Chiudi

Notizie

Notizie

Torture e violenze in questura, cinque agenti di polizia arrestati a Verona

torture-e-violenze-in-questura, cinque-agenti-di-polizia-arrestati-a-verona

AGI – La Polizia di Verona ha dato esecuzione ad una ordinanza di misura cautelare nei confronti di un ispettore e quattro agenti per presunti atti di violenza e tortura perpetrati nel periodo ricompreso tra lo scorso luglio e il marzo 2023.

Gli agenti avrebbero agito nei confronti di persone, soprattutto immigrati, sottoposte alla loro custodia. Le indagini, condotte per otto mesi dalla Squadra Mobile di Verona, su delega della Procura della Repubblica di quel capoluogo, hanno documentato comportamenti sfociati anche in atti gravemente lesivi della dignità delle persone sottoposte ad accertamenti di polizia.

Ai cinque indagati, oltre al reato di tortura sono stati contestati, a diverso titolo, anche i reati di lesioni, falso, omissioni di atti d’ufficio, peculato e abuso d’ufficio.

I destinatari delle misure cautelari erano già stati trasferiti ad altri incarichi all’indomani della chiusura delle attività di indagine e quindi da alcuni mesi. Il questore di Verona ha inoltre disposto la rimozione dagli incarichi di altro personale che, pur non avendo preso parte a episodi di violenza, si presume possa non aver impedito o comunque non aver denunciato i presunti abusi commessi dai colleghi.

Leggi
Notizie

Una mamma sventa il rapimento di sua figlia di 5 mesi

una-mamma-sventa-il-rapimento-di-sua-figlia-di-5-mesi

AGI – Tenta di sottrarre una bimba di 5 mesi nel passeggino alla madre che era entrata in una chiesa. L’episodio è accaduto nel centro di Vercelli. Una mamma ha chiamato la polizia raccontando che una donna aveva cercato più volte di portarle via il passeggino con la sua bimba di 5 mesi, sostenendo che fosse sua figlia.

La mamma, vista l’insistenza della giovane donna, ha opposto resistenza, è riuscita a riprendere il passeggino ed è uscita dalla Chiesa chiedendo poi aiuto ai passanti. La mamma, sebbene molto spaventata è riuscita a descrivere con sufficiente precisione la giovane agli operatori di polizia arrivati rapidamente sul posto.

La ragazza è stata bloccata dopo pochi minuti in una via nei pressi della stessa chiesa. È stata poi portata in Questura e denunciata a piede libero per la tentata sottrazione della neonata. 

Leggi
Notizie

Cani randagi a passeggio tra i reparti dell’ospedale di Lamezia Terme [VIDEO]

cani-randagi-a-passeggio-tra-i-reparti-dell’ospedale-di-lamezia-terme-[video]

AGI – Cani randagi nelle corsie dell’ospedale di Lamezia Terme (Catanzaro). Questo è quanto emerge da un video pubblicato su Facebook dal consigliere comunale di Lamezia Terme, Mimmo Gianturco, video diventato virale. “Ospedale Civile di Lamezia Terme, cuccioloni randagi passeggiano indisturbati all’interno dei reparti. Che la sanità calabrese abbia molte lacune è un dato di fatto, ma ora si sta veramente superando il limite della sopportazione”, ha scritto Gianturco.

Poi ha aggiunto: “Chiaramente gli animali non c’entrano nulla, il fatto è che risulta evidente lo stato in cui versa il sistema sanitario territoriale del comprensorio lametino. Bisogna reagire a questo totale abbandono”.

Per fare luce sulla vicenda si è immediatamente attivata l’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro. “Il video che da qualche ora sta circolando in rete, nel quale si vedono due cani randagi entrare da una scala all’interno di un reparto vuoto dell’ospedale di Lamezia Terme, mi ha lasciato senza parole”, ha commentato il commissario dell’Asp Antonio Battistini.

“Ovviamente – ha precisato Battistini – i due animali sono stati immediatamente allontanati dal presidio ospedaliero, grazie all’intervento della guardiania e del servizio veterinario aziendale, e io stesso mi sono recato subito presso la struttura per accertarmi personalmente delle responsabilità di quanto accaduto e verificare le possibili dinamiche di una vicenda inaccettabile e surreale. Da primissimi riscontri sembra che i due cani siano entrati da una porta lasciata aperta dal personale che si avvicendava per i turni di notte. Una disattenzione inaccettabile, che non doveva verificarsi”.

“Ma l’evidenza che mi è stata rappresentata con maggiore forza – ha aggiunto il commissario dell’Asp di Catanzaro – è il problema che nell’area verde dell’ospedale, molto vasta, risiede da anni una colonia di randagi, che il Comune di Lamezia Terme – nonostante innumerevoli segnalazioni – non ha mai inteso rimuovere, probabilmente per mancanza di luoghi nei quali collocare i cani”.

“Durante il giro di controllo li abbiamo sentiti abbaiare nell’area retrostante i parcheggi ubicati dietro la struttura principale. Il governo regionale – ha sostenuto Battistini – sta facendo i salti mortali per tentare di rimettere in piedi il sistema sanitario della Calabria, e siamo consapevoli delle enormi difficoltà contro le quali dobbiamo quotidianamente scontrarci. Ma se i Comuni non ci danno una mano, anche in cose basilari come ad esempio la raccolta dei rifiuti o il controllo di colonie di cani randagi, diventa tutto davvero troppo complicato”.

Battistini infine ha riferito di aver “contattato immediatamente il sindaco di Lamezia Terme e rinnovato la richiesta di intervento; oggi lo incontrerò per effettuare subito una ricognizione dei canili privati nei quali collocare i cani catturati, ed ho avviato una verifica dei giri della guardiania, perché le porte di un ospedale non possono restare aperte senza alcun motivo. Il randagismo nel Comune, inoltre, sta diventando anche un problema di sicurezza per i cittadini”. 

Leggi
Notizie

La Regione Lazio revoca il patrocinio al Roma Pride

la-regione-lazio-revoca-il-patrocinio-al-roma-pride

AGI – La Regione Lazio ha revocato oggi il patrocinio alla manifestazione Roma Pride 2023. Lo comunica la Regione in una nota, affermando che “la decisione si è resa necessaria e inevitabile a seguito delle affermazioni, dei toni e dei propositi contenuti nel manifesto dell’evento intitolato ‘Queeresistenza’, consultabile pubblicamente sul sito della kermesse. Tali affermazioni – si legge ancora nella nota – violano le condizioni esplicitamente richieste per la concessione del patrocinio precedentemente accordato in buona fede da parte di Regione Lazio”.

In particolare, osserva la Regione Lazio, “il testo viola le condizioni di rispetto esplicitamente richieste nei confronti delle sensibilità dei cittadini del Lazio e rivendica l’imposizione della legalizzazione di azioni illegali e vietate dall’ordinamento italiano. La firma istituzionale della Regione Lazio non può, né potrà mai, essere utilizzata a sostegno di manifestazioni volte a promuovere comportamenti illegali, con specifico riferimento alla pratica del cosiddetto utero in affitto. E ciò anche alla luce di quanto dichiarato da Mario Colamarino, presidente del Circolo Mario Mieli e portavoce del Roma Pride”.

Inoltre, spiega ancora la Regione nella sua nota, “si esprime altresì rammarico per il fatto che il patrocinio, concesso in buona fede da Regione Lazio, sia stato strumentalizzato. Quanto avvenuto rappresenta un’occasione persa per costruire un dialogo maturo e scevro da ogni ideologia, fortemente voluto e sentito da questa Amministrazione, per promuovere una reale inclusione e combattere ogni forma di stigma e discriminazione”.

La Giunta del Lazio, conclude la nota, “ribadisce il proprio impegno sui diritti civili, come dimostra, del resto, l’operato pluriennale del Presidente Francesco Rocca su temi fondamentali che però nulla hanno a che vedere con la maternità surrogata”. 

“Dopo la concessione del patrocino al Roma Pride il neo Governatore della Regione Lazio Francesco Rocca paga il debito elettorale a Pro Vita e ritira il patrocinio concesso con delle motivazioni pretestuose dato che la Regione Lazio conosceva le rivendicazioni e i contenuti politici della manifestazione”. Lo sottolineano gli organizzatori della manifestazione dopo il ritiro del patrocinio annunciato da Rocca.

“Siamo ormai alla farsa ‘Pro Vita ordina e la politica esegue’ – afferma Mario Colamarino portavoce del Roma Pride – Con l’ironia che ci contraddistingue ringraziamo Pro vita per averci offerto un servizio di ufficio stampa gratuito. Grazie a loro siamo certo che sabato 10 giugno alla grande parata che partirà da Piazza della Repubblica alle ore 15.00 ci sarà una folla oceanica che crede nei diritti, nell’uguaglianza e nella laicità. Per quanto riguarda il Governatore Francesco Rocca, lo rassicuriamo che visto che la Regione Lazio è delle cittadine e dei cittadini, quindi anche nostra e non di un manipolo di talebani cattolici, non toglieremo il logo della Regione Lazio dal nostro sito. Il Governatore può tranquillamente rivolgersi a Pro Vita, che viste le affinità sicuramente potrà consigliargli qualche hacker russo, ungherese o polacco per farlo rimuovere. Con la generosità che ci contraddistingue concediamo il patrocinio speciale del Roma Pride, creato apposta per il Governatore. Quello dell’ignavia”. 

“Il Roma Pride è una manifestazione importante per la comunità Lgbt e per tutti i cittadini che combattono le discriminazioni e sostengono i diritti. Per questo Roma Capitale ha assicurato il proprio patrocinio e per questo sabato sarò in piazza per il Pride”. Lo ha scritto il sindaco di Roma Roberto Gualtieri su Twitter.

“Dopo averlo concesso, oggi Regione Lazio ritira il patrocinio al Roma Pride. Una schizofrenia di odio e discriminazione che la destra vuole diffondere usando le istituzioni”. A dirlo è il deputato Pd Alessandro Zan. “Non permetteremo che continui questa crociata contro la cittadinanza lgbtqia “, aggiunge invitando “tutt al Roma Pride!”.

Leggi
Notizie

A Padova il più grande Festival Lgbt italiano

a-padova il-piu-grande-festival-lgbt-italiano

AGI – Venerdì 9 giugno i cancelli della Fiera di Padova si apriranno ufficialmente per dare il via al Pride Village Virgo, il più grande (e di fatto l’unico) festival Lgbtq italiano, che giunge quest’anno alla XVI Edizione. Tre mesi di musica, teatro, cultura, divertimento e promozione dei diritti civili che vedranno i due palchi del festival ospitare personalità come Levante, Paola e Chiara, Ornella Muti, Laura Morante, Anna Foglietta Ennio Marchetto, Eva Robin’s e molti altri.

Il tutto in un’area esterna di 10.000 metri quadrati, un palco esterno di oltre 500 metri quadrati e dotato di copertura per scongiurare l’eventuale maltempo, e uno all’interno, climatizzato, che occupa un’area di 4000 metri quadrati. 

“Anche quest’anno il Pride Village Virgo segna l’inizio dell’estate: apriamo questa sedicesima edizione con la consapevolezza della grande aspettativa del pubblico che ogni anno popola e vive questo spazio – dichiara Alessandro Zan, fondatore del Pride Village Virgo – Dal 2008 infatti il Village è cresciuto di anno in anno, fino a diventare il più importante festival Lgbtqia d’Italia, un primato che ci riempie di orgoglio, ma anche di responsabilità. Sappiamo infatti che questo è certamente percepito come uno luogo di intrattenimento e spensieratezza, ma da sempre l’offerta culturale e di approfondimento politico ha reso il Pride un punto di riferimento per la difesa dei diritti di tutte le persone. Anche quest’anno dunque uniremo il divertimento con l’impegno, perché mai come ora si avverte il bisogno di tenere alta la bandiera delle battaglie di civiltà e uguaglianza”.

Per propiziare la propria XVI edizione, il Pride Village Virgo ha voluto invitare come propria madrina d’eccezione Levante, cantautrice e scrittrice, considerata una dei pochi artisti nel panorama italiano attuale in grado di tracciare la nuova strada del pop d’autore. 

 

Leggi
Notizie

Barca degli 007, al via una raccolta fondi per il comandante

barca-degli-007,-al-via-una-raccolta-fondi-per-il-comandante

AGI – Una serata per raccogliere fondi per Claudio Carminati, lo skipper della ‘Good..uria’, l’imbarcazione affondata nel lago Maggiore provocando la morte di sua moglie Anna, cittadina russa, di due agenti dell’Aise e di un pensionato del Mossad. A organizzarla è Gianluca Buson nel suo locale dove si svolge una cena benefica “per un caro amico che ha bisogno di noi perché è rimasto senza niente: senza l’amata moglie da appena due mesi, senza la barca che era anche la sua casa, senza il cane”.

Il riscontro di presenze, riferisce, “è grande perché Claudio ha tante persone che gli vogliono bene”. “Sono state scritte tante bugie in questi giorni – spiega all’AGI Buson -. Claudio è una persona perbene, pulita. L’unico suo peccato può essere stato, forse, quello dell’ingenuità. La stagione è appena iniziata, a bordo è salita tanta gente che non conosceva. Ma del resto, come poteva sapere che fossero agenti segreti? È come se io dovessi sapere cosa fa nella vita chi viene al mio ristorante”.

L’intero ricavato dell’apeicena sarà consegnato a Carminati che non sarà presente, “è ancora troppo presto per lui stare in mezzo a cosi’ tanta gente”, spiega l’amico, “al funerale era distrutto”. Anche in quell’occasione numerosi amici del comandante a bordo della quale c’erano agenti dei servizi italiani e del Mossad gli si erano stretti intorno nei momenti più difficili quando, accasciato sulla bara di legno della moglie, si disperava per la tragedia causata da un cielo all’improvviso indemoniato.

Proseguono intanto le operazioni di recupero della ‘Good…uria’. In settimana, spiegano gli inquirenti, dovrebbe essere riportata a galla con una gru e l’aiuto di una piattaforma. Massimo riserbo sull’inchiesta della Procura di Busto Arsizio coordinata dal procuratore Carlo Nocerino e del pm Massimo De Filippo nella quale Carminati e’ indagato per omicidio e naufragio colposi. Un articolo del giornale israeliano ‘Haaretz’ ipotizza che l’ex agente del Mossad annegato si trovasse a Sesto Calende per un’operazione “sulle armi iraniane” assieme agli altri passeggeri.

Leggi
Notizie

Di infarto si muore di più il lunedì 

di-infarto-si-muore-di-piu-il-lunedi 

AGI – Gli infarti gravi e fatali sono più comuni di lunedì: a inizio settimana, infatti, il rischio di subire un attacco cardiaco letale è superiore del 13% rispetto al previsto. Lo dimostra una ricerca irlandese appena uscita. Lo studio è stato condotto dai medici del Belfast Health and Social Care Trust e del Royal College of Surgeons in Irlanda, e appena presentata dalla British Cardiovascular Society (BCS), i quali hanno analizzato i dati di 10.528 pazienti ricoverati in ospedale tra il 2013 e il 2018 con il tipo più grave di infarto: un infarto del miocardio con sopra-slivellamento del segmento ST (STEMI) che si verifica quando un’arteria coronaria principale è completamente bloccata. 

“I ricercatori hanno riscontrato un picco di infarti STEMI all’inizio della settimana lavorativa, con una maggiore incidenza il lunedì – conferma Giovanni Esposito, professore di Cardiologia alla Federico II di Napoli e presidente nazionale GISE -. Un dato che possiamo riscontrare anche in Italia, peraltro. In precedenti studi è stato evidenziato che a giocare un ruolo determinante sarebbe il ritmo circadiano, che regola il ciclo del sonno e della veglia. In effetti, a inizio settimana tendono ad associarsi tre importanti fattori di rischio cardiovascolare strettamente legati al ritmo circadiano: carenza di sonno, orari ‘sballati’ e stress di inizio settimana. Si tratta di una sorta di jetlag sociale, che va ad aumentare il rischio infarto nei soggetti più vulnerabili”.

Insomma, al lunedì è facile che “sballino” i cosiddetti orologi biologici periferici presenti in quasi tutti gli organi, cuore compreso.

Lo stesso diverso stile di vita del fine settimana, frequente non solo nei più giovani, inoltre, può portare un incremento della pressione o degli zuccheri e lipidi nel sangue. “Ridurre questo rischio non è così difficile – aggiunge Esposito -: rispettare le buone regole di vita quotidiana, alimentari e di attività fisica, assumere le terapie corrette agli orari appropriati, e magari prendere l’inizio della giornata e della settimana con calma, cercando di ridurre almeno lo stress”. Un aumento degli accessi per infarto potenzialmente letale rende fondamentale che la ricerca continui a far luce su come e perché si verifica questo fenomeno.

“Questo studio – conclude il presidente GISE – si aggiunge alle già numerose evidenze sulla tempistica degli attacchi di cuore particolarmente gravi, ma ora dobbiamo comprendere meglio quali siano i fattori che rendono determinati giorni della settimana più a rischio. Questo potrebbe aiutare i medici a mettere in atto strategie e approcci di intervento in grado salvare più vite in futuro”. 

Leggi
Notizie

Il ‘900 attraverso la vita di Prezzolini visto da Sangiuliano

il-‘900-attraverso-la-vita-di-prezzolini-visto-da-sangiuliano

AGI – Una personalità complessa e singolare del ‘900, la cui vita diventa anche il filo conduttore per esaminare nodi cruciali del secolo che fu. Il volume ‘Giuseppe Prezzolini, l’anarchico conservatore‘ di Gennaro Sangiuliano, giornalista ora ministro della Cultura, edito da Mondadori, è la prima biografia esaustiva dell’uomo che appena ventiseienne, nel 1908, dava vita a La Voce, ritenuta la più importante rivista culturale del Novecento, ospitandovi le intelligenze più vive dell’epoca, da Amendola a Salvemini, Croce, Einaudi, Gentile, Missiroli, Soffici, Palazzeschi, Papini, Ungaretti e tanti altri, spegnendosi poi a 100 anni il 14 luglio 1982.

Sangiuliano riporta alla luce, tra l’altro, i poco noti rapporti fra Prezzolini e Oriana Fallaci, e quelli con Antonio Gramsci, ricostruendo l’avventura intelletuale e umana di un protagonista e testimone di una lunga stagione culturale e politica, italiana ed europea.

Le avanguardie culturali del primo Novecento, il fascismo, le due guerre, la Guerra fredda, gli anni Settanta scorrono insieme alla vita dell’intellettuale più originale e scomodo del Novecento italiano.  

“Con Prezzolini nasce la figura dell’intellettuale moderno, che abbandona le cattedre per immergersi nelle contraddizioni della società di cui è allo stesso tempo testimone e protagonista – si legge in una scheda esplicativa del libro – l’attualità di Giuseppe Prezzolini è in tre caratteristiche che lo connotarono in tutto il lungo arco temporale della sua vita: l’essere politicamente scorretto, per vocazione e convinzione; l’essere coerente, fino all’autolesionismo; condire il tutto con un forte ironia.

Per questo ancora oggi, a oltre vent’anni dalla sua scomparsa, nei suoi scritti, nei pensieri e soprattutto nei giudizi taglianti si ritrovano verità assolutamente attuali”. Prezzolini dell’ironia fece l’arma più efficace per testimoniare un mondo di banalità e conformismi, sconfinando spesso nell’amarezza e nella rassegnazione.

“In Italia nulla è stabile, fuorché il provvisorio”, amava ripetere. Quando nel 1974 l’editore Rusconi gli rese omaggio pubblicando un’Antologia de La Voce, non esitò a definirla il “mio monumento funebre”.

A Pertini, che a nome di tutti gli italiani lo invitava a tornare a vivere in Italia, replicò divertito: “Stia tranquillo Presidente! In Italia ci vengo tutti i giovedì a comprare la verdura”, alludendo alle brevi puntate che da Lugano faceva per far spese oltreconfine.

Anticonformista, indipendente, pignolo, pronto alla battuta, sarcastico, Giuseppe Prezzolini, che grandi giornalisti del calibro di Missiroli, Longanesi, Ansaldo, Montanelli hanno riconosciuto come loro maestro, non amava elogi eccessivi e la retorica, al punto di respingere una candidatura al Nobel. 

Leggi
Notizie

Da inizio anno 159 pedoni sono morti investiti

da-inizio-anno-159-pedoni-sono-morti-investiti

AGI – Sulle strade italiane dall’1 gennaio al 4 giugno di quest’anno hanno perso la vita 159 pedoni, 103 uomini e 56 donne: 75 di loro – il 47,1%, quasi uno su due – avevano più di 65 anni. È quanto emerge dall’ultimo aggiornamento dello speciale Osservatorio dell’Asaps, Associazione sostenitori e amici della polizia stradale, che sottolinea come il tragico dato sia “parziale”, non tenendo conto “dei feriti gravi che molto spesso perderanno la vita negli ospedali anche a distanza di mesi”.

Molti pedoni sono stati uccisi nel luogo formalmente più sicuro, sulle strisce pedonali dei centri urbani, nonostante sia prevista la perdita di 8 punti dalla patente in caso di mancata precedenza da parte dei conducenti di veicoli. Nel Lazio è una vera strage con 34 decessi, quasi un quinto del totale, di cui ben 20 a Roma, gli ultimi due il 28 maggio scorso.

Seguono la Lombardia con 18 decessi, l’Emilia Romagna con 17, la Campania con 15 e il Veneto con 13. Suddivisi per mese sono avvenuti 51 decessi a gennaio, 36 a febbraio, 31 a marzo, 18 ad aprile, che ha fatto segnare un trend migliore rispetto ai tre mesi precedenti. Sono 21 i decessi accertati a maggio.

Il report Asaps conferma come gli anziani siano gli utenti della strada più indifesi, ma nel saldo delle vittime figurano anche sette under18, di cui due morti ad aprile. 

Leggi
1 1.078 1.079 1.080 1.081 1.082 1.128
Page 1080 of 1128