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Entro il 2023 gli interventi contro l’erosione delle coste sul litorale laziale

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AGI – È allarme erosione delle coste del litorale laziale. Da Minturno, al confine con la Campania, a Montalto di Castro, sul litorale della Tuscia al confine con la Toscana, il mare ogni anno mangia fette di territorio arrecando danni alle attività commerciali legate alla balneazione, alle abitazioni e all’agricoltura delle aree dell’entroterra.

L’allarme è stato lanciato nel corso delle audizioni di 24 sindaci di comuni del litorale laziale svolte davanti alla XII commissione del Consiglio regionale del Lazio, presieduta da Nazzareno Neri, che si occupa di Tutela del territorio, erosione costiera, emergenze e grandi rischi, protezione civile e ricostruzione.

“La costa laziale è una costa variegata – ha spiegato all’AGI, Nazzareno Neri – passiamo dalle spiagge ai tratti rocciosi che hanno problemi completamente diversi. Adesso stiamo raccogliendo dagli amministratori locali e dalle associazioni tutte le istanze e poi faremo una sintesi e parleremo con l’assessore Righini e l’assessore all’ambiente Palazzo per risolvere i problemi. La nostra speranza è quella di poter far iniziare i lavori o la progettazione entro l’inverno”.

Tra le varie richieste degli amministratori locali laziali quella di rendere permanente una commissione tecnica regionale che si occupi specificamente di erosione delle coste. Tra le varie criticità sollevate dai sindaci auditi si è passati dalla richiesta di nuovi interventi a Montalto Marina e Tarquinia, alla messa in sicurezza della Torre Flavia tra Cerveteri e Ladispoli. Alla necessità di ripristinare la barriera soffolta nelle acque di Civitavecchia che risale agli anni 60 e che potrebbe portare alla realizzazione di nuove spiagge.

L’erosione delle coste si associa a problemi di inquinamento delle acque a Nettuno e ai problemi dei pescatori a Pomezia. A Santa Marinella gli amministratori sottolineano la necessità di tutelare i beni monumentali e archeologici lungo la costa, come Villa Saracena e Castello Odescalchi, quest’ultimo oggetto negli ultimi anni di una forte erosione che andrebbe arginata il prima possibile.

Per quanto riguarda il litorale romano l’assessore all’ambiente del comune di Roma, Sabrina Alfonsi, ha parlato delle strutture presenti sulle spiagge sottolineando che la “conversione del sistema balneare verso una gestione ad impatto notevolmente più basso è un processo ormai non eludibile e non rimandabile se si intende affrontare seriamente il tema dell’erosione”. Ed ha auspicato una regolamentazione regionale che preveda “la realizzazione di strutture per lo più removibili che occupano porzioni decrescenti di arenile”. Alfonsi ha chiesto la convocazione di un tavolo interregionale al quale devono partecipazione anche le altre regioni attraversate dal fiume Tevere.

“Le audizioni svolte oggi rappresentano un segnale di vicinanza e attenzione nei confronti dei 24 comuni costieri in difficoltà – ha detto il presidente della XII commissione Neri – la stagione estiva balneare è già iniziata. La nuova amministrazione regionale vuol mettere il massimo impegno per la soluzione dei problemi legati al mare e alle coste. Qualche giorno fa gli assessori competenti hanno istituito una cabina di regia per lo sviluppo sostenibile della Blue economy. Inoltre stiamo recuperando un lavoro molto importante fatto dalla precedente amministrazione, un monitoraggio delle coste fatto dall’Università Roma Tre, e a brevissimo con le vostre istanze e faremo un piano organico per il recupero di tutta la costa laziale”.

Nel corso dei lavori presso la XII commissione del consiglio regionale del Lazio il direttore della Protezione civile Laziale, Carmelo Tulumello, ha messo in relazione il tema dell’erosione delle coste all’aumento dei fenomeni avversi sulle coste laziali.

“Oggi si è passati da un maltempo continentale a un maltempo di tipo monsonico – ha spiegato Tulumello – dove gli eventi sono puntuali e violenti. Il dato più importante ce lo portiamo dietro dal 2018, nella cosiddetta tempesta Vaia, in quella circostanza la Regione Lazio subì ingentissimi danni anche sotto il profilo dell’erosione costiera e ricevemmo dallo Stato dei finanziamenti che abbiamo redistribuito sul territorio. Circa 7 milioni di euro vennero destinati proprio per la messa in sicurezza delle coste nei comuni di Fiumicino, Ostia e Civitavecchia”.

“Nella passata legislatura avevamo già messi in atto alcune novità come la legge sulla Blue Economy e la cabina di regia sul mare e dimostrano che stavamo e stiamo andando nella giusta direzione- ha spiegato all’AGI Michela Califano consigliera regionale del Pd – i sindaci chiedono una centralità dove portare i progetti, chiedono una pianificazione che riguardi tutta la costa perché si tratta di un problema strutturale. Abbiamo fatto un attento studio della costa con Roma Tre e ora penso sia necessario prendere quel piano di difesa, portarlo in Cabina di regia e ragionane su degli interventi strutturali e risolutivi. Sono contenta che il presidente Rocca abbia riconosciuto con uno dei suoi primi atti di giunta la ‘cabina di regia’, vuol dire che si va avanti senza buttare alle ortiche il lavoro già fatto. Nelle prossime ora con una mozione proporrò un assessore delegato su questi temi“. 

“Il presidente Francesco Rocca già durante la campagna elettorale, in più riprese, ha dato l’idea che la politica del mare era centrale nel suo programma elettorale. E questo ha dimostrato anche nelle prime uscite post elettorali parlando di economia del mare in due sensi, in senso ambientale e in senso di rilancio anche turistico con la valorizzazione anche dei porti – ha detto Michele Nicolai, consigliere regionale FdI e vice presidente della commissione XII del Consiglio Regionale – dagli interventi di questi mattina ho sentito la richiesta di affidare quando possibile agli stessi concessionari il ripascimento cosiddetto ‘morbido’, questa potrebbe essere una soluzione con lo sgravio degli oneri concessionari. Quella di oggi è una giornata positiva”.

“Stiamo capendo dopo tanti anni che l’economia del mare è una realtà e che deve essere vista a 360 gradi, sia sotto l’aspetto economico che sotto l’aspetto ambientale – ha detto Adriano Zuccalà, consigliere del M5s e vice presidente della XII commissione regionale – in questi anni sono stati elargiti dei finanziamenti importanti rispetto a quelle che sono le realtà territoriali. Bisogna alzare l’ottica di visione e andare in programmazione a livello regionale o a livello di comparti per ottimizzare gli interventi sul territorio ed evitare interventi spot”.

“È imprescindibile, in questo senso la piena attuazione del Piano di Utilizzo degli Arenili nelle comunità locali, per far sì che si arrivi negli anni ad una riconversione ecologica delle strutture balneari esistenti, che sono per lo più in cemento, in strutture più leggere ed ecocompatibili – ha concluso Zuccalà – Il comparto del turismo balneare è trainante per l’economia del Lazio e merita di essere sostenuto, superando però la logica cementizia degli anni 60 e attuando la vera blue economy all’insegna del Green Deal europeo”.

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I nuovi nidi di tartaruga marina a Lampedusa

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AGI – A Lampedusa altre due nidificazioni della tartaruga marina sulla Spiaggia dell‘Isola dei Conigli all’interno della Riserva naturale regionale. Legambiente rilancia la richiesta di volontari per i campi di monitoraggio e sensibilizzazione.

È accaduto stanotte e la notte precedente ancora una volta sulla spiaggia dell’Isola dei conigli, dove il personale della Riserva naturale Isola di Lampedusa, istituita dalla Regione siciliana e affidata in gestione a Legambiente Sicilia, ha accertato ben due nidificazioni della tartaruga marina caretta caretta, raggiungendo così il numero di tre già solo all’inizio della stagione 2023.

È stato accertato che si tratta di due femmine distinte e quindi esistono le condizioni per ulteriori deposizioni. Gli operatori di Legambiente hanno provveduto a recintare e segnalare i nidi, al fine di proteggerli sino alla schiusa, che avverrà tra circa due mesi. 

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Tg Economia – 22/6/2023

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Tg Economia - 22/6/2023

In questa edizione:
– L’Ue rivede il bilancio e chiede 66 miliardi agli Stati membri
– Il gioco legale vale oltre 11 miliardi
– Bosch mette a segno un risultato economico positivo
– Un nuovo bonus a sostegno del settore turistico
abr/gtr

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Arrestati l’ex deputato della Lega Pini e l’ex direttore dell’Agenzia delle Dogane Minenna

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AGI  – Un “pactum sceleris” tra Gianluca Pini, già parlamentare della Lega fino al 2018, e Marcello Minenna, ex direttore generale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e oggi assessore regionale in Calabria, ora ai domiciliari.

È quanto emerge in una maxi-inchiesta della Procura di Forlì e della Dda di Bologna che ha portato all’emissione di 34 provvedimenti di custodia cautelare ai domiciliari e in carcere con 63 milioni di euro sequestrati.

Si tratta di un presunto vasto giro di malaffare, corruzione e appalti poco chiari in Romagna, anche e specialmente durante la pandemia. Secondo i magistrati, l’ex deputato del Carroccio avrebbe promesso a Minenna di “accreditarlo all’interno della Lega in modo venisse considerato un uomo di quel partito e gli prometteva la conferma della nomina a direttore generale dell’Agenzia delle Dogane a seguito del cambio del governo, che effettivamente otteneva”.

In seguito, sempre secondo l’impianto accusatorio, Minenna “accettava le promesse in cambio dell’asservimento della sua funzione pubblica”. I pm fanno dunque riferimento “alle richieste di Pini in occasione di importazione di merce” tra cui dispositivi medici e mascherine al centro dell’inchiesta e nell’appalto poi ottenuto da Ausl Romagna.

Interpellata dall’AGI, l’azienda sanitaria non ha voluto commentare la vicenda. L’inchiesta ha avuto inizio durante un’operazione antidroga della Squadra Mobile di Forliì nel gennaio del 2020 da cui sono seguite numerose intercettazioni telefoniche.

Secondo la Procura, “è stato così possibile disvelare due veri e propri sistemi di illecito arricchimento facenti rispettivamente capo agli universi economici riconducibili in particolare a un imprenditore forlivese e all’ex parlamentare uniti, oltre che da saldi e fiduciari rapporti privati, da vicendevoli interessi finanziari.

Per salvaguardare e ingrossare questi ultimi, i due hanno reciprocamente posto a disposizione l’uno dell’altro le proprie peculiari capacità di interferenza illecita nei contesti all’interno dei quali si muovevano”.

Sempre secondo la Procura, “l’imprenditore forlivese si giovava di importanti conoscenze criminali legate alla malavita albanese e al narcotraffico per approvvigionarsi di denaro da reinvestire in attività formalmente lecite o per acquisto di immobili.

Si profilerà chiaramente – viene sottolineato – il pieno coinvolgimento di questo soggetto in un’attività di traffico internazionale di stupefacenti operato in collaborazione con un gruppo criminale armato di origine albanese”.

Quanto all’ex parlamentare Gianluca Pini, quest’ultimo avrebbe sfruttato le sue conoscenze di alto livello maturate grazie all’incarico istituzionale per “garantire la presenza di persone a lui asservite all’interno di diverse istituzioni pubbliche locali e nazionali” i quali gli “garantivano la cura dei suoi interessi all’interno dell’amministrazione di appartenenza”.

Secondo i magistrati, Pini “avrebbe lucrato anche sulla crisi pandemica del 2020”. Nel frattempo ha preso posizione anche il governatore calabrese di centrodestra Roberto Occhiuto: “A seguito della sospensione – automatica e prevista dalla legge – dell’assessore Marcello Minenna, ho fatto mie le sue deleghe, in modo che il lavoro della Regione possa andare avanti nelle prossime settimane senza particolari scossoni”, ha detto il presidente regionale.

“La giustizia – ha aggiunto – farà il suo corso e rispetto l’operato della magistratura, ma allo stesso tempo voglio confermare la mia fiducia a Marcello Minenna, che in questi mesi in Calabria ha svolto molto bene il proprio lavoro, in modo particolare per quanto riguarda i fondi comunitari. I fatti che gli vengono contestati dalla Procura di Forlì riguardano il periodo nel quale Minenna è stato direttore dell’Agenzia delle Dogane: sono certo – ha concluso – che dimostrerà la sua estraneità”.

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Il ford SuperVan 4.2 protagonista della 101^ Pikes Peak

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ROMA (ITALPRESS) – Per l’edizione numero 101 della Pikes Peak International Hill Climb, Ford Performance si sta preparando a un debutto elettrizzante: la nuova versione 4.3 del Ford SuperVan, ottimizzata per le cronoscalate. Per questo attesissimo evento, il prototipo sfoggerà un design sofisticato e innovativo, tecnologie avanzate e caratteristiche uniche per ottenere il massimo delle prestazioni per competere in una delle gare in salita più impegnative del motorsport mondiale. La livrea sfoggia la nuova grafica Ford Performance ed evidenzia il legame di questo straordinario mezzo con la famiglia di veicoli commerciali elettrici E-Transit. Con una lunga storia in questa competizione, risalente alla gara inaugurale del 1916 con la partecipazione di una Model T, i veicoli dell’Ovale Blu hanno sempre lasciato il segno nell’iconica Pikes Peak International Hill Climb.
Quest’anno, al volante del SuperVan 4.2 ci sarà la leggenda dell’automobilismo Romain Dumas, alla sua ottava partecipazione all’evento: la sua grande esperienza e le sue eccezionali capacità lo rendono la scelta ideale per continuare la lunga tradizione di Ford nella gara in salita più famosa d’America.
Ford Performance e gli esperti di STARD Advanced Research and Development hanno unito le forze, ancora una volta, con l’obiettivo di creare una versione di SuperVan 4.2 appositamente progettata per conquistare la vetta di Pikes Peak e mostrare le doti estreme dell’alimentazione elettrica. Mentre l’industria automobilistica si proietta verso un futuro elettrificato, il SuperVan 4.2 è al centro della scena dimostrando l’immenso potenziale dei veicoli elettrici negli sport motoristici. Grazie a una sofisticata aerodinamica e al propulsore specifico per le salite, il SuperVan 4.2 è pronto a “elettrizzare” la leggendaria Pikes Peak International Hill Climb. “Con lo sviluppo del nostro secondo SuperVan 4.2, i team Ford Performance e STARD hanno costruito un veicolo davvero competitivo”, ha dichiarato Mark Rushbrook, Global Director Ford Performance Motorsports. “La Pikes Peak Hill Climb rappresenta l’occasione perfetta per mettere in mostra la tecnologia dei veicoli elettrici di Ford e dar vita a prestazioni elettriche davvero uniche”.
La nuova, sofisticata versione del SuperVan 4.2, riprogettata sulla base del SuperVan 4, è stata sottoposta a una completa rielaborazione aerodinamica, studiata appositamente per attraversare l’atmosfera d’alta quota del Pikes Peak, aumentando al contempo la deportanza, a 240 km/h pari a circa 2 tonnellate. Le caratteristiche principali che migliorano l’aerodinamica includono uno spoiler posteriore leggero in fibra di carbonio e uno splitter anteriore, che aiutano il SuperVan 4.2 a rimanere ancorato alle strade tortuose di montagna. Anche il telaio è stato sottoposto a una riduzione di peso per migliorare l’equilibrio generale e garantire l’agilità su curve e tornanti.
Anche la catena cinematica del SuperVan 4 è stata migliorata. Riducendo il numero di motori Stard UHP 6 fasi da quattro a tre e utilizzando le celle Li-Polymer Nmc Stard ad elevate prestazioni, il van raggiunge un rapporto ottimale tra potenza e peso, pur mantenendo la trazione integrale con un motore che alimenta l’anteriore e due per il posteriore. Con oltre 1050 kW (1.400 CV) di potenza combinata a disposizione, il SuperVan 4.2 può sprigionare tutto il suo potenziale sfruttando anche le nuove performance rigenerative della batteria da 600 kW per un utilizzo ottimale dell’energia.
Per quanto riguarda il telaio, Ford Performance e Stard hanno dotato SuperVan 4.2 di un impianto frenante rivisto con dischi freno in carboceramica, ruote forgiate in magnesio con pneumatici da corsa Pirelli P Zero, semiassi aggiornati, parabrezza in perspex e interni da corsa minimalisti per eliminare tutto il peso che non è necessario al fine di ottenere le migliori prestazioni in termini di tempo durante la cronoscalata.

foto: ufficio stampa Ford Italia

(ITALPRESS).

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Bmw Motorrad festeggia il milionesimo GS con motore boxer

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MONACO DI BAVIERA (GERMANIA) (ITALPRESS) – E’ uscita dalla linea di produzione dello stabilimento Bmw Motorrad di Berlino-Spandau la milionesima GS dotata di motore boxer: una Bmw R 1250 GS.
Le moto dell’elica blubvengono prodotte a Berlino dal 1969 e i modelli GS con motore boxer dal 1980. Moto essenziali e autentiche, che possiedono altissime qualità, che negli ultimi decenni hanno spinto innumerevoli appassionati di moto a intraprendere viaggi in Paesi lontani, spettacolari avventure e spedizioni nelle regioni più remote del nostro pianeta. La nuova edizione dell’ormai leggendaria BMW GS con motore boxer – la R 1300 GS – sarà presentata il 28 settembre 2023 all’inaugurazione del nuovo BMW Motorrad Welt di Berlino. “Con la R 80 G/S e la sua combinazione unica di performance sia in strada che fuoristrada, per uso quotidiano e a lungo raggio, Bmw Motorrad ha creato nel 1980 il nuovo genere di moto da turismo enduro. La Bmw GS con motore boxer è diventata un’icona, che ha ottenuto un successo globale in questo segmento. Ma c’è di più: la Bmw GS è una leggenda e allo stesso tempo una pietra miliare indispensabile nella gamma di modelli Bmw Motorrad. Le sue straordinarie doti, come la dinamicità di guida, le qualità nei fuori strada, il comfort superiore sulle lunghe distanze e l’enorme robustezza, sono state da allora costantemente sviluppate e trasferite ad altre serie di modelli con grande successo” dice Markus Schramm, Head of Bmw Motorrad.
“Sono quindi molto contento che oggi, e soprattutto nell’anno del nostro anniversario ‘100 anni di Bmw Motorrad’, siamo in grado di contribuire a una pietra miliare nella storia aziendale del Bmw Group con la milionesima moto Bmw GS con motore boxer. Sono altrettanto lieto che la storia unica dei modelli BMW Motorrad con motore boxer sarà presto completata da un capitolo emozionante con numerose innovazioni con la nuova R 1300 GS” conclude Schramm. La milionesima BMW GS con motore boxer è una R 1250 GS in Triple Black Style ed è stata festeggiata oggi, 21 giugno 2023, durante una riunione di fabbrica presso lo stabilimento BMW Motorrad di Berlino-Spandau.

foto: ufficio stampa Bmw Group Italia

(ITALPRESS).

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Lollobrigida “Via libera da Ue a decreto parco agrisolare”

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ROMA (ITALPRESS) – “La Commissione Europea ha dato il via libera al nuovo decreto del bando Agrisolare. Questa misura del Pnrr, che ha un fondo di un miliardo, prevede finanziamenti a fondo perduto fino all’80% per la realizzazione di impianti fotovoltaici. Una percentuale che, in alcuni casi, risulta raddoppiata rispetto al precedente provvedimento”. Lo dichiara il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida. “Il decreto che ho firmato, e che a breve sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale, istituisce il nuovo regime di aiuti per interventi su edifici a uso produttivo nei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale. L’obiettivo – spiega – è favorire lo sviluppo delle energie rinnovabili e la riduzione dei costi di produzione delle imprese. Le spese per l’approvvigionamento energetico, infatti, in media rappresentano oltre il 20% dei costi variabili a carico delle aziende. La possibilità di autoprodurre energia da fonti rinnovabili utilizzando i propri fabbricati, e quindi senza alcun consumo di suolo, è non solo un grande passo verso la sostenibilità del comparto ma anche un’occasione per abbassare le spese di produzione e, allo stesso tempo, di crescita, in competitività, della nostra Nazione”, conclude il ministro.
(ITALPRESS).

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A Palermo torna l’illuminazione nel Parco della Favorita

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PALERMO (ITALPRESS) – Torna in funzione un lungo tratto di illuminazione di viale Ercole, all’interno del parco della Favorita, a Palermo. Gli operatori di AMG Energia hanno eseguito i lavori di ripristino dell’impianto che era stato disattivato perchè danneggiato da un ingente furto di rame. I punti luce riaccesi nel tratto Niscemi-piazzale dei Matrimoni, suddivisi in tre circuiti, sono oltre un centinaio. Sono stati ricollocati circa 5 chilometri di cavo in alluminio e ripristinate le connessioni elettriche, riattivando le linee di alimentazione. I nuovi cavi in alluminio hanno sostituito quelli tradizionali di rame: dal punto di vista della conducibilità e della resistenza, l’alluminio, anche se con sezioni dei cavi differenti, ha una resa tecnica equiparabile a quella del rame ma è molto meno appetibile per il prezzo inferiore.
“Ringrazio gli operatori della società che hanno effettuato l’intervento – sottolinea il presidente di AMG Energia, Francesco Scoma – in modo da garantire il funzionamento dell’illuminazione e il ripristino delle condizioni di sicurezza già a partire da mercoledì sera, in considerazione delle due date del concerto di Vasco Rossi e del vasto afflusso di pubblico nella zona”.
Foto ufficio stampa AMG Energia.
(ITALPRESS).

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Le piogge non bastano a salvare l’Italia dalla siccità

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AGI – Le piogge torrenziali delle ultime settimane, interrotte da qualche giorno dalla prima vera ondata di calore della stagione, hanno migliorato i livelli idrici in Italia, uscita temporaneamente dall’emergenza più drammatica ma ancora con carenze idriche in fiumi e laghi, che non potranno che peggiorare durante la lunga stagione estiva. Lo rileva il report settimanale dell’Osservatorio ANBI sulle Risorse Idriche, analizzando i dati dell’European Drought Observatory.

Nei grandi laghi, si legge nel rapporto, si registra una fisiologica decrescita dei livelli, provocata dalla tregua del maltempo e dall’aumento delle temperature. L’ultima neve in quota si sta sciogliendo e dai prossimi giorni si potrà fare affidamento solo sulle piogge estive per rimpinguare gli invasi. “Va inoltre ricordato – sottolinea l’Anbi – che le recenti, abbondanti precipitazioni hanno sì ridotto l’enorme deficit cumulato nella lunga stagione secca, ma non sono riuscite a compensare la carenza degli apporti nivali che, in bacini come quelli piemontesi dei fiumi Ticino o Tanaro, hanno raggiunto deficit superiori all’80%.

Infatti, nonostante un notevole miglioramento della situazione lacustre, solo il lago Maggiore è sopra la media (90,3% di riempimento), Sebino e Benaco la rispettano, ma il lago di Como è addirittura tornato sotto il valore medio del periodo (riempimento: 72,4%)”.

In Valle d’Aosta, dove le temperature minime a quote basse hanno subito un aumento repentino fino a 5 gradi, la Dora Baltea registra un aumento di portata, mentre quella del torrente Lys diminuisce, pur mantenendo un flusso in alveo (mc/s 5,50) superiore a quanto si rileva abitualmente in questo periodo dell’anno.

In Piemonte, la condizione del fiume Orco, nel canavese, ben fotografa il cambio di paradigma idrico, indotto dalle piogge: pur in leggero calo (come per la Stura di Lanzo), l’attuale portata si aggira sui 23 metri cubi al secondo, mentre un anno fa l’alveo era praticamente asciutto. In Lombardia, una leggerissima decrescita è registrata anche dal fiume Adda, la cui condizione, pur notevolmente migliorata, stenta a ritornare sui livelli del passato.

A calare sono anche i livelli di Oglio e Serio, mentre una situazione migliore si registra per il Mincio. Lo stato delle riserve idriche regionali continua a migliorare ed attualmente lo scarto sulla media storica si è ridotto a -13,4%. In Liguria cresce il fiume Magra, mentre calano Vara, Entella ed Argentina. In Veneto sono lievemente decrescenti i livelli del fiume Adige, la cui portata si aggira ora sui 213 metri cubi al secondo, mentre stabili sono Piave, Bacchiglione e Brenta; in calo è la Livenza.

In Emilia-Romagna, dove la rotta del torrente Idice continua ad allagare la campagna bolognese fra Budrio e Molinella, torna a scarseggiare l’acqua nei bacini dei fiumi Enza e Reno, mentre Savio e Lamone, protagonisti dell’alluvione romagnola, tornano a livelli di portata in linea con le medie del periodo. Buona la performance della Trebbia, le cui portate si attestano ad un buon 51% sulla media mensile; anche la Secchia, nonostante un drastico calo dei flussi, mantiene un surplus d’acqua intorno all’82%.

Il fiume Po, in crescita, è maggiormente in salute nel tratto piemontese (a Torino ha una portata superiore alla media) che in quelli lombardi ed emiliani, dove il deficit sulla media storica resta ancora notevole (al rilevamento ferrarese di Pontelagoscuro manca il 26,5% d’acqua). Tutti i fiumi della Toscana hanno livelli idrici in calo ed il Serchio torna nuovamente a distinguersi per le esigue portate (mc/s 11), nettamente inferiori ai valori medi del recente passato, mentre l’Ombrone, grazie alle abbondanti piogge cadute sul bacino, può vantare una condizione migliore della media nello scorso decennio.

Nelle Marche crescono i livelli dei fiumi Potenza, Esino e Sentino; stabili invece Tronto e Nera. In Umbria, il lago Trasimeno torna ad un livello di -m. 1,10 sullo zero idrometrico, avvicinandosi ai livelli del preoccupante 2022 (-m. 1,17) a dimostrazione di come la crisi idrica incida profondamente e prolungatamente su questo bacino, nonostante un piovoso Maggio (circa 120 millimetri di pioggia caduta mediamente sulla regione con il massimo di mm. 225,8 , registrato a Monte Cucco al confine con le Marche); crescono i fiumi Tevere e Chiascio, mentre resta invariata la Nera.

Nel Lazio si alza il livello del lago di Bracciano ( cm. 8), mentre si riducono le portate del fiume Tevere (ora a mc/s 117), che torna sotto la media del periodo; superiori alla media, anche se in calo, sono le portate di Aniene (mc/s 20), Fiora e Liri, mentre stabili sono i livelli del Sacco. In Campania, il fiume Volturno risulta decrescente nelle rilevazioni a monte, mentre cresce verso la foce; stabili i livelli del Sele, mentre calano quelli del Garigliano, pur rimanendo molto superiori alla media del quinquennio.

Il 2023 si conferma un’annata idricamente ricca per la Basilicata, che vede incrementare il volume d’acqua contenuta negli invasi ( 5,5 milioni di metri cubi) anche ad inizio estate, quando normalmente vengono utilizzati grandi quantitativi di risorsa per l’irrigazione; lo scarto positivo con il 2022 sale così a 75 milioni e mezzo di metri cubi.

In Puglia, infine, tale surplus idrico è addirittura superiore negli invasi del foggiano ( 76 milioni e mezzo di metri cubi); complici le condizioni climatiche, è significativo notare la grande differenza d’acqua ad uso irriguo, prelevata in questa settimana e nello stesso periodo del 2022: mc. 870.000 contro gli oltre 11 milioni e mezzo dello scorso anno. 

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