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Zuppi ha visto il Papa e ha parlato della missione

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AGI – Il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Cei e inviato di Papa Francesco in Ucraina e in Russia ha confermato di aver visto il Pontefice per riferirgli della missione di pace. “Sì”, ha risposto ai giornalisti a margine di una presentazione del nuovo libro di Andrea Riccardi.

“Dobbiamo vedere come si riesce ad avviare il meccanismo per i bambini e aiutare la parte umanitaria, in particolare i bambini che devono poter tornare in Ucraina”, ha sottolineato Zuppi. “Il prossimo passo sarà prima la verifica dei bambini e poi vedere come farli tornare, a partire dai più fragili“.

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Piazza Affari chiude in calo, Ftse Mib -0,21%

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MILANO (ITALPRESS) – Chiusura in calo a Piazza Affari. L’indice
Ftse Mib fa segnare -0,21% a 28.386 punti, mentre l’Ftse Italia All-Share perde lo 0,19% a quota 30.440. L’indice Ftse Italia Star è in controtendenza e sale dello 0,41% a 47.310 punti.

– foto Agenziafotogramma.it –

(ITALPRESS).

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Puglia, Emiliano “Turismo si annuncia tra i più importanti ultimi anni”

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ROMA (ITALPRESS) – La Puglia un brand di successo tra turismo, economia, benessere, sostenibilità: il tema al centro della terza edizione del workshop “Puglia, a way of life”, ospitato nella sede della stampa estera.
“E’ in programma un evento che attirerà l’interesse dell’Italia e del mondo su Mesagne, città importante e simbolo della Puglia che ha saputo rimettersi in piedi, rispettare se stessa e tutti quelli che sono venuti e continuano a venirci a trovare”, le parole del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano. “Noi siamo felici che qualcuno venga da noi a trascorrere le vacanze, ma questa terra è capace di accogliere anche chi non può permettersi di pagare e magari viene da noi per dare alla sua vita un senso diverso, per cercare riscatto o proteggere i propri figli. Siamo pronti ad accogliere il turismo, che si annuncia tra i più importanti degli ultimi anni, con una mostra di Caravaggio in una città a me carissima come Mesagne. Si tratta di un’occasione per tirarsi su il morale in tempi così difficili”.
Nel corso del workshop è stata presentata la mostra “Caravaggio e il suo tempo – Tra naturalismo e classicismo” in programma nel Castello di Mesagne dal 16 luglio all’8 dicembre.
“Un evento che favorisce la promozione della Regione Puglia che negli ultimi anni ha dimostrato quanto la sinergia tra soggetti pubblici e privati può produrre risultati straordinari così come sta avvenendo a Mesagne con la mostra dedicata a Caravaggio, una mostra straordinaria ” ha detto Antonio Mattarelli sindaco di Mesagne.
La Puglia punta su un modello di sviluppo che vede al centro la qualità della vita, un modello virtuoso in grado di attrarre investimenti e turisti.
Uno sviluppo sostenibile al servizio del progresso sociale e economico, fra identità, stile di vita e innovazione: valori che si sono consolidati anche grazie a una programmazione tra le più virtuose delle risorse comunitarie.
“La nuova strategia aggiornata dopo la pandemia ci racconta una Puglia che oltre all’offerta balneare sta spaziando, sta moltiplicando la sua offerta sui prodotti legati alla sostenibilità, gran parte della nostra strategia è rivolta al prodotto cammini, al cicloturismo, la Puglia esploderà sul turismo in bicicletta ” ha spiegato Gianfranco Lopane, assessore al Turismo della Regione Puglia” si conferma poi la nostra attenzione all’enogastronomia, verso l’arte, la storia, la tradizione.
La Puglia è destinazione sempre più internazionale”.
Alessandro Delli Noci, assessore allo Sviluppo Economico della Regione Puglia ha ricordato che “stiamo costruendo un’opportunità di valorizzazione del nostro sistema economico, in questi anni siamo stati bravissimi sulla valorizzazione turistica, sulla valorizzazione del patrimonio culturale e poi lanceremo il tema del mare a sinistra: abbiamo visto sempre tantissimo ragazzi che andavano via guardando il mare a destra, il mare Adriatico, vogliamo costruire le condizioni per un ritorno nel nostro mare”. Un evento che vuole rappresentare gli asset ed i punti di forza del sistema Puglia, sia rispetto alle dinamiche nazionali, che nella nuova centralità del Mediterraneo, dove le politiche di cooperazione e di integrazione saranno importanti per l’Europa. Una regione sempre più all’attenzione nazionale e internazionale, anche in vista del G7 che si svolgerà l’anno prossimo proprio in Puglia.
-foto agenziafotogramma.it-
(ITALPRESS).

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Un premio per ricordare lo storico cronista Agi Gianni Massa

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AGI – Per decenni il suo nome è stato sinonimo dell’AGI in Sardegna. Fin dagli anni ’60 e fino ai primi anni Duemila, Gianni Massa è stato un punto di riferimento nel mondo dell’informazione dell’isola, un pezzo di storia del giornalismo, anche per il suo ruolo nel sindacato.

Vicepresidente dell’Associazione della Stampa Sarda per oltre un decennio, ha fatto anche parte del Cdr dell’AGI, ed è stato il primo presidente del Corerat, il Comitato regionale per il servizio radiotelevisivo, antenato dell’attuale Corecom.

Innamorato della professione, subì due volte l’arresto per non aver voluto rivelare la fonte delle informazioni ricevute in due vicende processuali. E finì in carcere.

La sua vicenda giudiziaria ha lasciato un segno anche nella giurisprudenza in materia di segreto professionale della storia dei giornalisti. “Dobbiamo anche a lui il riconoscimento del diritto a non rivelare le nostre fonti“, ha ricordato stamane in Consiglio regionale a Cagliari il presidente del Corecom Sardegna, il giornalista Sergio Nuvoli, in occasione della premiazione della terza edizione del Premio ‘Gianni Massa’, dedicato allo storico responsabile della sede regionale dell’AGI.

Tema prescelto, ‘La transizione ecologica e l’informazione‘. Per la sezione giornalismo sono stati premiati ex aequo Eleonora Bullegas, collaboratrice dell’Agenzia, per un articolo comparso sull’AGI; Michela Columbu, collaboratrice del quotidiano ‘La Nuova Sardegna’; e Fausto Egidio Piu. Per la sezione Scuola il premio è andato a un gruppo di studenti e studentesse dell’istituto superiore ‘Primo Levi’ di Quartu Sant’Elena.

Gianni Massa, scomparso nel 2015, ha speso gran parte della sua vita in redazione, nel suo ufficio del Corso Vittorio Emanuele a Cagliari, dal quale gestiva la sua rete di collaboratori e informatori e dove ha insegnato il mestiere ad alcuni giornalisti che anche oggi l’hanno ricordato con affetto.

In quell’ufficio, dove ancora ha sede la redazione locale dell’AGI, “mio padre ha trascorso più anni di quelli che io ho adesso”, ha raccontato, commossa, Valentina Massa, figlia minore del giornalista, carabiniera forestale presente stamane nel Transatlantico del Consiglio regionale, accanto al fratello Dandy Massa, tracciando un ritratto affettuoso e al tempo stesso rigoroso.

Un cronista senza patente di guida, che consumava le suole delle scarpe e si fermava a parlare con le persone, salutando tutti con un sorriso. “Per lui il rispetto era fondamentale”, lo ricorda la figlia. Nel contempo “era totalmente incapace di gestire la rabbia senza un’esplosione vocale, sintomo di una grande passione. Ma era anche capace di gesti di generosità dolcissimi. Dava del lei a chiunque, persino ai miei compagni di scuola delle medie”.

Negli ultimi anni Massa aveva intensificato il suo impegno a favore degli ‘ultimi’ e fondato l’associazione ‘Socialismo Diritti Riforme’, impegnata nella tutela dei diritti delle persone private della libertà personale. “‘Rispetta la verità, diceva mio padre, ‘Verifica le fonti’. Avevo 10 anni la prima volta che ho sentito questa frase la prima volta”, ha confidato Valentina Massa.

“E ancora oggi, per il lavoro che faccio, sono chiamata a farlo”. “Massa è stato un esempio di coerenza professionale, al punto da finire in carcere“, ha sottolineato Maria Grazia Caligaris, sua storica collaboratrice. “Ha operato con onestà intellettuale, rinunciando alle lusinghe del potere e senza trascurare l’impegno sociale. Era un grande professionista con l’abito dell’umiltà e una singolare capacità di ascolto”.

“Un giornalista attento ai temi sociali e che ha combattuto per la libertà di stampa”, ha evidenziato il presidente del Consiglio regionale, Michele Pais. “Temi che noi spesso diamo per scontati ma che sono i risultati e le vittorie raggiunti, in termini di democrazia e di libertà, grazie anche all’attività faticosa di chi come Gianni Massa ha combattuto per consegnarci questi diritti che dobbiamo proteggere e difendere. È giusto rinnovare la memoria di un grande sardo anche come esempio per le nuove generazioni”.

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Ancora troppi misteri sulla morte di Michelle

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A meno di 24 ore dai funerali di Michelle Maria Causo – la 17enne barbaramente uccisa a Primavalle, periferia nord-ovest di Roma -, mancano ancora delle tessere per completare il puzzle dell’omicidio.

Primo fra tutti il movente: gli inquirenti, infatti, non sono convinti di ciò che O.D.S, il giovane originario dello Sri Lanka ma nato a Roma, ha raccontato. Secondo quanto ha raccontato, nel corso dell’interrogatorio davanti al gip del tribunale dei Minorenni, avrebbe ucciso la coetanea per un piccolo debito di droga.

Una somma irrisoria: 20/30 euro che l’arrestato avrebbe dovuto restituire alla vittima. Potrebbe esserci però dell’altro: una delle ipotesi è che il giovane abbia tentato un approccio e, al rifiuto, abbia perso la testa. E, comunque, nella periferia romana si parla di un debito assai più alto: almeno 1500 euro che il 17enne avrebbe dovuto alla sua vittima.

Al momento all’arrestato è contestato l’omicidio volontario aggravato dal vilipendio e dall’occultamento di cadavere. Ma a queste potrebbero aggiungersi altre aggravanti. Sicuramente nei prossimi giorni è previsto un nuovo sopralluogo della Polizia Scientifica nella casa dell’orrore di via Giuseppe Dusmet: all’interno potrebbero nascondersi altri misteri.

E altre chiavi per completare il quadro nel quale è stato commesso l’omicidio. È per questo che il giovane arrestato ha tentato, senza riuscirci completamente, di pulire le tracce di ciò che aveva fatto? A chiarire questo aspetto ci penseranno le indagini dei poliziotti della Squadra Mobile di Roma. Al vaglio anche buste, teli e coperte rinvenuti nel carrello usato per trasportare il corpo della 17enne e che potrebbero essere stati utilizzati proprio da O.D.S. per pulire in parte il pavimento sporco di sangue.

Tentativo comunque fallito anche questo, come quello di nascondere il corpo della minore. Altro elemento importante arriverà dall’analisi delle memorie dei telefonini del killer e della vittima, sequestrati a casa del 17enne, come anche di altri apparecchi acquisiti nel corso della stessa perquisizione. Potrebbero contenere le informazioni necessarie per ricostruire la natura dei reali rapporti fra Michelle e il coetaneo.

Ma il killer ha fatto tutto da solo?

È uno dei punti chiave dell’indagine. Al momento, secondo quanto appreso dall’AGI, sembrerebbe che ad agire sia stato il solo arrestato. Tuttavia, al momento, non è possibile escludere completamente la pista dei complici. Il 17enne potrebbe, infatti, aver contattato qualcuno per chiedere aiuto dopo l’omicidio per sbarazzarsi del corpo di Michelle.

Anche su questo punto saranno importanti i risultati dell’analisi sui telefoni sequestrati. L’arma del delitto? Inizialmente si era parlato di un coltello a serramanico, ma in realtà il killer ha utilizzato invece un coltello da cucina.

Ma perché Michelle ha accettato di andare a casa di quello che poi sarà il suo carnefice? A, quasi, una settimana dell’omicidio anche a questa domanda non c’è una risposta chiara: dall’esame autoptico è emerso che la ragazza è stata presa di sorpresa e non ha avuto il tempo di reagire. Sei coltellate che non le hanno lasciato scampo. La 17enne si fidava del coetaneo, infatti anche nei giorni precedenti era andata a trovarlo. Nemmeno lei si aspettava che, quella dello scorso 28 giugno, sarebbe stata l’ultima volta. 

L’appello della famiglia 

“Alla luce delle dichiarazioni rilasciate agli organi di stampa da piu’ persone, in particolare da coetanei della ragazza, dalle quali emergerebbero – ci si permette di dire – fantasiose ricostruzioni circa il movente del reato, tali persino, in alcuni casi, da pregiudicare l’onore e il decoro della vittima e tenuto conto, peraltro, dello stato ad oggi embrionale delle indagini giudiziarie, si chiede – in vista delle esequie che si svolgeranno il giorno 5 luglio – di serbare un compassionevole silenzio, onde onorare al meglio il ricordo di Michelle, nel rispetto dell’inconsolabile dolore dei suoi familiari”.

A comunicarlo sono i legali dei genitori di Michelle, gli avvocati Claudia Di Brigida e Antonio Nebuloso. Viene espresso, inoltre, “apprezzamento per le tantissime manifestazioni di solidarietaà e cordoglio da parte di amici, conoscenti e comuni cittadini nei confronti della povera Michelle Maria Causo, rimasta vittima, come noto, di un efferato, quanto immotivato delitto”. 

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Milano, la stazione M5 Portello si “veste” per i Mondiali di scherma

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MILANO (ITALPRESS) – La Stazione di Portello di Metro 5 si prepara a Milano 2023. Dopo il treno di Metro 5 dedicato ai Campionati del Mondo Assoluti di Scherma Milano 2023, anche la stazione di Portello si veste per il grande appuntamento milanese in programma dal 22 al 30 luglio 2023. Un’altra importante tappa di avvicinamento al grande evento che testimonia la forte connessione tra il mondo della scherma e Metro 5, Metropolitana Ufficiale dei FIE Fencing World Championships da sempre
metropolitana dello sport e che permetterà a tutti gli appassionati di raggiungere comodamente, e in modo sostenibile, l’Allianz MiCo Milano, sede dei Campionati del Mondo Assoluti di Scherma Milano 2023. La grande scherma internazionale torna in Italia dopo l’edizione del 2011 a Catania e, per la prima volta, sarà ospitata a Milano, una città ricca di tradizione, innovazione e cultura e vedrà la partecipazione di oltre 2000
persone, tra atleti e tecnici provenienti da 155 paesi per un grande evento valido per la Qualificazione ai Giochi Olimpici di Parigi 2024. Grande attesa per la scherma azzurra, reduce dalle otto medaglie vinte nell’ultima edizione al Cairo, e disciplina sportiva in cui l’Italia è più vincente. La Stazione di Portello rappresenta quindi un punto strategico per Milano 2023, a pochi passi dalla venue, e mostrerà a studenti, turisti, appassionati e curiosi le immagini degli schermidori unite alle più suggestive immagini della città di Milano in attesa di vivere le emozioni della kermesse iridata. “Siamo orgogliosi di essere partner di uno sport come la Scherma elegante nella sua massima espressione Mondiale”, ha dichiarato l’Amministratore Delegato di Metro 5 Serafino Lo Piano, “vogliamo far vivere l’esperienza della competizione sui nostri treni e nella stazione di Portello che condurrà gli spettatori all’evento di carattere internazionale”. I Mondiali 2023 saranno una vetrina fondamentale per mostrare la scherma alle giovani generazioni, appassionate ed anche esterne al mondo della scherma e, allo stesso tempo, per mantenere una delle tradizioni storiche italiane, oltre a rappresentare una grande festa per tutti. “Milano 2023 si conferma un evento di grandissima importanza che coinvolgerà atleti e appassionati provenienti da tutto il mondo e che, grazie a Metro 5, potranno raggiungere l’Allianz MiCo in maniera comoda e sostenibile” – ha dichiarato Marco Fichera, Presidente Comitato Organizzatore Milano 2023. “Siamo molto orgogliosi di aver portato a bordo un’azienda come Metro 5 che sposa appieno tutti i valori che la disciplina della scherma incarna e che il Comitato Organizzatore Milano 2023 sta diffondendo su tutto il territorio. Dopo il treno dedicato, oggi anche la Stazione di Portello di Metro 5 si tinge dei colori di Milano 2023 a testimonianza del valore dell’appuntamento milanese. Ormai manca pochissimo e noi siamo pronti: la kermesse iridata garantirà un grande spettacolo e saprà accogliere l’interesse di un pubblico eterogeneo”.(ITALPRESS).

Photo Credits: ufficio stampa Metro5

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Problemi alla prostata, la prevenzione è fondamentale

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Problemi alla prostata, la prevenzione è fondamentale

Dopo i 40 anni gli uomini vanno incontro a problemi legati al funzionamento della prostata, una ghiandola dell’apparato genitale maschile. La prevenzione è fondamentale, perché la prostata può anche ammalarsi di cancro. Ne parla Francesco Montorsi, primario di Urologia del San Raffaele di Milano, intervistato da Marco Klinger per Medicina Top, format tv dell’Italpress.
fsc/abr/gsl

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La famiglia, la Sicilia e la figura di Lando nel libro di Salvo Buzzanca

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ROMA (ITALPRESS) – “Ho scritto qualcosa che ha a che fare con uno spaccato del ‘900. Ho avuto la fortuna di nascere e crescere in una famiglia divertente, di fini umoristi, grandi raccontatori di storie come mio padre e i miei zii. Questa atmosfera è stata fondamentale per me che ho acquisito un modo di intendere la vita sempre in modo positivo, è stato terreno fertile affinchè nascesse la piantina umoristica di uno dei componenti della nostra famiglia, come sapete bene”. Così Salvo Buzzanca, scrittore e giornalista, in un’intervista alla Italpress presentando il suo ultimo libro, “Dobbiamo festeggiare”, edito da Tozzuolo, che racconta storia e tradizioni di famiglia, ma che è anche uno spaccato del Bel Paese e di quegli anni irripetibili, oltre a presentare diversi aneddoti del suo rapporto con il fratello Lando, il noto e apprezzato attore palermitano scomparso a gennaio dello scorso anno. “A un certo punto mi sono reso conto che il mondo fosse fatto di persone felici, nessuno si stava rendendo conto di vivere il periodo forse più positivo del nostro Paese e del mondo, i favolosi anni ’60 – ha aggiunto – Mentre scrivevo il libro mi rendevo conto che non stavo rappresentando solo la mia famiglia, ma le tante altre che come la mia stavano costruendo le basi dell’Italia moderna, avendo in mente anche il fatto che nella mia famiglia si stava sviluppando un fenomeno non indifferente, di cui non avevamo ancora idea – ha sottolineato introducendo la figura del fratello Lando – Nel libro c’è tanto di mio fratello. Il mio primo incontro con Lando avviene quando ho nove anni, perchè lui era partito anni prima. Nel momento migliore della sua carriera, con il film ‘Sedotta e abbandonatà che l’ha consacrato al pubblico e alla critica, conobbi questa persona che a me incuteva molta soggezione, e che in quel periodo era molto teso”. A questo proposito, Salvo Buzzanca cita un episodio in particolare, inserito anche nel libro: “Mi piace molto l’aneddoto in cui io e lui ci troviamo in macchina per andare assieme a mare dopo il mio diploma, è il primo vero incontro da adulti in cui ci facciamo delle confidenze e lui mi dice che secondo lui potrei fare il giornalista – ha raccontato – Capisco che lui ha toccato una corda che io non osavo toccare, fu una bastonata. Da quel momento in poi ho deciso di fare quello, non perchè me lo ha detto lui ma perchè in fin dei conti non ci avevo mai pensato”. Infine, una riflessione su cosa vuol dire essere siciliani: “Parlando di Sciascia, Camilleri cita Vittorio Nisticò, il ‘miticò direttore del giornale L’Ora di Palermo, che distingueva i siciliani in due categorie: quelli di scoglio e quelli di mare aperto – ha spiegato Buzzanca – In quest’ultimo caso parliamo di chi va a trovare fortuna fuori dalla sua terra, ma io aggiungo per quanto mi riguarda con un grande elastico attaccato dietro la schiena. Le radici per me sono fondamentali e non riesco ad allontanarmi dalla mia terra”, ha concluso.
(ITALPRESS).
-foto Italpress-

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Ligabue, 22/9 esce il nuovo album “Dedicato a noi”

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MILANO (ITALPRESS) – A 3 anni dal suo ultimo lavoro discografico, il 22 settembre uscirà “Dedicato a noi” (Warner Music Italy), il nuovo album di inediti di Luciano Ligabue.
Il disco è stato anticipato in radio dal singolo “Riderai”, scritto da Ligabue e prodotto dallo stesso Luciano insieme a Fabrizio Barbacci.
In attesa del nuovo album, il Liga sarà protagonista di due concerti negli stadi di Milano e Roma: domani, mercoledì 5 luglio, allo Stadio San Siro di Milano e venerdì 14 luglio allo Stadio Olimpico di Roma.
Ma gli appuntamenti non finiscono qui: da ottobre Ligabue sarà impegnato in un nuovo tour che dal 9 ottobre lo porterà in tutta Italia e a cui si aggiungono ora tre nuove date: raddoppiano infatti i concerti di Perugia, Eboli e Messina.
-foto ufficio stampa Ligabue –
(ITALPRESS).

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I giudici pakistani hanno dato il via libera all’estradizione del padre di Saman

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AGI – La corte pakistana ha accettato la richiesta dell’Italia di estradare Shabbar Abbas, il padre di Saman, e negato la sua libertà su cauzione. Lo ha riferito il suo legale, l’avvocato Akhtar Mahmood. La notizia, anticipata sui social da ‘Chi l’ha Visto?’, viene confermata all’AGI.

L’uomo è a processo davanti alla Corte d’Assise di Reggio Emilia insieme ad altri imputati, tra cui la moglie, per l’omicidio della ragazza che sarebbe stata uccisa per essersi opposta a un matrimonio forzato. Il governo pakistano, tuttavia, precisa il legale, potrebbe opporsi alla decisione dei giudici. 

Una morte violenta

Nella relazione firmata e depositata dai medici legali Cristina Cattaneo e Biagio Eugenio Leone si citano elementi quali “la frattura vitale allo ioide, l’infiltrazione emorragica dei tessuti del collo, il sangue nei polmoni e l’assenza di altre cause lesive mortali desumibili dalle indagini esperite sul corpo”.

In particolare, il “trauma allo ioide e ai tessuti molli circostanti” fa pensare “a una compressione del collo negli istanti precedenti la morte”. Per il suo omicidio sono imputati, complessivamente, i genitori, due cugini e uno zio.

Saman era arrivata in Italia dal Pakistan nel 2016: a dare l’allarme della sua scomparsa, il fidanzato ‘italiano’ Saquib, che non ha mai voluto crederla morta. Già un anno prima della sua scomparsa, la 18enne si era rivolta ai servizi sociali per denunciare i genitori per maltrattamenti e induzione al matrimonio.

Poi era rientrata a casa, tentando di riavere i suoi documenti. Tra gli atti del processo, anche il filmato della telecamera di sicurezza che ha registrato gli ultimi istanti di vita di Saman, che esce di casa accompagnata dai genitori la notte della scomparsa.

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