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Piogge sparse ma anche più caldo. Le previsioni fino a venerdì

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AGI – Si va verso una nuova fase di instabilità in questa parte dell’estate. Secondo il Centro Meteo Italiano, la situazione sinottica nei prossimi giorni vedrà ancora un campo di alta pressione stazionaria alle latitudini più settentrionali, fin verso la Scandinavia.

Un piccolo promontorio anticiclonico tenterà una rimonta sul Mediterraneo centro-occidentale ma correnti fresche in quota saranno sempre presenti portando acquazzoni e temporali sparsi soprattutto sulle regioni del Centro-Nord. Diversi modelli mostrano infatti l’arrivo di una saccatura depressionaria da ovest e una goccia fredda dall’Europa orientale. Tutto questo non farà che rinnovare condizioni meteo instabili con piogge e temporali sparsi in un contesto termico comunque abbastanza fresco.

Previsioni 8 giugno

  • AL NORD – Al mattino addensamenti nuvolosi su Piemonte, Liguria e Friuli, sereno altrove. Al pomeriggio attesa instabilità sui settori Alpini e Appenninici con locali sconfinamenti sulle pianure, asciutto altrove. In serata ancora qualche pioggia sulle Alpi e sul Veneto asciutto altrove con schiarite nella notte.
  • AL CENTRO – Al mattino velature in transito sulle regioni Tirreniche, sereno altrove. Al pomeriggio instabilità in aumento, con temporali nelle zone interne, specie quelle del versante adriatico. In serata si rinnovano condizioni di tempo asciutto con cieli in prevalenza sereni.
  • AL SUD E SULLE ISOLE – Al mattino addensamenti compatti sulla Sardegna, nuvolosità alta in transito sulle altre regioni. Al pomeriggio instabilita’ in aumento lungo l’Appennino, poco nuvoloso altrove. In serata tempo nuovamente asciutto con cieli poco o irregolarmente coperti. Temperature minime in generale aumento, salvo una diminuzione sulle regioni di nord-ovest, Puglia, Basilicata e Calabria. Massime stazionarie o in aumento su tutta la penisola.

Previsioni meteo 9 giugno

  • AL NORD – Al mattino addensamenti nuvolosi sulla Pianura Padana con possibili piogge associate, sereno o poco nuvoloso altrove. Al pomeriggio temporali in sviluppo sulle Alpi con sconfinamenti verso le pianure al Nord-Ovest, variabilità asciutta altrove. In serata e in nottata ancora piogge sparse e in movimento verso la Pianura Padana.
  • AL CENTRO – Al mattino tempo stabile con cieli per lo più soleggiati. Al pomeriggio instabilità in aumento, con acquazzoni e temporali in Appennino e con locali sconfinamenti, asciutto altrove con nuvolosità e schiarite. In serata tempo asciutto ovunque ma con nuvolosità in generale aumento. Locali piogge nella notte sui settori tirrenici.
  • AL SUD E SULLE ISOLE – Al mattino tempo stabile con prevalenza di cieli sereni e locali addensamenti sulla Sardegna. Al pomeriggio piogge in arrivo sulla Sardegna e sulla Sicilia orientale, isolati acquazzoni in Appennino tra Molise e Campania e sereno o poco nuvoloso altrove. In serata nuvolosità in generale aumento con piogge tra Calabria e Sicilia. Temperature minime stazionarie o in lieve calo al Centro-Sud e sulle Isole Maggiori, stabili o in lieve rialzo al Nord; massime stabili o in lieve calo al Nord e sulla Sardegna e in aumento sul resto d’Italia.  
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La cinquina (quasi) tutta al femminile del Premio Strega 2023

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AGI – Quattro donne nella cinquina del Premio Strega 2023: alla finale del 6 luglio a Villa Giulia a Roma approdano Rossella Postorino con ‘Mi limitavo ad amare te’ (Fetrinelli), Ada D’Adamo con ‘Come d’aria’ (Elliott) e Maria Grazia Calandrone con ‘Dove non mi hai portata’ (Einaudi) rispettivamente con 217, 199 e 183 voti. Quarto con 175 voti Andrea Canobbio con ‘La traversata notturna’ (La Nave di Teseo), quinta Romana Petri con ‘Rubare la notte’ (Mondadori) che ha ottenuto 167 voti.

Le scrittrici quest’anno l’hanno fatta da padrone con ben otto candidature su 12 e il sesto posto di Igiaba Sciego e il settimo di Silvia Ballestra annunciato nel Teatro romano di Benevento ha confermato un’edizione ‘en rose’.

Negli ultimi vent’anni gli unici due Strega vinti da scrittrici sono stati quello del 2003 a Melania Mazzucco per ‘Vita’ e di Helena Janeczek per ‘La ragazza con la Leica’ nel 2018.

La Elliott, una piccola casa editrice nata nel 2007 alla sua prima finale Strega, potrebbe addirittura trionfare con ‘Come d’aria’ di Ada D’Adamo, dedicato alla figlia nata con una terribile disabilità dalla ballerina abruzzese trasformata in scrittrice deceduta il primo aprile scorso all’eta’ di 55 anni. La D’Adamo ha già vinto lo Strega Giovani.

Annuncio dei finalisti al #PremioStrega2023 in diretta su Rai Play https://t.co/ztE2f7HNZx

— PremioStrega (@PremioStrega)
June 7, 2023

Romana Petri era già stata finalista allo Strega nel 1998 con ‘Alle case venire’ (Marsilio): in ‘Rubare la notte’ punta sull’immaginario del Piccolo Principe di Saint-Exupery. Possibile outsider la poetessa milanese Calandrone con un romanzo sulla propria madre dopo ‘Splendi come vita’ del 2021.

A scegliere i 5 titoli tra una rosa di 12 finalisti il voto dei collettivi, dei lettori dell’estero e degli Amici della domenica, 600 in totale gli aventi diritto di cui 596 lo hanno esercitato. Mario Desiati, vincitore un anno fa con ‘Spatriati’, era presidente di seggio.

La proclamazione del premio Strega 2023 si terrà il 6 luglio al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia Roma, tradizionale appuntamento che anche questo anno sara’ trasmesso in diretta televisiva da Rai2, con la conduzione di Geppi Cucciari. 

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Quando il clan faceva la spesa per i segregati del Covid

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AGI – Una indagine dei carabinieri per la prima volta documenta come la camorra durante il Covid per esercitare il suo controllo sul territorio abbia anche fatto la spesa per le famiglie ‘amiche’ in difficoltà. È uno dei risvolti dell’inchiesta che ha portato i militari dell’Arma ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Napoli a carico di 20 indagati, a vario titolo, dei reati di associazione a delinquere di stampo mafioso nel clan Gallo-Angelino, nonché di estorsioni consumate e tentate, di detenzione e porto di armi da guerra e comuni da sparo, delitti aggravati dal metodo mafioso.

Il gruppo, attivo a Caivano e territori limitrofi, dal novembre 2019 al maggio 2020 ha formulato sistematiche richieste estorsive ai danni di imprenditori edili e commercianti della zona. La cosca poteva contare anche di una grande disponibilità di armi, molte delle quali abilmente occultate sottoterra o in intercapedini di edifici; durante le perquisizioni contestuali alla notifica dei provvedimenti, infatti, sequestrati impianti di video sorveglianza nascosti nel muro e kalashnikov seppelliti.

Una egemonia anche su altri clan realizzata persino attraverso attività apparentemente lecite, al soccorso di soggetti economicamente già fragili e maggiormente indeboliti dal periodo di pandemia, una forma di sostegno interessato verso i giovani che avevano perso il lavoro in realtà già depresse, organizzando un banco di distribuzione di alimenti alle famiglie bisognose di Caivano.

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Violenze contro anziani a Napoli, tra le vittime anche una donna di 100 anni

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AGI – Tra le vittime di maltrattamenti anche una donna di 100 anni. Una indagine dei carabinieri fa luce su abusi in una struttura residenziale privata per anziani in corso Vittorio Emanuele, nel quartiere bene di Chiaia a Napoli, dove militari dell’Arma hanno eseguito misure cautelari emessa dal gip partenopeo nei confronti di 7 indagati, 2 ora nel carcere di Napoli-Poggioreale, una in quello di Pozzuoli, mentre a 4 sono stati concessi domiciliari.

Sono operatori socio sanitari che devono rispondere, in concorso fra loro, di maltrattamenti, continuati e pluriaggravati, in danno di persone affidate alla loro cura e vigilanza. L’inchiesta mostra reiterate e quotidiane condotte di umiliazione, minaccia, grave violenza fisica e psicologica nonche’ molteplici episodi di deliberata indifferenza rispetto agli elementari bisogni di assistenza ai pazienti, di eta’ compresa tra gli 80 e i 100 anni.

Tutto documentato da intercettazioni ambientali audio e video. Tre degli indagati avrebbero anche indebitamente percepito il reddito di cittadinanza (1 in forma diretta, 2 in maniera indiretta).  

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Summit di Governo in masseria da Bruno Vespa

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AGI – Torna il Forum nella Masseria Li Reni, in Manduria, la rassegna di Bruno Vespa giunta alla terza edizione. Una quattro giorni per parlare di politica, economia, agricoltura, ambiente. E anche di investimenti e di riforme da attuare con il Pnrr, tema caldo tra segnali contrastanti.

Ad aprire, giovedì 8 giugno alle 19, è la presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni seguita da ben 8 ministri in altrettanti panel e nei giorni successivi tanti dibattiti: “Le nuove sfide del settore agricolo alla luce degli obiettivi del Pnrr” a cui partecipa il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida e a cui fa seguito alle 16.30 l’incontro dal tema “Prossimità. Innovazione. Uguaglianza. Le parole chiave della Missione Salute del Pnrr” (con Orazio Schillaci, Ministro della Salute) e alle 18 “La strategia italiana in un contesto geopolitico in cambiamento” (con Guido Crosetto, Ministro della Difesa). Ambiente, sostenibilità, geopolitica.

Il programma

Il programma è serrato: prosegue continua, con il Ministro delle Infrastrutture con Matteo Salvini e il presidente ANCI Antonio Decaro (“L’impegno per la modernizzazione delle infrastrutture del Paese e per una mobilità sostenibile”, sabato 10 h.11), la transizione ecologica con il Ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin (“Rivoluzione verde e transizione ecologica: strategie da mettere in campo per invertire la rotta”, sabato 10 h. 15), con il Ministro per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il Pnrr Raffaele Fitto (Pnrr: occasione per il rilancio del Sud e per la ripresa del processo di convergenza con le aree più sviluppate”, domenica 11 h.9.30), gli investimenti nella cultura con il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano (“Cultura 4.0: investire nel comparto per il rilancio del Paese”, domenica 11 h.11) per poi concludere con il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso e il dibattito sul futuro del Made in Italy (“Sistema Italia.

Coniugare investimenti, competenze e una nuova cultura aziendale per rendere attrattivo il nostro Paese nel mondo”, domenica 11 h.12).

Il menu stellato

Racconta il Gambero Rosso, che segue l’attività del conduttore di “Porta a Porta” nella sua qualità di produttore di vino, che il 9 e il 10 giugno sono previste due cene di gala a quattro mani (€ 150), protagonisti gli chef Paolo Gramaglia (ristorante President, Pompei) e Domenico Stile (Enoteca La Torre, Roma) di cui la rivista pubblica i menu: “Polpo salentino con bottoni di ricotta di fuscella, pomodorino, basilico, carota e polvere di caffè (Chef Paolo Gramaglia); Baccalau in cottura poché, salsa marinara, spuma di bruschetta e alga wakame (Chef Paolo Gramaglia); Risotto alla rapa rossa, erborinato delle Murge e arachidi. (Chef Domenico Stile); Branzino di patate delle Murge, gomasio e misticanza.

(Chef Domenico Stile); Babà al rum Zacapa, vaniglia, visciole e menta. (Chef Domenico Stile)” mentre il 10 cena a base di “insalatina di mare mediterranea con frutti di mare, verdurine e olive nere di Manduria, mischiato di pasta mista in trafila di bronzo cotto in sette essenze di crostacei con anemoni marine, cozze e vongole, pesce di cattura su salsa di patata agrumata e scorzanera, germogli di barbabietola e polvere di sumac, sfera di limone su acqua di arance vesuviane, frutti di bosco, meringa al cavolo viola e specchio di vetro di zucchero”

 

 

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I 5 libri finalisti al Premio Strega

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AGI – Sono stati individuati, in una serata dedicata a Benevento, i cinque finalisti del prossimo Premio Strega. L’elenco è in ordine di classifica. Ieri il libro di Ada d’Adamo, scomparsa il primo aprile, ha vinto il Premio Strega Giovani.

  • Rosella Postorino con “Mi limitavo ad amare te” edito da Feltrinelli;
  • Ada d’Adamo con “Come d’aria” edito da Elliot;
  • Maria Grazia Calandrone con “Dove non mi hai portata” pubblicato da Einaudi;
  • Andrea Canobbio con “La traversata notturna” pubblicato da La nave di Teseo
  • Romana Petri con “Rubare la notte” edito da Mondadori.

Ecco i 5 finalisti del @PremioStrega:@rosellapost, Mi limitavo ad amare te,
Ada D’Adamo, Come d’aria,
Maria Grazia Calandrone, Dove non mi hai portata,
Andrea Canobbio, La traversata notturna, @petri_romana, Rubare la notte.#PremioStrega2023 pic.twitter.com/XEB2EyHF45

— raicultura (@RaiCultura)
June 7, 2023

 

A scegliere i 5 titoli tra una rosa di 12 finalisti il voto dei collettivi, dei lettori dell’estero e degli Amici della domenica, 600 in totale gli aventi diritto di cui 596 lo hanno esercitato. Mario Desiati, vincitore un anno fa con Spatriati, era presidente di seggio.

La proclamazione del premio Strega 2023 sarà il prossimo 6 luglio al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia Roma, tradizionale appuntamento che anche questo anno sarà trasmesso in diretta televisiva da Rai2, con la conduzione di Geppi Cucciari.

Rosella Postorino con ‘Mi limitavo ad amare te’ (Feltrinelli), con 217 voti, guida il gruppo; seguita, con 199 voti, da ‘Come d’aria’ di Ada D’Adamo, la scrittrice scomparsa lo scorso primo aprile dopo una lunga devastante malattia, romanzo pubblicato da Elliot. Terzo posto, per ora, per Maria Grazia Calandrone con ‘Dove non mi hai portata’ (Einaudi), con 183 voti. Dietro lei, con 175 voti, Andrea Canobbio con ‘La traversata notturna’ (La nave di Teseo). Al quinto posto, secondo le votazioni di questa sera, con 167 voti Romana Petri con ‘Rubare la notte’ (Mondadori).

La cinquina incontrerà il pubblico in 6 tappe in Italia (Napoli, Benevento, Firenze, Modena, Salo’, Parma e Rimini) e all’estero, quella all’Istituto Italiano di Cultura di Berlino, il 20 giugno. La serata di Benevento è stata organizzata dalla Città di Benevento con Fondazione Maria e Goffredo Bellonci e Liquore Strega.

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Varato il disegno di legge contro la violenza sulle donne

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AGI – Il Consiglio dei ministri ha approvato il disegno di legge che prevede misure di contrasto alla violenza contro le donne.

“Le misure approvate in Consiglio dei ministri contro il femminicidio sono una prima risposta e testimoniano quanto sia importante e sentita dal governo e dal centrodestra questa tragica piaga”, dice Augusta Montaruli, vice capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera e vicepresidente della Commissione vigilanza Rai, “la prevenzione è fondamentale: per questo predisponiamo l’arresto in flagranza differita, entro le 48 ore, per stalking, violazione del divieto di avvicinamento e maltrattamenti contro i famigliari. D’ora in poi, filmati e immagini costituiranno prove per far scattare il fermo”.

“La risposta della giustizia sarà più rapida ed incisiva, anche grazie alla norma che vede in 30 giorni il limite massimo sia per le istanze di misure cautelari dei pubblici ministeri sia per la loro applicazione da parte del gip”, prosegue Montaruli, “sono previste anche misure più severe per chi ha già in passato commesso simili reati. Lo Stato è al fianco di tutte le donne maltrattate e perseguitate”.

Roccella: “Intervenuti con forza ma la questione è culturale”

 “Con questa legge interveniamo su alcuni punti critici con una notevole forza, sia per quanto riguarda i tempi che sulle misure di prevenzione”, ha affermato il ministro per la Famiglia e le Pari opportunità, Eugenia Maria Roccella, nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi.

“Ma questo non basta se non viene accompagnato da un cambiamento culturale – ha aggiunto – è essenzialmente una questione culturale. Pensiamo all’ultimo caso, quello di Giulia, che nessuna legge avrebbe potuto salvare”. 

“Sono d’accordo con il presidente del Senato La Russa per una manifestazione di soli uomini ma occorre una presa di coscienza per le nuove generazioni e, per questo, abbiamo pensato con il ministro Valditara, in prossimità della giornata contro la violenza in autunno, di fare una campagna nelle scuole diffondendo le nuove norme e portando nelle scuole le donne che hanno subito le violenze”, conclude il ministro per la Famiglia e le Pari Opportunità.  

La Russa: “L’esempio è essenziale”

“Il rispetto deve partire dalla famiglia. Il ‘ceffone’ era metaforico. Ma se poi una sculacciata dovesse servire, non sarebbe la fine del mondo. Si educa con l’esempio che vale più di mille parole, l’esempio e’ essenziale”. Lo dice al Tg1, tornando su alcune sue frasi dei giorni scorsi, sempre a proposito del contrasto alla violenza sulle donne, il presidente del Senato, Ignazio La Russa.

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Dal 1998 ci sono stati in Italia 11 casi di bambini morti perché dimenticati in auto

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AGI – La piccola trovata morta in un’auto nella zona romana della Cecchignola potrebbe essere l’undicesima vittima in 25 anni della cosiddetta “Sindrome del bambino dimenticato” (‘Forgotten baby syndrome’).

Una tragica Spoon River iniziata nel luglio 1998 a Catania, con la morte di Andrea, 2 anni, e proseguita poi nel tempo a Merate (Lecco), Teramo, Passignano sul Trasimeno (Perugia), Piacenza, Vicenza, Firenze, Arezzo, Pisa, San Piero a Grado (Pisa) e ancora Catania, nel settembre del 2019.

Elena, Jacopo, Luca, Gioia, Tamara, Giorgia, età compresa tra gli 11 mesi e i due anni, vittime di ‘abbandoni’ involontari di mamme o papà andati al lavoro o tornati a casa convinti di averli invece portati all’asilo, dai nonni, dalla baby sitter.

In effetti, tragedie come questa non dovrebbero più accadere da quando, nel novembre 2019, è entrata in vigore in Italia la legge 157, ribattezzata dai media legge “salvabebè” – la proposta originaria portava la firma di Giorgia Meloni – che ha fissato al 6 marzo 2020 l’obbligo per i conducenti dei veicoli che trasportano bambini di età inferiore a 4 anni di dotarsi di appositi seggiolini antiabbandono, rispondenti a precise caratteristiche tecniche definite dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti: l’utilizzo di dispositivi non conformi o non funzionanti è vietato dal Codice della strada, che prevede l’applicazione di una sanzione pecuniaria e un taglio di 5 punti per la patente.

Una legge sostenuta da una grande campagna promozionale (“Bimbi in auto mai più da soli”) curata su tutta la rete autostradale dall’Asaps, l’Associazione sostenitori e amici polizia stradale, e prima nel suo genere a livello internazionale: secondo alcune stime dal 2008 a oggi nel mondo hanno perso la vita in auto più di 1.000 bambini. 

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L’intervento su Papa Francesco è riuscito

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AGI – È terminato l’intervento chirurgico per laparocele incarcerato al quale è stato sottoposto Papa Francesco. Lo rende noto la Santa sede. L’operazione, in anestesia generale, è durata tre ore e non ci sono state complicazioni. L’intervento, resosi necessario per un’ernia sviluppatasi sulla cicatrice di un precedente intervento, che avrebbe potuto costituire il rischio di un’occupazione intestinale, è stato eseguito dall’equipe del dottor Sergio Alfieri.

Bergoglio è “sveglio e già al lavoro”, fa sapere l’equipe medica. La degenza, segnalano dalla sala stampa vaticana, durerà alcuni giorni, durante i quali il Pontefice porterà avanti il suo lavoro dal Policlinico. Le udienze sono infatti state sospese almeno fino al 18 di giugno. 

Il dottor Alfieri: “Mi ha già preso in giro”

“Quando facciamo la terza operazione?”. Alle 19.30 il professor Alfieri ha annunciato ai giornalisti riuniti nell’atrio del policlinico Gemelli gli esiti dell’intervento cui è stato sottoposto Francesco. “Il Santo Padre – ha esordito Alfieri – sta bene: questa è la notizia che aspettavate, è sveglio ed è vigile ha già fatto la prima battuta. Mi ha già preso in giro dieci minuti fa: mi ha chiesto quando facciamo un terzo intervento”.

Questo il primo segnale di ripresa dato dal Pontefice al medico che ha guidato l’equipe che ha eseguito l’intervento di chirurgia addominale. “Intervento chirurgico – ha spiegato il dottore – programmato per un laparocene incarcerato in corrispondenza di cicatrici risalenti a un intervento che era stato eseguito tempo fa in Argentina. Tale laparocene aveva causato sindromi dolorose che, condividendo con lui, abbiamo deciso di operare”.

Il quadro clinico non desta preoccupazioni

Il chirurgo si è premurato di rassicurare la platea dei giornalisti: “non si è trattato – ha detto – di un intervento urgente. Se fosse stato urgente lo avremmo fatto ieri, quando il Papa è venuto al Gemelli per fare una tac. Lo abbiamo deciso anche in base alla sua agenda: è lui che decide”. Quanto al quadro clinico, non desta preoccupazioni, per quanto si tratti comunque del quadro clinico di “un uomo di ottantasei anni che ha già subito quattro interventi e recentemente ha anche avuto un’infezione polmonare: per dire con esattezza quanti saranno i giorni di degenza dovete darci tempo. Saranno comunque necessari tra i cinque e i sette giorni. Sono state riscontrate tenaci aderenze tra alcune anse intestinali e il peritoneo parietale: era questo che gli causava i sintomi. Si è proceduto alla liberazione e si è effettuata una riparazione plastica di una parete addominale”.

L’intervento, ha aggiunto il medico, è stato privo di complicazioni, così come l’esito dell’anestesia generale. “L’intervento chirurgico – ha concluso il dottor Alfieri – che ha subito il Papa in precedenza (l’operazione eseguita proprio dal dottor Alfieri nel 2021, ndr.) era per una patologia benigna ed è completamente guarito, come benigna è quella di oggi. Non ha altre malattie”. Appena sveglio, Francesco non ha mancato di sorridere. “Gli ho raccomandato di non fare sforzi e sollevare pesi, lui mi ha guardato come per dire ‘sono il papa ti pare che sollevo pesi?”.

“Vigile e cosciente”. Il comunicato del Vaticano

Papa Francesco è vigile e cosciente dopo l’intervento di ogg, fa sapere la Santa Sede in un comunicato. “Il Santo Padre”, si legge, ” ricoverato presso il Policlinico A. Gemelli, è stato sottoposto all’intervento chirurgico programmato ed eseguito nelle prime ore pomeridiane dal Prof. Sergio Alfieri, Direttore del Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche Addominali ed Endocrino Metaboliche, assistito dal Dott. Valerio Papa, dalla dott.ssa Roberta Menghi dal dott. Antonio Tortorelli e dal dott. Giuseppe Quero; l’intervento è stato condotto in anestesia generale dal Prof. Massimo Antonelli, Direttore del Dipartimento di Scienze dell’emergenza, anestesiologiche e della rianimazione, coadiuvato dalla dott.ssa Teresa Sacco, dalla dott.ssa Paola Aceto e dal dott. Maurizio Soave e la dott.ssa Giuseppina Annetta per il posizionamento dell’accesso vascolare centrale. Erano altresi presenti in Sala Operatoria il Prof. Giovanni Battista Doglietto, Direttore del Fondo di Assistenza Sanitaria, ed il dott. Luigi Carbone, Medico della Direzione di Sanità ed Igiene dello Stato della Citta’ del Vaticano”.

“Questo pomeriggio, presso il Policlinico Gemelli, il Santo Padre è stato sottoposto all’intervento chirurgico programmato per un laparocele incarcerato in corrispondenza della cicatrice delle pregresse operazioni chirurgiche laparotomiche effettuate negli anni passati”, prosegue la nota, “tale laparocele causava al Santo Padre, da alcuni mesi, una sindrome subocclusiva intestinale dolorosa ingravescente. Nel corso dell’intervento chirurgico sono state riscontrate delle tenaci aderenze tra alcune anse intestinali medio-tenuali parzialmente conglobate ed il peritoneo parietale che causavano la sintomatologia sopra menzionata. Si è proceduto pertanto alla liberazione delle aderenze (cicatrici interne) con sbrigliamento completo di tutta la matassa tenuale. È stata quindi eseguita la riparazione del difetto erniario mediante una plastica della parete addominale con l’ausilio di una rete protesica”.

“L’intervento chirurgico e l’anestesia generale si sono svolte senza complicazioni. Il Santo Padre ha reagito bene all’intervento chirurgico”, conclude il comunicato, “è vigile e cosciente e ringrazia per i numerosi messaggi di vicinanza e di preghiera che lo hanno da subito raggiunto”.

I ricoveri precedenti

Non si tratta del primo ricovero per Jorge Mario Bergoglio, giunto questa mattina alle 11.30 al Policlinico Gemelli. Nel luglio del 2021 il Pontefice aveva infatti subito un intervento per una stenosi diverticolare sintomatica del colon, operazione eseguita appunto dal dottor Alfieri.

Più di recente, nel marzo di quest’anno, il Pontefice era stato ricoverato per una bronchite infettiva che gli aveva dato problemi respiratori; mentre più su base cronica si registrano gli acciacchi alle articolazioni, in particolare alle ginocchia, che spesso danno all’ottantaseienne Pontefice difficoltà nel muoversi, e che spesso lo costringono a tenere da seduto i suoi discorsi.

Prima di entrare in ospedale, il Papa ha diramato un messaggio su Twitter, ricordando il 150 anniversario della nascita di Santa Teresa di Gesù Bambino.

Il cardinale Zuppi esprime “vicinanza” e “riconoscenza”

“Tanta vicinanza” e “tanta riconoscenza” a Papa Francesco. È quanto esprime il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Cei, tornato ieri dall’Ucraina, inviato dal Pontefice. “Il Papa ripete spesso ‘Pregate per me’ e a maggior ragione in questo momento – ha detto Zuppi a margine della presentazione del libro “Il senso religioso” presso il Centro Internazionale di Comunione e Liberazione a Roma – pur previsto ma difficile, in quanto comunque è un intervento. Preghiamo tanto per lui e manifestiamo come sempre tanta riconoscenza perché continua ad aiutarci, a guardare al futuro, a vivere serenamente il Vangelo, a commuoverci e a spenderci per la pace: questo è importante perché ci coinvolge tutti quanti a non accettare mai la violenza e la guerra”.

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Bambina di un anno trovata morta in auto a Roma

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AGI – Una drammatica fatalità. Sarebbe questa la pista più accreditata nella tragedia avvenuta questo pomeriggio alla Cecchignola, a Roma, dove una bimba è morta dimenticata in auto dai genitori in via dei Fucilieri.

Secondo quanto si apprende, il papà, un carabiniere che lavora presso una struttura alla Cecchignola, avrebbe accompagnato la figlia fino all’asilo, riservato ai dipendenti della struttura. La mamma si è presentata intorno alle 14 per riprendere la bimba, ma le avrebbero detto che la figlia non era mai arrivata a scuola. Sarebbe uscita e l’avrebbe vista nell’auto. Sono arrivati i soccorsi ma non c’è stato nulla da fare. 

L’autovettura è stata sequestrata dai carabinieri. A chiamare i soccorsi un passante che avrebbe visto la bambina nel veicolo. Il 118, intervenuto sul posto, avrebbe poi tentato di rianimarla, ma non ci sarebbe stato nulla da fare

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