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Trascritti da Gualtieri i primi atti di nascita esteri con due mamme

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AGI – Questa mattina il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, alla presenza dell’assessore Andrea Catarci e della coordinatrice Ufficio Diritti Lgbt Marilena Grassadonia, ha proceduto alla trascrizione dei primi due atti di nascita esteri di figli di due mamme. 

Si tratta di un bambino nato in Francia con madri italiana e francese e di una bambina nata in Inghilterra, con una coppia di mamme italo-inglese. Con questo atto, si spiega in una nota, si garantisce ai minori il riconoscimento della cittadinanza italiana con i relativi diritti e alle madri pieni doveri nei loro confronti. “Con questo atto – dichiara il sindaco – garantiamo ai bimbi il riconoscimento della cittadinanza italiana, con i relativi diritti, e alle madri pieni doveri nei loro confronti. Si tratta di due certificati già formati all’estero e, con questa trascrizione, riconosciamo quello che è già sancito nei loro Paesi di nascita, ovvero che questi bambini hanno due mamme, e non solo una. Un atto normale, giusto, doveroso, pienamente legittimo perché ci sono sentenze chiarissime in merito, e sarebbe davvero sbagliato e ingiusto non procedere alle trascrizioni o farlo in modo parziale. Lo avevamo detto e lo abbiamo fatto. Roma Capitale, con coerenza, è in prima linea nella promozione dei diritti e contro ogni forma di discriminazione. Poniamo fine all’indefinitezza e alla mancata assunzione di responsabilità”.

Per Gualtieri, “è maturo il tempo di dare al Paese una legge chiara per le famiglie omogenitoriali, che garantisca gli stessi diritti che sono riconosciuti in tutta Europa. L’amministrazione, con questo gesto concreto, ribadisce con forza di essere al fianco della comunità Lgbt . Rendiamo tutti insieme Roma una città che non discrimina nessuno, sempre più’ aperta, accogliente, inclusiva, una vera Capitale dei diritti per tutte e per tutti”.

“Con le prime due trascrizioni volute dal sindaco – spiega Andrea Catarci, Assessore alle Politiche del Personale, Decentramento, Partecipazione e Servizi al Territorio per la città dei 15 minuti – si garantisce la doppia genitorialità a minori nati all’estero figli di due mamme e, insieme, la cittadinanza italiana in aggiunta a quella che già si aveva, restituendo alle loro famiglie serenità e dignità. Miglior modo di suggellare l’alleanza con la comunità Lgbt prima del Pride non poteva esserci”. “Le grandi cose sono fatte di gesti semplici, la firma di questo atto è la dimostrazione che le battaglie giuste spesso si vincono. Alla vigilia del Roma Pride la trascrizione di oggi assume un’importanza ancora maggiore soprattutto alla luce della situazione politica attuale. Sappiamo che si tratta di un primo passo e che la strada da percorrere e’ ancora lunga, ma oggi Roma conferma di procedere nella giusta direzione, quella dei diritti. Un grazie al nostro Sindaco per essersi assunto insieme a tutti noi la responsabilità di questa firma che consente a due bambini di vivere finalmente sonni più’ tranquilli e di essere pienamente tutelati nei loro affetti”, commenta Marilena Grassadonia, coordinatrice Ufficio Diritti Lgbt di Roma Capitale. 

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Due anziani morti nel rogo della loro auto

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AGI – Incidente stradale con due morti carbonizzati sulla strada statale 640, all’altezza del secondo bivio per Favara, nell’Agrigentino. Due persone a bordo di una Fiat Panda dopo un impatto contro una Audi sono rimaste intrappolate nell’auto che, dopo essersi ribaltata, ha preso fuoco.

Sul posto stanno operando i carabinieri e i vigili del fuoco. Le vittime, che sarebbero anziane, non sono state ancora identificate.

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Morto a 97 anni il sociologo Alain Touraine

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AGI – E’ morto a 97 anni il sociologo francese Alain Touraine. Lo ha annunciato sua figlia. 

Tra i più grandi e influenti sociologi contemporanei, era direttore di ricerca presso l’Ecole des hautes etudes en sciences sociales di Parigi e si è occupato prevalentemente di sociologia industriale e di movimenti sociali e in particolare dei livelli di “coscienza” della classe operaia. Autore di oltre quaranta pubblicazioni, ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti. 

Si è occupato in particolare di ricerche nel campo della sociologia industriale e dell’analisi politica, di teoria dell’azione e dei movimenti sociali successivi a quello operaio. 

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In corso l’autopsia sul corpo di Giulia Tramontano

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AGI – È  in corso l’autopsia del corpo di Giulia Tramontono, la giovane 29enne di Senago incinta al settimo mese uccisa nella notte del 27 maggio scorso dal compagno 30enne Alessandro Impagnatiello, reo confesso dell’omicidio.

Intanto, l’avvocato della famiglia di Giulia Tramontano, Giovanni Cacciapuoti, è arrivato all’Istituto di Medicina Legale di Milano. I medici di turno incaricati dell’autopsia sono due tra cui il professore Andrea Gentilomo. L’autopsia sul corpo di Giulia Tramontano rivelerà con quante coltellate è stata uccisa e in quali parti è stata colpita. Ma l’esame autoptico servirà anche a chiarire se ne siano state sferrate altre dopo quella letale, l’orario del decesso e quando il corpo è stato collocato all’esterno dell’abitazione. E inoltre da quando è deceduto il feto. Alla donna, che era stata avvolta da Impagnatiello con del cellophane e della plastica, verranno eseguiti anche gli esami tossicologici per certificare se al momento dell’omicidio alla giovane siano state fatte assumere sostanze stupefacenti ed entomologici per capire quanto tempo il corpo sia rimasto all’esterno.

L’avvocato: se fosse iniziato il travaglio cambierebbe l’imputazione

 Da un punto di vista giuridico, la posizione del piccolo Thiago potrebbe cambiare nel caso in cui, al momento dell’omicidio di Giulia Tramontano, incinta di sette mesi, fosse iniziato il travaglio. Lo ha dichiarato ai cronisti fuori dall’Istituto di Medicina Legale l’avvocato Giovanni Cacciapuoti, legale della famiglia di Giulia Tramontano, lasciando l’istituto di medicina legale di Milano dove è in corso l’autopsia sul corpo di Giulia.

“Non sappiamo se sotto lo stress dell’azione omicidiaria, possa esservi stato un impulso di incremento, per esempio dell’ossitocina. Se fosse iniziato il travaglio ci sarebbe una mutazione del capo di imputazione”.

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I 60 anni vissuti pericolosamente di Johnny Depp

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AGI – Johnny Depp, la rockstar del cinema hollywoodiano, compie 60 anni. John Christopher Depp II, così all’anagrafe, quella di Owensboro, nemmeno 60 mila abitanti sul fiume Ohio, nello Stato del Kentucky, è partito da lì per la conquista del mondo come uno dei più amati e controversi (persino odiati) artisti della storia della settima arte.

Johnny Depp ha cominciato da “Nightmare – Dal profondo della notte”, per poi passare a “Platoon”, “Edward mani di forbice”, “Ed Wood” e proseguire con “Donnie Brasco”, “Paura e delirio a Las Vegas”, “Il mistero di Sleepy Hollow”, “Chocolat”, “Blow”, “C’era una volta in Messico”, “Secret Window”, “Neverland – Un sogno per la vita”, “La fabbrica di cioccolato”, “Parnassus – L’uomo che voleva ingannare il diavolo”, “Alice in Wonderland”, “Dark Shadows” e tanti altri film che hanno, di fatto, composto un’ampia parentesi della storia del cinema; portandolo a lavorare con maestri del calibro di Wes Craven, Oliver Stone, Tim Burton, Emir Kusturica, Jim Jarmusch, Terry Gilliam, Roman Polaski, Robert Rodriguez, Marc Forster, Michael Mann, Rob Marshall e Kevin Smith.

Del tutto a parte la parentesi riguardante la saga dei “Pirati dei Caraibi”, non solo perchè probabilmente lo ha portato al ruolo, o perlomeno uno dei ruoli, per i quali verrà ricordato per sempre, ma perchè forse più e meglio degli altri, attraverso il personaggio del pirata Jack Sparrow, si può intuire quale siano le scelte, l’andatura, le intenzioni di un personaggio come Depp. E pensare che lui non aveva mai nemmeno pensato al cinema, lui si trasferisce a Los Angeles sul finire degli anni ’70 per sfondare come chitarrista e non è che ci fosse nemmeno così lontano con la sua garage band chiamata The Kids, con la quale aprirà i live dei Talking Heads, dei B52s e di Iggy Pop, il suo idolo musicale da sempre.

Il debutto 

Nel frattempo si sposa anche, lei è la truccatrice Lori Ann Allison, di sei anni maggiore di lui, durano appena due anni ma quanto basta a conoscere un amico della sua consorte: Nicolas Cage, che ci vede più lontano di tutti e lo propone subito alla sua agente, che lo propone a Craven per il suo cult “Nightmare” e viene ingaggiato. Tra Depp e la recitazione è amore a prima vista, i Kids infatti si sciolgono a breve e lui viene ingaggiato da Oliver Stone per “Platoon”, uno dei suoi capolavori. Nel 1987 arriva la tv con la serie “I quattro della scuola di polizia”, non il più intellettuale dei progetti ma è il titolo che lo consacra come teen idol.

Ma il ruolo non lo entusiasma, dura tre anni e nel 1990 incontra una delle persone più importanti della sua carriera e della sua vita: Tim Burton, che lo vuole per il ruolo protagonista del suo prossimo progetto, “Edward mani di forbice”, lui e la sua compagna del tempo una giovane Winona Ryder, per la quale si fa tatuare “Winona forever” sul braccio, che poi farà trasformare con un’operazione chirurgica in “Wino forever”, cioè “ubriaco per sempre”. Il passo è definitivamente compiuto: Johnny Depp è una star mondiale.

Gli eccessi

Il successo però, come può capitare, porta agli eccessi, Depp apre il Viper Room, beve molto e fa molto uso di cocaina; a farlo rinsavire è solo la morte per overdose, avvenuta proprio nel marciapiede del proprio locale, dell’amico River Phoenix. Arrivano gli anni ’90 e lui ne è protagonista con una serie di personaggi che diventeranno delle vere e proprie icone, dall’agente dell’FBI infiltrato di “Donnie Brasco” al giornalista tossico di “Paura e delirio a Las Vegas”.

In quel decennio Depp ha una serie di molto chiacchierate relazioni, dalla super top model Kate Moss ad alcune affascinanti colleghe come colleghe Sherilyn Fenn, Juliette Lewis e Jennifer Grey. Trova però una certa stabilità con Vanessa Paradis, attrice e cantante francese conosciuta a Parigi, dove i due andranno a vivere insieme nel 1998; e l’anno dopo nasce la loro prima bambina, Lily-Rose Melody. Continuano ad essere anni irrequieti ma anche pieni di titoli che conquistano i botteghini di tutto il mondo e che lo consacrano star assoluta del cinema mondiale.

I Pirati dei Caraibi

Nel 2002 nasce anche Jack John Christopher Depp III, il suo secondo figlio, e l’anno dopo è il momento della saga che gli cambierà la vita, quella dei “Pirati dei Caraibi”, quella di Jack Sparrow, personaggio che Depp prepara ispirandosi a Keith Richards, chitarrista dei Rolling Stones (che poi interpreterà il padre di Jack, il capitano Edward Teague nel terzo, quarto e quinto film). Il personaggio di Sparrow è scoordinato, divertente, audace, un antieroe del cinema per famiglie del tutto inedito ma che in qualche modo rappresenta perfettamente lo stile e il fascino che Depp riscuote nel pubblico e che in qualche modo ritorna sempre in ogni personaggio interpretato.

Come quello di Willy Wonka, propostogli nel 2010 da Tim Burton (del quale è stato anche testimone di nozze), che non poteva che affidarsi ad un amico e un fuoriclasse per il remake di un film interpretato dall’immortale Gene Wilder. Parallelamente alla sua carriera cinematografica riprende in mano la chitarra per proseguire con la musica, partecipa alla composizione del brano “Fade In-Out” degli Oasis, fonda la band P, che vede la presenza anche di Gibby Haynes, frontman dei Butthole Surfers, di Flea, bassista dei Red Hot Chili Peppers e Steve Jones, chitarrista dei Sex Pistols. Anche se il successo maggiore lo ottiene insieme ad Alice Cooper e Joe Perry con i quali fonda gli Hollywood Vampires, non solo attivi ma anche sempre più quotati. Il prossimo progetto lo vedrà avere a che fare proprio con l’Italia infatti ha annunciato che dirigerà e produrrà un film sull’artista Amedeo Modigliani: oltre a Depp il biopic verrà prodotto da Al Pacino e Barry Navidi.

La relazione con Amber Heard

Un capitolo a parte, non certo l’ultimo per importanza e rilevanza mediatica, ma solo in ordine di tempo, merita la sua relazione con Amber Heard, conosciuta sul set del film “The Rum Diary”. All’inizio tutto comincia con molto romanticismo, molta semplicità, da fuori sembrava che fosse quella giusta, il 3 febbraio 2015 i due si sposano con una cerimonia civile nella casa dell’attore a West Hollywood, mentre per i festeggiamenti sposi ed invitati si spostano sulla spiaggia di Little Hall’s Pond Cay, l’isola delle Bahamas di proprietà dell’attore.

Ma dopo soli 15 mesi di matrimonio, Heard chiede il divorzio da Depp sostenendo di aver subito violenze fisiche. Siamo agli albori del movimento femminista Me Too, il mondo del cinema americano (e non solo) si accorge di avere un problema grande come una casa: quello delle molestie e delle violenze, subite dalle donne (e non solo). Amber Hard lo denuncia e chiede il divorzio. Lui contrattacca e la accusa di adulterio, diffamazione e violenza domestica, chiedendo un risarcimento totale di 50 milioni di dollari.

Un processo lungo che si è concluso esattamente un anno fa con la vittoria dell’attore e la relativa condanna di Heard a risarcirlo con un totale di 10,35 milioni di dollari. Un capitolo drammatico, nella vita dell’attore americano: la vittoria processuale non ha infatti dissipato tutti i dubbi dell’opinione pubblica sul suo comportamento nei confronti della ex moglie, e la fama di ‘piratà e cattivo del grande schermo è rimasta comunque segnata. 

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I 60 anni vissuti pericolosamente di Johnny Depp

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AGI – John Christopher Depp II, cosi’ all’anagrafe, quella di Owensboro, nemmeno 60 mila abitanti sul fiume Ohio, nello Stato del Kentucky, è partito da lì per la conquista del mondo come uno dei più amati e controversi (persino odiati) artisti della storia della settima arte. Johnny Depp ha cominciato da “Nightmare – Dal profondo della notte”, per poi passare a “Platoon”, “Edward mani di forbice”, “Ed Wood” e proseguire con “Donnie Brasco”, “Paura e delirio a Las Vegas”, “Il mistero di Sleepy Hollow”, “Chocolat”, “Blow”, “C’era una volta in Messico”, “Secret Window”, “Neverland – Un sogno per la vita”, “La fabbrica di cioccolato”, “Parnassus – L’uomo che voleva ingannare il diavolo”, “Alice in Wonderland”, “Dark Shadows” e tanti altri film che hanno, di fatto, composto un’ampia parentesi della storia del cinema; portandolo a lavorare con maestri del calibro di Wes Craven, Oliver Stone, Tim Burton, Emir Kusturica, Jim Jarmusch, Terry Gilliam, Roman Polaski, Robert Rodriguez, Marc Forster, Michael Mann, Rob Marshall e Kevin Smith

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‘Ulisse’, il primo marinaio di Pratt rivive (con il figlio Telemaco)

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AGI – Uno si è calato nei mitologici panni del padre, l’altro ha dato voce alle emozioni del figlio, Ulisse e Telemaco rivivono in ‘Ulisse’, da oggi in libreria per Cong, la società che gestisce l’opera artistica di Hugo Pratt, attraverso la penna di Marco Steiner e di Fabrizio Paladini, entrambi vicini all’artista scomparso nel ‘95.

Dopo i quattro titoli dedicati a Corto Maltese, il nuovo libro (128 pagine a colori, 19,50 euro) punta la rotta su un altro magico marinaio dell’universo di Pratt, propedeutico in qualche modo al suo personaggio simbolo, ridando vita e rielaborando le tavole sul protagonista dell’ ‘Odissea’ che Hugo Pratt realizzò nel lontano 1963 per il ‘Corriere dei Piccoli’, quattro anni prima della nascita del suo personaggio più celebre, con i testi di Franca Ongaro Basaglia .

“Nei primi anni Sessanta sul ‘Corriere dei Piccoli’ Pratt, padre della letteratura disegnata, si dedicava alle storie dei grandi personaggi dei classici, come Ercole e appunto Ulisse e qualche anno dopo a Genova, dove diede vita a Corto Maltese – spiega all’Agi Paladini, la cui penna dà voce a Telemaco – Ci è sembrato importante far riscoprire quelle  tavole anche nelle loro connotazione di prologo a quelle dedicate a Corto Maltese, dal punto di vista delle affinità espressive ed emotive ma anche in quello delle descrizioni navali”.

Ne è nato una sorta di ‘Father and son’ alla Cat Stevens portato su pagina, con l’eroe del viaggio, della navigazione, dell’inganno e del ritorno raccontata a due voci, quella di Ulisse e quella del figlio che rivendica la sua centralità (“questa è anche la mia storia – è il suo incipit – mio padre non l’ho mai conosciuto, è partito per la guerra che ero ancora piccolo, se scavo nei ricordi non sono in grado nemmeno di tratteggiare il suo viso, di che colore ha gli occhi?).

Le loro rispettive emozioni e debolezze,  continua Paladini, “fanno sembrare Ulisse e Telemaco un po’ meno eroi e un po’ più uomini”. I magici disegni di Hugo Pratt  sono stati ricolorati e impaginati da Patrizia Zanotti, non  più piatti e chiusi negli schemi della pagina di giornale, ma che con le tecniche contemporanee danno vita anche gli schizzi d’acqua dei sassi che Polifemo getta in mare. E’ la modernizzazione di un classico che, spiega Paladini, passa anche attraverso il percorso di vita di un personaggio che è da sempre simbolo di libertà ma anche di potere e di inganno.

Un viaggio nella vita, che punta a sottolineare il coté avventuriero di  Ulisse e Corto Maltese, ma anche a far riflettere sulle differenze tra i due: Ulisse è l’eroe mosso anche da un senso del dovere e dalla necessità del ritorno a casa, che non appartengono invece al marinaio nato dopo di lui. “Ulisse è il primo step del percorso prattiano verso la libertà”, chiarisce Paladini. Un romanzo di formazione illustrato dedicato ai giovani oltre che agli appassionati di Pratt che inizierà il suo tour italiano l’11 giugno da Palermo al festival ‘Una marina di libri’) e  punta a condurre il lettore in una narrazione inedita  tra un padre e un figlio, tra dèi adirati e fanciulle vendicative, tra ragione e sentimento, tra libertà e sopraffazione.

 

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Fiorello: “Amadeus dice sempre che è l’ultimo Sanremo, ma poi cambia idea”

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AGI – “Quando abbiamo sentito Amadeus dire che è stato l’ultimo Sanremo ci siamo fatti una grande risata”. L’ha detto Fiorello parlando del festival di Sanremo in diretta a Tg2 Post.

“Me l’ha detto anche privatamente che questo è l’ultimo Sanremo ma anche dopo il primo me l’aveva detto, e anche dopo il secondo. Io penso che se la Rai fa 5 minuti di pressione cambia idea” ha poi ironizzato. In caso, ha poi aggiunto, “ci saro’ alla serata finale, come promesso, ma verro’ per portarlo a casa”.

Le 115 puntate di “Viva Rai 2!”

Con l’occasione è stato anche tracciato un bilancio di Viva Rai2, trasmissione record di ascolti che domani vedrà l’ultima puntata della stagione.

Il segreto? “Succede quello che nella vita che pensi: “Oh, ma ti immagini se…”. Ecco noi quegli “ti immagini se” li abbiamo fatti – ha proseguito – e nell’ultima puntata ci sarà un “ti immagini se” fatto dal nostro ospite Amadeus. Non possiamo dirlo, ma quando gliel’ho detto è scoppiato a ridere”.

La prossima stagione di Viva Rai2? Ancora tutto da vedere secondo Fiorello. “lo rifarete ci chiedono? Non è facile dire di sì – ha spiegato – credo che non si possa fare se non in via Asiago e se non si può fare lì, non si può fare da nessuna parte perché è nato lì e abbiamo bisogno di via Asiago, degli studi, dei camerini, farlo da un’altra parte sarebbe impossibile”

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“Archiviati Conte e Speranza, abbiamo molta fiducia nella causa civile”

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AGI – Il giorno dopo l‘archiviazione da parte del Tribunale dei Ministri delle posizioni di Giuseppe Conte e Roberto Speranza, i legali dei familiari delle vittime del Covid guardano avanti.

L’avvocato Piero Pasini, che fa parte del pool impegnato nella causa civile in corso promossa da alcune centinaia di persone contro il Governo e la Regione Lombardia, crede che, nonostante la durezza delle motivazioni epilogo alla lunga indagine di Bergamo, la decisione dei giudici lasci degli spiragli sull”altro’ fronte. A suo avviso, sono “enormi le responsabilità a livello di giustizia civile”.

“I magistrati del Tribunale dei Ministri hanno archiviato Conte e Speranza – spiega all’AGI – ma sembrano indicare delle responsabilità  del Cts, che è comunque un’emanazione del governo, un suo organo ausiliario, oltre che dei dirigenti del ministero della Salute.  Non drammatizzerei in questo senso, pensando alle prospettive della causa civile, la decisione pur così severa arrivata sul fronte penale”.

Pasini non condivide il passaggio del Tribunale dei Ministri che esclude la responsabilità dell’ex premier anche perché avrebbe avuto bisogno di tempo per decidere sulla zona rossa di  Nembro e Alzano Lombardo per valutare il peso che avrebbe potuto avere su altri diritti costituzionali. “Il bene primo è senza dubbio la vita. Si cerca di giustificare i tentennamenti di Conte in modo francamente maldestro: è ovvio che era una scelta difficile fermare la scuola, il lavoro, i trasporti ma non c’è dubbio quale fosse il bene da tutelare più di tutti. Peraltro, altrove, nel Lodigiano, era stata istituita la zona rossa con esiti positivi”

I giudici hanno ritenuto che a Speranza non potesse addebitarsi il mancato aggiornamento del piano pandemico, uno dei punti chiave dell’inchiesta della Procura di Bergamo secondo la quale la mancata preparazione dell’Italia avrebbe aggravato il bilancio delle vittime. “L’Europa ci chiedeva un piano pandemico che mancava da anni. Questa è stata la pandemia più annunciata della storia. Eravamo nettamente impreparati e le responsabilità risalgono ai primi anni Dieci. Certamente Conte e Speranza non possono essere ritenuti responsabili della mancanza del piano ma avevano tutti gli elementi per poter assumere decisioni drastiche”. Insomma, per il legale “ammesso e non concesso che non vi fosse una responsabilità penale, è enorme quella civile e quella puntiamo a far accertare davanti al Tribunale di Roma. 
 

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“Lo skipper non sapeva di avere a bordo degli 007” dice il sindaco che lo sposò

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AGI – Claudio Carminati, il comandante della ‘Good…uria’, la barca affondata nel lago Maggiore con a bordo 21 agenti dell’Aise e del Mossad, la domenica del naufragio “sarebbe dovuto andare alla Fiera della focaccia in Liguria con la moglie Anja, poi un suo conoscente, forse un ex carabiniere, e gli prospettò l’idea di caricare delle persone, che non sapeva appartenessero ai servizi segreti, portarle a fare un giro e a pranzo all’Isola dei Pescatori e lui cambiò programma”.

Lo racconta all’AGI Federico Monti, sindaco di Arona, provincia di Novara, che celebrò il matrimonio tra lo skipper, di cui è amico, e Anja Bozhkova: “È una brava persona, semplice. Si era innamorato di Anja, una donna anche lei bravissima che ha fatto la badante per quasi tutta la sua vita e insieme erano coinvolti nella vita lavorativa sulla barca che era anche la loro casa. Non sapeva assolutamente chi aveva caricato quel giorno”.

Come altri amici di Carminati, alcuni dei quali impegnati in questi giorni a sostenerlo anche economicamente dopo che ha perso moglie, casa e lavoro, Monti esclude in modo categorico che l’amico fosse in qualche modo legato ai servizi.

“E’ stato fatto tanto sciacallaggio su questo, Claudio ha avuto una vita normale. Vendeva aspirapolveri, poi ha fatto il pasticcere, poi si è costruito la barca. Un creativo, benvoluto da tutti, che amava il lavoro che faceva.  Mi ha detto che in una frazione di secondo la barca è stata travolta dalla tempesta. Un’evenienza imprevedibile, mai vista da queste parti, come mi ha riferito la guardia costiera”.  

Sul fronte delle indagini proseguono gli accertamenti della Procura di Busto Arsizio che ha indagato Carminati per naufragio e omicidio colposi e le difficili operazioni di recupero dell’imbarcazione. 

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