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La procura ascolta nuovi testimoni per l’incidente di Casal Palocco

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AGI – Un nuovo giro di interrogatori per confrontare testimonianze diverse e cercare punti in comune per ricostruire la dinamica dell’incidente nel quale ha perso la vita un bimbo di 5 anni, mentre un gruppo di ragazzi a bordo di un suv Laborghini preso a noleggio stava realizzato un video da postare su Youtube, nel loro canale The borderline.

La polizia locale di Roma Capitale sta ascoltando diversi testimoni che, lo scorso mercoledì, erano presenti al momento dell’incidente tra il Suv Lamborghini e la Smart FourFour che ha portato alla morte del piccolo Manuel, a Casal Palocco, a Roma. Secondo quanto si apprende, al momento, non sembrerebbero esserci altre auto coinvolte, come invece riferito da alcuni organi di informazione.

La procura di Roma ha anche disposto esami di secondo livello per valutare il quantitativo e la data dell’assunzione di cannabinoidi da parte di Matteo Di Pietro, lo youtuber che era alla guida del suv preso a noleggio.

In queste ore si attende anche la decisione dei magistrati per la restituzione della salma del piccolo dopo che l’autopsia eseguita sabato scorso al Policlinico Tor Vergata ha confermato la morte per i traumi riportati nel sinistro. La famiglia vuole infatti celebrare i funerali del bimbo, mentre sul luogo dell’incidente in tanti depongono fiori, messaggi, qualche lumino e dei giocattoli.

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Apre il reparto di Oncoematologia all’ospedale “Cervello” di Palermo

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Apre il reparto di Oncoematologia all'ospedale

Inaugurato all’ospedale Cervello di Palermo il reparto di Oncoematologia, centro di riferimento regionale per la prevenzione, la diagnosi e la cura delle leucemie e dei linfomi per il trapianto di midollo osseo. “Una magnifica occasione per riaffermare l’impegno da parte del governo nei confronti della Sanità pubblica”, sottolinea l’assessore regionale della Salute Giovanna Volo. xl3/vbo/gtr

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Premio Fair Play Menarini a Zanetti, Cabrini e Rosolino

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ROMA (ITALPRESS) – Un evento per celebrare i valori di etica, lealtà e rispetto nello sport e nella vita: torna l’appuntamento con il “Premio Internazionale Fair Play Menarini”, che, presso il Salone d’Onore del Coni, questa mattina ha svelato i nomi degli atleti che saranno premiati nella XXVII edizione che si terrà dal 3 al 5 luglio a Firenze e Fiesole. Una vera e propria istituzione che, dal 1997, promuove i valori dell’etica, della lealtà e del rispetto attraverso gli esempi delle leggende dello sport italiano e internazionale. Anche quest’anno la manifestazione riunirà campioni in grado di incarnare i principi più nobili dello sport. Per il calcio, ad esempio, ci saranno tre giganti come Javier Zanetti, storico capitano dell’Inter e vice presidente dei nerazzurri, premiato come “Personaggio mito”, Marcelo Bielsa, commissario tecnico dell’Uruguay e Antonio Cabrini. Ad essere rappresentato, però, sarà tutto il mondo dello sport; per il nuoto, infatti, saranno premiati Massimiliano Rosolino e la campionessa paralimpica Giulia Ghiretti mentre per gli sport invernali spazio a Deborah Compagnoni e Lisa Vittozzi. “Accogliere leggende dello sport e modelli di lealtà agonistica nel nostro Comune è motivo di grande orgoglio”, ha sottolineato Anna Ravoni, sindaco di Fiesole. Una serata speciale che vedrà protagoniste proprio le leggende dello sport come Luis Alberto Scola, oro olimpico con la nazionale argentina di basket ad Atene 2004, Elisa Di Francisca, fuoriclasse del fioretto, o Larissa Iapichino a rappresentare l’atletica leggera. Presente, poi, anche una delegazione di Ambasciatori del Fair Play Menarini, già premiati nelle scorse edizioni, che porterà in Toscana il velocista Tommie Smith, simbolo della lotta alla discriminazione razziale, Edwin Moses, quattro volte record del mondo nei 400 metri a ostacoli, e Federica Pellegrini, oltre ad Arrigo Sacchi e Giancarlo Antognoni. “Quello del Fair Play sta diventando uno dei valori aggiunti del mondo sportivo, ho visto crescere questa avventura ed ora è diventata un gigante. Complimenti a chi è venuta l’idea di coinvolgere anche il mondo dei giovani”, le parole del presidente del Coni, Giovanni Malagò, durante la conferenza stampa di presentazione. Accanto ai grandi nomi dello sport, infatti, ci sarà proprio il premio alla categoria “Giovani” che per il 2023 è stato assegnato a Mariaclotilde Adosini, Emilia Rossatti e Giorgio Pietro Torrisi. “Lo sport è la terza agenzia formativa dopo la famiglia e la scuola: se vogliamo incidere sulle prossime generazioni è importante educare proprio loro alla condivisione, alla fratellanza, alla solidarietà e al rispetto dell’altro. Insegnare il fair play è insegnare educazione civica”, conclude Cosimo Guccione, assessore allo Sport e alle Politiche Giovanili del Comune di Firenze.
– Foto Italpress/Spf –
(ITALPRESS).

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L’Italia è il terzo paese in Europa per accoglienza dei migranti

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AGI – È la Germania il paese Ue che ha rilasciato il maggior numero di permessi di protezione, pari a 160 mila, il 41% del totale dell’Ue; l’Italia è terza con 40 mila esiti positivi (il 10% del totale Ue), preceduta dalla Francia (50 mila, 13%) e seguita dalla Spagna (36 mila, 9%).

Insieme, questi quattro Paesi hanno accolto il 73% delle richieste di protezione a livello europeo. Ai 384.245 permessi di protezione concessi nella Ue, nel 2022, si aggiungono gli oltre 4 milioni di permessi per protezione temporanea rilasciati a cittadini ucraini in fuga dal conflitto.

Tra i Paesi dell’Ue è la vicina Polonia ad aver registrato il maggior numero di beneficiari ucraini di protezione temporanea, con un totale di 1.561.700, seguita dalla Germania (777 mila beneficiari ucraini) e dalla Repubblica Ceca (458 mila). L’Italia, al quinto posto in Ue, nel 2022 ha concesso 150 mila permessi di protezione temporanea a ucraini in fuga.

I dati dell’Italia

Considerando i dati relativi al decennio 2012-2022, si rileva che gli esiti positivi in Italia hanno avuto un andamento altalenante, con periodi in cui la protezione ha raggiunto percentuali largamente maggioritarie dovute soprattutto alle crisi dei Paesi di origine dei richiedenti:

L’80% di decisioni positive nel 2012 (soprattutto protezione umanitaria a seguito degli arrivi di numerosi migranti dal Nord Africa in concomitanza delle “primavere arabe”); il 60% di esiti positivi negli anni 2013-2014 (a seguito soprattutto delle crisi in Siria e Eritrea). In questi anni le concessioni di protezione in Italia sono risultate maggiori in termini relativi rispetto alla media UE, i cui esiti positivi alle richieste di asilo costituivano invece il 30-40% degli esiti.

Le differenze tra Italia e resto d’Europa

Dal 2015 al 2020, al contrario, si sono riscontrate percentuali di decisioni positive maggiori in UE che in Italia, in particolare nel 2016 quando hanno rappresentato il 54% degli esiti (e in Italia erano il 40%) e dovuti soprattutto alle richieste di protezione da parte di siriani, afghani e iracheni, nazionalità che registrano i più alti tassi di riconoscimento.

In Italia invece il prevalere di nazionalità africane e asiatiche con tassi di riconoscimento più bassi (Tunisia, Egitto, Bangladesh, Marocco) ha fatto registrare minori concessioni di protezione in termini relativi. Il gruppo nazionale più numeroso che ha ottenuto una qualsiasi forma di protezione nell’UE nel 2022 è quello dei siriani seguiti da afghani, venezuelani e iracheni, mentre in Italia sono stati soprattutto nigeriani, pakistani, afghani e bangladesi i gruppi più numerosi ad avere ricevuto esiti positivi alle domande di protezione.

Tra le tipologie di esito in Italia ha sempre prevalso la protezione umanitaria fino al 2018 – in alcuni anni i due terzi degli esiti positivi – e, dopo il calo del 2019 (dovuto a restrizioni introdotte a livello normativo poi in parte superate nel 2020), essa, sotto forma di protezione speciale, è tornata ad avere un peso assai rilevante rappresentando nel 2022 il 55% degli esiti positivi.

Sul totale delle decisioni positive, lo status di rifugiato – il più alto riconoscimento di protezione – nel nostro Paese invece ha sempre registrato incidenze minori, 20% in media nei 10 anni considerati (21% nel 2022), mentre in Ue lo status di rifugiato è mediamente riconosciuto al 50% dei richiedenti a cui viene concessa una protezione (il 44% nel 2022).

Ciò è dovuto in gran parte alla nazionalità dei richiedenti asilo che registrano tassi di riconoscimento molto differenti: bangladesi, pakistani, egiziani, tunisini e nigeriani, sebbene numericamente molto importanti nel nostro Paese tra i richiedenti asilo, ottengono esiti positivi alla domanda di protezione (qualsiasi tipo di protezione) inferiori rispetto a nazionalità numericamente più numerose in altri Paesi Ue, come i siriani, gli afghani, colombiani e venezuelani.

Considerando le due principali forme di protezione – rifugiato e sussidiaria – in Italia nel 2022 le nazionalità che hanno registrato la percentuale di status di rifugiato sul totale delle decisioni positive maggiore sono state quella afghana (75%), quella somala (42%), quella irachena (27%) e quella salvadoregna (24%).

Sempre nel 2022, nel totale dei Paesi Ue la percentuale maggiore con status di rifugiato si riscontra invece tra i turchi (91%), seguiti da eritrei (80%), cittadini della Repubblica Democratica del Congo (75%), guineani (70%) e ivoriani (67%).

Nella Ue, tra i paesi in cui ha prevalso il riconoscimento della protezione sussidiaria (concessa generalmente a chi proviene da paesi in guerra), si riscontrano l’Ucraina (94% sul totale di esiti positivi), la Siria (63%) e il Mali (79%). Nel caso dei venezuelani – che sono stati accolti soprattutto in Spagna – si è registrata un’alta percentuale di permessi per motivi umanitari che e’ presente solo in alcune legislazioni nazionali. In Italia la protezione sussidiaria ha riguardato soprattutto ucraini, venezuelani, maliani e iracheni.

Le domande di asilo

Complessivamente nel 2022 nell’Unione europea sono state prese 632.360 decisioni in prima istanza sulle domande di asilo e altre 218.260 decisioni finali a seguito di un ricorso o di una revisione. Le decisioni prese in prima istanza hanno portato a 310.400 riconoscimenti di uno status di protezione, mentre altre 73.845 persone hanno ricevuto un permesso di protezione dopo un ricorso o una revisione. I dinieghi sono stati rispettivamente 322.110 e 144.480.

In totale sono state quindi esaminate in Ue oltre 850mila richieste di protezione, in maggioranza respinte dalle commissioni (54,8%) e accolte con esito positivo nel restante 45,2%. In Italia sono state esaminate in prima istanza 53 mila richieste, e quasi 20 mila decisioni a seguito di ricorso o revisione per un totale di 72.395 domande esaminate.

Le domande respinte sono state complessivamente 32.745, il 45.2% del totale esaminate nell’anno. Nel 2022 si e’ rilevata dunque una maggiore incidenza di dinieghi nella UE rispetto a quanto avvenuto in Italia. In Italia le domande non accolte sono state maggioritarie tra il 2015 e il 2020, quando rappresentarono mediamente oltre il 60% degli esiti. 

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Bardi “Crescita immatricolazioni all’Unibas un bene per la Basilicata”

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POTENZA (ITALPRESS) – “Siamo felici dei recenti dati del Ministero dell’Università sulle immatricolazioni Unibas, perchè abbiamo fatto un grande investimento sulla nostra università, che ha ricevuto recentemente anche la visita del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del 40° della sua fondazione.
“L’Ateneo assolve alla sua missione di motore di crescita e anche di fattore di speranza per molti giovani”, disse il Presidente Mattarella e noi crediamo in questa missione e come Regione Basilicata sosteniamo fortemente Unibas, con ingenti risorse.
I dati positivi, che vedono una crescita delle immatricolazioni sopra il 5% nell’anno accademico 2022/2023, celebrano il 40° anniversario e si uniscono alle recenti positive rilevazioni Istat su Neet, disoccupazione e crescita del Pil lucano, per la prima volta nella storia recente sopra la media europea, migliore regione d’Italia nel triennio 2019/2021. Adesso, anche grazie al Pnrr, dobbiamo dare sempre più servizi agli studenti, penso alle residenze a Matera e Potenza, mentre Unibas deve continuare a migliorare e potenziare la propria offerta formativa”. Lo afferma in una nota il Presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi.

– foto: ufficio stampa Regione Basilicata

(ITALPRESS).

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Nascondeva a casa tre chili di droga, un arresto a Vicenza

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Nascondeva a casa tre chili di droga, un arresto a Vicenza

La Guardia di Finanza di Vicenza ha arrestato un cittadino albanese che nascondeva nella sua abitazione quasi tre chilogrammi di sostanze stupefacenti: oltre 2,3 chili di hashish, mezzo chilo di marijuana e 2 grammi di cocaina. L’uomo, già con precedenti, appena fermato dai militari ha subito consegnato un involucro contenente 2 grammi di cocaina.

col3/gtr

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Arriva l’anticiclone africano, da domani picchi di oltre 35 gradi 

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AGI – Settimana di grande caldo quella che inizia in Italia per effetto del promontorio anticiclonico presente sul Mediterraneo centrale. Secondo gli esperti del Centro Meteo Italiano, nei prossimi giorni aria calda di matrice africana investirà la penisola facendo salire drasticamente le temperature che tra mercoledì e giovedì faranno segnare anomalie positive nell’ordine di 8-10 gradi, con picchi oltre i 35 gradi specie sulle zone interne del Centro-Sud.

Una prima, vera ondata di afa destinata però a esaurirsi intorno all’ultimo weekend di giugno quando una saccatura dovrebbe portare temporali sparsi e calo termico.

Previsioni meteo per oggi:

AL NORD

Tempo asciutto al mattino sulle regioni del Nord con nuvolosità in transito e schiarite. Instabilità in aumento nel pomeriggio con possibilità di acquazzoni sparsi sulle Alpi, variabilità asciutta altrove. In serata ancora fenomeni sulle Alpi con locali sconfinamenti sulle pianure di Nord-Ovest, più asciutto altrove. 

AL CENTRO

Giornata all’insegna del tempo stabile sulle regioni meridionali con cieli sereni o poco nuvolosi per addensamenti alti in transito sia al mattino che al pomeriggio. Nessuna variazione nelle ore serali e notturne.

AL SUD E SULLE ISOLE 

Tempo stabile al mattino al Sud con cieli sereni ovunque, qualche addensamento in più in transito sulla Sardegna. Tra pomeriggio e sera si rinnovano condizioni di tempo asciutto con cieli sereni o poco nuvolosi ovunque. Temperature minime e massime stazionarie o in ulteriore rialzo su tutta la Penisola.

Previsioni meteo per domani:

AL NORD

Nuvolosità medio-alta in transito al mattino. Al pomeriggio isolate precipitazioni sui rilievi alpini, nessuna variazione altrove. In serata si rinnovano condizioni di tempo asciutto con cieli poco nuvolosi su tutti i settori.

AL CENTRO

Tempo stabile al centro sia al mattino che al pomeriggio con cieli sereni o velati. Non sono previsti cambiamenti del tempo tra serata e nottata.

AL SUD E SULLE ISOLE

Cieli soleggiati al mattino, qualche innocuo addensamento sulla Sardegna. Al pomeriggio non sono previste variazioni di rilievo. In serata si rinnovano condizioni di tempo stabile con assenza prevalente di nuvolosità. Temperature minime e massime in rialzo.

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Lucca, Gdf sequestra un milione a società immobiliare

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Lucca, Gdf sequestra un milione a società immobiliare

I finanzieri del comando provinciale di Lucca hanno eseguito un provvedimento di confisca definitiva di un immobile e di somme di denaro, del valore complessivo di oltre 1 milione di euro, precedentemente posti sotto sequestro, nei confronti del rappresentante legale di una società viareggina del settore immobiliare per aver omesso di versare l’iva dovuta all’erario.

col3/ mrv

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Rocchi “Arbitraggio più europeo ma Serie A non è Champions”

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ROMA (ITALPRESS) – “C’è stata una linea di arbitraggio più europea, con un miglioramento nella fluidità nel gioco. Non è stato un percorso semplice, ma i risultati sono molto positivi. Ma non dobbiamo dimenticare che il campionato italiano non è la Champions League: dobbiamo adattarci al nostro campionato, cercando di prendere spunto dalle competizioni europee che sono riferimento per tutti”. Lo ha sottolineato Gianluca Rocchi, designatore arbitrale di Serie A e B, ospite di ‘Radio Anch’io Sport’ su Rai Radio 1. In cosa si può migliorare per la prossima stagione è presto detto: “Sono contento di come hanno lavorato tutti gli arbitri, soprattutto nelle condizioni in cui hanno lavorato, abbiamo avuto anche problemi interni non indifferenti, sono riusciti ad estraniarsi da tutto – spiega l’ex fischietto internazionale – Si può migliorare nella continuità di rendimento, ogni tanto abbiamo avuto anche noi qualche scivolone, soprattutto i più giovani devono meritarsi la grande fiducia nostra e dei club”. In merito all’organico, Rocchi annuncia che “è da ridurre in maniera drastica, dobbiamo tornare a 40-42 arbitri, ora ne abbiamo dieci oltre il numero massimo. Quest’anno scenderemo di tre: è un lavoro faticoso, per me il più difficile, è da non dormirci la notte, non è facile togliere il sogno della Serie A. Ma servono meno arbitri e più presenze sul treno del gioco”. Circa le conferenze stampa nel post-partita, “l’obiettivo è farne con più frequenza. Il presidente Aia Pacifici è d’accordo con me: quando abbiamo modo di spiegare un episodio, abbiamo sicuramente risolto tutti i problemi. Sulle interviste post-partita non trovo corretto farle fare agli arbitri, non perchè non ne siano in grado, ma l’adrenalina è ancora alta, non c’è neanche grande voglia di ascoltare il motivo per cui un arbitro ha commesso o meno un errore. L’unica risposta che si vorrebbe sentire è ‘sì, ho sbagliatò. Ma avremo risolto poco, a noi non interessa se ha sbagliato o meno, quello ci si arriva subito, ma perchè. La soluzione può essere quella di avere uno spazio nostro ogni 15 giorni o una volta al mese per spiegare gli episodi. Gli assistenti devono invece tornare ad essere due arbitri aggiunti. La tecnologia ha invaso la loro area di competenza. Se vogliono avere un futuro vero, devono ritornare ad avere un ruolo tecnico”. Rocchi si sofferma poi su due specifici allenatori. “Se esiste un problema Mourinho per gli arbitri? Non esiste alcun problema Mourinho, nè personale nè di gruppo. Noi rispettiamo tutti alla stessa maniera. Quello che chiederemo a tutti gli allenatori comportamenti corretti in panchina. Quest’anno c’è stato un miglioramento rispetto al mio primo anno da designatore che fu un dramma. Dobbiamo combattere questo malcostume ed essere severi nelle decisioni”. C’è poi il ritorno di Rudi Garcia in Italia: il neo allenatore del Napoli con Rocchi fece il famoso violino durante Juve-Roma nel 2014. “Ricordo bene quella partita, mi creò parecchi problemi. Con una battuta, posso dire che con la tecnologia probabilmente in quella partita non ci sarebbe stato il violino di Garcia, avrei avuto molta più facilità nella risoluzione di alcuni problemi. Quel Juve-Roma è una di quelle partite in cui rimpiango di non aver avuto la tecnologia, forse oggi discuteremmo di un’altra storia. Mi fa piacere ritrovare Garcia, è un grande allenatore”. In merito alla diffusione dialoghi arbitri-Var, “non abbiamo alcun segreto, diffonderemo qualsiasi caso. Vogliamo avere comunicazioni pulite e ascoltabili. Purtroppo delle volte la comunicazione tra Var e arbitro ha fregato i ragazzi in campo. Ma ci abbiamo lavorato”. Capitolo tempo effettivo: “Non lo dettiamo noi arbitri, ma i calciatori. Faccio un esempio: l’arbitro Massa ha arbitrato Spezia-Fiorentina con 45 minuti di tempo effettivo, cioè praticamente niente, e Juve-Lazio con 61 minuti. Il tempo effettivo lo hanno dettato le squadre coinvolte. Siamo partiti da 51 minuti, ora siamo a 54. Ho cercato di lavorare sulle perdite di tempo, limare gli on field review. Non si può aspettare due minuti per battere un calcio di punizione. Su questo possiamo fare fino a un certo punto, ma poi la fluidità del gioco dipende dai giocatori”. Infine, sul fuorigioco semi-automatico: “Il termine semi-automatico fa capire come serva sempre la parte umana. Stiamo lavorando sulla velocità, ma la priorità è l’accuratezza della decisione – termina Rocchi – Ci abitueremo ad essere più veloci”.
– foto LivePhotoSport –
(ITALPRESS).

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Perseguita l’ex fidanzata e viene colpito con una martellata dal padre

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AGI – Ha strappato di mano il martello al figlio e lo ha colpito in testa. Il gesto del padre di 60 anni è arrivato al culmine dell’ennesima discussione per i comportamenti molesti del 37enne nei confronti dell’ex fidanzata. Sono stati dei loro vicini di casa a Seregno (Monza Brianza) a far intervenire i Carabinieri che hanno interrotto la lite e riportato la situazione alla calma.

In particolare, quella sera, attorno alle 20, prima di colpire il figlio, il padre gli avrebbe strappato il martello dalle mani per il timore che potesse usarlo per prendersela con la sua ex. Infatti, in preda alla rabbia, il giovane avrebbe perso le staffe e minacciato di prendersela con la propria ex andando a “spaccare tutto” con quel martello.

A quel punto, esasperato da una situazione che oramai da anni logora tutta la famiglia, il padre avrebbe strappato il martello dalle mani del figlio per poi usarlo per colpirlo, fortunatamente provocandogli solo una lieve ferita. L’episodio è stato segnalato alla Procura per le valutazioni sui provvedimenti da adottare. I militari dell’Arma hanno anche ritirato al 60enne alcune armi legalmente detenute ma per le quali, stante la situazione, dovranno essere rivalutati i profili di idoneità.  

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