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Sciopero di una settimana per i mezzi Atm a Milano. Tutti i dettagli e le fasce garantite

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AGI – Da oggi a domenica 11 giugno, potrebbero esserci disagi sulle linee del trasporto pubblico milanese gestito da Atm (metro, bus e tram) a causa di uno sciopero nazionale del lavoro straordinario. Il sindacato CUB Trasporti, insieme a Cobas Lavoro Privato, ADL Cobas e SGB, ha infatti proclamato lo stato di agitazione.

I lavoratori del gruppo Atm, come ha reso noto l’azienda, potranno astenersi dal lavoro solo durante gli eventuali turni straordinari. A Milano, il servizio delle linee metropolitane e di superficie è sempre garantito tutti i giorni, con possibili maggiori attese alle fermate solo in alcune fasce orarie, precisamente tra le 8:45 e le 15 e dopo le 18.

A Como, il servizio della funicolare è sempre garantito, con possibili maggiori attese tra le 8:30 e le 16:30 e dopo le 19:30. Lo sciopero, fanno sapere le sigle sindacali, è stato proclamato “per la riduzione dell’orario di lavoro da 39 a 35 ore settimanali a parità di salario, per la riduzione del periodo di guida e del nastro lavorativo per gli autisti; per l’adeguamento delle tutele sulla sicurezza e salute nei luoghi di lavoro, nonché per gli utenti del servizio TPL, per il blocco delle privatizzazioni e delle relative gare di appalto per il TPL”.

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Coda di 8 chilometri sull’A1 tra Frosinone e Roma per un incidente

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AGI –  Un incidente stradale, dovuto a un automobilista che da solo ha perso il controllo della sua vettura, ha provocato una coda di 8 chilometri sull’autostrada A1 Milano-Napoli, nel tratto compreso tra Ferentino e Anagni in direzione Roma all’altezza del km 605.

Sul luogo dell’incidente sono intervenuti, i soccorsi meccanici, le pattuglie della Polizia Stradale e il personale della Direzione 5 Tronco di Fiano Romano di Autostrade per l’Italia. L’incidente – informa Autostrade – è “risolto” e la coda è “in via di diminuzione”. Ma per il traffico locale diretto verso Roma, si consiglia di uscire a Ferentino e, dopo aver percorso la viabilità ordinaria, di rientrare ad Anagni. 

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I danni (quasi) irreversibili dell’onnipresente plastica

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AGI – C’è un solo materiale prodotto dall’uomo che possiamo trovare ovunque nel mondo: nei suoli, nei fiumi, nell’aria, nel cibo. Se da un lato la plastica porta benefici all’umanità, dall’altro, il suo impatto su ogni essere vivente e habitat è sempre più devastante. I danni per specie e salute umana sono (quasi) irreversibili.

Lo denuncia il WWF che in occasione della Giornata mondiale dell’ambiente pubblica il nuovo rapporto dal titolo “Plastica: dalla natura alle persone. È ora di agire” e chiede al governo di andare oltre il riciclo dei soli imballaggi e di estendere la raccolta differenziata a tutti i prodotti in plastica di largo consumo allo scopo di far crescere l’economia circolare come valore condiviso.

Come si legge nella nota del WWF, la plastica deve essere gestita in maniera più efficace ed efficiente, coordinata e integrata, coinvolgendo tutti gli attori (dalle istituzioni, alle aziende, fino alle persone e alle città in cui vivono) e agendo in tutte le fasi – dalla sua produzione, al suo impiego e fino allo smaltimento.

Il rapporto conferma che l’Italia è tra i peggiori Paesi inquinatori del Mediterraneo, contribuendo all’inquinamento soprattutto in qualità di secondo più grande produttore di rifiuti plastici in Europa.

Per il WWF non è più sostenibile attuare un piano di riciclo limitato agli imballaggi e chiede al governo di estendere la raccolta differenziata a tutti i prodotti in plastica di largo consumo affinché si trasformino in nuovi oggetti, facendo crescere l’economia circolare come valore condiviso.

I danni provocati dalla plastica

Sono innumerevoli e significativi i danni causati da ogni fase del ciclo di vita della plastica, dalla produzione all’utilizzo fino allo smaltimento, si legge ancora nel rapporto WWF. A fronte di una produzione in costante crescita, infatti, lo smaltimento della plastica è oggi ancora altamente inefficiente e inefficace, con tassi di riciclo inferiori al 10% a livello globale.

Il risultato è che fino a 22 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica entrano nell’ambiente marino e altrettanti nell’ambiente terrestre ogni anno, in gran parte plastica monouso. Inoltre, attualmente, la produzione di plastica è responsabile di circa il 3,7% delle emissioni globali di gas serra e si prevede che questa percentuale possa aumentare fino al 4,5% entro il 2060, se le tendenze attuali continueranno senza controllo.

Una contaminazione globale, diffusa e persistente di ogni ambiente naturale (mari, fiumi, laghi, terra e aria), come afferma il WWF, tanto che l’inquinamento da plastica in Natura ha superato il “limite planetario” (Planetary boundary), oltre il quale non c’è più la sicurezza che gli ecosistemi garantiscano condizioni favorevoli alla vita.

La “fine” dei prodotti non riciclabili

Ma che fine fanno i prodotti in plastica che non possono essere riciclati perché non sono imballaggi, come previsto dalla normativa vigente? Sedie e arredamenti in plastica, penne e pennarelli, spazzolini, giocattoli, pettini, spugne e spugnette, bacinelle e ciotole, gonfiabili e palloni, utensili da cucina e guanti, scarpe e ciabatte…

Siamo circondati da prodotti che, una volta che smettiamo di utilizzare perché rotti o obsoleti, non possono essere riciclati perché la regolamentazione attuale non lo prevede e quindi finiscono in discarica o a recupero energetico. Per fare un esempio, in Italia ogni anno gettiamo 4mila tonnellate di plastica solo con il consumo degli spazzolini da denti. Un quantitativo importante di plastica che oggi non viene riciclato e non contribuisce a creare nuovi oggetti.

Altri esempi: se potessimo riciclare una sedia da giardino potremmo ottenere fino a 2,8 kg di plastica riciclata, come riciclare 93 flaconi dello shampoo; con il riciclo di una bacinella per i panni potremmo ottenere fino ad 1 kg di plastica riciclata, come riciclare 500 tappi delle bottiglie dell’acqua; con un trasportino per gatti potremmo ottenere fino a 900 g di plastica riciclata, l’equivalente di riciclare 30 vaschette per le albicocche.

È evidente che se aumentassimo il riciclo rendendolo più efficiente e riciclando più tipologie di prodotti oltre agli imballaggi, potremmo dare vita a molte più cose con la plastica riciclata, risparmiando molta più materia prima e molte più emissioni di CO2.

Senza un miglioramento nella gestione della plastica e dei suoi rifiuti, entro il 2050 la quantità totale di plastica prodotta si è calcolato che potrebbe triplicare, con conseguente aumento dell’immissione di rifiuti di plastica nell’ambiente: 12 miliardi di tonnellate di plastica potrebbero finire negli ambienti naturali. Se accadrà, tra 30 anni nel mare ci potrebbero essere più plastiche che pesci, si legge ancora nel rapporto. 

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Un uomo è stato ucciso da un’esplosione nel Teramano

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AGI – Un uomo è stato ucciso da un’esplosione nel seminterrato della usa abitazione nella frazione di Sardinara di Teramo. Sul posto sono arrivati i vigili del fuoco del Comando di Teramo che hanno verificato, secondo quanto viene riferito, una fuga di gas.

Intorno alle 20 di domenica la deflagrazione ha investito direttamente l’uomo che poco dopo è deceduto. La moglie ha riportato solo leggere ustioni ed è stata trasferita in ospedale. L’edificio è stato posto sotto sequestro. 

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Dolore e commozione ai funerali di Denise Galatà

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AGI –  Commozione, tante lacrime e un dolore composto ai funerali di Denise Galatà, la diciottenne morta annegata mentre faceva rafting sul fiume Lao nel Cosentino. La cerimonia funebre si è svolta oggi a Rizziconi, in provincia di Reggio Calabria, suo paese natale.

Tantissime persone hanno partecipato alle esequie della giovane studentessa. Tra questi anche i suoi compagni di classe, gli allievi e i professori del liceo di Polistena frequentato dalla ragazza. Volti attoniti e pietrificati dal dolore. Denise, che il prossimo ottobre avrebbe compiuto 19 anni, si trovava nel Cosentino in gita scolastica e martedì scorso stava facendo rafting assieme a compagni e ai professori che l’avevano accompagnata.

Da quanto è emerso dalle indagini, il gommone sul quale si trovava si è ribaltato e la giovane è caduta in acqua. Da quel momento sembrava sparita nel nulla. Le intense ricerche hanno poi portato, il giorno dopo, al ritrovamento del suo corpo senza vita.

La procura di Castrovillari ha aperto un’inchiesta sulla sua morte e ha iscritto sul registro degli indagati dieci persone tra le quali ci sono il sindaco di Laino Borgo, le guide e i rappresentanti del Club che ha organizzato l’escursione. L’autopsia ha confermato la morte per annegamento, mentre proseguono le indagini. Intanto, oggi tutta la Calabria piange e si stringe attorno alla famiglia di Denise. Tanti palloncini bianchi hanno accompagnato il feretro.  

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Bomba d’acqua a Lecce, i turisti scappano dalle spiagge

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AGI – Una bomba d’acqua ha colpito la città di Lecce e il suo hinterland, compreso il litorale, mettendo in fuga i bagnanti giunti sulle spiagge in questa prima domenica di giugno.

I violenti scrosci d’acqua hanno causato l’allagamento di alcune strade nel capoluogo salentino, anche se i disagi alla circolazione sono stati contenuti, come si apprende dai vigili del fuoco del comando provinciale che, tuttavia, sono dovuti intervenire per spegnere due grossi incendi, uno a Cavallino, alle porte di Lecce, e l’altro ad Alliste, nel Capo di Leuca.

 

Lecce: bomba d’acqua e fuga dalle spiagge, coinvolto anche lo Stadio Via del Mare https://t.co/vMJGpdOrN4

— La Gazzetta del Mezzogiorno (@LaGazzettaWeb)
June 4, 2023

 

Nel resto del Salento, invece, la pioggia non si è vista, a conferma di come il maltempo abbia interessato la Puglia meridionale a macchia di leopardo. Coldiretti, inoltre, informa che una violenta grandinata ha danneggiato colture di ortaggi e pomodori nelle campagne della provincia di Lecce, soprattutto nella zona di Corigliano d’Otranto.

“La caduta della grandine nelle campagne è la più dannosa in questa fase stagionale per le perdite irreversibili che provoca alle coltivazioni, mandando in fumo un intero anno di lavoro”, sottolinea Pietro Piccioni, delegato confederale di Coldiretti Lecce.

La grandine, come spiega Coldiretti regionale, colpisce i frutti proprio nei primi giorni di formazione così da provocarne la caduta o danneggiandoli in modo tale da impedirne la crescita o lasciando deformazioni da renderli non adatti alla commercializzazione. 

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Aggredisce i vigili dopo il bagno nella Fontana di Trevi, calcio a una vigilessa

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AGI – È stata sottoposta a Trattamento sanitario obbligatorio la donna che sabato sera, dopo aver fatto il bagno nella fontana di Trevi, ha aggredito due agenti della polizia locale di Roma Capitale.

La scena – vista la grande presenza di turisti – è stata filmata e diffusa sul web e anche sulla pagina Instagram e sul profilo Telegram di Welcome to favelas. La donna, si vede nei video, dopo essere entrata nella fontana, è stata invitata da un vigile a uscire.

 

https://t.co/atq7w1flUW

— Tg La7 (@TgLa7)
June 4, 2023

 

Non avendo effetto il richiamo, l’agente è entrato in acqua per andare a recuperarla. Una volta raggiunta, la donna lo ha colpito con uno schiaffo. Trascinata fuori dalla fontana, ha continuato a dare in escandescenze e ha fatto cadere con un calcio una vigilessa. La donna è stata poi portata via e sottoposta a Tso. 

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L’amante di Impagnatiello: “Non sapevo di Giulia, avevo paura” 

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AGI – “Lui insisteva perché io lo facessi entrare, ma io non ho voluto perché avevo paura“. Lo ha messo a verbale lo scorso 31 maggio A., la italo-inglese di 23 anni, ai carabinieri del nucleo investigativo di Milano parlando di quando la notte tra sabato e domenica 27 maggio l’ex fidanzato Alessandro Impagnatiello si è presentato a casa sua dopo aver ucciso Giulia Tramontano, la compagna incinta di 7 mesi.

Un timore dettato “soprattutto dal fatto che non sapevo che fine avesse fatto Giulia e di cosa fosse capace lui. Tenga presente – sottolinea A. agli investigatori della squadra Omicidi – che quando io ero ancora a lavoro e cercavo di capire dove fosse Giulia e perché non mi rispondeva ho fatto una videochiamata ad Alessandro”.

“A Giulia interessava solo il bimbo”

“Il nostro incontro è stato veramente cordiale tant’è che appena ci siamo viste ci siamo abbracciate per solidarietà femminile”, ha detto a verbale la italo-inglese ai carabinieri del nucleo parlando dell’incontro avvenuto il sabato precedente con Giulia.

All’Armani Hotel “mi ha detto – ha raccontato A. – che Alessandro non avrebbe mai visto il figlio e che a lei interessava solo il bimbo e la sua salute. Non sapeva ancora se si fosse recata a Napoli dai suoi genitori ma sicuramente non voleva più vedere Alessandro. Sarebbe comunque tornata a Senago, dopo il nostro incontro, per parlare con Alessandro e per lasciarlo. Io le ho anche proposto, se ne avesse avuto bisogno, di venire da me a casa a dormire. Lei disse di non preoccuparmi ringraziandomi”. 

La famiglia di Giulia: “Grazie per l’affetto dimostrato”

“A nome della Famiglia Tramontano riporto i ringraziamenti per l’affetto dimostrato da tutta la cittadinanza di Senago”. Lo riferisce la sindaca del comune dove abitava Giulia. “Il nostro affetto e i nostri gesti sono arrivati dritti al loro cuore – ha scritto la prima cittadina su Facebook – a nome della comunità di Senago aggiungo un grazie alla famiglia di Giulia e Thiago, perché in questa orribile vicenda ci avete fatto sentire tutti chi figli, fratelli, sorelle, madri, padri o amici parte del vostro dolore e del vostro profondo amore. Ci avete arricchito come comunità. Grazie”.

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Litiga con il convivente e lo uccide con un colpo alla testa, fermata 50enne

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AGI – È in stato di fermo con l’accusa di omicidio volontario la donna che sabato, al culmine di una lite, avrebbe colpito alla testa il convivente, uccidendolo. La vittima è Fausto Baldoni, 60 anni, operaio residente a Fabriano; la sua compagna, cinquantenne, si trova ora rinchiusa nel carcere pesarese di Villa Fastiggi.

Da quanto si è appreso, i due avrebbero litigato nella stanza da letto e la donna si sarebbe scagliata contro il suo compagno colpendolo probabilmente con un abat jour, per poi lasciare la vittima a terra e allontanarsi dall’abitazione.

Sono stati i familiari dell’uomo a chiamare i carabinieri, che sono entrati in casa in serata solo grazie all’intervento dei vigili del fuoco. Dopo un paio d’ore di ricerche, i militari hanno individuato e fermato la donna, che era per strada: è stata ascoltata in caserma, ma non avrebbe ammesso alcuna responsabilità.

La procura di Ancona ha disposto l’autopsia sul corpo dell’uomo e posto sotto sequestro l’appartamento, che si trova in un edificio poco distante dal centro di Fabriano. 

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Incredibile e triste storia di Luca Di Fulvio, scrittore amato all’estero e (quasi) ignorato in Italia

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AGI – C’è una notizia che non troverete quasi da nessuna parte sulla stampa italiana e che pure è un duro colpo per gli amanti di quella ‘letteratura di intrattenimento’ che è insieme, per l’appunto, letteraria e coinvolgente.

Luca Di Fulvio, uno degli autori dal percorso più misterioso nella storia dell’editoria italiana, se n’è andato, divorato dalla Sla a 66 anni, quasi ignorato in morte come lo era stato in vita, ma solo in Italia.

Eppure in Paesi come Germania e Francia – dove si legge molto più che in Italia – era così amato da essere un ospite fisso delle parti alte delle classifiche di vendita.

Ma come è possibile che un autore abbia più successo fuori dai confini che nelle patrie librerie? Misteri del mercato, senza dubbio, ma forse anche di un certo conformismo del gusto che porta a preferire al mestiere le sperimentate formule alchimistiche delle scuole di scrittura. Pietre filosofali – o presunte tali – che generano in serie ondate tematiche che spaziano dal racconto di formazione all’intimismo esistenziale cercando di sostanziarsi più nei rimandi e negli ammiccamenti alle mode ideologiche del momento che alla reale sostanza di quello che – da che mondo è mondo – dovrebbe essere alla base di  qualunque narrazione: la storia.

Addio, quindi, a un principe delle storie, quale è stato proprio Luca Di Fulvio, scrittore e drammaturgo, ricordato con commozione più dai suoi lettori che da critici e studiosi che sembrano aver dimenticato capolavori come ‘La scala di Dioniso’ (pubblicati nel 2006 da Mondadori) e soprattutto ‘La gang dei sogni’ (edito nel 2008 da Mondadori) da cui qualunque produttore con un minimo di lungimiranza avrebbe tratto già da un pezzo una straordinaria serie tv.

Merito di Rizzoli se abbiamo in Italia i suoi ultimi lavori, ‘La ragazza che toccava il cielo’ e ‘Il bambino che trovò il sole di notte’, pubblicati con enorme successo prima in Germania che in Italia. 

“Luca non c’è più, ma resterà sempre con me, con noi  Grazie a tutti voi per l’affetto di questi anni e per aver accolto le sue storie”, ha scritto la moglie Elisa su Instagram. “Il destino ha sempre attraversato i miei libri” diceva Di Fulvio in un’intervista, “il concetto di destino immagino sia nato con l’uomo. È la storia che gli dei hanno scritto per noi. Nel destino credo che inconsciamente cerchiamo una ragione all’esistenza. Una specie di geometria che giustifica le domande alle quali non c’è risposta. L’altro aspetto del destino – e questo ha a che fare con la mia sfera personale – è quello della scelta. Scegliersi il proprio destino. Tracciare la propria via. E questo aspetto giustifica noi stessi, singolarmente”.

A lui è toccato un destino davvero bizzarro e per molti versi crudele.

 

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