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Cade un ramo sul cortile di un oratorio, feriti 2 bimbi e 6 adulti

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AGI – Otto persone – sei adulti e due bambini  sono rimate ferite un grosso ramo caduto sul cortile di un oratorio a Luino, in provincia di Varese. I feriti più gravi, ma non in pericolo di vita, sono una bimba di 7 anni e una donna che per i traumi riportati sono state trasportati in codice rosso con due eliambulanze rispettivamente all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo e al San Gerardo di Monza.

Gli altri 5 piccoli e l’altro ferito adulto invece sono stati portati in codice giallo agli ospedali di Luino, Varese e Cittiglio. 

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Made in Italy, Ice “Forte crescita del food in America”

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Made in Italy, Ice

“Nonostante un periodo di grosse problematiche, soprattutto come costi di esportazione logistica, c’è stata una forte resilienza del brand made in Italy” . Lo ha detto il presidente di Ice Matteo Zoppas al Summer Fancy Food Show di New York. “Nei primi 3 mesi del 2023 agrifood e vino in America crescono del 40%”, aggiunge.
mgg/gtr

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Fiat interrompe la produzione di auto grigie, spazio al colore

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TORINO (ITALPRESS) – Da oggi Fiat smette di produrre auto grigie. La strategia è stata attuata per aggiungere un tratto distintivo alle vetture Fiat nel mercato automobilistico, dato che il 2023 è l’anno di un notevole cambiamento per il marchio.
“Abbiamo infranto le regole: abbiamo deciso di interrompere la produzione di auto grigie Fiat. Si tratta di una scelta impegnativa e dirompente, che mira a rafforzare ulteriormente la leadership di Fiat come marchio della gioia, dei colori e dell’ottimismo. L’Italia è il Paese dei colori e, da oggi, anche delle auto Fiat”, ha dichiarato Olivier Francois, Ceo Fiat e Global Chief Marketing Officer di Stellantis. “Questa scelta ribadisce alle persone i valori della ‘Nuova Dolce Vità e il Dna italiano incarnato dal marchio. Fiat vuole ispirare le persone a vivere con ottimismo e positività e questa sarà anche una delle missioni della nuova Fiat 600e, l’elettrica per famiglie e amici, che sarà presentata il 4 luglio”, ha aggiunto.
Nel nuovo video dedicato, grazie al quale i clienti potranno scoprire il nuovo mondo colorato di Fiat, Olivier Francois a bordo della nuova Fiat 600e fa un profondo tuffo nel colore, all’insegna del claim “Italia. La terra dei colori. Fiat. Il marchio dei colori”. L’attuale gamma Fiat – Nuova 500, 500 Hybrid, 500X, Panda e Tipo – è disponibile in diverse tonalità di colore, tra cui Bianco Gelato, Arancio Sicilia, Arancio Paprika, Rosso Passione, Blu Dipinto di Blu, Blu Italia, Blu Venezia, Verde Rugiada, Verde Foresta, Rose Gold e Nero Cinema – tutti con un nome evocativo che richiama le bellezze paesaggistiche e la dolce vita italiana.
(ITALPRESS).
-foto ufficio stampa Stellantis-

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Parco auto italiano vecchio e inquinante, 9,3% ha più di 30 anni

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ROMA (ITALPRESS) – Troppo vecchio e troppo inquinante il parco circolante del nostro Paese: 3,7 milioni di auto – il 9,3% del totale – sono state immatricolate prima del 1993. Per la maggior parte si tratta di Euro 0 che contano, ormai, almeno 30 anni di età. Campania (17,6%), Calabria (15,2%) e Sicilia (13,5%), le regioni più “anziane”. Valle D’Aosta (2,3%), Trentino Alto Adige (2,6%, entrambe in virtù dell’alta percentuale di autovetture immatricolate ad uso noleggio) e Veneto (5,8%), le più “giovani”.
Sono questi alcuni dei dati più interessanti che emergono dalla lettura di “Autoritratto 2022” – la pubblicazione statistica dell’Aci, che fotografa il parco veicolare di Regioni, Province e Comuni al 31 dicembre 2022. Ancora troppo poche le auto ecologiche, gpl: 2.900.799, il 7,2% del parco auto; metano: 971.583 (2,4%), ibride: 1.556.620 (3,9%), elettriche 158.131 (0,4%), che complessivamente rappresentano il 13,9% circa del totale, contro il 12,4% del 2021. In valori percentuali, rispetto al totale del circolante, Marche ed Emilia Romagna risultano le regioni più “verdi” (rispettivamente, 23,7% e 23%), seguite dalla Valle D’Aosta (20,7%) e dall’Umbria (17,9%). Le regioni meno “ecologiche” sono, invece, Sardegna (4,7%) e Calabria (5,6%).
In valori assoluti è la Lombardia la regione con il più alto numero di auto ecologiche (800mila). Seguono Emilia Romagna (680mila) e Lazio (590mila). In coda Molise (24mila) e Basilicata (34mila). Decisamente rilevante, almeno in termini percentuali, (in valori assoluti, solo il 4,3% del parco), l’aumento delle auto ad alimentazione elettrica (elettriche, ibrido benzina e ibrido gasolio): in media, a livello nazionale, l’incremento tra 2021 e 2022 è stato del 49%, con picchi del 158% in Valle D’Aosta e del 72% in Trentino (dove risultano iscritte molte auto uso noleggio: in queste regioni, infatti, vi sono sedi legali di importanti società del settore) e del 64% in Toscana.
(ITALPRESS).
-foto agenziafotogramma.it-

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Il Suv come un proiettile, a 124 km/h contro la Smart

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AGI – Il Suv Lamborghini guidato da Matteo Di Pietro, indagato per omicidio stradale aggravato e lesioni nell’ambito dell’inchiesta sull’incidente di Casal Palocco in cui è morto il piccolo Manuel, poco prima dell’impatto con la Smart viaggiava a una velocità di oltre 120 km/h. Lo sottolinea il gip Angela Gerardi nell’ordinanza con cui ha disposto gli arresti domiciliari per il giovane youtuber. Le indagini, coordinate dalla procura di Roma, sono state svolte dai carabinieri e della polizia locale.

Gli inquirenti hanno esaminato i dati del Suv guidato dall’indagato. Dalla ricostruzione emerge la Lamborghini “percorreva Via dei Pescatori, da cui proveniva, diretta in Via Macchia Saponara, alla velocità di circa 145 km/h; che al momento di imboccare Via di Macchia Saponara alle ore 15:38, si fermava; che imboccata tale via, riprendeva velocità raggiungendo in soli 14 secondi la velocità di 124 km/h immediatamente prima dell’impatto”.

“I dati tratti dal gps – evidenzia il gip – hanno segnalato l’accelerazione repentina del mezzo che, una volta immessosi su Via di Macchia Saponara, passava in poco più di dieci secondi, da 0 km/h a 124 km/h, poco prima dell’impatto. L’assenza di tracce di frenata dimostra verosimilmente che la decelerazione improvvisa e rapidissima è stata conseguenza dell’avvistamento dell’auto in prossimità del punto in cui si è verificato l’incidente”.

Gli amici avevano chiesto rallentare

“Alcuni dei passeggeri presenti all’interno della Lamborghini avevano più volte invitato a ridurre la velocità che percepivano eccessiva rispetto al limite dei 50 km/h”. Si legge nell’ordinanza del gip. Il giovane youtuber, secondo il gip, aveva noleggiato il Suv “con l’unico ed evidente fine di impressionare e catturare l’attenzione di giovani visitatori del web per aumentare i guadagni della pubblicità, a scapito della sicurezza e della responsabilità e di conseguenza a procedere ad una velocità superiore ai limiti indicati”.

Concreto pericolo di analoghi reati

“Un ulteriore indicatore di pericolo concreto e attuale di reiterazione di analoghi reati va colto nell’assoluta inconsapevolezza, da parte dell’indagato, della necessità di rispettare le regole della strada osservando i limiti di velocità, soprattutto – si legge ancora – in quanto ventenne, neopatentato e come tale tenuto ad applicare maggiore prudenza, al fine di evitare pericolo alla incolumità propria e altrui (il ventenne poteva legittimamente noleggiare una supercar nonostante avesse conseguito il titolo di guida da poco più di due anni, e tuttavia non avrebbe potuto condurla superando il limite di 90 km/h e comunque non avrebbe potuto farlo in un centro urbano, in cui il limite di velocità è fissato a 50 km/h)”. 

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Tg News – 26/6/2023

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Tg News - 26/6/2023

In questa edizione:
– Mosca: “Shoigu visita le truppe in Ucraina”
– Trieste, incendio in appartamento, morta donna di 50 anni
– Ecuador, rapito chef italiano, blitz di finti poliziotti
– Mitsotakis trionfa con il 40% in Grecia
– Confindustria vede indebolimento economia
– Da Fondi Pac arrivano 60 milioni all’Italia
– Valditara: “Su voto in condotta ci sarà ripensamento”
– Previsioni 3B Meteo per il 27 Giugno
/gtr

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Pavia, Maxi frode in commercio nel settore del riso biologico

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Pavia, Maxi frode in commercio nel settore del riso biologico

Nell’ambito di una complessa indagine avviata dalla Procura della Repubblica di Pavia, nei giorni scorsi è stata
data esecuzione ad una importante attività di polizia giudiziaria finalizzata alla ricerca delle fonti di prova di un articolato
sistema di frode che sarebbe stato commesso, in particolare, sulle produzioni risicole biologiche.

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AFFARI, ALGORITMI E SOGNI, UN CALCIOMERCATO LUNGO 60 ANNI

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Quantum mutatus ab illo (quanto è cambiato). Parliamo di calciomercato, che in questi giorni abbellisce le pagine sportive e fa sognare i tifosi. Giocatori come Tonali, Frattesi, Weah e Thuram figli d’arte che inseguono i milioni. Allenatori che vanno, allenatori che vengono. Garcia promette mirabilie a un Napoli già su di giri; barricate per non cedere Osimhen a meno di 150 milioni; nomi esotici che bisogna imparare in fretta perchè “forse” arriveranno; fuga dei soliti noti verso il nuovo Eldorado, dove abbondano i petrodollari. Avendo frequentato da oltre sessantàanni questo paradiso estivo del pallone, ricordiamo con nostalgia il “mercato delle vacche”, valorizzato negli anni ’60 dal giornalista Giorgio Bellani e (praticamente) favorito dalla presenza di personaggi indimenticabili. L’ambiente dell’Hotel Gallia di Milano, con i racconti delle leggendarie imprese mercantili, era considerato un clima da mille e una notte: lì nasceva il campionato. I ricchi sorseggiavano bevande succulente, la maggior parte si dissetava nei chioschi attorno alla stazione, per risparmiare. Secondo le favole, il fondatore della fiera calcistica fu il principe Raimondo Lanza di Trabia, nobile palermitano e marito dell’attrice Olga Villi, scomparso poi tragicamente. Il nobile, in tempi di telefoni molto “difficili” e viaggi problematici, si piazzava nel celebre albergo milanese e trattava la mercanzia, cioè i giocatori. Un’altra leggenda narra che il principe ricevesse a volte gli interlocutori nudo o addirittura seduto sul water, ma noi – pur avendo conosciuto Lanza di Trabia – non abbiamo mai avuto contezza diretta di tutto ciò. Erano i tempi in cui all’ultimo giorno di mercato, i grandi presidenti si radunavano nei saloni dell’albergo per brindare e concludere con una stretta di mano gli ultimi affari. Oggi non vengono rispettati nemmeno gli accordi scritti. Si chiamavano Angelo Moratti, Andrea Rizzoli, Gianni Agnelli. Il re del mercato era Italo Allodi. C’erano anche presidenti pittoreschi e inattendibili che compravano “l’amalgama”, usavano anche fasci di cambiali per gli acquisti. Alcuni si giocavano i calciatori a poker. Molti nomi famosi lasciarono tracce indelebili come lo svedese Hasse Jeppson, chiamato Jeppesonne, che costò la cifra record di 105 milioni, al comandante Lauro, presidente del Napoli. Il suo successore Corrado Ferlaino comprò Beppe Savoldi per due miliardi destando ondate di indignazione dei benpensanti.

Esattamente al Bologna andarono 1.400 milioni in contanti più Clerici e la comproprietà di Rampanti, il tutto – si disse – mentre sulle strade della città partenopea si accumulavano montagne di spazzatura. Ferlaino però in seguito vinse lo scudetto con l’affare Maradona. Non parliamo degli articoli moraleggianti e delle riprovazioni di politici e che ne seguirono…Dal Gallia il mercato successivamente passò nei “luoghi deputati”, cioè strutture dove la Lega Calcio cominciò a essere presente con i propri uffici: dall’Hotel Hilton al Leonardo da Vinci, al complesso commerciale di Assago, fino agli alberghi dei giorni nostri e agli studi televisivi, da dove passano oggi tutte le notizie con trasmissioni più seguite di quelle politiche. La regolarità delle operazioni veniva garantita dalla presenza di Michele Tigani, funzionario della Lega, che cacciava gli intrusi e gli indesiderati dal tempio. Nei giorni di magra, negli anni Settanta e Ottanta, i cronisti in ambasce circondavano Italo Allodi, e successivamente Romeo Anconetani e Luciano Moggi, per capire come buttava. Ezio De Cesari, Aldo Biscardi e altri famosi colleghi, ricevevano soffiate che sparavano sui giornali, anche se spesso le notizie erano solo ipotesi di lavoro.

Le gente si beveva tutto. E ricordiamo le raffiche finali dell’ultimo giorno, quando a mezzanotte si riversavano sulle pagine dei giornali autentiche ondate di nomi a volte improbabili che finivano nelle edicole. Quando lavoravamo alla Rai, facevamo le nostre irruzioni televisive al calciomercato e i direttori dei tg ci concedevano spazi solo il giorno di chiusura, quando in generale non succedeva più nulla di grosso, costringendoci a salti mortali per fare fantasiosi racconti sul nulla. Insomma, il calciomercato, come oggi, faceva ascolti e faceva vendere copie. Fu un’invenzione tutta italiana (gli stranieri quando venivano a scoprirlo strabuzzavano gli occhi) e ravvivò la carriera di molti nelle estati prive di altre emozioni, sino al sacro momento dei raduni delle squadre. Oggi i veri affari vengono conclusi da ricchi procuratori, ben lontani dalle sedi deputate, dove si concludono solo gli acquisti minori. Si accettano consigli tecnici dagli algoritmi, si fa tutto davanti alle telecamere ed è un mercato digitale, di plastica. Ma piace lo stesso perchè alimenta le illusioni dei tifosi.

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