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La 1000Miglia fa tappa a Milano e celebra 120 anni dell’Automobile Club

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MILANO (ITALPRESS) – Milano si risveglia alle prime luci dell’alba nel segno della 1000Miglia. La competizione motoristica, arrivata ieri in piazza del Duomo, è ripresa stamattina per l’ultima tappa verso Brescia. E’ la prima volta che la corsa passa da Milano, in concomitanza con le celebrazioni dei 120 anni della fondazione dell’Automobile Club Milano, con il passaggio della gara davanti la sede. La partenza della tappa odierna rappresenta infatti il culmine di una tre giorni di festeggiamenti dell’ente meneghino. Ben 405 i veicoli al via per contendersi l’edizione 2023 della storica corsa. Variegata la provenienza degli equipaggi, soprattutto internazionali e segno di un interesse sempre crescente anche fuori dal Bel Paese.
Di questi, 121 equipaggi provengono dai Paesi Bassi, 65 dagli Stati Uniti, 59 dalla Germania, 55 dal Belgio e 51 dal Regno Unito. I mezzi hanno sfilato davanti la storica sede di Corso Venezia per poi riprendere il cammino verso il capoluogo bresciano. In concomitanza alla 1000Miglia, molto interesse hanno destato anche le 120 auto storiche e d’epoca della Parata Tribute. La carovana, radunata inizialmente in via Marina, ha proseguito poi in un percorso cittadino per permettere a tutti gli appassionati di farsi ammirare, passando anche davanti la sede della Prima Regione Aerea dell’Aeronautica Militare, che nel 2023 festeggia i 100 anni. “Quello di quest’anno è il primo passaggio della 1000Miglia a Milano, un evento molto suggestivo che ha permesso a migliaia di appassionati di ammirare da vicino questo patrimonio viaggiante della storia del motorismo”, ha commentato Geronimo La Russa, presidente dell’Automobile Club Milano. “La partecipazione e l’affetto dimostrato dal pubblico ci confermano che stiamo lavorando nella direzione giusta e che rappresentiamo il punto di riferimento per gli automobilisti e per gli utenti di tutti i sistemi di trasporto nell’interesse generale della mobilità”, ha concluso.
(ITALPRESS).
-foto Italpress/f01-

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Boom di multe a Roma. Il Campidoglio si arricchisce con gli autovelox

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AGI –  Nel 2022 la Polizia di Roma Capitale ha emesso multe per 133 milioni di euro, registrando un incremento del 41,3 per cento rispetto all’anno precedente, quando il comune aveva incassato 94 milioni. È quanto emerge dal rendiconto ufficiale che entro il 31 maggio di ogni anno gli enti locali devono fornire al Governo per essere poi pubblicati sull’apposita piattaforma web del Ministero dell’Interno.

Si tratta di un documento di cinque pagine che AGI ha avuto modo di visionare, dal quale emerge che dei 133 milioni complessivi, 126 milioni derivano dall’accertamento di tutte le violazioni e 6,1 milioni da accertamenti per il superamento dei limiti di velocità. Nel 2021, gli introiti incassati grazie agli autovelox erano pari a 4,6 milioni. 

Dal documento si evince anche che parte dei soldi incassati sono stati riutilizzati per il potenziamento delle attività di controllo come l’acquisto di nuove strumentazioni per un importo pari a 19 milioni di euro; l’ammodernamento della segnaletica stradale per 14,3 milioni e 22 milioni sono andati per la manutenzione delle strade, installazione, ammodernamento, potenziamento, messa a norma delle barriere e sistemazione del manto stradale. 

Ma a cosa è dovuto questo incremento delle multe, che non è un fenomeno solo romano, ma nazionale? Probabilmente al ritorno massiccio all’uso del veicolo privato dopo la pandemia e a un aumento dei controlli, agevolati dai sistemi elettronici. Un trend che nei piani del comune di Roma è destinato a crescere, come più volte annunciato dallo stesso sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. Quella alla lotta alla velocità sulle strade è una delle priorità di questa amministrazione, in una città dove si muore troppo spesso a causa di guidatori spericolati.

L’ultimo caso è quello del bambino di cinque anni rimasto ucciso in un incidente, perché la smart dove viaggiava con la mamma e la sorellina è stato travolto da un suv guidato da ventenni. Ed è stato proprio in occasione dell’intitolazione del campo sportivo a “Francesco Valdiserri”, ucciso sul marciapiede della via Cristoforo Colombo da un’auto finita fuori strada che il sindaco ha annunciato una serie di misure per aumentare la sicurezza stradale. Sono già partiti i tutor nella Galleria Giovanni XXIII e sulla Via del Mare. 

“Raddoppieremo il numero degli autovelox tra mobili e fissi, da 22 a 50, ma vorrei andare oltre. Così come le telecamere per i semafori saranno quadruplicate” – disse aggiungendo che – Da Novembre sono stati più di 658 mila controlli sugli autoveicoli e 535 mila sulla velocità con gli autovelox con 10 mila sanzioni. Solo a gennaio 2023, abbiamo avuto 39 mila controlli e 5.300 sanzioni. Sono numeri significativi, ma non bastano”.

Se alle parole seguiranno i fatti, è possibile immaginare che il prossimo anno i numeri delle sanzioni cresceranno ancora, a meno che gli automobilisti romani non diventino di colpo più disciplinati

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Fibra di Open Fiber illumina i Mondiali di Canottaggio

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VARESE (ITALPRESS) – Anche per quest’anno il Comitato organizzatore dei Campionati Internazionali di Canottaggio Varese, si è aggiudicato l’organizzazione della seconda tappa della Coppa del Mondo di Canottaggio 2023. L’appuntamento varesino coinvolgerà il maggior numero di partecipanti: circa 700 atleti provenienti da oltre 40 nazioni, oltre a staff e accompagnatori. L’Italia sarà presente con una squadra numerosa e molto competitiva capitanata dalle campionesse Olimpiche nella specialità dei doppi pesi leggeri femminile della varesina Federica Cesarini con Valentina Rodini. La tappa di Varese sarà l’unica che ospiterà le specialità Olimpiche con quelle Paralimpiche. Inoltre, l’area gare avrà ampia accessibilità per tutti i cittadini. Alte prestazioni e sicurezza saranno garantite anche per quanto riguarda l’aspetto tecnologico della manifestazione sportiva grazie a Open Fiber e alla sua rete in fibra ottica FTTH (Fiber To The Home, la fibra integrale) che garantirà la velocità di connessione fino a 10 Gigabit/sec di tipo dedicato. Il sito della Schiranna fa parte del progetto di espansione della copertura relativa alle aree grigie grazie al Piano Italia 1 Giga finanziato con i fondi del PNRR.
Il “Piano Italia a 1 Giga” rientra nella strategia italiana per la banda ultra larga guidata da Infratel Italia, società in house del Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Open Fiber si è aggiudicata complessivamente 8 lotti in gara, per un totale di 3.881 comuni in 9 regioni: Campania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Puglia, Sicilia, Toscana e Veneto. L’infrastruttura di Open Fiber si estende così nella città di Varese, dove l’azienda ha sostenuto un investimento privato di circa 11 milioni di euro e ha raggiunto oltre 28.500 unità immobiliari con un piano di posa dell’infrastruttura già concluso. Cittadini, imprese, pubbliche amministrazioni possono, quindi, già beneficiare dei servizi digitali che una rete di ultima generazione può supportare attraverso gli operatori partner. “Eventi importanti come quello dei Mondiali di Canottaggio – dichiara il sindaco di Varese Davide Galimberti – sono possibili anche grazie a una dotazione tecnologica innovativa e alla fiducia di partner che credono nel valore di appuntamenti sportivi come quello che animerà il nostro lago questo fine settimana. Una collaborazione che fa crescere il nostro territorio, grazie all’estensione della fibra in tutta la città, e ci consente di poter ospitare i Mondiali di Canottaggio a Varese”.
Anche il direttore generale della manifestazione Pierpaolo Frattini ribadisce “Quanto sia importante, in eventi come questo, avere a supporto dotazioni tecnologiche che consentono a tutti di svolgere al meglio il proprio lavoro. A partire dai tanti media presenti che daranno una visibilità internazionale ai Mondiali grazie alla infrastruttura in fibra ottica FTTH di Open Fiber”.
– Foto ufficio stampa Open Fiber –
(ITALPRESS).

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“L’uomo non è ancora una preda per i lupi, ma si sono avvicinati”

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AGI – L’ultimo video arriva da Pian di Melosa, piccolo centro toscano a pochi chilometri da Pontassieve. Lo ha girato un residente e mostra una daina completamente divorata, solo la testa non è stata toccata come parte finale delle zampe. I resti in un lago di sangue sull’asfalto di una strada centrale del paese.

Si vedono case ovunque e piccole stradine che si biforcano, macchine parcheggiate fuori dai cancelli. Pochi metri più in là, tracce di interiora dell’animale che a occhi e croce sarà pesato un’ottantina di chili. Un esemplare grande, sbranato probabilmente dopo un lungo inseguimento: una daina minacciata da un predatore vola tra alberi e rocce, è imprendibile. A bloccarla, probabilmente non un solo animale, che non riuscirebbe a raggiungerla e forse nemmeno a mangiarla tutta in una volta.

I lupi sono tra noi

I lupi sono tra noi. Non più nelle foreste disabitate delle montagne. Sono vicini, tra le case. Qualche settimana fa sui social e poi sui siti dei giornali era arrivato un altro video, girato da dentro un’auto a Sassoferrato, provincia di Ancona. Un lupo che correva all’alba per una via centrale trascinando anche lì un daino appena ucciso.

A riprenderlo, il telefonino di un signore che al volante ha seguito l’animale per alcuni minuti. Il lupo non ha mai mollato la preda, e appena ha potuto è uscito dalla carreggiata per entrare in un campo e finire il suo pasto. Anche qui, nessuna paura dell’uomo o dell’auto, o delle case di città.

Cosa succede se un lupo incontra un uomo (o, peggio, un bambino)?

La domanda nasce spontanea: ma se al posto di daini, caprioli o gatti (altro video diventato virale è quello di un lupo che nel cuore della notte attraversa viale Caravaggio, la strada principale di Porto Ercole, provincia di Grosseto, con un grosso gatto in bocca, anche qui incurante dell’auto che lo insegue per alcune centinaia di metri) un lupo solitario o un branco incappa in un bambino che va a scuola, un anziano che torna dal bar o anche un adulto che esce di casa all’alba per andare al lavoro? Se un lupo incrocia un uomo, lo attacca? Un branco di lupi può spingersi tra le case di un paese per cercare una preda, una preda umana?

Gli attacchi a stalle, recinti di pecore, mucche o cavalli ormai non fanno più notizia nemmeno sui giornali locali. Ma gli uomini sono già prede potenziali senza saperlo? “No – risponde secco Filippo Zibordi, zoologo, esperto di fauna alpina e coordinatore del Master Fauna HD dell’Università dell’Insubria – i lupi cacciano animali, anche cani che abitano nei paesi, ma verso l’uomo nutrono ancora diffidenza, non si avvicinano, non lo percepiscono come una preda”.

Sono vicini, i lupi, sempre più vicini. Lo scorso 21 maggio un esemplare si è avvicinato a una donna che stava a passeggio con il cane a Palombaro (Chieti).  Sembrava non avere intenti minacciosi. Ma in un attimo ha azzannato il cane della donna e lo ha trascinato via in una radura prima di scomparire. La scena è stata filmata.

“Eppure – spiega ancora Zibordi – non abbiamo evidenze scientifiche che invece dei cani o dei gatti i lupi potrebbero aggredire le persone. Al momento questa non è una possibilità. Certo, i lupi sono tornati (secondo l’ultima indagine dell’Ispra in Italia ce ne sarebbero tra i 3 e i 4 mila esemplari, ndr) e si sono avvicinati ai paesi, ai centri abitati, attratti dai rifiuti e appunto dagli animali di città. Questo è un fatto che non dobbiamo sottovalutare. Anzi – aggiunge lo studioso – dobbiamo dissuadere i lupi. Curando la raccolta di rifiuti organici e non lasciando animali domestici fuori casa la notte. Penso ai cani alla catena o anche liberi nei giardini delle case in zone di presenza dei lupi. Quelli sono richiami formidabili per i branchi. Il cane è visto dal lupo come una preda facile e anche un competitor nel controllo del territorio. Ma l’uomo no, non è ancora una preda accessibile”.

I 7 passi dell’escalation

Una decina d’anni fa il biologo canadese Valerius Geist, professore di scienze ambientali all’Università di Calgary, scomparso nel 2021, teorizzò i ‘7 passi dell’escalation’ della minaccia dei lupi nei confronti dell’uomo.

Secondo lo scienziato, il fatto che i lupi sembrino così innocui è semplicemente dovuto al fatto che sono stati praticamente sterminati dall’inizio del XX secolo e che gli abitanti del Canada sono sempre stati ben armati. Geist scrisse un ‘paper’ sul tema, che ancora oggi gira molto tra studiosi e addetti ai lavori. 

Il primo segnale: le prede del bosco

Cacciatori, lavoratori forestali, geometri, cercatori, cacciatori, camionisti e altri gruppi professionali uccidono i lupi prima che causino danni. “Ma i lupi attaccheranno. Non all’improvviso. Esistono varie fasi di assuefazione all’uomo”, scriveva il biologo. Sette, per la precisione. I primi segnali sono caprioli, cervi e altre prede. Se si trovano sempre più spesso nei villaggi o nelle città, lo fanno perché sono in fuga dai lupi.

Il secondo segnale: gli ululati

Nella seconda fase, i lupi si avvicinano alle abitazioni umane soprattutto di notte, secondo la teoria di Valerius Geist. Questo può essere riconosciuto, tra l’altro, dall’abbaiare dei cani o dall’ululato instancabile di un lupo. Sorvegliano le persone e imparano rapidamente fino a che punto possono spingersi.

Il terzo segnale: visibili anche di giorno

Secondo lo studioso canadese la terza fase inizia quando i lupi si fanno vedere anche di giorno. Attualmente – scriveva il professore – questo accade quasi ogni giorno nel Meclemburgo-Pomerania occidentale. Osservano le persone mentre svolgono le loro faccende quotidiane e semplicemente le osservano mentre imparano, ad esempio, ad aprire i cancelli del giardino.

Il quarto segnale: attacco ai cani

Nel quarto stadio, i lupi non possono più essere trascurati. Attaccano cani e animali da cortile anche di giorno, anche se si trovano nelle immediate vicinanze delle case. Si avvicinano a terrazze e giardini. E qui siamo forse ai video delle ultime settimane in alcuni centri dell’appennino o della maremma.

Il quinto segnale: lo sguardo dalla finestra

Il quinto livello è ancora più palese. In questa fase, ad esempio, i motociclisti vengono spostati e inseguiti oppure vengono feriti animali da allevamento di grandi dimensioni come i bovini. Vengono trovati con orecchie strappate, code tagliate a metà o genitali mutilati. Secondo Valerius Geest, può accadere che un lupo guardi attraverso la finestra del soggiorno.

Il sesto segnale: l’inganno

Lo stadio VI si raggiunge quando i lupi sembrano essere addomesticati nelle immediate vicinanze di un umano. Spingono le carrozzine con il naso, tirano i vestiti o a volte pizzicano le braccia. Possono essere allontanati con grida e saluti, ma non scappano lontano. Tutto sembra divertente. In realtà, stanno appena iniziando a individuare gli esseri umani come prede e a testare come reagirebbero agli attacchi.

Il settimo segnale: è troppo tardi

Il settimo stadio è l’attacco diretto e premeditato all’uomo. Uno stadio che oggi appare lontano. Ma forse non più invisibile in prospettiva. Aggiunge Zibordi: “La novità di questi ultimi mesi o anni è che i lupi sono aumentati e si sono avvicinati incidentalmente alle città, anche per esempio per il proliferare dei cinghiali che invece nelle città abitano stabilmente, il caso di Roma è noto. Segnali che vanno colti senza allarmismi e seguiti con attenzione”. 

Chiosa Massimo Comparotto, presidente dell’associazione animalista Oipa: “Occorre favorire una serena convivenza senza generare allarmi, anche mediatici, e senza diffondere fake news al riguardo. Una coscienza civile e un sistema giuridico sempre più attenti al tema del benessere e della tutela animale dettano invece scelte e comportamenti di buonsenso che possono aiutare una convivenza rispettosa con. Non dimentichiamo che il lupo è un animale schivo, non pericoloso per l’uomo”.

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Vuole raggiungere a nuoto lo yacht di DiCaprio, ma rischia di annegare

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AGI – Disavventura per una turista spagnola di 50 anni in vacanza in Versilia che ha rischiato di annegare per raggiungere a nuoto lo yacht ormeggiato a largo di Forte dei Marmi dove si trovava ospite l’attore Leonardo DiCaprio, in questi giorni in Italia per partecipare a Pitti Immagine Uomo.

La donna, fan della star hollywoodiana, venuta a sapere della presenza di DiCaprio sullo yacht di un suo amico, ha provato a raggiungerlo a nuoto. Superate le boe, però, la donna ha accusato un malore. Sono così intervenuti i bagnini di uno stabilimento balneare di Forte dei Marmi che l’hanno soccorsa e portata a riva in stato di ipotermia da dove è stata poi trasportata in ambulanza al pronto soccorso dell’ospedale Versilia.

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Un nordafricano con la parrucca è stato sgozzato a Roma

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AGI – Omicidio nella notte in un parco in via delle Gardenie, in zona Prenestino, alla periferia di Roma. Il cadavere di un uomo con una parrucca, probabilmente nordafricano, è stato trovato con ferite da arma da taglio alla gola e al fianco da un passante che ha chiamato il 112. Sul posto la polizia. A indagare sul caso la Squadra Mobile di Roma. 

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