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Ford svela a Spa la nuova Mustang GT4

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ROMA (ITALPRESS) – Ford Mustang annuncia il debutto ufficiale della Mustang GT4 alla CrowdStrike 24 Ore di Spa, sul celebre circuito di Spa-Francorchamps. La Mustang GT4 è la più recente tra le novità dell’Ovale Blu nel campo del motorsport ed entra a far parte del programma corse che Jim Farley, presidente e Ceo di Ford, ha ribattezzato “Ford contro tutti”. La nuova GT4 è sviluppata sulla basa della nuova Mustang Dark Horse 2024.
Con questo reveal, Ford prosegue ufficialmente la sua permanenza ininterrotta nella categoria SRO GT4, dove è entrata per la prima volta nel 2017. La GT4 avrà una livrea audace e colorata, basata su quella di Troy Lee Designs per la Mustang GT3 e il SuperVan 4.2. Troy Lee è riconosciuto come uno dei principali designer di livree nel motorsport mondiale. “La Mustang GT4 è una componente fondamentale della nostra gamma di auto da corsa”, ha dichiarato Mark Rushbrook, Global Director di Ford Performance Motorsports.
“La sua collocazione tra la Mustang GT3 e la Mustang Dark Horse R, che verrà presentata a breve, consente al marchio di posizionarsi nelle competizioni motoristiche a tutti i livelli ed è una parte importante del nostro programma dedicato ai clienti. Con questa nuova versione, basata sul nuovo modello Dark Horse di settima generazione – ha aggiunto -, abbiamo alzato l’asticella e siamo pronti a sfidare tutti i nostri concorrenti nel mondo delle corse”. Con la nuova Mustang GT4, Ford Performance espande ulteriormente la sua solida collaborazione con Multimatic, che realizzerà ogni esemplare del modello race. I motori da corsa V8 Ford Coyote della Mustang GT4, sviluppati interamente da Ford Performance, saranno assemblati da Ford a Dearborn, in Michigan.
La Mustang GT4 è dotata anche di ammortizzatori Multimatic DSSV, di un cambio Holinger dog-ring, di leve al volante con azionamento pneumatico, di pannelli della carrozzeria in fibra naturale e di un esclusivo trattamento aerodinamico sviluppato per soddisfare gli obiettivi della categoria GT4.
(ITALPRESS).
-foto ufficio stampa Ford-

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“Venezia Città Campus”, Donazzan “Attrarre studenti dal mondo”

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VENEZIA (ITALPRESS) – “Non è così scontato essere tutti allineati su un obiettivo condiviso ma, in questo caso, l’obiettivo è da perseguire in maniera corale. Si tratta di richiamare buona vita e qualità a Venezia, la città più fragile e bella al mondo. La Regione partecipa a questo progetto perchè il nostro compito è quello di garantire il diritto allo studio. Metteremo a bando 1.450 posti letto per la residenzialità universitaria ma il nostro obiettivo, con le risorse del PNRR, è arrivare entro il 2026 a 2.500 posti nel territorio comunale di Venezia”. Lo ha detto l’assessore regionale all’istruzione, formazione e lavoro del Veneto Elena Donazzan che ha partecipato a Cà Farsetti alla sottoscrizione del protocollo d’intesa “Venezia Città Campus”. L’obiettivo è quello di realizzare nella città lagunare un centro di sapere e di eccellenza capace di attrarre, formare e trattenere giovani talenti con conoscenze avanzate, attraverso la qualità dell’offerta formativa e della ricerca, ma anche dei servizi correlati nel contesto di una comunità inclusiva, moderna e sostenibile.
A firmare il protocollo sono stati, oltre all’assessore Donazzan delegata dal presidente della Regione Veneto Luca Zaia, il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, la rettrice dell’Università Cà Foscari Venezia Tiziana Lippiello, il rettore dell’Università Iuav di Venezia Benno Albrecht, il presidente dell’Accademia di Belle Arti di Venezia Michele Casarin, il presidente del Conservatorio ‘Benedetto Marcellò di Venezia Fabio Moretti, il presidente della Fondazione Venezia Capitale mondiale della sostenibilità Renato Brunetta.
“La Regione ha scelto di sottoscrivere questo protocollo – spiega Donazzan – con la precisa volontà di sostenere un progetto che siamo convinti rappresenti un’occasione di stimolo non solo per favorire l’attuazione del diritto allo studio universitario, ma soprattutto di rivitalizzare Venezia”.
“L’impegno che ribadiamo in questa occasione – aggiunge – è quello a sostenere i programmi di accessibilità alla residenzialità agevolata in primis, ma non solo, per gli studenti e i giovani. Venezia ha enormi potenzialità e per rivitalizzarla vogliamo investire tutte le energie possibili per fare in modo che i giovani vivano, lavorino e studino in centro storico. Lo abbiamo fatto di recente anche con il progetto Venezia I.C.O.N.A. e lo faremo anche sostenendo anche realizzando gli obiettivi di Venezia Città Campus”.

– Foto Ufficio stampa Regione Veneto –

(ITALPRESS).

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Calenda “Renew Europe è il gruppo più europeista”

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ROMA (ITALPRESS) – “Oggi al Leaders’ summit di Renew Europe ci siamo confrontati sulle prossime elezioni europee. Il messaggio fondamentale è: siamo il gruppo più europeista e c’è bisogno di un’Europa più forte. Il PPE si sta spostando verso i populisti antieuropei. Senza un perno liberal-democratico i rischi per l’Ue questa volta sono giganteschi”. Lo scrive su Twitter il leader di Azione, Carlo Calenda.
-foto agenziafotogramma.it-
(ITALPRESS).

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Arrestato il pusher dei vip. Trenta cessioni a Miccichè a bordo dell’auto blu

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AGI – Sarebbero una trentina le cessioni di sostanza stupefacente avvenute tra lo chef Mario Di Ferro, posto oggi agli arresti domiciliari, e l’esponente forzista Gianfranco Miccichè. È quanto emerge dal provvedimento emesso dal gip di Palermo, Antonello Consiglio che ha disposto la misura cautelare su richiesta della procura di Palermo nei confronti di sei persone, compreso Di Ferro, gestore di Villa Zito e volto noto della mondanità palermitana.

L’ex presidente dell’Assemblea regionale siciliana non risulta indagato. Lo era, invece, Di Ferro in un altro procedimento per cui sono state avviate le intercettazioni a suo carico. È lo stesso gip a sostenerlo nella misura cautelare eseguita dagli investigatori della Squadra mobile.

Sono oltre 68 i contatti registrati tra Mario Di Ferro e Giovanni “Gianfranco” Miccichè nel periodo in cui il primo è stato intercettato, a partire da novembre 2022 al 20 gennaio 2023 e poi successivamente con il secondo filone di indagine su cui avviene ora la parziale discovery.

Miccichè, secondo quanto appurato dalle indagini, si sarebbe recato diverse volte personalmente da Di Ferro per ritirare quanto richiesto, sia presso l’abitazione privata dello chef sia presso Villa Zito, a bordo di una Audi scura con lampeggiante e autista, venendo anche immortalato negli obiettivi degli investigatori della Mobile.

Anche se lui oggi assicura: “Escludo in maniera categorica che io mi muova in macchina con lampeggiante acceso”. Lo chef Di Ferro era già sotto indagine in un altro procedimento poiché sarebbe stato contattato da un esponente di spicco di Cosa nostra per un appuntamento riservato e su cui vige ancora il segreto investigativo. “L’attività consentiva – si legge – di disvelare come il predetto, gestore di Villa Zito a Palermo, fosse altresì il protagonista di una frenetica attività di vendita di cocaina in favore di una selezionata clientela e avesse avviato in quel luogo un centralissimo ed esclusivo punto di spaccio di droga”.

Spiega la gip: “Per l’ordinazione di stupefacenti e l’indicazione del numero di dosi è stato spesso utilizzato un banale linguaggio in codice, mediante il riferimento al numero di ‘giorni’ in cui l’assuntore Miccichè si sarebbe dovuto recare fuori sede”. Dove i giorni sarebbero stati le quantità di stupefacente richiesto. 

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Milano, minori utilizzavano chat per condividere esperienze con armi

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MILANO (ITALPRESS) – Grazie a una complessa attività di polizia giudiziaria, condotta tra ottobre 2022 e febbraio 2023, gli investigatori del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica di Milano hanno individuato alcuni spazi Telegram utilizzati da adolescenti per condividere le loro esperienze su armi ed esplosivi. Gli internauti, tutti minorenni e residenti in diverse aree geografiche del territorio italiano, erano accumunati dalla passione per le armi. A tal proposito, qualcuno ha affermato “I miei genitori sono contrari alle armi allora me le fabbrico io oppure me le prendo da qualche parte”, “Ci ho sparato con una glock vera” o “Te lo dico perchè le modifico da quando avevo 14 anni”. Nelle chat, infatti, affermavano di andare in giro con coltelli e a volte persino con pistole (a salve o da softair), incuranti di possibili controlli da parte delle forze dell’ordine, come riscontrato in altre frasi del seguente tenore: “Io avevo una glock però poi ci sono andato a scuola perchè lo avevo visto in un film americano” o “io sono andato con un multitool con coltello, rischiato molto di andare al minorile” o ancora “Io portavo quello a scatto nel giubbino”. Spesso pubblicavano anche foto e video che mostravano armi da taglio, da sparo e da softair, esposte in posa o durante l’effettivo utilizzo. Nelle loro discussioni su Telegram richiedevano informazioni e consigli su come confezionare molotov, esplosivi e detonatori, pubblicando anche foto degli ordigni realizzati, scrivendo “avete mai fatto una molotov? Io si”, “martedì provo a fare del napalm”, “Qualcuno ha ha un video Tutorial per un detonatore?” o “buon pomeriggio, ecco a voi un piccolo dispositivo”. Al termine dell’indagine, nella mattinata odierna la Polizia Postale, in collaborazione con le Digos e con l’ausilio di unità cinofile specializzate della Polizia di Stato, ha eseguito 8 perquisizioni nelle città di Avellino, Lecce, Milano, Pisa, Sassari, Nuoro e Treviso.(ITALPRESS).

Photo Credits: Ufficio Stampa Polizia

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E.ON lancia il progetto Energy4blue per la salvaguardia del mare

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PALERMO (ITALPRESS) – Per rendere l’Italia più verde E.ON continua a prendersi cura anche del blu. Il movimento #MakeItalyGreen di E.ON coinvolge sempre più persone anche grazie all’organizzazione di 3 Summer School dedicate al mare.
Il progetto di E.ON sulla salvaguardia dell’ambiente marino si arricchisce di nuove attività insieme a IOC/UNESCO, l’Università degli Studi di Bari e Filicudi Wildlife Conservation. Il mare gioca un ruolo fondamentale per la regolazione del clima, grazie alla sua capacità di assorbire il calore generato dai gas serra, e rappresenta l’habitat vitale per un ecosistema animale e vegetale che ci protegge da eventi climatici e elementi inquinanti. Per questo è più che mai importante agire per garantirne la tutela e la salvaguardia. Dal 2019, E.ON si impegna in questa direzione attraverso Energy4Blue, progetto che prevede azioni concrete volte a contribuire alla tutela dell’ecosistema marino coinvolgendo direttamente i cittadini e le imprese nella riduzione dell’impatto ambientale delle proprie attività.
Il progetto rientra nella missione Make Italy Green di E.ON per rendere l’Italia più verde creando un movimento che includa clienti, partner, dipendenti, stakeholder e cittadini nella creazione di un futuro migliore e realmente più sostenibile, diffondendo consapevolezza e buone pratiche in tutto il Paese. In questa cornice, E.ON ha dato vita alle Summer School di Energy4Blue per coinvolgere anche le giovani generazioni nel movimento green più grande d’Italia. “La nostra mission è creare il movimento #MakeItalyGreen per un’Italia più verde e un futuro migliore. Questo per noi non riguarda solo il business ma è uno scopo che guarda oltre: per questo siamo convinti che la collaborazione e l’azione congiunta con le associazioni, le istituzioni e il mondo accademico siano essenziali. Siamo davvero contenti di poter coinvolgere i giovani in queste opportunità di formazione, insieme a partner ed esperti d’eccellenza, per generare cultura intorno ai temi del mare e della sostenibilità e fare il prossimo passo per la crescita del movimento green” ha commentato Frank Meyer, CEO di E.ON Italia.
Dal 5 al 9 giugno alle Isole Tremiti si è tenuta la Summer School dal titolo “Bionomia marina delle Isole Tremiti” dedicata a studenti universitari e organizzata dall’Università degli Studi Aldo Moro di Bari con il supporto di IOC/UNESCO ed E.ON nell’ambito del progetto Save The Wave, con l’obiettivo di tutelare e ripristinare gli ecosistemi marini del Mediterraneo.
Obiettivo della Summer School: conoscere e monitorare la biodiversità e gli habitat marini locali, con particolare attenzione alla formazione sulle tecniche di ripristino e reimpianto di Posidonia oceanica e alla salvaguardia della prateria impiantata al largo delle Isole Tremiti lo scorso anno, proprio nell’ambito del progetto. Docenti e studenti hanno potuto, quindi, partecipare ad attività in barca per l’osservazione delle principali biocenosi costiere, delle grotte semi-sommerse; a lezioni sulle tecniche di reimpianto di Posidonia oceanica condotte in collaborazione con i ricercatori e gli esperti dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro e CoNiSMa; all’osservazione dei principali aspetti geomorfologici dell’arcipelago tremitese ad attività di snorkeling da riva per il monitoraggio della fauna marina notturna.
“Per noi è fondamentale promuovere progetti come Save The Wave che facciano comprendere l’importanza della collaborazione fra diversi settori e attori sociali – ha commentato Francesca Santoro, Senior Programme Officer della Commissione Oceanografica Intergovernativa dell’UNESCO -. Ci sta particolarmente a cuore, inoltre, promuovere progetti di rafforzamento della capacità dei giovani ricercatori, perchè saranno loro i professionisti del futuro che ci aiuteranno a raggiungere tutti gli obiettivi del Decennio delle Scienze del Mare”. “Ringrazio E.ON per il supporto alla Summer School in cui 15 ragazzi provenienti da 5 diverse università si sono messi in gioco, in lezioni in classe ed esperienze formative in mare, uniti dall’intento di studiare e prendersi cura dell’ambiente – ha detto Francesco Mastrototaro, professore di Biologia presso l’Università di Bari -. Abbiamo percepito una grande coesione e partecipazione e per questo ringrazio anche i miei colleghi dell’Università di Bari, come la Professoressa Antonella Bottalico e il Professor Giovanni Scicchitano, per la passione e la professionalità e soprattutto Giovanni Chimienti con cui abbiamo creato questa Summer School”.
Gli fa eco Giovanni Chimienti, biologo marino: “Da scienziato ho imparato che fare sinergia tra persone con background differenti è una risorsa importante per la ricerca. Allo stesso modo, è essenziale contribuire a esperienze di questo tipo, che prevedono la collaborazione tra università, istituzioni e aziende. E’ fondamentale, infatti, unirsi per creare conoscenza e consapevolezza sull’urgenza di intervenire per la salvaguardia dell’ambiente”, ha concluso.

– foto ufficio stampa E.ON –
(ITALPRESS).

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Recuperata una lettera del Vasari trafugata 20 anni fa 

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AGI – Il Comando Carabinieri per la Tutela del patrimonio culturale (Tpc) della Toscana ha restituito una lettera di Giorgio Vasari del 18 marzo 1566, scomparsa dall’archivio della Confraternita dei Laici di Arezzo nel 2001. La lettera, la cui valutazione si aggira intorno ai 20.000 euro, è stata recuperata grazie alla segnalazione da parte della casa d’asta Sotheby’s di Londra e Bruxelles.

Non è stata necessaria una formale richiesta di rogatoria internazionale da parte della Procura del tribunale di Arezzo in quanto il proprietario del bene, una famiglia belga che l’aveva ricevuta in eredità, si è messa a completa disposizione del personale affinché il bene potesse essere rimpatriato in Italia.

La presentazione è avvenuta questa mattina all’auditorium Vasari della Galleria nazionale degli Uffizi, alla presenza del Comandante del nucleo Carabinieri Tpc, capitano Claudio Mauti e del direttore della Galleria, Eike Schimdt. “Ringrazio il direttore Schmidt – commenta il capitano Mauti -che ci ha concesso di svolgere la cerimonia nella casa del Vasari, ha permesso di dare una valenza notevole a questa restituzione. Il furto è stato denunciato presso l’arma dei Carabinieri di Arezzo nel 2008: una studiosa che stava consultando il faldone che avrebbe dovuto contenere la lettera disse ai responsabili della Confraternita che mancava quel documento. Le indagini non si sono mai concluse. Il manoscritto è tornato alla ribalta nel 2020, è stato un lavoro di squadra con la Sotheby’s che ha avuto mandato dagli eredi di un noto collezionista che aveva posto in vendita il bene non conoscendone la provenienza. Ora sarà restituito alla Confraternita”. Per il direttore Schimdt “queste opere di valore archivistico spesso non hanno visibilità e vengono rubati più facilmente e il recupero talvolta è ancora più difficile. Voglio celebrare il lavoro del nucleo toscano della Tpc che ha sede a Palazzo pitti, c’e’ una collaborazione continua non solo per il recupero delle opere nostre o di altre istituzioni nazionali, ma anche per il recupero di beni librari archivistici e culturali nel senso più largo”. La lettera del Vasari, spiega Marianna Lora di Sotheby’s Bruxelles, “noi l’avevamo valutata per una possibile asta per una cifra intorno ai 20-25mila euro ma una lettera cosi’ per noi ha un valore inestimabile, non sappiamo per quanto sarebbe stata venduta”.

Vasari (1511-1574) nacque a Firenze e fu un pittore, architetto e storico dell’arte italiano. Poliedrico uomo di lettere al servizio dei Medici e dei papi, fu considerata la perfetta incarnazione della figura dell’artista colto e versatile del periodo tardo-rinascimentale.

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La scomparsa di Kata, nuove perquisizioni in corso 

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AGI – Sono riprese stamani, in alcuni garage vicini all’ex hotel Astor, perquisizioni mirate alla ricerca di tracce di Kata, la bambina di cinque anni scomparsa dallo scorso 10 giugno dalla struttura che era occupata a Firenze.

Secondo quanto si apprende, la procura avrebbe disposto perquisizioni in locali dove, secondo un’ipotesi investigativa, la bambina potrebbe essere stata trattenuta alcune ore dopo essere stata portata via dall’albergo. Intanto stamani, i genitori della bambina sono tornati spontaneamente in procura per parlare con il magistrato.

 

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Arrestato per droga lo chef della “Palermo bene”, Miccichè tra i clienti

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AGI – C’è anche Mario Di Ferro, chef e volto noto della mondanità palermitana, tra gli arrestati a Palermo dalla polizia di Stato. Il provvedimento cautelare è stato disposto dal gip Antonella Consiglio su richiesta della procura della Repubblica. L’indagine è coordinata dal procuratore Maurizio de Lucia e dall’aggiunto Paolo Guido e riguarda sei persone accusate di vendita e cessione di droga in particolare ad assuntori della cosiddetta “Palermo bene”.

Tra i clienti più facoltosi – secondo quanto emerso dalle indagini della Squadra mobile di Palermo – anche l’ex presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gianfranco Miccichè che non risulta indagato. Il gip ha disposto gli arresti domiciliari per Di Ferro, gestore di Villa Zito a Palermo; e la custodia cautelare in carcere per Gioacchino e Salvatore Salamone, già condannati per spaccio, e l’obbligo di dimora per tre dipendenti di Villa Zito.

L’indagine è stata inviata in seguito a una intercettazione nell’ambito di un altro procedimento. Da quel momento sono partiti gli accertamenti degli investigatori della Mobile che hanno ricostruito come – secondo quanto emerso – lo chef avrebbe gestito la vendita di sostanza stupefacente, cocaina, per una serie di clienti altolocati, servendosi anche dell’apporto dei Salamone, che avrebbero provveduto a rifornirlo, e di tre suoi dipendenti di Villa Zito. Di Ferro era già stato sorpreso ad aprile scorso, dagli investigatori della Mobile, a vendere cocaina a un ex funzionario dell’Ars.

Miccichè: “Ho la coscienza a posto”

“Sono molto sereno. Ho la coscienza a posto. Escludo in maniera categorica che io mi muova in macchina con lampeggiante acceso. È un errore che ho fatto nella vita di cui sono pentito. Considero molto più importante nella mia vita essere stato onesto, non avere mai fatto male a nessuno, non avere mai rubato un centesimo. Poi ognuno di noi qualche errore nella vita lo ha fatto. L’importante è essere a posto con la propria coscienza, e io lo sono”. Lo afferma l’ex presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, in riferimento all’inchiesta che ha portato all’arresto dello chef Mario Di Ferro, per spaccio di cocaina nella ‘Palermo bene’.

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