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Frattesi avverte “Contro la Spagna ci sarà da soffrire”

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FIRENZE (ITALPRESS) – “Credo che l’Italia sia l’unico Paese che denigra i propri giocatori e il proprio campionato. Arriva la persona ‘X’ da un Paese ‘X’ o arriva un italiano, si prende per forza l’altro perchè viene magari dalla Premier League, che è un campionato migliore della Serie A, e invece non è così. Ci sono tanti esempi di questo genere”. Lo ha detto il centrocampista azzurro Davide Frattesi nel corso della conferenza stampa al Centro tecnico di Coverciano, dove la Nazionale sta preparando la semifinale di Nations League in programma giovedì contro la Spagna. “Loro storicamente hanno sempre avuto un centrocampo fortissimo, con gente come Iniesta o Busquets: chi c’è adesso non è da meno. Servirà un’Italia attenta, compatta, che dovrà saper ripartire bene. Ci sarà da soffrire ma siamo una squadra forte: sta a noi dimostrarlo”, ha aggiunto il giocatore del Sassuolo. “Il centrocampo azzurro è il reparto con più competizione, ci sono tanti giocatori forti che giocano in top club. Punti di riferimento? Barella, che è qui, è una fonte di ispirazione, è un giocatore che fa anche assist. Sono sicuro che gli ruberò ancora qualcosina”, ha spiegato l’azzurro, che ‘rischià di diventare questa estate un ‘uomo-mercatò. “Sicuramente quest’anno all’inizio non è stato facile ma ringrazio il mister ed il Sassuolo che mi hanno dato tempo – ha sottolineato il 23enne romano – Questa sarà un’estate importante per me, bisognerà prendere delle decisioni importanti. Io uomo mercato? Sento che devo continuare a lavorare con impegno e dedizione, poi ci penseranno il direttore Carnevali e il mio procuratore, a cui ho ho chiesto di non dirmi niente e di chiamarmi solo in caso di cose importanti. Farò considerazioni in base al progetto e al modulo”.
– Foto LivePhotoSport –
(ITALPRESS).

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La ‘camera sospesa’ per chi assiste un familiare ricoverato a Roma

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AGI – Una tradizione di Napoli, per riaffermare il più autentico senso di ospitalità di Roma. Così come sotto il Vesuvio si usa da sempre lasciare nei bar il cosiddetto “caffè sospeso”, cioè pagato, per altri avventori in eventuali difficoltà economiche, ora gli alberghi della Capitale lanciano la “camera d’hotel sospesa”, impegnandosi a costruire un fondo comune creato dagli albergatori per gli albergatori allo scopo di sostenere gli hotel che ospitino gratis malati e famigliari di persone in cura negli ospedali di Roma.

L’iniziativa nasce sotto le insegne della Onlus di Federalberghi Roma “Soggiorno Sereno Sandro Gabbani”, che da ormai 25 anni garantisce assistenza materiale e umana a chi ne ha bisogno negli hotel della città associati a Federalberghi.

Dopo oltre 125.000 pernottamenti gratuiti offerti in un quarto di secolo, importanti donazioni a diversi ospedali della Capitale e fondi raccolti attraverso il 5 x 1000, l’attuale alto numero di turisti in visita a Roma sta oggi rendendo concretamente difficile per molte strutture, specie le più piccole, trovare stanze da destinare a chi ne ha bisogno: è nata cosi’ l’iniziativa della “camera sospesa”, grazie al quale anche chi al momento non può offrire camere ha modo di sostenere i colleghi e partecipare attivamente a un progetto solidale che racchiude in sé il vero e più profondo significato del termine ospitalità.

La “camera sospesa” è stata presentata da Flavio Insinna, amico speciale di Soggiorno Sereno, nel corso della serata di Gala per celebrare i 25 anni dell’Onlus organizzata da Federalberghi Roma in collaborazione con Roma Capitale sulla Terrazza della Protomoteca, alla presenza, tra gli altri, del Sindaco Roberto Gualtieri, dell’Assessore al Turismo Alessandro Onorato, della Presidente del I Municipio Lorenza Bonaccorsi, della Vice Presidente della Regione Lazio Roberta Angelilli e del Consigliere del Ministro del Turismo Gianluca Caramanna. Intanto lo spirito di Soggiorno Sereno si diffonde: la mission della Onlus di garantire accoglienza e vicinanza a chi è costretto a viaggiare per curarsi e trova difficoltà a soggiornare sta per avviarsi anche a Milano, dove gli Ospedali Fatebenefratelli e Macedonio Melloni sono già entrati in contatto con la Federalberghi locale. 

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Citroen porta la mobilità elettrica a Ponza con Ami e E-C4 X

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ROMA (ITALPRESS) – L’isola di Ponza può contare da oggi su una miniflotta di vetture elettriche a disposizione del suo corpo di polizia municipale, della Protezione civile e dell’amministrazione comunale. Citroèn ha infatti deciso di mettere a disposizione dell’isola, in comodato d’uso gratuito per sei mesi, questa flotta composta da 4 Citroèn Ami – 100% èlectric e da una Citroèn E’-C4 X elettrica. L’obiettivo è avvicinare anche residenti e turisti a questo nuovo tipo di mobilità a emissioni zero, e trasformare Ponza in un territorio sempre più attento all’ambiente, anche grazie ai fondi del Pnrr che finanzia il “Programma Isole Verdi”. Per Citroèn invece il progetto “Drive Ponza electric” è il terzo di questo tipo dopo che lo scorso anno furono portati un gruppo di veicoli a Carloforte e alla La Maddalena una flotta più corposa di nove vetture, e solo qui oltre mille persone hanno così potuto provare la mobilità elettrica.
“Non solo, ai residenti fu anche riservata un’offerta commerciale dedicata, e abbiamo venduto circa una decina di veicoli attraverso la nostra rete di concessionari locale” racconta Marco Antonini, Managing Director di Citroèn Italia, parlando con Italpress sull’isola al largo di Gaeta. “Anche quest’anno a Ponza, ripeteremo l’esperimento, offrendo anche qui una scontistica speciale ai residenti, si tratta infatti di veicoli molto adatti a realtà come le isole” aggiunge, sottolineando come “dal 2022 abbiamo venduto in Italia circa 12mila Ami, e il mercato degli under 18 è minoritario, appena il 30%. Un dato che dimostra come ci sia una crescente domanda di mobilità elettrica a prezzi accessibili”. Di qui l’idea di ripresentare nei luoghi turistici le piccole Citroen, dopo Ponza infatti sono previsti due altri accordi che saranno annunciati nelle prossime settimane.
A Ponza il piano dell’amministrazione finanziato dal Pnrr, oltre alle vetture elettriche, ha anche l’obiettivo di superare problemi legati alla mancanza di connessione con la terra ferma, di efficientamento energetico, di scarso approvvigionamento idrico nonchè del complesso processo di gestione dei rifiuti. Fondamentale, in questa prospettiva la volontà di progettare, realizzare e valutare un sistema integrato di servizi di mobilità sostenibili, flessibili e coordinati di mobilità urbana. Citroèn Ami – 100% èlectric e Citroèn E’-C4 X elettrica possono garantire tutto questo, garantendo lo svolgimento delle attività quotidiane all’amministrazione dell’isola grazie a spostamenti fluidi, silenziosi e senza emissioni di CO2, sia nelle caratteristiche vie del centro abitato sia lungo le strade minori che arrivano fino alle spiagge. “Le attività turistiche devono essere rispettose dell’ambiente e tutto deve essere ripensato in ottica di sostenibilità e di economia circolare” ha spiegato Francesco Ambrosino, sindaco di Ponza, che nelle prossime settimane vedrà passare la popolazione dell’isola da 2.500 a ventimila persone.
Anche Free2move eSolutions è partner dell’iniziativa, grazie a una eProWallbox che offre una potenza di ricarica modulare che va da 7,4 a 22 kW, e che permetterà agli utenti abilitati di gestire la ricarica in modalità remota direttamente dallo smartphone.

foto uggicio stampa Stellantis
(ITALPRESS).

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Yamaha NEO’s, fino a 68 km di autonomia puramente elettica

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ROMA (ITALPRESS) – Muoversi in città su due ruote a impatto zero. Un obiettivo facile da raggiungere se si guida NEO’s, il nuovo scooter elettrico commercializzato da Yamaha con un’autonomia che arriva fino a 68 chilometri. Il marchio dei tre diapason ha un’esperienza ultra trentennale, avendo presentato nel 1991 Frog, il suo primo scooter elettrico. Il nuovo NEO’s, l’equivalente ai modelli da 50 cc., è pronto a rivoluzionare la mobilità urbana nelle città europee. La scocca è caratterizzata da forme morbide e arrotondate che esaltano la sensazione di leggerezza e la facilità di guida di questo scooter a “zero emissioni” ultra-silenzioso. Circondati da anelli bianchi che conferiscono un look fresco, sobrio e contemporaneo, i nuovi fari a led si ispirano al muso iconico dell’originale NEO’s.
Oltre al design accattivante, il NEO’s ha alcuni accorgimenti pratici che ne mettono in risalto il ruolo di mezzo di trasporto smart per l’uso quotidiano in città. Le modanature in gomma gli conferiscono un aspetto elegante, ma contribuiscono anche a proteggerlo da piccoli urti e graffi.
Tre i colori disponibili: Milky White, Midnight Black e il nuovissimo Aqua. A spingere il nuovo NEO’s è la Yamaha Integrated Power Unit di ultima generazione, sviluppata sulla base delle ampie conoscenze acquisite dall’azienda durante lo sviluppo dei primi scooter elettrici. Al centro della ruota posteriore c’è un motore elettrico brushless che eroga elevati livelli di coppia per un funzionamento fluido, un’accelerazione bruciante ed estremamente silenzioso. una Yipu che non perde potenza e che elimina virtualmente il rumore della meccanica, per una corsa estremamente silenziosa che rende la guida rilassante e piacevole. I costi di esercizio di NEO’s sono ridotti al minimo, grazie al fatto che la Power Unit funziona anche come mozzo della ruota posteriore e include il sistema di frenata posteriore con l’unità montata direttamente sul cerchio. Il forcellone contiene l’unità di controllo del motore (MCU) che regola l’erogazione di potenza, mentre il cerchio della ruota posteriore può essere facilmente rimosso quando si deve sostituire lo pneumatico smontando i cinque bulloni.
La batteria di soli 8 kg, posizionata sotto la sella, è agli ioni di litio da 50,4 V/19,2 Ah e fornisce un’elevata potenza alla ruota posteriore. L’autonomia è di circa 37 km con la batteria completamente carica. Di serie il connettore e l’alloggiamento per una seconda batteria opzionale che può estendere l’autonomia a circa 68 km. La batteria può essere ricaricata sia quando è installata sul veicolo, sia dopo averla rimossa per collegarla a una presa di corrente. NEO’s è dotato di un caricabatterie portatile progettato per collegarsi a una presa domestica. Per una ricarica completa sono necessarie circa 8 ore. Due le modalità di guida a seconda delle condizioni e delle preferenze individuali, che possono essere modificate con rapidità utilizzando l’interruttore sul blocchetto comandi di destra. La modalità STD offre la massima potenza in uscita di 2,06 kW
La modalità ECO mira a ridurre il consumo della batteria ed è adatta a percorsi imprevisti più lunghi, per raggiungere la massima distanza possibile. In modalità ECO, la potenza massima è ridotta a 1,58 kW e la velocità massima è limitata a 35 km/h. Questo rende il veicolo particolarmente versatile e adatto a qualsiasi esigenza di mobilità cittadina.
La nuova strumentazione Lcd visualizza i livelli di carica delle batterie principale e secondaria, nonchè gli indicatori della modalità di guida STD o ECO e le icone per la connessione con l’app per smartphone, le chiamate e le notifiche. Durante la ricarica, l’apposito indicatore permette di controllare il livello di ricarica sulla batteria stessa o sulla strumentazione. Altre caratteristiche includono l’icona della “tartaruga” quando l’erogazione di potenza è limitata, la spia di controllo della Smart Key e l’indicatore “Run”, che indica che il mezzo è pronto per la guida. Lo scooter 100% elettrico NEO’s è disponibile presso la rete dei concessionari Yamaha al prezzo di 3.199 euro. Prezzo che grazie all’ecobonus si abbatte fino al 40% in meno. Yamaha offre poi agli acquirenti del nuovo NEO’s la seconda batteria con soli 100 euro.

foto: ufficio stampa Yamaha

(ITALPRESS).

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Un cane è morto strozzato dalla catena durante la toelettatura

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AGI – Un cane corso femmina di 10 anni è morto ad Ardea, vicino a Roma, durante le operazioni di toelettatura in un negozio, perché strozzato dalla catena che aveva al collo. Forse a causa della presenza di altro cane, l’animale si è agitato così tanto da attorcigliarsi involontariamente alla catena.

La dipendente del negozio, nel tentativo di liberare il cane, è stata morsa a un braccio e ha riportato ferite. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della Tenenza di Ardea che hanno sollecitato l’intervento di personale del servizio veterinario dell’Asl Rm/h di Albano Laziale. 
 

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Omicidio suicidio a Roma. Uccide la convivente e si spara

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AGI – Il cadavere di una donna è stato trovato all’interno di un’abitazione in via Adolfo Consolini 51, a Roma. Sul posto i carabinieri che hanno avviato le indagini. Subito sono partite le ricerche del convivente, allontanatosi a bordo di autovettura. Purtroppo, poco dopo è stato trovato morto nella sua auto nel parcheggio superiore del centro commerciale I Granai. L’uomo si sarebbe ucciso con un colpo di pistola. Sul posto anche il medico legale.

L’allarme in un messaggio sui social

 “Addio amici tutti. La mia vita terrena e quella di Simona finiscono qui. Insieme da sempre e per sempre. Un pensiero di affetto e gratitudine a tutti voi. Per noi amanti dell’Opera e del melodramma questa rappresenta la scelta più coerente che potessimo fare. Chiedo scusa a chi ho fatto del male”. Questo il messaggio sui social che, questa mattina, ha allertato parenti e amici dei due conviventi.

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Che cos’è la legge sull’oblio oncologico e perché può cambiare la vita a un milione di italiani

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AGI – Richiedere mutui, prestiti, assicurazioni, ma anche partecipare a concorsi o persino accedere all’iter per un’adozione, per almeno 900 mila italiani è molto più difficile, se non impossibile. Sono i malati di cancro che si possono considerare guariti, e che quindi corrono gli stessi rischi di salute di tutti gli altri, ma che nel compilare i moduli si trovano di fronte alla fatidica domanda: “Ha avuto un tumore?”.

Alla risposta affermativa spesso le porte si chiudono, o quelle assicurative rimangono aperte ma a prezzi impossibili. Per questo è fondamentale una legge che garantisca il diritto all’oblio oncologico, liberando gli ex malati da quello che purtroppo è ancora uno stigma, e riconoscendo contemporaneamente, per la prima volta in giurisprudenza, la figura del guarito dal tumore.

Le proposte di legge

Una legge chiesta a gran voce da anni dalle associazioni di pazienti, la Favo (Federazione Italiana delle Associazioni di Volontariato In Oncologia) in testa, e che mai come in questi giorni si avvicina a diventare realtà.

Il premier Giorgia Meloni e il ministro della Salute Orazio Schillaci hanno sottolineato entrambi l’importanza di questo intervento normativo: “Il governo guarda con grande attenzione alle proposte di legge parlamentari sull’oblio oncologico”, ha detto Meloni. “Per questo ho chiesto al ministro della Salute Schillaci di seguire l’iter e assicurare il contributo necessario dell’esecutivo”. Si tratta di una norma “capace di dare risposte a un problema estremamente concreto e che incide molto sulla vita di tantissimi italiani”. 

A breve, verosimilmente subito dopo l’estate ma non è escluso anche prima, si troverà la quadra: al momento, spiega all’AGI l’avvocato Elisabetta Iannelli, segretario generale della FAVO, ci sono 9 proposte di legge sul tema, una promossa dal Cnel, le altre dai partiti di tutto l’arco costituzionale: “Ma si sta lavorando in queste ore a un testo unificato alla Camera, dal momento che i contenuti sostanzialmente sono sovrapponibili”, dice Iannelli. Sarebbe una norma “che va a incidere sulla vita di tanti italiani”.

La legge prevederà due scaglioni temporali entro i quali si avrà il diritto all’oblio oncologico: dieci anni dopo il termine delle cure per chi ha avuto il cancro dopo i 21 anni, cinque anni per chi lo ha avuto da più giovane.

Mai più domande dirimenti

Passato questo periodo, “nessuno potrà più chiedere a queste persone di scrivere su un modulo che hanno avuto il cancro. E questo varrà per le assicurazioni sulla vita, spesso collegate ai mutui, che in questi casi non vengono erogate o vengono erogate con il premio incrementato, ma anche la tutela dei lavoratori, per esempio sul piano delle selezioni concorsuali. E l’idoneità all’adozione degli aspiranti genitori”.

Le proposte di legge che confluiranno nel testo unificato prevedono anche una Consulta con i ministeri competenti e le associazioni dei pazienti per vigilare sulla corretta applicazione. “Inoltre – aggiunge Iannelli – un successivo decreto ministeriale potrà fissare tempistiche più precise oltre ai due scaglioni 5-10 anni: chi è guarito da un tumore alla tiroide o al testicolo ad esempio è assurdo che debba aspettare dieci anni prima di ottenere l’oblio. Così come chi è guarito da un nodulo al seno”. 

L’ultimo episodio di #Sipuòfare di Laura Bettini parla del diritto all’oblio oncologico. Ascoltalo a questo link: https://t.co/WjgeN5or56@favo_it @europadonnait @Radio24_news pic.twitter.com/s6iq18kWgX

— Fondazione Aiom (@AiomFondazione)
June 13, 2023

Come si fa già in diversi Paesi europei, tutti più avanti dell’Italia: una legge sull’oblio oncologico è già in vigore in Francia, Lussemburgo, Belgio, Olanda, Portogallo e Romania, “e lo sarebbe anche in Spagna se non si fosse dimesso il premier”, rileva il segretario FAVO.

Ora tocca al nostro Paese: “Indubbiamente c’è un’accelerazione – commenta – ma dobbiamo tenere alta la guardia. Parliamo di una svolta culturale, un messaggio molto forte, in cui si norma la figura del guarito dal tumoree si fissano dei diritti molto precisi. Il consenso mi pare bipartisan, credo che i tempi siano maturi ma le cose si devono fare presto e bene: la legge deve essere anche applicabile”.

A condurre quella che è, senza dubbio, una battaglia di civiltà, oltre alla galassia che comprende  malati, ex pazienti, famigliari e caregiver ci sono anche gli oncologi: la fondazione AIOM (Associazione italiana oncologia medica) è in prima linea, anche attraverso la sua campagna  la campagna di comunicazione “Io non sono il mio tumore” con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica e le Istituzioni, nella speranza di raggiungere al più presto gli altri Paesi virtuosi

. D’altra parte, spiega la fondazione, “nel nostro Paese sono 3,6 milioni le persone che hanno avuto una diagnosi di cancro. Di questi, il 27% può essere considerato guarito. Molti di loro subiscono, hanno subito o subiranno ingiustamente discriminazioni legate alla malattia”. Nelle prossime settimane questo appello potrebbe finalmente trovare risposta.

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Si ‘incollarono’ al Laocoonte, il Vaticano condanna a 9 mesi gli attivisti di Ultima Generazione

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AGI –  Nove mesi di reclusione (pena sospesa) e il pagamento di una multa di 1.620 euro per il reato di danneggiamento aggravato: è la condanna inflitta in primo grado a due attivisti di Ultima Generazione che la scorsa estate si sono incollati alla base in marmo della statua di Laocoonte nei Musei Vaticani nell’ambito di uno dei tanti atti dimostrativi organizzati per sensibilizzare le autorità sui temi del cambiamento climatico.

I due dovranno pagare anche 120 euro a testa per aver resistito all’ordine degli agenti della Gendarmeria vaticana di seguirli negli uffici. A una terza attivista, che ha documentato l’iniziativa con un video girato con il telefonino, è stata inflitta solo l’ammenda di 120 euro per aver trasgredito “a un ordine legalmente dato dall’autorità competente”. Gli imputati dovranno comunque versare a titolo di risarcimento danni la somma di 28.148 euro al Governatorato della Città del Vaticano.

Gli attivisti: “Faremo appello”

Ultima Generazione presenterà ricorso alla Corte di Appello contro la sentenza. “Il Vaticano, una delle ultime monarchie assolute del mondo, dimostra tutta la propria ipocrisia con questa pena – scrive il movimento ambientalista in una nota – è spropositata e assurda una condanna a nove mesi di carcere per due persone che hanno semplicemente voluto accendere i riflettori su quello che il Papa scrive e predica, più di 3.000 euro di multa in totale, una richiesta di 28.000 euro di danni per poche gocce di colla su un blocco di marmo messo sotto i piedi del Laocoonte nel 1815”.

“Vorremmo sentire ora la voce del mondo cattolico – aggiungono -, quello che non si è nemmeno presentato al presidio a sostegno di Ultima Generazione per capire se oltre alle parole c’è qualche intenzione concreta. Nella prima udienza, convocata per il 9 marzo scorso, le tre persone coinvolte hanno deciso di non presentarsi mentre, nell’udienza del 24 maggio scorso, sono stati ascoltati Ester e Guido sui fatti di agosto, gli avvocati difensori e i testimoni oculari: un responsabile dei restauratori vaticani, un gendarme e una guardia museale”. 

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Tentano di evadere dal carcere minorile, ma la corda era troppo corta

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AGI – Una fuga da manuale, vista tante volte nei film e nelle serie tv: un muro di cinta, una corda e il sogno di lasciarsi il carcere alle spalle. Ma tutto va a monte e il risveglio è pure doloroso. Colpa di una corda e di calcoli sbagliati. La fune per lasciare il carcere minorile di Nisida, l’isolotto di fronte Napoli, era troppo corta.

I tre fuggiaschi, due maggiorenni e un minorenne, lanciandosi dal muro di cinta si sono procurati anche qualche frattura alle gambe e in altre parti del corpo. La fuga sarebbe fallita comunque, secondo i sindacati di polizia penitenziaria, perché i tre Papillon in erba, forse emuli anche dei loro coetanei protagonisti di “Mare fuori“, erano stati già individuati e raggiunti.

Ma per recuperarli nella scarpata in cui erano finiti, doloranti e feriti, sono intervenuti i vigili del fuoco. Una volta presi, sono stati subito accompagnati in ospedale per le cure necessarie.

L’episodio ha avuto anche una coda polemica, con i responsabili sindacati di polizia penitenziaria Ciro Auricchio dell’Uspp, Eugenio Ferrandino della Uil-Pa e Pasquale Baiano di Sinappe che denunciano come siano “ancora troppi oggi i detenuti maggiorenni, in particolare ultraventunenni, nel circuito penitenziario minorile. Più volte abbiamo denunciato che gli ultra 21enni devono scontare la pena nel carcere per adulti, perché gli stessi nella maggior parte dei casi minano il percorso di riabilitazione degli altri detenuti minorenni”. 

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RADIO CUSANO CAMPUS, RECORD “A TUTTO PEZZI” RAGGIUNGE LE 150 PUNTATE

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A TUTTO “PEZZI”: FESTEGGIA 150 PUNTATE
IL PROGRAMMA RADIOFONICO ISPIRATO A DE GREGORI

Attualità, musica, cultura e spettacolo, ogni ospite una “tessera” di un grande puzzle, sempre a cuore aperto.
Intrattenimento, attualità, arte, musica e spettacolo: in onda tutti i giorni su Radio Cusano

E’ arrivata a quota 150 puntate la trasmissione radiofonica “Pezzi” ideata e condotta da Maria Romana Barraco su Radio Cusano Campus, emittente radiofonica del network nazionale Cusano Media Group, in onda sia in FM che in streaming. 150 puntate, 150 tessere di questo grande “puzzle” che dalla scorsa stagione porta in voce tante storie, protagonisti, personaggi, attualità ma anche musica, spettacolo, arte, teatro, sport e cultura in un vero e proprio mosaico di intrattenimento, leggerezza ma anche approfondimento. Con intelligenza e sensibilità. Alla conduzione di questo programma, la giornalista Maria Romana Barraco, conduttrice e autrice radiofonica nella squadra di Cusano Media Group già da qualche anno.

UN PROGRAMMA ISPIRATO A FRANCESCO DE GREGORI – “Per questo programma mi sono ispirata a Francesco De Gregori e in particolare a una sua canzone del 2005, “Vai in Africa, Celestino!” contenuta nel disco “Pezzi”, che non a caso ho scelto come sigla della trasmissione. Il brano è un apparente semplice elenco di cose, oggetti, esperienze… di pezzi, appunto (“Pezzi di stella, pezzi di costellazione, pezzi d’amore eterno, pezzi di stagione…”), ma sono in realtà i tanti ingredienti delle tante facce di questo mondo moderno, veloce e contraddittorio. Un mondo che tende ad andare in frantumi, in pezzi, tanto da portare lo stesso Papa Celestino V, il protagonista del brano, a rinunciare al suo ministero. La copertina di quell’album raffigura proprio un puzzle e sono proprio queste tessere, questi tanti pezzi che mi hanno ispirato un format che fosse proprio questo: un mosaico di storie, scambio, incontro e confronto, a cuore aperto” racconta Maria Romana Barraco, ideatrice e conduttrice del programma.

TANTI OSPITI, TANTI “PEZZI” DI PUZZLE – Tanti gli ospiti che sono intervenuti e che hanno partecipato nel corso di queste 150 puntate di “Pezzi”, portando ognuno un “pezzettino” di sè: da Francesco Pannofino a Caterina Guzzanti, da Fabrizio Bosso al Maestro Vince Tempera, e poi ancora Francesco Baccini, Radici nel Cemento, Antonio Giuliani, Roberto Ciufoli, Tiziana Foschi, Carlotta Proietti, Petra Magoni, il Maestro Pizzaiolo Diego Vitagliano e tanti altri.

La trasmissione, giunta alla puntata numero 150, va in onda tutti i giorni alle ore 12 su Radio Cusano Campus (89,9 FM e in diretta streaming) ed è un contenitore di intrattenimento, tra talk, musica, attualità, arte e spettacolo. Particolare attenzione anche e soprattutto al teatro e alla musica emergente e indipendente di qualità, che la conduttrice ama promuovere e sostenere con particolare passione e impegno.

RADIO CUSANO CAMPUS – Nata nel 2014, Radio Cusano Campus è un progetto promosso e sviluppato dall’Università Niccolò Cusano e in poco tempo ha saputo conquistarsi un ruolo centrale nella radiofonia nazionale grazie a format dedicati alla politica e alla geopolitica, all’attualità, all’economia ma anche alla storia, alla psicologia, alla salute, alla giurisprudenza, alla scuola e alla ricerca scientifica.

Caratteristiche specifiche rendono Radio Cusano Campus l’emittente in grado di rappresentare a tutti gli effetti la radio del futuro: moderna e attenta, non vive di schemi rigidi né di playlist statiche, ma di un metodico lavoro redazionale che prende vita in un palinsesto tanto ricco di contenuti quanto variegato. Nel 2016 ha ricevuto il premio Cuffie D’Oro Grow Up Radio (l’unico in Italia dedicato alla radiofonia italiana) e con il riconoscimento Grow Up Radio è stata premiata la capacità di diffondere contenuti di interesse sociale e culturale coniugando leggerezza e qualità.

MARIA ROMANA BARRACO – Giornalista ed esperta in comunicazione e strategie digitali, ha esperienza in radio, tv e media digitali da oltre 10 anni. Si occupa di attualità, costume e società e nel corso del tempo ha condotto e scritto diversi format dedicati ad esempio alla musica emergente e indipendente, al mondo dello spettacolo, dell’attualità ma anche temi di società e politica locale. Sempre su Radio Cusano e per Cusano Media Group, ha condotto già le trasmissioni “Rossi di Sera” (di e con Luca Rossi), “L’ora della siesta”, “Music Lab” e ora “Pezzi”.

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