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È morta la musa che “sopravvisse” a Picasso

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AGI – La francese Francoise Gilot, morta all’età di 101 anni, è sopravvissuta a quello che ha definito “l’inferno” di essere stata l’amante e la musa ispiratrice dell’artista spagnolo Pablo Picasso per poi diventare lei stessa un’artista rinomata a pieno titolo. Il Museo Picasso di Parigi ha confermato la sua morte all’AFP, dopo che il New York Times ha riferito che Gilot era deceduta a seguito di recenti disturbi cardiaci e polmonari.

Due delle altre donne nella vita di Picasso sono morte suicide e altre due hanno avuto un crollo mentale. Gilot si è invece opposta al gigante dell’arte moderna ed è stata l’unica donna a lasciarlo di sua spontanea volontà. “Pablo è stato il più grande amore della mia vita, ma dovevi prendere provvedimenti per proteggerti. L’ho fatto, me ne sono andata prima di essere distrutta”, ha confidato nel libro del 2021 di Janet Hawley “Artists and Conversation”.

“Le altre no, si sono aggrappate al potente Minotauro e hanno pagato un prezzo alto”, ha detto, riferendosi alla prima moglie di Picasso, la ballerina Olga Khokhlova, che è caduta in depressione dopo che lui l’ha lasciata; la sua ex amante adolescente, Marie-Therese Walter, che si è impiccata; la sua seconda moglie Jacqueline Roque, che si è sparata; e la sua musa più famosa, l’artista Dora Maar, che ebbe un esaurimento nervoso.

Il pittore di “Guernica” era, ha detto, “sorprendentemente creativo, un mago, così intelligente e seducente … Ma era anche molto crudele, sadico e spietato con gli altri, cosi’ come con se stesso”. Gilot aveva 21 anni ed era una pittrice in erba quando incontrò per la prima volta Picasso, che aveva 40 anni più di lei e sposato con la ballerina russa Khokhlova, nella Francia occupata durante la seconda guerra mondiale.

All’epoca dell’incontro era anche l’amante del fotografo, pittore e poeta francese Maar. L’incontro avvenne in un ristorante parigino nella primavera del 1943 quando lui porto’ sulla sua tavola una ciotola di ciliegie e un invito a visitare il suo studio. Amanti da 10 anni, non si sono mai sposati ma hanno avuto due figli, un figlio, Claude, nato nel 1947, e una figlia, Paloma, nel 1949.

Picasso la dipinse spesso, ritraendola come la radiosa e altezzosa “Donna-Fiore” nel 1946. In “Femme assise” (1949), venduta all’asta a Londra nel 2012 per 8,5 milioni di sterline, la ritrasse mentre fortemente incinta di Paloma. Nel 1948, il fotografo Robert Capa catturò la coppia su una spiaggia, con Picasso che giocava sulla sabbia con suo figlio, portando diligentemente un’ombra sulla testa di Gilot.  

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Gabriele Loi, morto a 26 anni incastrato con un piede tra gli scogli

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AGI – Gabriele Loi, un 26enne di origini cagliaritane e residente a Maracalagonis, ha perso la vita nel pomeriggio sulla spiaggia di ‘Is Traias’, a Villasimius, noto centro turistico del Sud Sardegna. Loi, aiuto cuoco in un residence di Villasimius, secondo quanto si apprende dalle prime ricostruzioni dei Carabinieri, intervenuti sul posto, sarebbe annegato dopo essere rimasto incastrato con una gamba in alcuni scogli.

Secondo quanto riferiscono i militari, il giovane era andato in spiaggia con il padre, anche lui dipendente nello stesso residence in cui lavorava il figlio. A essersi accorti che il giovane si trovava in difficoltà sono stati alcuni turisti stranieri, che lo hanno raggiunto a nuoto e trascinato a riva.

Tutti i tentativi di rianimazione, però, si sarebbero rivelati inutili e l’elicottero del 118 è intervenuto quando ormai non c’era più niente da fare. I carabinieri di Villasimius stanno sentendo tutti i testimoni della vicenda per ricostruire la dinamica della disgrazia. 

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Ada D’Adamo ha vinto lo Strega Giovani

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AGI – Ada d’Adamo, con il romanzo ‘Come d’aria’, edito da Elliot, è la vincitrice della decima edizione del Premio Strega Giovani.

La vincitrice è stata annunciata da Stefano Petrocchi, direttore della Fondazione Bellonci. È stato Andrea D’Angelo, Vicepresidente di Strega Alberti, a consegnare il premio ad Alfredo Favi, marito della scrittrice venuta a mancare lo scorso 1 aprile.

Quello di Ada d’Adamo, con 83 preferenze su 503 espresse, è stato il libro più votato da una giuria di ragazze e ragazzi tra i 16 e i 18 anni provenienti da 91 scuole secondarie superiori distribuite in Italia e all’estero. Al secondo e terzo posto si sono classificate Rosella Postorino, autrice di ‘Mi limitavo ad amare te’ (Feltrinelli), con 64 voti, e Carmen Verde, autrice di ‘Una minima infelicità’ (Neri Pozza), con 60 voti. I tre libri ricevono un voto valido per la designazione dei finalisti al Premio Strega.

Nell’ambito dell’evento di premiazione, Lorena De Vita, Ufficio relazioni esterne di BPER Banca, ha annunciato il Premio Strega Giovani per la migliore recensione ad Hasan Arda Fenerci, del Liceo Italiano I.M.I. di Istanbul, che ha ricevuto una borsa di studio offerta dalla Banca.

Ecco uno stralcio della sua recensione al libro Come d’aria, la cui autrice si è a lungo occupata di danza: “Il romanzo stesso si presenta come un’opera coreografica, che si sottrae continuamente alla vita, anche nella finzione accordata dalla D’Adamo. L’istante catturato dalla danza, una mappatura dinamica del cuore, correlata alla finitudine umana si pone come un’opera d’arte reificata e reificabile. Perché la danza è l’arte della sottrazione, un eterno sacrificio, una piccola morte del corpo danzante”. 

Durante l’evento è stato assegnato ex aequo anche il Premio Leggiamoci 2023 Fiction for Future alle studentesse: Irene D’Onghia, per il racconto grafico Siamo a casa, Paul; Anita Elsa Carosi, per il testo narrativo Il mio racconto; Flavia Nastro, per il racconto grafico La natura digitale.

 

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Concluse le selezioni finali per la XII Edizione del Festival Diventerò una Stella di Capo D’Orlando

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Erano in 130 i semifinalisti il 04 Giugno 2023, a Capo d’Orlando dove davanti a una Giuria di esperti e operatori del comparto musicale, si sono esibiti a porte chiuse, i ragazzi di tutte le categorie che compongono il Festival “Diventerò Una Stella”, dedicato a Lorena Mangano e organizzato da una ineccepibile Maria Vitale e da un Team preparato ed efficente. La XII Edizione del Festival è suddiviso in 4 categorie: “Categoria Kids” – “Categoria Young” – “Categoria Cover” – “Categoria Inediti”.

La Giuria era composta da Marilù Morreale, Stefania Caruso, Gabriele Crisafulli, Daniele Gazia e Salvatore Battaglia, che con dedizione e professionalità hanno votato e scelto coloro che saliranno sul palco della finale nazionale che si terrà a Gioiosa Marea il 22 di Luglio 2023. E’ stata una giornata ricca di emozioni e intensa per tutti i ragazzi partecipanti, in quanto si sono tenuti anche degli stage formativi, nei locali del LOC-Laboratorio Orlando Contemporaneo, tre incontri formativi, “L’importanza della presenza scenica dell’Artista” a cura del Maestro Francesco Mazzullo, “Pensare da Artista” con Salvo Battaglia e un corso sull’educazione stradale utile a sensibilizzare i ragazzi ad un corretto comportamento in strada nel rispetto delle norme del codice della strada.”Diventerò Una Stella”, negli anni, è divenuto un punto di riferimento per tutti quei ragazzi che coltivano il sogno di salire su di un palco e la XII edizione ha registrato una folta partecipazione e interesse verso questa manifestazione alla quale accorrono giovani da ogni parte della Sicilia e Calabria. Sul palco della serata finale, al vincitore assoluto, andrà una borsa di studio del valore di 1000 euro, e a decretarlo ci sarà una Giuria di altissimo valore dove il Presidente sarà il Maestro Beppe Vessicchio, mentre gli altri componenti saranno Ivan e Fabio Lazzara, Andrea Rizzoli, Luca Madonia, Marco Vito e Fabrizio Palma. Quest’anno sarà presente anche un altra Giuria, quella della Critica composta da Giornalisti e Critici Musicali come Salvatore Battaglia, Alex Pierro, Lorenza Ferraro e Francesco Fiore. Ancora una volta ribadiamo la necessità e l’utilità di queste manifestazioni che con grandi sacrifici e dispendio di forze ed energie, aiutano chi vuole intraprendere la strada del canto e della musica in generale, dando risalto e formazione.

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Napoli a Parigi, il Louvre invita il Museo di Capodimonte

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AGI – Un “evento epocale”, lo definisce Sylvain Bellenger, direttore del Museo e Real bosco di Capodimonte, e, con Sébastien Allard, direttore del dipartimento di Pittura del Louvre, tra i curatori generali di ‘Napoli a Parigi: il Louvre invita il Museo di Capodimonte‘.

Da domani all’8 gennaio 2024 la capitale francese ospita una imperdibile occasione per vedere  le due collezioni simbolo dei legami tra Francia e Italia in un dialogo spettacolare e unico perché mai accaduto prima e di difficile replica.

Né mai due siti culturali così importanti hanno dato vita a una simile rassegna. L’esposizione, che ha ricevuto l’Alto Patronato della Repubblica Italiana e della Repubblica Francese, è il vero grande evento culturale del 2023.

Il Louvre e Capodimonte, infatti, sono entrambi palazzi reali trasformati in musei, custodi delle collezioni ereditate dai più grandi sovrani d’Europa.  L’intento dei due musei è quello di vedere come capolavori di Napoli si mescolano con quelli del Louvre, offrire ai visitatori una panoramica della pittura italiana dal XV al XVII secolo, raccontare pezzi di storia europea e rinsaldare rapporti tra due paesi che molto condividono in diversi campi, compresa la cultura.

Per sei mesi i capolavori della reggia borbone dialogheranno con quelli del parigina, in tre diversi spazi iconici del Louvre: l’Ala Denon (Salon Carrè, Grande Galerie e Salle Rosa), l’Ala Sully (Salle de la Capelle) al livello 1,  e l’Ala Sully (Salle de l’Horloge) al livello 2. Oltre 60 i capolavori di Capodimonte migrati sotto i cieli di Parigi. 

Capolavori anche identitari dell’ex reggia napoletana come l’Antea del Parmigianino (o meglio, il Ritratto di giovane donna, 1524-27), che saranno in dialogo con contemporanei già ospitati nella ex reggia francese. Opere che sono state ripulite per l’occasione, dotate magari di una nuova cornice, rigorosamente d’epoca, acquistata grazie ai mecenati dell’Advisory Board di Capodimonte guidato da Giovanni Lombardi.

Ai francesi, ma non solo, sarà possibile scoprire la Crocifissione di Masaccio, uno dei maggiori artisti del Rinascimento fiorentino, artista assente dalle collezioni del Louvre; o dipinti quali La Trasfigurazione di Giovanni Bellini, di cui il Louvre non ha un corrispettivo. Il confronto di queste opere con i dipinti di Raffaello custoditi nel museo parigino promette di essere uno dei momenti salienti dell’incontro.

La collezione di Capodimonte è il frutto di una storia unica nel panorama italiano che spiega in larga misura la diversità delle opere esposte. Prima dell’Unità d’Italia (il Regno delle Due Sicilie vi fu annesso nel 1861), tre dinastie hanno svolto un ruolo essenziale nella costituzione di questo imponente insieme: i Farnese, i Borbone e Bonaparte-Murat.

Riunendo dipinti importanti come il Ritratto di papa Paolo III Farnese con i nipoti, opera di Tiziano e il Ritratto di Giulio Clovio di Greco, sculture e manufatti spettacolari, tutti prestiti eccezionali, come la Cassetta Farnese, la più preziosa e raffinata delle opere di oreficeria del Rinascimento insieme alla Saliera di Benvenuto Cellini, o lo straordinario biscuit di Filippo Tagliolini, La Caduta dei Giganti, sarà possibile scoprire la ricchezza di questa collezione, riflesso e testimonianza delle differenti età del Regno di Napoli.

Ma anche di farla dialogare con una altrettanto prestigiosa messa insieme dai reali francesi con uguale passione. Tra i tesori in mostra, poi, sempre da Napoli, spiccano i quattro cartoni che provengono dalla collezione di Fulvio Orsini, umanista, grande studioso e bibliotecario, prima del cardinale Alessandro Farnese e poi del cardinale Odoardo Farnese. Due cartoni  sono stati definitivamente attribuiti a Raffaello e Michelangelo come opere autografe.

Mosè davanti al roveto ardente di Raffaello e il Gruppo di armigeri di Michelangelo sono propedeutici alle decorazioni della Vaticano. Il cartone della Madonna del Divino Amore e quello di Venere e Amore sono considerati eseguiti dagli allievi dei due maestri. Capolavori rari che verranno presentati in dialogo con celebri disegni conservati nel Cabinet dei Disegni del Louvre, come la Santa Caterina di Raffaello o il cartone recentemente restaurato de La Moderazione di Giulio Romano, l’allievo più vicino a Raffaello e suo stretto collaboratore.

Una mostra dunque che non ha precedenti per la quantità e la qualità delle opere in prestito, per lo sforzo organizzativo, per gli obiettivi che i due musei si pongono a coronamento di una rassegna che sarà il centro di mesi di eventi nella capitale francese, tra cui uno spettacolo del teatro San Carlo e uno di Peppe Barra.

“Per noi è anche  un momento di riflessione sul modo in cui presentiamo la pittura italiana. Nel 2024 rifaremo completamente la Grande Galerie, dove è esposta, e il confronto di opere ci darà dei suggerimenti in questo senso. Noi la presentiamo in un modo molto francese, cioè la romana, la bolognese, la fiorentina perché i re di Francia hanno comprato opere secondo il gusto francese, molto classicista, poco incline al drammatico effetto di luci e ombre di molti capolavori napoletani e spagnoli”, aveva spiegato Allard ai giornalisti napoletani durante una sua visita nel capoluogo campano preparatoria alla mostra.

E ora a Parigi, accanto alle opere di Tiziano, Caravaggio, Carracci, Guido Reni, solo per citarne alcuni, arriva la singolare Scuola napoletana, con artisti dalla potenza drammatica ed espressiva come Jusepe de Ribera, Francesco Guarino o Mattia Preti.

“Il Louvre e Capodimonte hanno molto da condividere e molto da raccontare. Voglio sinceramente ringraziare Sylvain Bellenger, direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte che, in amicizia, ci ha fatto il grande onore di accettare il nostro invito. Questa collaborazione eccezionale ed esclusiva illustra perfettamente il legame europeo e internazionale che io mi auguro per il museo”, spiega Laurence des Cars, direttore del Louvre. “La storia di Capodimonte è indissolubilmente legata al Regno di Napoli come la storia del Museo del Louvre è legata alla Rivoluzione francese”, ricorda Bellenger. 

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Venditti e De Gregori alle Terme di Caracalla, la scaletta del concerto

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AGI – Ha preso il via ieri sera il nuovo atteso tour estivo di Venditti & De Gregori dalle Terme di Caracalla di Roma con ben 4 date (le altre in programma domani 7 giugno, l’8 giugno e il 15 giugno). In questi concerti i due artisti danno nuova veste ai loro più grandi successi: canzoni che sono entrate nel cuore della gente e nelle storie delle persone, canzoni che sono la colonna sonora di intere generazioni.

A grande richiesta, si aggiunge una nuova data nella Capitale, il 23 settembre all’Auditorium Parco della Musica. Venditti & De Gregori sono protagonisti insieme sullo stesso palco, con un’unica band che dà vita a un suono straordinario unendo i musicisti che da anni collaborano separatamente con i due artisti: Alessandro CANINI (batteria), Danilo Cherni (tastiere), Carlo Gaudiello (piano), Primiano Di BiasE (hammond), Fabio Pignatelli (basso), Amedeo Bianchi (sax), Paolo Giovenchi (chitarre), Alessandro Valle (pedal steel guitar e mandolino). Sul palco anche Fabiana Sirigu al violino e le coriste Laura Ugolini e Laura Marafioti. Il coordinamento musicale è a cura di Guido Guglielminetti e Alessandro Canini.

Ecco la scaletta del concerto: 

  1. Bomba o non bomba (Antonello Venditti cover)
  2. La leva calcistica della classe ’68 (Francesco De Gregori cover)
  3. Modena (Antonello Venditti cover)
  4. Bufalo Bill (Francesco De Gregori cover)
  5. La storia (Francesco De Gregori cover)
  6. Peppino (Antonello Venditti cover)
  7. Generale (Francesco De Gregori cover)
  8. Sotto il segno dei pesci (Antonello Venditti cover)
  9. Dolce signora che bruci (Theorius Campus cover)
  10. San Lorenzo (Cantata dal solo De Gregori)
  11. Alice (Francesco De Gregori cover) (Cantata dal solo De Gregori)
  12. Santa Lucia (Francesco De Gregori cover) (Cantata dal solo De Gregori)
  13. Canzone (Lucio Dalla cover)
  14. Dimmelo tu cos’è (Cantata dal solo Venditti)
  15. Ci vorrebbe un amico (Antonello Venditti cover) (Cantata dal solo Venditti – Piano solo)
  16. Notte prima degli esami (Antonello Venditti cover) (Cantata dal solo Venditti)
  17. La donna cannone (Francesco De Gregori cover)
  18. Pablo (Francesco De Gregori cover)
  19. Che fantastica storia è la vita (Antonello Venditti cover)
  20. Unica (Antonello Venditti cover)
  21. Rimmel (Francesco De Gregori cover) (Cantata dal solo De Gregori)
  22. Titanic (Francesco De Gregori cover) (Cantata dal solo De Gregori)
  23. Alta marea (Antonello Venditti cover) (Cantata dal solo Venditti)
  24. In questo mondo di ladri (Antonello Venditti cover) (Cantata dal solo Venditti)
  25. Sempre e per sempre (Francesco De Gregori cover)
  26. Roma capoccia (Antonello Venditti cover)

Encore:

  1. Il vestito del violinista (Francesco De Gregori cover)
  2. Ricordati di me (Antonello Venditti cover)
  3. Buonanotte fiorellino (Francesco De Gregori cover)
  4. Grazie Roma (Antonello Venditti cover)
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Navi vendute alla Colombia, indagati D’Alema e Profumo

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AGI – Perquisizioni negli uffici di Alessandro Profumo e Massimo D’Alema nell’ambito dell’inchiesta sulla compravendita di navi e aerei alla Colombia. La Digos di Napoli, su ordine della Procura partenopea, sta perquisendo le abitazioni e gli uffici romani di Profumo, nella veste di amministratore delegato di Leonardo, dell’ex presidente del Consiglio D’Alema, di Giuseppe Giordo, ex direttore del settore Navi di Fincantieri e di Gherardo Gardo, nella veste di contabile di D’Alema.

Il decreto di perquisizione nei confronti dei quattro indagati è stato emesso nell’ambito delle indagini dell’ufficio inquirente napoletano sulla compravendita di navi e aerei alla Colombia. Secondo i pm, “i soggetti indagati si sono a vario titolo adoperati quali promotori dell’iniziativa economica commerciale di vendita al governo della Colombia di prodotti di aziende italiane a partecipazione pubblica – Leonardo, in particolare aerei M 346, e Fincantieri, in particolare Corvette e piccoli sommergibili e allestimento di cantieri navali – al fine di ottenere da parte delle autorità colombiane la conclusione degli accordi formali e definitivi aventi a oggetto le descritte forniture e il cui complessivo valore economico ammontava a oltre 4 miliardi di euro”.

Nell’indagine della Procura di Napoli nell’ambito di una compravendita di aerei e navi alla Colombia, sono coinvolti, secondo quanto si legge nel decreto di perquisizione, anche “Edgardo Fierro Flores capo del gruppo di lavoro per la presentazione di opportunità in Colombia, Marta Lucia Ramirez ministro degli Esteri e vice presidente della Colombia, German Monroy Ramirez e Francisco Joya Prieto delegati della commissione del Senato colombiano”. 

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Migranti senza cibo e acqua. “Prima i soldi”

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AGI – “Spregiudicati delinquenti, criminali che per danaro mettono a rischio vite umane, incuranti anche della presenza di minori e talora di neonati”. Con queste parole il gip di Reggio Calabria Vincenzo Quaranta descrive nell’ordinanza di custodia cautelare visionata dall’AGI i quattro afghani arrestati nell’ambito di un’inchiesta della Dda accusati di far parte di “una rete di più ampio respiro che gestisce una complessa attività diretta a favorire, assicurare, dietro corrispettivo (esiste un vero tariffario) l’ingresso di clandestini in Italia e in altri Paesi europei (in particolare Francia, Germania)”.

Dalle indagini emerge che Mohammad Younos Yawar, ritenuto la figura chiave nel gruppo, “prelevò il 28 ottobre del 2020 dal Comune di Bova Marina ben 12 clandestini, di cui 4 minori, che nei giorni successivi venivano trasferiti dall’indagato in aree del nord Italia, in Lombardia e Piemonte. Le intercettazioni hanno consentito di accertare come alcuni clandestini, nei giorni successivi al 30 ottobre 2020, si trovassero nei pressi del confine italo-francese”.

Le indagini partite da Bova Marina

L’inchiesta è nata nel periodo della pandemia quando i migranti venivano tenuti in isolamento sanitario nel centro di accoglienza di Bova Marina. Un’intercettazione ambientale sul furgone con cui Yawar trasportava le persone datata 31 ottobre appare significativa.

L’indagato parla con un uomo e una donna “non meglio identificati”. “Pronto, senti fratello, loro sono arrivati a una quota. Hanno chiesto a tizio dove si trovano, il tizio gli ha detto che stanno ancora in Italia, non c’è la strada nella vicinanza e per scendere dall’altezza ci mettono cinque ore. Non hanno né cibo né acqua. Dicono venite a prenderci”. “Ma perché non hanno detto prima? Io sono molto lontano”. “Fratello, tu sei in macchina e sei stanco. Immagina loro dalle 6 di mattina che camminano. Non hanno nemmeno acqua, sono affamati”. “Senti fratello, ancora non mi avete dato i soldi”. “Fratello, ma le vite delle persone sono più importanti di soldi?”. “Tu dici che la loro vita e importante per te, e perché non mi dai i soldi?”.

In un’altra occasione, i familiari di un migrante esplicitano il patto con Yawar che avrebbe dovuto portarli in Germania. “Noi ci siamo messi d’accordo per Francoforte, non per l’Italia. Tu li hai distrutti, li hai lasciati sulla montagna, ma sei pazzo? ubriaco? Che cosa sei? E vuoi i soldi”. Lui risponde: “Io ho già speso i soldi, tu manda 1300 euro nel conto di mio cugino adesso”.

Spregiudicati anche con i minori

L’uomo insiste: “Ma loro dicono che non c’è la strada e se scendono magari si fanno male perché è una strada pericolosa, Ma secondo te si devono mettere in pericolo?”. Ma lui resta sulla sua linea: “Io voglio i miei soldi”.

L’aspetto definito “più inquietante” dal gip è che “Yawar ponesse come condizione per portare a termine il viaggio il pagamento di un corrispettivo, incurante che i migranti si trovassero a seri pericoli per la loro incolumità: erano in aree montuose, privi di adeguato equipaggiamento e viveri e hanno dovuto affrontare, anche con minori, impervie zone in inaccettabili e proibitive condizioni climatiche”. Il ‘tariffario prevede una somma vicina ai 1500 euro. 

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Sopralluogo nella casa di Alessandro Impagnatiello e Giulia Tramontano

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AGI – I carabinieri della sezione investigazioni scientifiche sono arrivati in via Novella 14 a Senago (Milano) per il sopralluogo nell’appartamento al primo piano dove Alessandro Impagnatiello ha ucciso la compagna Giulia Tramontano, incinta di 7 mesi.

Per assistere ai rilievi sono giunte anche la procuratrice aggiunta Letizia Mannella e la pm Alessia Menegazzo, titolari dell’inchiesta per omicidio pluriaggravato, soppressione di cadavere e interruzione di gravidanza non consensuale. 

Si cerca il cellulare di Giulia

I carabinieri, con la collaborazione dei vigili del fuoco, sono al lavoro anche nell’area parcheggio del capolinea della linea gialla Comasina alla ricerca del cellulare di Giulia. Come raccontato agli inquirenti Impagnatiello lo avrebbe gettato in uno dei tombini domenica, la mattina dopo l’omicidio della compagna. 

Solo ieri l’avvocato Sebastiano Sartori aveva rinunciato all’incarico di difendere il barman. In mattinata il legale aveva incontrato in carcere San Vittore Impagniatiello. Dal primo colloquio all’ultimo il reo confesso “sta acquisendo sempre maggior consapevolezza”, aveva riferito l’avvocato lasciando l’ufficio di procura. 

“Ho rinunciato al mandato per motivi connessi al rapporto fiduciario e dunque coperti da segreto professionale, null’altro” aveva spiegato all’AGI Sartori.

ricerche a Milano anche su cellulare Giulia

R01 – 12:45:14 06/06/23

(AGI) – Milano, 6 giu. – I carabinieri, con la collaborazione dei vigili del fuoco, sono al lavoro anche nell’area parcheggio del capolinea della linea gialla Comasina alla ricerca del cellulare di Giulia Tramontano. Come raccontato agli inquirenti Alessandro Impagnatiello lo avrebbe gettato in uno dei tombini domenica, la mattina dopo l’omicidio della compagna incinta di 7 mesi. 

 

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Una badante ha incassato la pensione di un’anziana morta da 11 anni

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AGI – Una badante continuava a ritirare la pensione dell’anziana che assisteva, ma morta da dieci anni. Denunciata una donna di Vittoria che, secondo i finanzieri del Comando provinciale di Ragusa, ha prelevato, per oltre un decennio, oltre 150 mila euro accreditati quale pensione sul conto corrente di una signora alla quale aveva prestato assistenza, come badante, sino alla data del decesso avvenuto nel maggio del 2012.

Le indagini svolte dai militari della Compagnia di Vittoria hanno permesso di dimostrare come la donna, in forza della delega a operare sul conto corrente e approfittando della mancata trascrizione del certificato di morte da parte dell’Inps a causa di un mal funzionamento tecnico del sistema informatico, abbia operato periodici prelievi sul conto deposito intestato alla defunta, dal mese di giugno 2012 al mese di maggio 2022, sottraendo all’Erario 154.450 euro relativi alla reversibilità della pensione nonché a ulteriori prestazioni assistenziali per invalidità.

Al termine degli accertamenti, la donna è stata denunciata per il reato di appropriazione indebita e il Tribunale di Ragusa ha disposto il sequestro dei conti correnti e degli immobili alla stessa riconducibili. 

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