Chiudi

Notizie

Notizie

Mazzoncini “L’eolico sostituirà il gas”

mazzoncini-“l’eolico-sostituira-il-gas”

MILANO (ITALPRESS) – “La storia è molto semplice. L’Italia è il secondo Paese in Europa come potenziale nelle rinnovabili e al terzo posto nell’idro, dopo Norvegia e Francia. Siamo tra i primi per l’irraggiamento solare, con Spagna e Grecia, e nel sud siamo messi bene anche per la disponibilità di vento”. Così, in un’intervista a la Repubblica, Renato Mazzoncini, amministratore delegato di A2a.
“Nei primi anni Duemila – spiega – siamo partiti forte nel fotovoltaico anche grazie ai ‘conti energià che hanno incentivato generosamente sia operatori che cittadini. Risultato: tra il 2005 e il 2010 abbiamo installato 8-10 gigawatt di potenza all’anno. Grazie agli incentivi, gli investimenti nel fotovoltaico si ripagavano con un rendimento non inferiore al 6% all’anno. Si tratta di pannelli che con il tempo hanno perso solo il 20% della loro capacità. Quando sono stati tagliati gli incentivi, le installazioni sono crollate, fino ad arrivare ai 0,9 gigawatt del 2020, nonostante una riduzione del costo medio degli impianti. Una concausa è l’allungamento dei tempi per il rilascio di nuove autorizzazioni per l’enorme mole di richieste ai comuni e a Terna per gli allacciamenti alla rete. Nel 2022 si è tuttavia osservato un aumento del ritmo delle nuove installazioni con il fotovoltaico che ha fatto segnare un 177% e l’eolico 32,5% rispetto al 2021”.
“Non è solo una questione di autorizzazioni – sottolinea -. Per esempio:, chiunque può presentare domanda per un impianto, anche fosse il più grande mai realizzato in Italia, senza alcuna garanzia sulla capacità tecnica e finanziaria di poterla realizzare. Mancano, in sostanza, valutazioni sulla qualità dei progetti. Ma solitamente non si partecipa a gare pubbliche senza dare garanzie, industriali ed economiche. In realtà, più che operatori a fare domanda spesso sono sviluppatori che si preoccupano di avere un’area disponibile e mettono poi in vendita, di fatto, la domanda presentata e il preventivo di connessione. Questo ha creato un mercato delle autorizzazioni che finisce per incidere anche sul costo totale del progetto e sul prezzo dell’energia finale. Oltre a rallentare tutto ilsistema: al di là dei ritardi burocratici va detto che gli uffici tecnici di Comuni, Province e Regioni sono alle prese con una mancanza di norme certe che permettano loro una preselezione dei progetti”.
“L’eolico è fondamentale: una pala eolica di ultima generazione da 5 MW che lavora per 2500 ore all’anno produce 10 GWh, sempre all’anno – sottolinea l’Ad di A2a -. In pratica, una sola pala eolica genera l’equivalente di 10 ettari di pannelli solari (circa 14 campi di calcio,ndr ).Se vogliamo sostituire le centrali a gas, occorre certamentesfruttare al massimo anche l’eolico inclusa la sostituzione delle pale e dei rotori con tecnologie più avanzate. Ma questo vale per gli impianti on-shore. Per quelli in mezzo al mare, il discorso è diverso. Perchè il Mediterraneo, e ancor di più il Tirreno, è molto più profondo del Mare del Nord, dove la base delle pale viene fissata sul fondale, mentre al largo delle coste italiane bisogna ricorrere all’eolico galleggiante, dove l’impianto viene ancorato, con costi maggiori. Quindi il tema è il seguente: quanto si vuole che costi l’energia in Italia?”.
“La tecnologia dell’idrogeno consente di accumulare energia, soprattutto quando i prezzi dell’energia necessaria a produrlosono molto bassi per avere a disposizione energia da utilizzare quando le rinnovabili, intermittenti per loro natura, non ne producono a sufficienza – aggiunge -. Ma gli elettrolizzatori e l’idrogeno verde prodotto con le rinnovabili sono ancora troppo costosi. Come è successo per le batterie, si ipotizza che la tecnologia migliorerà e i prezzi scenderanno, magari con il supporto di incentivi della Ue. Penso che al 2050, il 45% dell’energia sarà coperto da molecole, di cui un terzo garantito dall’idrogeno. Per quanto riguarda A2a, abbiamo partecipato ai bandi del Pnrr per l’uso di idrogeno nella mobilità ferroviaria in Lombardia, Campania e Calabria”.
“Ho grossa fiducia nella tecnologia, per cui dal punto di vista della sicurezza non ho pregiudizi. Ma se si decide di investire sul nucleare servono grandi finanziamenti, il che renderebbe questa tecnologia una sorta di oligopolio naturale. In Italia non potrebbero esserci più di 4 o 5 gruppi adatti a partecipare alla costruzione di nuove centrali, tra cui anche A2a. Potrebbe essere interessante, ma c’è poi un problema di mercato energetico: le centrali nucleari non sono impianti flessibili e devono produrre tanto per ripagare gli ingenti investimenti. Il rischio che vedo è che in alcune ore del giorno possano entrare pesantemente in concorrenza con le rinnovabili, in particolare col fotovoltaico, disincentivandone gli investimenti. Per cui, chi ha grosse potenzialità nelle rinnovabili, l’Italia per prima, meglio che prediliga queste, mentre chi ne ha meno può costruire e mantenere le centrali nucleari perchè è energia a basso costo e contribuisce a decarbonizzare”, conclude l’Amministratore delegato di A2a, Renato Mazzoncini.
credit photo agenziafotogramma.it
(ITALPRESS).

Leggi
Notizie

Mazzoncini “L’eolico sostituirà il gas”

mazzoncini-“l’eolico-sostituira-il-gas”

MILANO (ITALPRESS) – “La storia è molto semplice. L’Italia è il secondo Paese in Europa come potenziale nelle rinnovabili e al terzo posto nell’idro, dopo Norvegia e Francia. Siamo tra i primi per l’irraggiamento solare, con Spagna e Grecia, e nel sud siamo messi bene anche per la disponibilità di vento”. Così, in un’intervista a la Repubblica, Renato Mazzoncini, amministratore delegato di A2a.
“Nei primi anni Duemila – spiega – siamo partiti forte nel fotovoltaico anche grazie ai ‘conti energià che hanno incentivato generosamente sia operatori che cittadini. Risultato: tra il 2005 e il 2010 abbiamo installato 8-10 gigawatt di potenza all’anno. Grazie agli incentivi, gli investimenti nel fotovoltaico si ripagavano con un rendimento non inferiore al 6% all’anno. Si tratta di pannelli che con il tempo hanno perso solo il 20% della loro capacità. Quando sono stati tagliati gli incentivi, le installazioni sono crollate, fino ad arrivare ai 0,9 gigawatt del 2020, nonostante una riduzione del costo medio degli impianti. Una concausa è l’allungamento dei tempi per il rilascio di nuove autorizzazioni per l’enorme mole di richieste ai comuni e a Terna per gli allacciamenti alla rete. Nel 2022 si è tuttavia osservato un aumento del ritmo delle nuove installazioni con il fotovoltaico che ha fatto segnare un 177% e l’eolico 32,5% rispetto al 2021”.
“Non è solo una questione di autorizzazioni – sottolinea -. Per esempio:, chiunque può presentare domanda per un impianto, anche fosse il più grande mai realizzato in Italia, senza alcuna garanzia sulla capacità tecnica e finanziaria di poterla realizzare. Mancano, in sostanza, valutazioni sulla qualità dei progetti. Ma solitamente non si partecipa a gare pubbliche senza dare garanzie, industriali ed economiche. In realtà, più che operatori a fare domanda spesso sono sviluppatori che si preoccupano di avere un’area disponibile e mettono poi in vendita, di fatto, la domanda presentata e il preventivo di connessione. Questo ha creato un mercato delle autorizzazioni che finisce per incidere anche sul costo totale del progetto e sul prezzo dell’energia finale. Oltre a rallentare tutto ilsistema: al di là dei ritardi burocratici va detto che gli uffici tecnici di Comuni, Province e Regioni sono alle prese con una mancanza di norme certe che permettano loro una preselezione dei progetti”.
“L’eolico è fondamentale: una pala eolica di ultima generazione da 5 MW che lavora per 2500 ore all’anno produce 10 GWh, sempre all’anno – sottolinea l’Ad di A2a -. In pratica, una sola pala eolica genera l’equivalente di 10 ettari di pannelli solari (circa 14 campi di calcio,ndr ).Se vogliamo sostituire le centrali a gas, occorre certamentesfruttare al massimo anche l’eolico inclusa la sostituzione delle pale e dei rotori con tecnologie più avanzate. Ma questo vale per gli impianti on-shore. Per quelli in mezzo al mare, il discorso è diverso. Perchè il Mediterraneo, e ancor di più il Tirreno, è molto più profondo del Mare del Nord, dove la base delle pale viene fissata sul fondale, mentre al largo delle coste italiane bisogna ricorrere all’eolico galleggiante, dove l’impianto viene ancorato, con costi maggiori. Quindi il tema è il seguente: quanto si vuole che costi l’energia in Italia?”.
“La tecnologia dell’idrogeno consente di accumulare energia, soprattutto quando i prezzi dell’energia necessaria a produrlosono molto bassi per avere a disposizione energia da utilizzare quando le rinnovabili, intermittenti per loro natura, non ne producono a sufficienza – aggiunge -. Ma gli elettrolizzatori e l’idrogeno verde prodotto con le rinnovabili sono ancora troppo costosi. Come è successo per le batterie, si ipotizza che la tecnologia migliorerà e i prezzi scenderanno, magari con il supporto di incentivi della Ue. Penso che al 2050, il 45% dell’energia sarà coperto da molecole, di cui un terzo garantito dall’idrogeno. Per quanto riguarda A2a, abbiamo partecipato ai bandi del Pnrr per l’uso di idrogeno nella mobilità ferroviaria in Lombardia, Campania e Calabria”.
“Ho grossa fiducia nella tecnologia, per cui dal punto di vista della sicurezza non ho pregiudizi. Ma se si decide di investire sul nucleare servono grandi finanziamenti, il che renderebbe questa tecnologia una sorta di oligopolio naturale. In Italia non potrebbero esserci più di 4 o 5 gruppi adatti a partecipare alla costruzione di nuove centrali, tra cui anche A2a. Potrebbe essere interessante, ma c’è poi un problema di mercato energetico: le centrali nucleari non sono impianti flessibili e devono produrre tanto per ripagare gli ingenti investimenti. Il rischio che vedo è che in alcune ore del giorno possano entrare pesantemente in concorrenza con le rinnovabili, in particolare col fotovoltaico, disincentivandone gli investimenti. Per cui, chi ha grosse potenzialità nelle rinnovabili, l’Italia per prima, meglio che prediliga queste, mentre chi ne ha meno può costruire e mantenere le centrali nucleari perchè è energia a basso costo e contribuisce a decarbonizzare”, conclude l’Amministratore delegato di A2a, Renato Mazzoncini.
credit photo agenziafotogramma.it
(ITALPRESS).

Leggi
Notizie

Sole e temperature in rialzo su tutta l’Italia

sole-e-temperature-in-rialzo-su-tutta-l’italia

AGI – Al Nord sarà una giornata all’insegna del tempo asciutto grazie all’arrivo dell’alta pressione. Cieli sereni o poco nuvolosi per gran parte della giornata, da segnalare solo locali acquazzoni pomeridiani sulle Alpi occidentali. Ampie schiarite ovunque in serata. Anche al Centro si prevede tempo stabile con cieli sereni o poco nuvolosi sia al mattino che al pomeriggio grazie all’alta pressione. Nessuna variazione anche in serata e nottata. Alta pressione che porta tempo stabile anche al Sud con cieli sereni, o al più, poco nuvolosi sia al mattino che al pomeriggio. Si rinnovano condizioni di tempo asciutto anche in serata e nottata. Temperature minime e massime in generale rialzo su tutta la Penisola. 

Leggi
Notizie

Bambina scomparsa a Firenze, 8 giorni di ricerche senza esito

bambina-scomparsa-a-firenze,-8-giorni-di-ricerche-senza-esito

AGI – Sono passati 8 giorni. Sabato scorso, alle 20.30, Katherine Alvarez si presentava ai carabinieri di Santa Maria Novella per presentare una denuncia per la scomparsa di sua figlia: rientrando all’ex hotel Astor, la struttura occupata alla periferia nord di Firenze, non ha più trovato sua figlia. È ufficialmente incastonata in quella data l’inizio del giallo della scomparsa di Kataleya Mia Alvarez, per tutti Kata, la bambina di cinque anni figlia di peruviani che sta tenendo in ansia tutta l’Italia.

Otto giorni di ricerche senza esito e piste che al momento restano solo ipotesi investigative. Culminate ieri nello sgombero dell’immobile. Una struttura con oltre cinquanta occupanti di diverse etnie, diciassette famiglie, 19 minori di cui si è preso carico ora il Comune di Firenze. Il provvedimento del tribunale, chiesto a gran voce dalla gente del quartiere, sanerà una situazione che negli ultimi mesi era diventata incandescente, con reiterati interventi delle forze dell’ordine per sedare scontri che si consumavano dentro le camere occupate.

Per entrare ad abitare nell’edificio, bisogna pagare. E il racket delle stanze è tra le piste privilegiata dagli inquirenti che, con i magistrati della Dda e anche il Ros dei carabinieri, indagano per sequestro di persona a scopo di estorsione. Ma è solo una delle ipotesi su cui stanno lavorando giorno e notte gli investigatori.

Ma ci sono alcune zone d’ombra: le telecamere, ad esempio, non inquadrano mai la bimba che esce dal cancello che affaccia su via Boccherini e da qui l’ipotesi che chi l’ha rapita sia passato dal retro, scavalcando un muro che dà sul cortile, e forse utilizzando anche una ‘base’, forse uno scantinato, nei palazzi circostanti.

Ci sarebbero due testimoni che parlano di un adulto che portava via la bambina contro la sua volontà. Ma anche questa per il momento resta solo un’altra pista. Sono stati sentiti praticamente tutti gli occupanti, per approfondire anche la guerra fra bande che si consuma nello stabile. Dissidi che secondo i genitori della bambina, sentiti anche loro dai magistrati, sarebbero il movente del rapimento.

Ma con il passare dei giorni, in assenza di rivendicazioni attendibili, gli inquirenti devono prendere in considerazione tante altre ipotesi. Con il sequestro dell’immobile, è già iniziata un’altra ispezione molto approfondita. 

Leggi
Notizie

Uccise i figli per una corsa in auto in diretta social, condannato

uccise-i-figli-per-una-corsa-in-auto-in-diretta-social,-condannato

AGI – Provocò la morte dei figli di 13 e 9 anni, correndo a 140 all’ora mentre faceva un video in diretta Facebook e si riprendeva alla guida della sua Bmw 320. Adesso per Fabio Provenzano, 38 anni, originario di Partinico (Palermo) è arrivata la condanna definitiva: 4 anni e 8 mesi per duplice omicidio stradale.

La sentenza, emessa col rito abbreviato dal Gup del tribunale di Trapani, non è stata impugnata dall’imputato né dalla Procura e per questo è passata in giudicato. La moglie divorziata, costituita parte civile con l’assistenza degli avvocati Anna Maria Tonnicchi e Franca Castellino, non ha avuto risarcimento perché già indennizzata dalla compagnia di assicurazione.

A Provenzano è stata ritirata la patente, ma ha evitato conseguenze più gravi: oltre a fare la diretta sul social aveva assunto cocaina prima di mettersi alla guida, ma non è stato provato se la sostanza stupefacente avesse già fatto effetto. I bambini morirono a distanza di alcuni giorni: sul colpo, nella stessa notte tra il 12 e 13 luglio 2019, il maggiore, Francesco, di 13 anni; qualche giorno dopo Anthony, di 9 anni. 

Leggi
Notizie

Navarria argento europeo, Italscherma in testa al medagliere

navarria-argento-europeo,-italscherma-in-testa-al-medagliere

PLOVDIV (BULGARIA) (ITALPRESS) – L’argento di Mara Navarria nella spada femminile è la settima medaglia della scherma azzurra agli Europei individuali di Plovdiv 2023. Settima meraviglia, appunto, perchè sette sono anche le volte che la campionessa del mondo di Wuxi 2018 è salita in carriera sul podio agli Europei, con quella di oggi che diventa la seconda a livello individuale (le altre cinque nelle prove a squadre) dopo il bronzo dello scorso anno ad Antalya. Soltanto la francese Alexandra Louis Marie, in finale, ha frenato la corsa verso l’oro di Navarria, che chiude comunque tra meritatissimi applausi al secondo posto della kermesse continentale. La neo campionessa d’Italia, che pochi giorni fa a La Spezia ha vinto il suo quarto titolo tricolore in carriera, ha cominciato il proprio esaltante percorso di gara con 6 vittorie in altrettanti assalti nella fase a gironi. Da numero 4 del tabellone di eliminazione diretta, la friulana ha superato d’autorità prima la serba Grijak per 15-3 e poi la polacca Pytka con il punteggio di 15-8, arrivando così al match che valeva l’ingresso in zona medaglie. Qui, nei quarti di finale, Navarria, con un assalto perfetto e dopo aver rimontato un iniziale gap di tre stoccate, si è imposta per 15-13 sulla svizzera Krieger, acquisendo la certezza del podio. L’azzurra, ovviamente, non si è accontentata: concentrata, determinata, ha condotto punto a punto la semifinale con l’estone Nelli Differt, in assalto equilibratissimo che l’ha vista scappar via nell’ultima frazione, al momento decisivo, e vincere con il risultato di 15-10. Soltanto in finale è arrivato lo stop contro la francese Alexandra Louis Marie, che ha gioito con l’oro per il 15-8 conclusivo. Sempre nella spada femminile chiudono invece 10^ Rossella Fiamingo, beffata di una sola stoccata al minuto supplementare dall’estone Kuusk, e 12^ Federica Isola, superata dalla francese Candassamy nonostante un tentativo di rimonta. Per Alberta Santuccio, infine, 26° posto dopo il derby azzurro perso proprio con l’amica e compagna di squadra Rossella Fiamingo. Per le quattro spadiste azzurre, adesso, testa a Cracovia, per la gara a squadra dei Giochi Europei di qualifica olimpica, con l’obiettivo di dare continuità agli ottimi risultati di Plovdiv che vedono la spada del ct Dario Chiadò chiudere con ben tre medaglie: l’oro di Davide Di Veroli e l’argento di Federico Vismara ieri, oggi il secondo posto di Mara Navarria. Si sono invece fermati tutti sulla soglia dei “top 8” gli sciabolatori azzurri: 10° posto per Luca Curatoli, 13° Luigi Samele, 15° Michele Gallo e 16° Matteo Neri. Per i quattro i ragazzi del ct Nicola Zanotti l’inevitabile rimpianto di aver mancato l’assalto al podio su cui ognuno di loro, anche più d’una volta, era riuscito a salire in questa stagione di Coppa del Mondo. Curatoli, dopo aver sconfitto nettamente il britannico Howes (15-3), ha ceduto il passo per due sole stoccate (15-13) al polacco Kaczkowski. Per Samele, che aveva superato 15-11 l’ungherese Gemesi, lo stop è arrivato contro un altro magiaro, l’argento di oggi Szatmari (15-10), mentre Gallo e Neri, che avevano vinto il match dei 32 rispettivamente sul rumeno Cidu (15-9) e sull’ucraino Statsenko (15-14), hanno visto la propria strada sbarrarsi dinanzi alle medaglie di bronzo odierne, il turco Yildirim (15-8) e il francese Patrice (15-9). Domani, nella terza e ultima giornata degli Europei bulgari, in pedana il fioretto maschile e la sciabola femminile. Per la delegazione azzurra toccherà ai fiorettisti Daniele Garozzo, Alessio Foconi, Filippo Macchi e Guillaume Bianchi, e alle sciabolatrici Rossella Gregorio, Martina Criscio, Michela Battiston e Chiara Mormile. Per ora l’Italia è in testa al medagliere, essendo salita ben sette volte sul podio in due giorni, forte di 2 ori, 3 argenti e 2 bronzi.
– Foto Ufficio Stampa Federscherma –
(ITALPRESS).

Leggi
Notizie

Navarria argento europeo, Italscherma in testa al medagliere

navarria-argento-europeo,-italscherma-in-testa-al-medagliere

PLOVDIV (BULGARIA) (ITALPRESS) – L’argento di Mara Navarria nella spada femminile è la settima medaglia della scherma azzurra agli Europei individuali di Plovdiv 2023. Settima meraviglia, appunto, perchè sette sono anche le volte che la campionessa del mondo di Wuxi 2018 è salita in carriera sul podio agli Europei, con quella di oggi che diventa la seconda a livello individuale (le altre cinque nelle prove a squadre) dopo il bronzo dello scorso anno ad Antalya. Soltanto la francese Alexandra Louis Marie, in finale, ha frenato la corsa verso l’oro di Navarria, che chiude comunque tra meritatissimi applausi al secondo posto della kermesse continentale. La neo campionessa d’Italia, che pochi giorni fa a La Spezia ha vinto il suo quarto titolo tricolore in carriera, ha cominciato il proprio esaltante percorso di gara con 6 vittorie in altrettanti assalti nella fase a gironi. Da numero 4 del tabellone di eliminazione diretta, la friulana ha superato d’autorità prima la serba Grijak per 15-3 e poi la polacca Pytka con il punteggio di 15-8, arrivando così al match che valeva l’ingresso in zona medaglie. Qui, nei quarti di finale, Navarria, con un assalto perfetto e dopo aver rimontato un iniziale gap di tre stoccate, si è imposta per 15-13 sulla svizzera Krieger, acquisendo la certezza del podio. L’azzurra, ovviamente, non si è accontentata: concentrata, determinata, ha condotto punto a punto la semifinale con l’estone Nelli Differt, in assalto equilibratissimo che l’ha vista scappar via nell’ultima frazione, al momento decisivo, e vincere con il risultato di 15-10. Soltanto in finale è arrivato lo stop contro la francese Alexandra Louis Marie, che ha gioito con l’oro per il 15-8 conclusivo. Sempre nella spada femminile chiudono invece 10^ Rossella Fiamingo, beffata di una sola stoccata al minuto supplementare dall’estone Kuusk, e 12^ Federica Isola, superata dalla francese Candassamy nonostante un tentativo di rimonta. Per Alberta Santuccio, infine, 26° posto dopo il derby azzurro perso proprio con l’amica e compagna di squadra Rossella Fiamingo. Per le quattro spadiste azzurre, adesso, testa a Cracovia, per la gara a squadra dei Giochi Europei di qualifica olimpica, con l’obiettivo di dare continuità agli ottimi risultati di Plovdiv che vedono la spada del ct Dario Chiadò chiudere con ben tre medaglie: l’oro di Davide Di Veroli e l’argento di Federico Vismara ieri, oggi il secondo posto di Mara Navarria. Si sono invece fermati tutti sulla soglia dei “top 8” gli sciabolatori azzurri: 10° posto per Luca Curatoli, 13° Luigi Samele, 15° Michele Gallo e 16° Matteo Neri. Per i quattro i ragazzi del ct Nicola Zanotti l’inevitabile rimpianto di aver mancato l’assalto al podio su cui ognuno di loro, anche più d’una volta, era riuscito a salire in questa stagione di Coppa del Mondo. Curatoli, dopo aver sconfitto nettamente il britannico Howes (15-3), ha ceduto il passo per due sole stoccate (15-13) al polacco Kaczkowski. Per Samele, che aveva superato 15-11 l’ungherese Gemesi, lo stop è arrivato contro un altro magiaro, l’argento di oggi Szatmari (15-10), mentre Gallo e Neri, che avevano vinto il match dei 32 rispettivamente sul rumeno Cidu (15-9) e sull’ucraino Statsenko (15-14), hanno visto la propria strada sbarrarsi dinanzi alle medaglie di bronzo odierne, il turco Yildirim (15-8) e il francese Patrice (15-9). Domani, nella terza e ultima giornata degli Europei bulgari, in pedana il fioretto maschile e la sciabola femminile. Per la delegazione azzurra toccherà ai fiorettisti Daniele Garozzo, Alessio Foconi, Filippo Macchi e Guillaume Bianchi, e alle sciabolatrici Rossella Gregorio, Martina Criscio, Michela Battiston e Chiara Mormile. Per ora l’Italia è in testa al medagliere, essendo salita ben sette volte sul podio in due giorni, forte di 2 ori, 3 argenti e 2 bronzi.
– Foto Ufficio Stampa Federscherma –
(ITALPRESS).

Leggi
Notizie

Tutti, o quasi, a ripetizioni private prima della maturità

tutti,-o-quasi,-a-ripetizioni-private-prima-della-maturita

AGI – La Maturità torna alla formula ‘pre-pandemia’ ma gli studenti, dopo tre anni di didattica a singhiozzo, non si sentono pronti: un quarto di quelli sentiti dalla piattaforma specializzata Ripetizioni.it ha infatti deciso di rivolgersi a un tutor privato per la preparazione dell’esame. Seconda prova e colloquio orale i passaggi considerati più “ostici”. Un maturando su 4, mette in evidenza Skuola.net, è stato “costretto” a ricorrere alle ripetizioni private nel corso di questo anno scolastico.

La spesa media è stata di 439 euro, circa il 10% in più rispetto al dato medio per le scuole superiori nel loro complesso. Il 31% di chi svolge ripetizioni si sta concentrando soprattutto sulle materie funzionali alla seconda prova, il 33% a quelle necessarie a sostenere il colloquio orale. Il 26% sta affrontando il programma per tutte le prove d’esame, anche quella di Italiano. Un ulteriore 16% avrebbe voluto ricorrere alle ripetizioni private a pagamento, ma ha rinunciato per motivi economici o organizzativi.

Diplomarsi costa

In termini di fatica su libri e appunti ma anche dal punto di vista economico. Infatti, ben 1 maturando su 4 quest’anno ha fatto ricorso alle ripetizioni private per arrivare pronto all’Esame di Stato 2023. A dirlo, i risultati di un sondaggio effettuato nelle scorse settimane da Ripetizioni.it – piattaforma italiana di riferimento per le lezioni private, online e in presenza – su un campione di 1.000 ragazze e ragazzi che tra pochi giorni si troveranno al cospetto delle commissioni.

Ma la platea di coloro che hanno avuto bisogno di un tutor si allarga ulteriormente se si prendono in considerazione anche coloro – circa 1 su 7 – che hanno ricevuto supporto gratuito da amici, genitori, parenti.

Alla fine, perciò, solo il 60% degli intervistati può affermare che il diploma sia esclusivamente farina del suo sacco, frutto di studio individuale. A conti fatti, chi ha messo mano al portafoglio ha speso in media 439,40 euro, ovvero quasi il 10% in più rispetto al dato medio – rilevato tra gli studenti delle superiori sempre da Ripetizioni.it – investito nell’anno scolastico appena concluso. Va però segnalato che, sempre nel corso di quest’anno, 1 maturando su 5 ha speso più di 500 euro per sostenere i costi delle ripetizioni private. Il motivo di questa corsa alle ripetizioni? È presto detto: dopo un triennio di esami in versione “ridotta”, dovuti all’emergenza sanitaria, stavolta la Maturità torna alla sua formula standard. A differenza di dodici mesi fa, quando ci fu un primo tentativo di ritorno alla normalità, entrambi gli scritti saranno infatti preparati dagli esperti del ministero. Nel 2022 invece la seconda prova – quella sulle materie caratterizzanti i vari indirizzi di studio – fu predisposta dai docenti interni alla scuola.

L’incubo del ritorno della commissione mista

Ma la novità che forse spaventa di più è il ritorno della commissione mista: metà dei docenti, come anche il presidente, saranno infatti sconosciuti. Dodici mesi fa l’unico volto nuovo era solo quest’ultimo. Il che, associato al fatto che il sistema di valutazione dava lo stesso peso al credito scolastico e alle prove d’esame, contribui’ a rendere i voti finali più generosi. Oggi, invece, si torna a restituire preponderanza alle prove finali.

Proprio il secondo scritto e l’interrogazione conclusiva sono i passaggi che spaventano maggiormente e che sono alla base del ricorso alle lezioni private, soprattutto in questo periodo: sono la preoccupazione principale, rispettivamente, del 31% e del 33% dei maturandi che le stanno svolgendo. Oltre un quarto (26%), però, sta mettendo a punto tutte le prove – quindi anche lo scritto di Italiano – in misura simile.

Quindi le materie su cui si stanno prendendo più ripetizioni sono l’immancabile matematica – presente in tutti gli indirizzi di studi – seguita dalle scienze (chimica, fisica, biologia, ecc.) e dalle lingue straniere. Completano la top 5 delle discipline più richieste alcune di quelle caratterizzanti alcuni indirizzi liceali o tecnici, come il diritto o l’economia aziendale. Una copertura, quella delle ripetizioni specifiche per la preparazione dell’esame, che peraltro avrebbe potuto essere persino più alta. Visto che il 16% degli intervistati, pur sentendo l’esigenza di un supporto, alla fine non ha potuto usufruirne, per i motivi più vari (economici, organizzativi, ecc.).

Altrimenti la domanda effettiva sarebbe tranquillamente andata oltre il 40% degli studenti. “In vista dell’Esame di Stato 2023, molti studenti di quinto superiore hanno deciso di prendere ripetizioni private, sia nel corso dell’anno scolastico sia in questi ultimi giorni che precedono la prima prova scritta. L’ampiezza del fenomeno – sottolinea Marco Sbardella, founder e Head of Marketing & Business Development di Skuola.net – fa pensare più a una necessità che a un vezzo, anche perché la spesa media è quantificabile nell’ordine di 440 euro per studente.

Molti di loro, probabilmente, sono stati spinti dal ritorno alla formula standard della Maturità, dopo un triennio di esami ridotti a causa dell’emergenza sanitaria. E se non fossero stati ostacolati da diverse ragioni, come limitazioni economiche o organizzative, il numero effettivo di studenti che avrebbe sfruttato le ripetizioni potrebbe tranquillamente sfiorare la meta’ dei maturandi. Sono dati che fanno riflettere, sottolineando come il ruolo dell’istruzione privata complementare non possa più essere ignorato, soprattutto in termini di sostegno economico alle famiglie che sono costrette a farvi ricorso”. 

Leggi
Notizie

Pecoraro Scanio “Costruire l’alternativa alle destre”

pecoraro-scanio-“costruire-l’alternativa-alle-destre”

Pecoraro Scanio

Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della fondazione Univerde e promotore della rete Ecodigital, presente alla manifestazione #bastaviteprecarie, rilancia la necessità “di un’alternativa alle destre guidata da Giuseppe Conte”. “Questa grande presenza di attivisti e di cittadini è un segnale di partecipazione democratica contro precariato e guerra e per ambiente, legalità e diritti”, afferma.

sat/

Leggi
1 1.051 1.052 1.053 1.054 1.055 1.128
Page 1053 of 1128