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Bmw X1 M35i xDrive, piacere di guida e prestazioni elevate

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MILANO (ITALPRESS) – La nuova BMW X1 M35i xDrive si propone di offrire quel piacere di guida in ogni condizione che è alla base del concetto di Sports Activity Vehicle (SAV) compatto. L’unità a quattro cilindri fa parte della nuova generazione modulare di motori Efficient Dynamics e utilizza la tecnologia M TwinPower Turbo. Tra i punti di forza dell’unità da 2,0 litri vi sono una nuova trasmissione dell’albero motore estremamente robusta, un sistema ottimizzato di alimentazione dell’olio per i pistoni con canali di raffreddamento e gusci e cappelli di banco ripresi dal motore a benzina in linea a sei cilindri di ultima generazione. La tecnologia M TwinPower Turbo è stata ottimizzata aumentando le prestazioni del sistema di sovralimentazione e il raffreddamento indiretto dell’aria e introducendo al contempo la doppia iniezione per la preparazione della miscela. E’ inoltre dotato di fasatura variabile degli alberi a camme Vanos con alimentazione ottimizzata dell’olio per l’attuatore e di fasatura completamente variabile delle valvole Valvetronic. Il motore genera la sua potenza massima di 300 Cv tra 5.750 e 6.500 giri/min, mentre la coppia massima di 400 Nm è disponibile da 2.000 a 4.500 giri/min. Il cambio Steptronic a sette rapporti si distingue per la sua cambiata ultra-rapida. Le palette al volante consentono un rapido intervento manuale nel processo di selezione delle marce. E’ disponibile anche la funzione M Sport Boost: in questo caso, quando il guidatore tira la leva del cambio a sinistra per almeno un secondo, tutti i sistemi di propulsione e telaio vengono commutati sulla loro impostazione più sportiva. Il sistema di trazione integrale intelligente Bmw xDrive assicura che la potenza motrice sia distribuita tra le ruote anteriori e posteriori secondo le necessità in ogni situazione. Il sistema è sempre interconnesso con la tecnologia di controllo del telaio. La dotazione di serie comprende le sospensioni adattive M, i cui ammortizzatori regolabili e selettivi in frequenza a controllo meccanico favoriscono l’agilità e il comfort sulle lunghe distanze. La nuova Bmw X1 M35i xDrive è il primo modello performance di Bmw M GmbH a essere offerto con l’opzione dei freni M Compound, che comprendono freni a pinze fisse a quattro pistoni con dischi forati da 385 millimetri sulle ruote anteriori e unità a pinze flottanti a singolo pistone con freno di stazionamento integrato e dischi da 330 millimetri sulle ruote posteriori. Il carattere deciso della nuova Bmw X1 M35i xDrive è chiaramente visibile sia all’interno che all’esterno. Il nuovo modello è dotato di caratteristiche di design ed equipaggiamento esclusive, originariamente riservate solo alle vetture ad alte prestazioni di Bmw M GmbH. Queste includono le due coppie di terminali di scarico e i sedili M Sport opzionali con logo M illuminato. La nuova Bmw X1 M35i xDrive sorprende anche per quanto riguarda la tecnologia digitale: è tra i primi modelli a disporre del nuovo Bmw iDrive con QuickSelect e del Bmw Operating System 9. Il lancio sul mercato della nuova Bmw X1 M35i xDrive inizierà nell’ottobre 2023 negli Stati Uniti. Le consegne in Europa inizieranno nel novembre 2023. Il modello sarà costruito nello stabilimento del Bmw Group di Regensburg.
(ITALPRESS).
-foto ufficio stampa Bmw-

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Commissione Intermediterranea, 40 rappresentanti da 8 Paesi in Calabria

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VILLA SAN GIOVANNI (REGGIO CALABRIA) (ITALPRESS) – Un evento di alto profilo internazionale ospitato dalla Calabria che vede le regioni protagoniste nel delineare il futuro delle politiche per il Mediterraneo, con l’obiettivo di promuovere lo sviluppo economico, sociale, culturale in una logica di dialogo tra soggetti istituzionali, esperti, rappresentanti delle categorie produttive, giovani.
E’ il ritratto della Commissione Intermediterranea che si riunisce oggi e domani a Villa San Giovanni (RC) alla presenza, tra gli altri di Antonio Tajani (Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale), Nello Musumeci (Ministro per la Protezione Civile e per le Politiche del mare), Roberto Occhiuto (Presidente della Regione Calabria).
La Commissione Intermediterranea (CIM) è uno dei 6 ambiti di intervento della CRPM – Commissione delle Regioni Marittime Periferiche ed oggi riunisce circa 40 regioni di 8 Stati membri dell’UE e di altri Paesi (Albania, Cipro, Francia, Grecia, Italia, Malta, Marocco e Spagna).
Lo scopo della Commissione è favorire lo sviluppo del dialogo euromediterraneo e la cooperazione territoriale sui temi di trasporti, politica marittima integrata, coesione economica e sociale, acqua ed energia. Periodicamente, la Commissione si riunisce nell’Assemblea Generale per discutere e votare le decisioni politiche chiave e gli orientamenti di spesa. Il 30 giugno sarà inoltre eletto il nuovo Presidente della Commissione Intermediterranea.
Uno degli obiettivi dell’incontro di Villa San Giovanni è creare una strategia macroregionale per il Mediterraneo e promuovere una cittadinanza mediterranea – anche in materia di politiche migratorie – coinvolgendo anche i partner delle sponde meridionali del bacino.
L’evento è stato aperto con un saluto della Vicepresidente della Regione Calabria, Giuseppina Princi. I successivi gruppi di lavoro, nel corso della giornata odierna si articolano su due macrotemi: trasporti e politiche marittime integrate e strategie macroregionali e cooperazione territoriale. Domani i lavori verteranno sul tema: “Innovare e cooperare per l’attuazione di un’economia blu sostenibile”. Sempre domani, al termine della mattinata di lavori, interverranno Renato Schifani, Presidente della Regione Sicilia, Francesco Rocca, Presidente della Regione Lazio e Michele Emiliano, Presidente della Regione Puglia.
Nel pomeriggio l’Assemblea, introdotta da Roberto Occhiuto e da un rappresentante della Junta de Andalucìa, Presidente ad interim della Commissione Intermediterranea della CRPM, oltre ad eleggere il nuovo presidente, vedrà la presentazione di piani di azione relativi a trasporti e politica marittima integrata, cooperazione territoriale e strategie macroregionali, acqua ed energia, coesione economica e sociale oltre ad un aggiornamento sui progetti europei in cui la Commissione è coinvolta e sui progetti di bilancio 2024.
foto ufficio stampa Regione Calabria
(ITALPRESS).

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“L’obbligo di casco per i monopattini è una follia”

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AGI – “L’obbligo del casco per chi usa un monopattino elettrico? Mi sembra davvero una follia. Sarebbe solo una peculiarità tutta italiana quando recenti sondaggi ci dicono ben altro: il 98% degli utenti che utilizzano un monopattino preferisce spostarsi senza casco e chi può averne disponibilità preferisce comunque non servirsene. E poi dai dati a nostra disposizione sappiamo che gli incidenti sono nettamente in calo, da quando dallo scorso novembre, al termine di un tavolo con le istituzioni, si decise di ridurre la velocità dei mezzi da 25 a 20 km/h”.

Alessio Treglia, amministratore di Elerent, lavora in Italia, Malta, Spagna e Grecia, accoglie con molta perplessità (“sono davvero scettico”) quanto previsto ieri nel ddl di riforma del ‘Codice della strada‘ che impone, oltre all’obbligo della mini targa, adesiva, plastificata e non removibile e all’assicurazione dei conducenti per la responsabilità civile verso terzi, l’estensione dell’obbligo di indossare il caso anche ai conducenti maggiorenni. 

“Sull’assicurazione – spiega Treglia – posso dire che era già obbligatoria per i servizi di noleggio, diciamo che è una tutela in più per l’utente della strada. Quanto alla targa, i nostri mezzi sono dotati di un codice identificativo che consente di emettere una sanzione in caso di violazione del codice della strada. Il casco, invece, pone un problema di adeguamento della parte logistica e un problema di igiene. Dovrebbe essere dotato almeno di una retina e va capito dove poterlo sistemare”.

E ancora: “Serve un hardware diverso. Ad esempio, per le frecce (le luci lampeggianti da azionare quando si svolta, ndr), che diventeranno obbligatorie da gennaio 2024, ci sono stati ben due anni di adeguamento. La realtà – chiarisce Treglia – è che basta ridurre la velocità e consentire a chi guida un monopattino di beneficiare di strade dedicate per risolvere un problema che non c’è.

“Noi monitoriamo periodicamente le ruote, le batterie, facciamo tutti i controlli di legge e poi vediamo sfrecciare i monopattini di privati che truccano la velocita’ dei loro veicoli come se nulla fosse”. Per Treglia, infine, la proposta del Governo, rischia di vanificare anni di investimento: “Effettivamente imporre l’uso del casco potrebbe disincentivare chi ha puntato su questo settore e costringere le aziende a guardare ad altri mercati, e non più a quello italiano”

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Tg Economia – 29/6/2023

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Tg Economia - 29/6/2023

In questa edizione:
– Primi passi verso l’euro digitale
– Da McDonald’s nuovo progetto per le donne che vogliono fare impresa
– A2A, nel 2022 investiti 15 mln in Sicilia per la transizione ecologica
– Mef, proroga dei versamenti per professionisti e imprese
sat/gtr

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Manpower, 35 lavoratori su 100 a tempo indeterminato

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Manpower, 35 lavoratori su 100 a tempo indeterminato

I contratti a tempo indeterminato si fanno sempre più strada nelle agenzie per il lavoro. Manpower Group ha raggiunto una quota del 35 per cento per questa tipologia contrattuale, come ha spiegato l’amministratrice delegata Anna Gionfriddo, intervistata da Cesare Damiano per il Focus Lavoro & Welfare dell’agenzia Italpress.

sat/gsl

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Una navetta per il cardinal Zuppi

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AGI – L’attenzione di tutti era concentrata sul colloquio con il Patriarca Kirill. Forse più interessante si rivelerà essere quello con Maria Lova-Belova, la cosiddetta commissaria russa per i diritti dei bambini, compagna di Vladimir Putin in un ordine di arresto della Corte penale internazionale con l’accusa di deportazione di bambini dall’Ucraina.

In diplomazia uno gli interlocutori non se li sceglie, nemmeno se uno è un principe della Chiesa. Quindi Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei inviato in missione a Mosca dopo aver visitato Kiev, con lei ha dovuto conferire, visto che senza questo passaggio le prospettive di riportare i piccoli a casa sono pressoché nulle. L’incontro ha avuto luogo oggi, in tarda mattinata.

Non se ne conosce l’esito, ma non vuol dire: gli effetti si capiranno nel dipanarsi del tempo. Se la situazione si sbloccherà lo vedremo in seguito. Lo stop, piuttosto, è tutto sul canale puramente negoziale. Zuppi ha messo in chiaro fin da subito che la sua doppia missione – prima Kiev, oggi la Russia – era di ascolto e buona volontà, nessuna mediazione in senso classico.

Ugualmente le parole con cui il Cremlino commenta gli incontri di ieri del porporato lascia intendere che un negoziato di pace resta nel campo dell’inimmaginabile. Nell’incontro tra il responsabile del Cremlino per gli Affari esteri Yuri Ushakov con Zuppi non si è arrivati a “accordi concreti”. Lo scandisce il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov: le parti si sono “scambiate opinioni e informazioni su questioni umanitarie nel contesto degli affari ucraini, ma non sono state raggiunte decisioni o accordi concreti”.

Resta quindi aperta come unica strada la prosecuzione della trattativa per le questioni umanitarie. I precedenti, a riguardo, non sono negativi. In fondo lo scopo dichiarato era esattamente questo: creare le condizioni per creare una prima disponibilità, su qualsiasi tema, nella speranza di imbastire ulteriori momenti di dialogo. La differenza tra la tappa ucraina della missione e quella moscovita è tutta qui: a Kiev Zuppi si è sentito chiedere da Volodymir Zelensky se il Vaticano avesse un piano concreto per il rientro dei bambini.

Oggi il primo passo concreto è stato fatto. Logico attendersi, a questo punto, una terza tappa: il ritorno a Kiev con le controproposte. E poi, magari, di nuovo a Mosca, senza che nessuno senta l’urgenza di andare in Daghestan. Vedremo, ma uno sbocco di questo tipo rientrerebbe nel normale sviluppo della situazione. Forse certe citazioni, poi, non giungono a caso.

I riferimenti a Kissinger

Prima di partire per Kiev, il cardinal Zuppi ha avuto modo di ricordare la posizione espressa sulla guerra in Ucraina da Henry Kissinger. Ai più è sembrato qualcosa di per lo meno di inusuale: Kissinger di solito è ritenuto il maestro della Realpolitik; è famoso per tutto meno che per le doti di ascolto e di comprensione. E invece Zuppi lo ha citato.

Lo ha citato, forse, in virtù di un precedente. Era il 1973, Guerra dello Yom Kippur. Anche lì, si badi, Mosca minacciò l’uso della bomba atomica (nella fattispecie: se Israele avesse continuato l’avanzata verso il Cairo). Kissinger, ebreo tedesco scampato all’Olocausto perché riparato per tempo in America, fece grossomodo quel che il cardinal Zuppi ha fatto in queste ore.

Vale a dire: si presentò alle capitali coinvolte (non c’erano solo Tel Aviv e Il Cairo) quando apparentemente nemmeno un pertugio di possibilità era aperto, e iniziò ad ascoltare. Arrivava, ascoltava, partiva; atterrava, ascoltava, ripartiva. Così per settimane. La chiamarono la Shuttle Diplomacy, la diplomazia della navetta. Pendolari per una giusta causa. Ora, pare che l’allora Consigliere per la Sicurezza Nazionale americano non disdegnasse tecniche più care alla trattativa di un suk che non all’alta diplomazia.

Vale a dire: fu accusato di andare dall’uno imbellettando la posizione dell’altro a vantaggio della superiore causa della pace. Di ogni posizione, insomma, riferiva quel che a lui faceva piu’ gioco. A chi gli rimproverava la metodologia, lui rispondeva senza mezzi termini: “Ho già visto un Olocausto, non voglio vederne un secondo“.

A conclusione della rievocazione: al chilometro 101 della strada tra il Cairo e Gerusalemme, in una tenda, si trovo’ la pace. Segui’ cinque anni dopo il disgelo, e poi ancora l’abbandono del Sinai da parte di Israele – a buon intenditor poche parole – e rapporti, se non normali, almeno accettabili. Pace fredda, sì, però almeno era convivenza pacifica. È per questo che viene in mente Kissinger, a pensare al viaggio a Kiev del cardinal Zuppi: iniziare a parlare chissà dove poi porta. Le vie del cielo sono infinite. Se percorse con uno Shuttle, poi, diventano anche più brevi.

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Primi passi verso l’euro digitale

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Primi passi verso l’euro digitale

Primi passi verso l’euro digitale. La Commissione Europea ha presentato la proposta legislativa che istituisce il quadro giuridico per il nuovo strumento di pagamento a integrazione delle banconote e delle monete. La proposta va ora adottata dal Parlamento europeo e dal Consiglio, ma a decidere se e quando emettere l’euro digitale sarà la Banca centrale europea.
/gtr

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Malta, abortion bill approved unanimously by Parliament

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LA VALLETTA (MALTA) (ITALPRESS/MNA) – The bill amending Maltàs criminal provisions on abortion which went through the longest and most controversial debates concluded its parliamentary process, with MPs unanimously approving the bill in its third and final reading without the need for a vote.
However, the discussion concerning abortion in Malta is not over yet, declared the Maltese Prime Minister Robert Abela who described the vote as “a historic day for our country.” He added, “people are discussing it anyway, and no politician, Opposition party, or Church can stop that in a democratic society.”
The bill was only made possible following substantial amendments to address the concerns of those who feared that the bill would effectively legalize abortion by stealth and by association.
The bill will now become law as soon as it is signed by the President of Malta: a formality that had been far from a foregone conclusion at the start of the debate. President George Vella had repeatedly asserted that he rather resign than give his assent to a bill liberalizing Maltàs abortion law, and recently sources close to Vella, said that it was Vellàs no that forced the government to change its direction.
The bill allows doctors to carry out an abortion if a woman’s life is at immediate risk or her health is in “grave jeopardy which may lead to her death”. Terminations can only take place once all other treatments have been exhausted and the decision must be taken by three specialists except in emergency cases. Interventions can only take place in licensed clinics and if the fetus can live outside the womb, the doctors must help the mother give birth. Even once the bill is enacted into law, Malta will still have among the strictest abortion laws in the world and abortion will remain illegal under all other circumstances including rape, incest, and severe fetal abnormalities.
(ITALPRESS).
-photo credit agenziafotogramma.it-

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Malta, legge sull’aborto approvata all’unanimità dal Parlamento

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LA VALLETTA (MALTA) (ITALPRESS/MNA) – Il disegno di legge che modifica le disposizioni penali di Malta sull’aborto, ha concluso il suo iter parlamentare con l’appprovazione all’unanimità.
Tuttavia, la discussione sull’aborto a Malta non è ancora conclusa, ha dichiarato il primo ministro maltese Robert Abela che ha descritto il voto come “un giorno storico per il nostro Paese. La gente ne sta discutendo comunque e nessun politico, partito di opposizione o Chiesa può fermarlo in una società democratica”. Il disegno di legge è stato reso possibile solo a seguito di modifiche sostanziali per rispondere alle preoccupazioni di coloro che temevano che avrebbe effettivamente legalizzato l’aborto clandestino. Il disegno di legge ora diventerà legge quando sarà firmato dal presidente di Malta. Una formalità che all’inizio del dibattito era tutt’altro che scontata. Il presidente George Vella aveva ripetutamente affermato che preferiva dimettersi piuttosto che dare il suo assenso a un disegno di legge che liberalizzava la legge sull’aborto e fonti vicine a Vella hanno affermato che è stato il no di Vella a costringere il governo a cambiare direzione.
Il disegno di legge consente ai medici di eseguire un aborto se la vita di una donna è a rischio immediato o la sua salute è in “grave pericolo tale da portare alla sua morte”. La cessazione può avvenire solo una volta esaurite tutte le altre cure e la decisione deve essere presa da tre specialisti salvo casi urgenti. Gli interventi possono avvenire solo in cliniche autorizzate e se il feto può vivere fuori dall’utero, i medici devono aiutare la madre a partorire. Malta avrà comunque una delle leggi sull’aborto più severe al mondo, che rimarrà illegale in tutte le altre circostanze inclusi stupro, incesto e gravi anomalie fetali.
(ITALPRESS).
-foto agenziafotogramma.it-

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