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Il decorso postoperatorio del Papa “risulta regolare”

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AGI – “Lo staff medico che segue il decorso post operatorio del Pontefice informa che si è alimentato con una dieta idrica. I parametri emodinamici e respiratori sono stabili. Il decorso post operatorio risulta regolare”. Lo comunica il direttore della Sala Stampa della Santa Sede Matteo Bruni. “Nel pomeriggio di oggi, Solennità del Corpus Domini, ha ricevuto l’Eucarestia”.

Papa Francesco ha trascorso una notte tranquilla dopo l’intervento chirurgico per laparocele incarcerato al quale è stato sottoposto. L’operazione in anestesia generale è durata tre ore e non ci sono state complicazione ed era necessaria per un’ernia sviluppatasi sulla cicatrice di un precedente intervento, che avrebbe potuto costituire il rischio di un’occupazione intestinale.

La telefonata alla madre di un bimbo ricoverato

Tra i tanti messaggi di vicinanza Papa Francesco “è stato colpito dall’affetto della famiglia del piccolo Miguel Angel, battezzato” dallo stesso Pontefice “lo scorso 31 marzo durante la visita nei reparti di oncologia pediatrica e neurochirurgia infantile dell’ospedale, che gli ha inviato un poster di auguri di pronta guarigione”. Lo comunica il direttore della Sala Stampa della Santa Sede Matteo Bruni. “Il Santo Padre ha voluto personalmente ringraziare la mamma con una breve telefonata”.

Sul poster, inviato dalla famiglia del piccolo Miguel Angel, vi sono quattro fotografie: la prima ritrae Papa Francesco mentre battezza il piccolo nella culla vicino alla mamma, la seconda vi è il papà con Miguel Angel e gli altri due figli, José Miguel e Massimo Antonio. Le altre due foto ritraggono separatamente José Miguel e Massimo Antonio con in braccio il piccolo Miguel Angel.

Nel testo, in spagnolo, la famiglia ringrazia Papa Francesco per aver battezzato il piccolo Miguel Angel augurandogli una pronta guarigione. 

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L’esperta:”Si tratta di amnesia dissociativa l’ennesimo caso di bebè scordato in macchina”

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AGI – “Si tratta di amnesia dissociativa”, ha commentato Anna Oliverio Ferraris, psicologa, psicoterapeuta e scrittrice, in merito alla tragica notizia di oggi che ha visto la morte di una bimba di un anno scordata in auto, in via dei Fucilieri, a Roma, nella zona militare della Cecchignola. “Non so cosa sia successo, ero convinto che mia figlia fosse all’asilo” ha detto il papà, un carabiniere in servizio alla Cecchignola, che avrebbe dovuto portarla all’asilo, ma si è recato a lavoro senza averlo fatto.

“Di solito questo genere di amnesia avviene in seguito a traumi ma non è questo il caso”, ha detto Ferraris. “In questa circostanza l’amnesia si è probabilmente verificata a causa di un sovraccarico per la memoria, intricata in una serie di impegni: quando vi è un impegno mentale coinvolgente, come potrebbe essere stato il lavoro per il padre della piccola, che assorbe e distrae la nostra mente, è possibile che questa azione catturi e orienti l’attenzione al punto da far dimenticare l’impegno assunto”, ha continuato Ferraris.

“Un altro elemento da non sottovalutare, che può favorire queste amnesie negli adulti, è che spesso i bambini si addormentano in macchina e i genitori assorti in altri pensieri dimenticano la presenza del piccolo a bordo”, ha specificato Ferraris.

“È fondamentale, per evitare che accadano eventi simili, che gli adulti mettano in sequenza nella loro mente i compiti che devono svolgere in modo da polarizzare l’attenzione che è strettamente legata alla cosiddetta memoria di lavoro”.
“Questa è solo l’ultima di tante tragedie accadute a causa di queste amnesie temporanee”, ha sottolineato Ferraris. “Al fine di impedire il ripetersi di questi drammatici avvenimenti è necessario che i genitori adottino delle misure preventive, che possono essere dalla semplice impostazione di una sveglia sul proprio smartphone che ricordi di aver compiuto quell’azione, ad auto dotate di sedili a norma che suonano quando si chiudono le porte e il bambino rimane in auto”, ha concluso Ferraris.

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Svelate tappe e artisti del Summer Festival 2023

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AGI – Ai blocchi di partenza la seconda edizione di Rds Summer Festival. In ogni tappa un villaggio e un grande palco si animeranno dal tardo pomeriggio fino a tarda notte, regalando ai partecipanti musica live, dj set targati Rds, intrattenimento, spensieratezza e tanto divertimento.

Sei appuntamenti in sei località turistiche italiane, prodotte anche per questa seconda edizione assieme a Lux Eventi, con un villaggio ludico fatto di spazi e mondi progettati per stimolare la curiosità e che ospiteranno le esibizioni live degli artisti che stanno animando il panorama musicale italiano e tanti special guest. Date e protagonisti sono visibili sul sito Rds Summer Festival dove nei prossimi giorni saranno svelati anche nuovi super ospiti e grandi sorprese.

Il tour partirà il 23 e 24 giugno a Senigallia in piazza Garibaldi con la musica di Achille Lauro, Giorgia, Luigi Strangis e Matteo Romano.

Qui tutte le altre tappe e alcuni degli artisti già svelati del tour targato Rds 100% Grandi Successi:

  • Sabaudia, campo di Marte, il 30 giugno e 1° luglio: Aisha, Enula, Irama, Leo Gassman, Rkomi, Tiromancino e Wax.
  • Barletta, Fossato del Castello, il 14 e 15 luglio: Angelina, Elettra Lamborghini, Lolita e The Kolors.
  • Messina, a Punta Torre Faro, il 21 e 22 luglio: Aka 7even, Cioffi, Coma_Cose, Myss Keta e Tommaso Paradiso.
  • Sanremo, in piazzale Carlo Dapporto, il 28 e 29 luglio: Ana Mena, Colla Zio, Francesca Michelin, gIANMARIA, Paola & Chiara, Rocco Hunt, Sethu e Sophie and The Giants.
  • Saluteremo infine l’estate a Marina di Pietrasanta, presso la Versiliana, l’8 e 9 settembre, assieme ad Annalisa, Articolo31, Boomdabash, Federica Carta, Fedez, Sangiovanni e Shade.

L’ingresso al Rds Summer Festival sarà completamente gratuito per tutti i partecipanti che potranno prenotare il proprio posto sul sito Rdssummerfestival.it per vivere le esperienze live e le emozioni dei concerti!

“45 anni e non sentirli. Questo succede quando ogni giorno cavalchi le onde sonore in compagnia di talent, artisti e ascoltatori d’eccezione. Per festeggiare al meglio abbiamo deciso di regalare a tutti gli appassionati di Rds un nuovo festival a tappe lungo la nostra penisola all’insegna della musica, del divertimento, dei giochi e delle emozioni che i live sanno dare non solo agli ascoltatori ma anche a tutti coloro che calcano il palcoscenico”– commenta Massimiliano Montefusco, General Manager Rds – “Un ringraziamento sentito va anche alle istituzioni delle sei località che quest’anno hanno deciso di ospitarci nel loro magico scenario e agli addetti ai lavori che con il loro contributo e professionalità ci permetteranno di vivere le serate in sicurezza e svago.”

Ogni tappa sarà condotta dalle voci ufficiali di Rds – tra cui Rossella Brescia, Ciccio Valenti e Baz, Anna Pettinelli, Petra Loreggian e Giovanni Vernia, Roberta Lanfranchi e Claudio Guerrini, Filippo Ferraro e Francesca Romana d’Andrea – che si alterneranno sul palco del Summer Festival accompagnati dai talent di Rds Next, la social web radio dedicata alla GenZ.

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Grave incidente sull’A4, due morti e cinque feriti  

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AGI – Uno scontro tra 2 mezzi pesanti e 2 auto ha provocato 2 morti e 5 feriti nel tratto della A4 tra Rho e la  barriera di Milano Ghisolfa, in direzione Venezia. I morti sono entrambi passeggeri di una delle auto coinvolte e il loro decesso è stato constatato dai soccorritori sul posto.

Una donna alla guida di una delle auto ha poi riportato un trauma alla testa, torace, addome e bacino ed è stato ricoverata in codice rosso all’ospedale San Gerardo. Gli altri due feriti più gravi, entrambi ricoverati in codice giallo, sono: un uomo di 55 anni (trauma cranico, schiena e bacino) portato all’ospedale di Legnano e una donna di 37 anni (trauma torace e schiena) ricoverata al San Carlo. 

Valutati ma non ospedalizzati i due conducenti dei mezzi pesanti. Sul posto sono intervenuti  elisoccorso, automedica, 3 ambulanze, 7 mezzi dei vigili del fuoco e forze dell’ordine.  

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Gas radon sopra i limiti, chiuso un ufficio del Tribunale di Milano 

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AGI – Il Tribunale di Milano ha disposto l'”inaccessibilità” di un ufficio sotterraneo dove sono conservati i ‘corpi di reato’  per la presenza di gas radon sopra i livelli di sicurezza previsti dalla legge. Nel locale si recano abitualmente da molti anni sei impiegati di un altro ufficio a effettuare gli inventari dei beni sequestrati dalla magistratura.  A quanto apprende l’AGI, la decisione arriva dopo che nei giorni scorsi sul tavolo del presidente facente funzione Fabio Roia sono arrivati gli esiti di una perizia chiesta dai lavoratori allarmati dal fatto che cinque persone su dieci che lavorano negli uffici ‘Archivio generale’ e ‘Corpi di reato’ nella parte sotterranea del Tribunale di Milano si sono ammalate di cancro negli ultimi anni.

Un anno di misurazione con 100 dosimetri

Alla fine del gennaio del 2022 la Procura Generale aveva affidato a una società il compito di mettere cento dosimetri in una decina di locali che si trovano nelle viscere del Palazzo di Giustizia per misurare la presenza media in un anno del gas radon ipotizzata dai rappresentanti sindacali dei lavoratori perché ‘tipica’ degli ambienti sotterranei.

La sostanza è stata inserita dall’Oms tra le sostanze considerate cancerogene per l’uomo, assieme al benzene, all’amianto e ad altre.

Dagli esiti dello studio, emerge che il limite è stato sforato solo nella stanza dove, tra gli altri, è solito andare per gli inventari un uomo affetto da un adenocarcinoma di grado aggressivo alle parti molli, che, spiega Lino Gallo, il sindacalista che sollecitò gli accertamenti, “è un tipo di tumore peculiare dell’esposizione al radon”.  

“Nessuno è più a contatto con la sostanza”

“Nelle more della definizione della procedura dii nuovo incarico all’esperto qualificato e dei successivi adempimenti individuati dal tecnico – scrive Roia al responsabile degli Uffici Corpi di Reato – la invito a rendere momentaneamente inaccessibile il locale con presenza continuativa del personale in servizio”.

I lavoratori avevano raccontato di avere più volte  fin dal 2007 “interessato gli organi competenti della presenza di gas radon oltre che della circostanza di patologie oncologiche gravi contratte da alcuni lavoratori impegnati nelle attività in questi locali, che si trovano 3-4 metri sotto al livello della strada, con tutta probabilità causate dall’esposizione di gas radiogeno”.

E avevano aggiunto che “è stata violata in modo reiterato la normativa prevista dall’articolo 65, comma 1, del decreto legislativo 81 del 2008, che vieta l’utilizzo dei locali sotterranei e semisotterranei per qualsiasi attività lavorativa”. Il presidente della Corte d’Appello Giuseppe Ondei e la procuratrice generale Francesca Nanni si erano attivati subito per le verifiche sulla sicurezza dei lavoratori, una tempestività apprezzata dai lavoratori “per la sensibilità mostrata sul tema della sicurezza del personale”.

Diversa era stata la reazione dell’allora Presidente del Tribunale Roberto Bichi che aveva parlato di “tono inutilmente polemico se non offensivo da parte dei lavoratori” nel mettere in dubbio l’impegno nel garantire la loro sicurezza. Il suo successore e attuale facente funzioni Roia assicura che “adesso nessun lavoratore è più a contatto con la sostenza ed è partita la procedura di messa a norma”.  

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Omicidio Tramontano, il carrellino insaguinato fatto trovare da un vicino

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AGI – È stato un condomino di Alessandro Impagnatiello a far trovare il carrellino, su cui i carabinieri della sezione investigazioni scientifiche del nucleo investigativo hanno trovato tracce di sangue.

Durante il sopralluogo di martedì nell’abitazione, cantina e box del 30enne che ha ucciso la compagna Giulia Tramontano, incinta di 7 mesi, è stato il vicino a indicare il carrellino.

Lo aveva visto nei giorni precedenti in un’area comune del garage interrato della palazzina di via Novella 14 a Senago. Non sapendo di chi fosse – ha riferito – lo aveva preso lui. Poi, però, ha collegato che potesse essere di Impagnatiello e lo ha quindi segnalato.

Il portapacchi aveva ancora attaccato il cartellino. Da quel dato gli investigatori dell’Arma sono risaliti a un negozio di ferramenta a Senago. Il proprietario, sentito ieri a sommarie informazioni, ha solo detto di ricordarsi di averlo venduto a un ragazzo. Per gli inquirenti pochi dubbi che l’acquirente sia Impagnatiello. 

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Il padre della bambina morta in auto era convinto di averla lasciata all’asilo

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AGI – “Non cosa sia accaduto, ero convinto di avere lasciato mia figlia all’asilo”. Lo avrebbe affermato, nell’interrogatorio davanti ai pm di Roma, il padre della piccola di 14 mesi trovata morta ieri all’interno dell’autovettura di famiglia posteggiata alla Cecchignola.

L’uomo, 45 anni carabiniere, è indagato, come atto dovuto, per “abbandono di minori”.

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Giallo in provincia di Grosseto, anziana uccisa in casa

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AGI – Si indaga per omicidio dopo la scoperta del corpo di un’anziana donna, trovata morta dalla figlia stamane nella sua abitazione di Istia D’Ombrone, non lontano da Grosseto.
Dopo un primo esame, il medico legale ha trovato segni compatibili con quelli di una morte violenta. La vittima è una donna di 76 anni, che abitava in una villa di via Circonvallazione. 

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Una truffatrice raddoppiava il denaro nelle macchinette distributrici di bevande

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AGI – Un’abile truffatrice di Adrano, nel Catanese, è stata denunciata da agenti del commissariato del paese per truffa aggravata ai danni di una ditta di distribuzione automatica di confezioni di bevande aperta h 24.

La donna aveva escogitato un sistema per procedere alla truffa: introduceva una banconota da 10 euro nell’apposita feritoia del distributore e, non appena l’apparecchio acquisiva la banconota e il visualizzatore dello stesso apparecchio indicava il credito pari a 10 euro, utilizzando un dispositivo elettronico a onde radio, cosiddetto disturbatore di frequenze, riusciva a far raddoppiare il credito portandolo a 20 euro.

Quindi, procedeva a selezionare il prodotto desiderato e a ritirarlo. Inoltre, oltre al prodotto selezionato ritirava anche il resto dei 20 euro artificiosamente impostati. Tale procedura, ripetuta nel tempo, ha permesso all’indagata di realizzare degli elevati profitti, con notevole danno per l’azienda oggetto della truffa.

La giovane è stata riconosciuta attraverso i sistemi di videosorveglianza installati presso l’azienda. Dalla visione dei filmati registrati dalle telecamere gli operatori della Polizia Scientifica hanno accertato tutte le operazioni fraudolente.  

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‘L’attenzione rubata’, la perdita della concentrazione è la nuova epidemia

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Viviamo in un‘epoca di paradossi. L’uomo si lamenta di non avere tempo, quando proprio il tempo è l’unica cosa di cui dispone un essere vivente. In realtà si lamenta di non avere abbastanza tempo “di qualità”, come ha spiegato nel saggio di cronosofia ‘Avere tempo’ Pascal Chabot (Ed.Treccani). Ma questo tempo richiede da parte delle persone una giusta attenzione per poter essere definito, appunto, di qualità. E così arriva il secondo paradosso: il sistematico calo della concentrazione, fenomeno che si è accentuato nelle ultime decadi e che ci ha portato a sviluppare una sorta di “cultura patogena dell’attenzione”.

Un dato appare significativo: diversi studi hanno evidenziato che gli adolescenti del XXI secolo riescono a concentrarsi su un’attività in media per soli 19 secondi alla volta e gli impiegati solo tre minuti. La domanda dunque è la seguente, come possiamo recuperare la giusta concentrazione che ci permetta di vivere quel tempo di qualità di cui abbiamo assolutamente bisogno? E’ questo il tema affrontato da Johann Hari in ‘L’attenzione rubata – Perché facciamo fatica a concentrarci’ in arrivo in libreria con La nave di Teseo (collana i Fari, pagg. 515; euro 24,00) in cui lo scrittore, giornalista e saggista britannico compone una sorta di guida per tornare a guardare con attenzione alla nostra vita, ai nostri amici, a noi stessi, prima che sia troppo tardi. E lo fa da instancabile investigatore, raccontando queste sue scoperte con il ritmo, la brillantezza e l’energia del miglior genere di thriller

Hari è rimasto disorientato dalla facilità con cui perdiamo la concentrazione ogni volta che passiamo da un dispositivo elettronico all’altro per lavorare, per comunicare e per vivere il nostro tempo libero. Ha provato di tutto, anche a eliminare il cellulare dalla sua vita per più di tre mesi, ma non ha funzionato. Per cercare di risolvere il problema, ma soprattutto per comprenderne le origini, ha quindi intrapreso un viaggio per intervistare i maggiori esperti mondiali di scienze cognitive specializzati nel campo dell’attenzione umana, scoprendo che tutto quello che pensiamo di sapere sul tema è sbagliato.

Da Mosca a Miami, da Montreal a Melbourne, dagli ingegneri della Silicon Valley in grado di catturare e non lasciar andare il focus degli utenti fino ai cali di attenzione, apparentemente inspiegabili, nelle favelas di Rio de Janeiro, Hari ha intervistato oltre 250 esperti giungendo alla conclusione “che abbiamo clamorosamente frainteso quello che sta accadendo alla nostra attenzione”. Lo scrittore di Glasgow, infatti, spiega che non siamo noi a essere diventati pigri, indisciplinati, ma è la società, il mondo in cui viviamo a essere cambiato profondamente.

E per spiegarlo si affida alle parole di Joel Nigg, uno dei maggiori esperti al mondo dei problemi dell’attenzione nei bambini: viviamo in un ambiente in cui “una profonda e prolungata attenzione è difficile da sostenere per tutti noi che siamo costretti a nuotare controcorrente per conquistarla”. Quindi aggiunge che “la nostra società spinge le persone fino a questo punto così spesso perché è in corso un’epidemia causata da elementi specifici della nostra società stessa che sono disfunzionali”.

In ‘L’attenzione rubata’ Johann Hari raccoglie “prove concrete” del fatto che il crollo della capacità di concentrazione non è un fallimento personale, ma “è causato da forze potenti. Queste forze includono Big Tech”, spiega, quindi i telefonini, i tablet, i social network, “ma vanno anche oltre: è un problema strutturale”. Nel suo libro, quindi, Hari si prefigge lo scopo di parlare delle reali cause della nostra crisi dell’attenzione e di individuare i reali problemi strutturali che richiedono soluzioni strutturali.

“Ci sono tre motivi fondamentali per intraprendere questo viaggio con me – scrive Hari nell’introduzione – il primo è che una vita piena di distrazioni è, a livello individuale, limitata”. Bisogna quindi eliminare per prima cosa le distrazioni che sono come il fango sul parabrezza: se siete alla guida di un’auto e qualcuno getta del fango sul parabrezza – spiega – prima di pensare che arriveremo in ritardo al nostro appuntamento o che potremmo urtare con lo specchietto o ancora che ci potremmo perdere, bisognerà levare il fango (le distrazioni) dal parabrezza.

“La seconda ragione per cui dobbiamo riflettere su questo argomento – spiega ancora – è che il frammentarsi dell’attenzione non sta causando problemi solo a noi come individui, sta generando crisi nell’intera società”. E parla dei cambiamenti climatici o delle democrazie in pericolo: “Risolvere grandi problemi richiede la costante attenzione di molte persone per molti anni”, scrive l’autore. Che aggiunge: “Non credo sia una coincidenza che questa crisi dell’attenzione abbia avuto luogo contemporaneamente alla peggiore crisi della democrazia dagli anni Trenta. Le persone che non riescono a concentrarsi saranno maggiormente inclini a soluzioni autoritarie semplicistiche e sempre meno capaci di capire quando esse falliscono”.

Il terzo motivo elencato infine da Hari è quello che definisce “il più incoraggiante”: se comprendiamo quello che ci sta accadendo, possiamo cominciare a cambiare la situazione. Ricominciare a pensare profondamente, dunque, abbandonare le distrazioni e la superficialità per ritrovare la caratteristica propria dell’uomo, per ricominciare a vivere quel tempo di qualità che è l’unica cosa che dà un senso vero alla nostra esistenza.

@andreacauti

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