegneria delle tecnologie per la sostenibilità energetica e ambientale e al nuovo corso di dottorato in Sustainable technologies for industrial and construction engineering. “Con questa edizione di Ateneo del Workshop di Ricerca sulla Sostenibilità abbiamo alzato l’asticella di una sfida, per noi, davvero importante, quella di far dialogare aree culturali di ambito giuridico, economico, umanistico e scientifico-tecnologico su temi complessi come quelli legati alla sostenibilità nelle sue tre declinazioni: ambientale, economica e sociale – ha spiegato Giovanna Barigozzi, Direttrice del Dipartimento di Ingegneria e Scienze Applicate di UniBg -. Il Workshop raccoglie l’eredità di un’iniziativa avviata ormai più di tre anni fa dal nostro Dipartimento, quando abbiamo intrapreso un dialogo interno con l’intento di definire un’identità condivisa. L’elevata multidisciplinarietà che caratterizza il Dipartimento di Ingegneria e Scienze Applicate, con attività che vanno dalla ricerca di base tipica delle scienze fisiche e chimiche alla ricerca applicata delle materie ingegneristiche, dell’architettura e dell’urbanistica, rischiava infatti di diventare sinonimo di frammentazione: per noi è stata una necessità avviare un percorso che ci ha portato a riconoscere nella sostenibilità e nella digitalizzazione il terreno fertile per poter costruire una casa comune per tutti i nostri docenti e ricercatori, mettendo a sistema le nostre competenze su questi temi e riversandole anche nell’ambito della didattica”. E con la stessa forza propulsiva che ha portato l’Ateneo e, le squadre di calcio, come l’Atalanta, a riflettere non solo su ciò che succede in campo, Umberto Marino, da 9 anni Direttore Generale di Atalanta, ha raccontato come il legame indissolubile con il territorio bergamasco abbia fatto sì che, sempre più negli anni, l’impegno del Club in tema di sostenibilità sia diventato forte e strutturato: “Per Atalanta – ha detto – è un onore partecipare alla 3^ edizione del Workshop sulla Sostenibilità organizzato dall’Università di Bergamo. Il tema in questione è sempre più centrale nell’operato delle aziende e dei club sportivi e, anche in virtù del forte legame che Atalanta ha con il proprio territorio, come Società cerchiamo di lavorare ogni giorno valorizzando la nostra comunità e preservando l’ambiente che ci circonda. Collaborare con un’eccellenza come l’Università di Bergamo, ci permette di incrementare ulteriormente il nostro impegno, sviluppando progetti di sostenibilità a 360 gradi”. In dialogo anche la Prorettrice al welfare e allo sviluppo sostenibile Annalisa Cristini e la Prorettrice alla terza missione e ai rapporti con il territorio Elisabetta Bani, che hanno portato in evidenza le linee strategiche di ricerca e le politiche interne di sviluppo sostenibile di UniBg. L’evento UniBg, un gioco di squadra per lo sviluppo sostenibile ha avviato i lavori della seconda parte del Workshop, a porte chiuse, che ha visto i docenti e i ricercatori degli otto Dipartimenti dell’Ateneo condividere linee e interessi di ricerca sui temi della sostenibilità con la finalità di identificare connessioni, esplorare possibili sinergie e definire approcci trasversali intorno alle grandi sfide dello sviluppo sostenibile odierne e future.(ITALPRESS).

Foto: Università Bergmap

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A Firenze e Fiesole il 28° Premio Fair Play Menarini

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ROMA (ITALPRESS) – Un appuntamento imprescindibile per sottolineare ancora una volta come il fair play sia la base per vivere uno sport sano e valoriale. Si è tenuta presso la Sala d’Onore del Coni a Roma la conferenza di presentazione della ventottesima edizione del Premio Internazionale Fair Play Menarini, manifestazione che ogni anno promuove i valori di etica, lealtà e rispetto, e che avrà luogo il 3 e 4 luglio a Firenze e Fiesole. Durante l’evento sono stati anche annunciati i nomi dei premiati che riceveranno il riconoscimento sul palco del Teatro Romano di Fiesole; si tratta di Cesare Prandelli, vice campione d’Europa con la Nazionale 2012; Alessandro Costacurta, vice campione del mondo con l’Italia di Sacchi nel ‘9; Ciro Ferrara, terzo ai Mondiali del ’90 e vice campione d’Europa nel 2000; l’ex campione del mondo del ‘Mundial ’82’ Giuseppe Dossena; Fabio Cannavaro, campione del mondo nel 2006; Marco Belinelli, primo e unico italiano a conquistare il titolo Nba; Gian Paolo Montali, ex commissario tecnico della Nazionale maschile di volley due volte campione d’Europa; Francesca Lollobrigida, oro europeo nel pattinaggio di velocità; Ambra Sabatini, campionessa paralimpica e record del mondo dei 100 metri; Roberto Rigali, vice campione del mondo nella staffetta 4×100; Cesare Fiorio, leggenda del rally; Clemente Russo, idolo della boxe. Presentando il premio, la vice-presidente del Coni, Silvia Salis, ha ricordato che “il fair play è un concetto fondamentale alla base dello sport. Noi ci occupiamo di sport di alto livello, dove comandano i risultati, ma abbiamo una missione morale molto importante, perchè i risultati sportivi sono fatti da persone che ispirano gli italiani e la Nazione. Non sempre lo sport dà il messaggio corretto, lo dà nella maggioranza dei casi, ma la prestazione non deve mai giustificare atteggiamenti di scarso livello morale. Dobbiamo, quindi, farci portatori di questo valore positivo”. E’ intervenuto con un videomessaggio anche il presidente del Coni, Giovanni Malagò, che ha parlato di “evento legato a due parole meravigliose, ‘fair’ e ‘play’, l’essenza, la base e le fondamenta del nostro mondo dello sport. Sono sinceramente grato alla Fondazione Fair Play Menarini per la sua dedizione e il suo impegno”. “Tutti nasciamo con i valori del fair play ben radicati e la vita ci porta a volte a rinunciarci, quando vediamo che il più furbo e più scaltro riesce a vincere e sovrastarci e pensiamo così di adeguarci: questo, però, è uno standard sbagliato”, ha concluso Ennio Troiano, membro del Board della Fondazione Fair Play Menarini.
– Foto Italpress/Spf –
(ITALPRESS).

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A Firenze e Fiesole il 28° Premio Fair Play Menarini

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ROMA (ITALPRESS) – Un appuntamento imprescindibile per sottolineare ancora una volta come il fair play sia la base per vivere uno sport sano e valoriale. Si è tenuta presso la Sala d’Onore del Coni a Roma la conferenza di presentazione della ventottesima edizione del Premio Internazionale Fair Play Menarini, manifestazione che ogni anno promuove i valori di etica, lealtà e rispetto, e che avrà luogo il 3 e 4 luglio a Firenze e Fiesole. Durante l’evento sono stati anche annunciati i nomi dei premiati che riceveranno il riconoscimento sul palco del Teatro Romano di Fiesole; si tratta di Cesare Prandelli, vice campione d’Europa con la Nazionale 2012; Alessandro Costacurta, vice campione del mondo con l’Italia di Sacchi nel ‘9; Ciro Ferrara, terzo ai Mondiali del ’90 e vice campione d’Europa nel 2000; l’ex campione del mondo del ‘Mundial ’82’ Giuseppe Dossena; Fabio Cannavaro, campione del mondo nel 2006; Marco Belinelli, primo e unico italiano a conquistare il titolo Nba; Gian Paolo Montali, ex commissario tecnico della Nazionale maschile di volley due volte campione d’Europa; Francesca Lollobrigida, oro europeo nel pattinaggio di velocità; Ambra Sabatini, campionessa paralimpica e record del mondo dei 100 metri; Roberto Rigali, vice campione del mondo nella staffetta 4×100; Cesare Fiorio, leggenda del rally; Clemente Russo, idolo della boxe. Presentando il premio, la vice-presidente del Coni, Silvia Salis, ha ricordato che “il fair play è un concetto fondamentale alla base dello sport. Noi ci occupiamo di sport di alto livello, dove comandano i risultati, ma abbiamo una missione morale molto importante, perchè i risultati sportivi sono fatti da persone che ispirano gli italiani e la Nazione. Non sempre lo sport dà il messaggio corretto, lo dà nella maggioranza dei casi, ma la prestazione non deve mai giustificare atteggiamenti di scarso livello morale. Dobbiamo, quindi, farci portatori di questo valore positivo”. E’ intervenuto con un videomessaggio anche il presidente del Coni, Giovanni Malagò, che ha parlato di “evento legato a due parole meravigliose, ‘fair’ e ‘play’, l’essenza, la base e le fondamenta del nostro mondo dello sport. Sono sinceramente grato alla Fondazione Fair Play Menarini per la sua dedizione e il suo impegno”. “Tutti nasciamo con i valori del fair play ben radicati e la vita ci porta a volte a rinunciarci, quando vediamo che il più furbo e più scaltro riesce a vincere e sovrastarci e pensiamo così di adeguarci: questo, però, è uno standard sbagliato”, ha concluso Ennio Troiano, membro del Board della Fondazione Fair Play Menarini.
– Foto Italpress/Spf –
(ITALPRESS).

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اجتماع للزعماء الأفارقة والغربيين بالمغرب حول مكافحة الإرهاب

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انعقدت في مدينة فاس النسخة الثالثة من “منصة مراكش” التي جمعت رؤساء أجهزة مكافحة الإرهاب والأمن بإفريقيا وبعض الدول الغربية بما فيها إيطاليا.

وشهدت المنصة، التي يقودها المغرب ومكتب الأمم المتحدة لمكافحة الإرهاب ومقره الرباط، مشاركة أكثر من ستين وفدا من الدول الأعضاء في الأمم المتحدة، بالإضافة للنظمات الإقليمية والدولية.

من جانبه، استعرض وزير الشؤون الخارجية المغربي، ناصر بوريطة، تطور التهديد الإرهابي في إفريقيا.

وحذر بوريطة من أن 60% من ضحايا الإرهاب في العالم هم في أفريقيا جنوب الصحراء وأن منطقة غرب أفريقيا وحدها شهدت أزيد من 1800 هجوم إرهابي في الأشهر الستة الأولى من العام الماضي.

وثمن الوزير الجهود التي تبذلها الدول الإفريقية لمكافحة التهديد الإرهابي، داعياً إلى مواصلة استكشاف مسألة استخدام التكنولوجيات الجديدة، خصوصا الذكاء الاصطناعي والطائرات بدون طيار.

وأشار بوريطة أيضا للشراكة الاستراتيجية بين المغرب ومكتب الأمم المتحدة لمكافحة الإرهاب، ومقره الرباط، ومساهمتها الكبيرة في تعزيز القدرات الوطنية للدول الإفريقية في مجال مكافحة الإرهاب.

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