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Prorogata al 22 luglio la mostra “Le stelle di San Lorenzo” 

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AGI – Uno sguardo sulla scena artistica che ha popolato il quartiere romano di San Lorenzo dagli anni Sessanta del Novecento a oggi. A gettarlo è la mostra “Le stelle di San Lorenzo“, a cura di Valentina Ciarallo, in corso alla Galleria Gilda Lavia, tra le realtà più attive nella promozione degli artisti emergenti, italiani e stranieri. 
La mostra, che ha avuto grande successo, è stata prorogata fino al 22 luglio prossimo. 

Si tratta di una collettiva, organizzata in occasione dei cinque anni di attività della Galleria, pensata per essere un omaggio al quartiere di San Lorenzo, alla sua vivacità che ancora oggi, con la formazione di nuove giovani realtà, rende quest’area un polo centrale di interesse, oltrechè un luogo molto frequentato dagli studenti.  Il percorso espositivo è composto da una selezione di opere di ventuno artisti, a partire dai maestri che hanno animato per primi gli spazi dell’ex Pastificio Cerere.

La curatrice, nel testo che accompagna la mostra, spiega che “la proliferazione degli studi d’artista va però ben oltre l’ex Pastificio Cerere, animando tutto il quartiere che ha alternato momenti più o meno prosperi senza mai smettere di produrre arte, confermandosi luogo di creatività e stimolo. In tempi più recenti – sottolinea Valentina Ciarallo – San Lorenzo sta vivendo una rinascita con il germogliare di spazi indipendenti, nuovi studi, gallerie e riqualificandosi come art-district della città”. 

Gli artisti in mostra sono Claudio Abate, Elisabetta Benassi, Alessandro Calizza, Bruno Ceccobelli, Giovanni De Cataldo, Gianni Dessì, Mauro Di Silvestre, Rossella Fumasoni, Krizia Galfo, Giuseppe Gallo, Felice Levini, Sabina Mirri, Numero Cromatico, Nunzio, Marina Paris, Leonardo Petrucci, Piero Pizzi Cannella, Pietro Ruffo, Paolo William Tamburella, Marco Tirelli, Francesca Woodman. 

 
 

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TikTok al Salone del libro: “I BookToker sono le nuove rockstar della letteratura”  

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AGI – Leggere è rock, e TikTok funziona da cassa di risonanza per molti lettori. La conferma arriva dal Salone del Libro di Torino che, con circa 50 milioni di visualizzazioni ai contenuti condivisi con l’hashtag dedicato (#SalTo23), si consacra come il Salone della community di TikTok che l’ha animato, raccontato e reso unico attraverso migliaia di video.

La XXXV edizione del Salone del Libro, di cui TikTok è stata Official Entertainment Partner, è stato un momento topico per toccare con mano l’impatto che TikTok e i suoi creator (le vere rockstar) stanno creando sull’intero settore dell’editoria.

I dati dal Salone dimostrano che la lettura è un fenomeno sempre più social:

  • Oltre 400 persone hanno partecipato e animato i due panel organizzati da TikTok (rispettivamente dedicati al fenomeno di BookTok e al Romanzo Rosa)
  • #SalTo23 ha conquistato circa 50 milioni di visualizzazioni, con una crescita del 159% rispetto all’apertura del Salone 
  • Circa 800 video sono stati pubblicati dal Salone del Libro (utilizzando la funzione Posti di TikTok)
  • Il profilo TikTok di Salone del Libro (@salonelibro) ha superato i 17mila follower, una crescita del 23% rispetto al giorno prima dell’inizio dell’edizione 2023, con oltre 214mila like per tutti i video condivisi sul profilo ( 19% rispetto al 17 maggio) 
  • Oltre 1,7 milioni di visualizzazioni per i video condivisi dal profilo TikTok del Salone del Libro (@salonelibro) durante i giorni della manifestazione
  • #BookTokItalia raggiunge i 2,2 miliardi visualizzazioni, #BookTok supera 140.4 miliardi di visualizzazioni
  • #BookClub tocca quota 14 miliardi di visualizzazioni, confermando il successo globale lettura collettiva.

“Siamo orgogliosi di essere stati Official Entertainment Partner del Salone e di aver promosso, con la nostra presenza, la stessa occasione di incontro e confronto che la nostra community vive ogni giorno su TikTok. Nato come un semplice hashtag sulla lettura, BookTok oggi è un’agorà dove creator, autori, case editrici si confrontano in modo aperto e diretto, stimolando discussioni autentiche sui libri. Siamo orgogliosi di assistere a questo Rinascimento dell’editoria e di averne, in parte, contribuito” ha commentato Salvatore Di Mari, Head of Operations TikTok Italia.

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L’avvocata d’ufficio: “Assolvete Messina Denaro, non ha commesso le stragi” 

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AGI –  “Chiedo l’assoluzione dell’imputato per non aver commesso i fatti”. Si è conclusa con questa richiesta l’arringa dell’avvocata Adriana Vella, difensore d’ufficio del boss Matteo Messina Denaro nell’ambito del processo che si celebra a Caltanissetta, davanti alla Corte d’assise d’appello, accusato di essere uno dei mandanti delle stragi del ’92.

La Corte ha rinviato per eventuali repliche e sentenza al 19 luglio, nell’aula Costa del Tribunale, nel giorno quindi della strage di via D’Amelio in cui furono uccisi Paolo Borsellino e la sua scorta. In primo grado il boss è stato condannato all‘ergastolo, la cui conferma è stata chiesta, conclusione della sua requisitoria, dal procuratore generale Antonino Patti.

L’avvocata Vella: mancano indizi precisi 

La legale, dal canto suo, ha sostenuto “la mancanza anche solo di elementi indiziari gravi, precisi e concordanti in merito alla partecipazione dell’imputato in seno alle riunioni in cui fu deliberato il piano stragista”.

Ha poi sottolineato che “dalle motivazioni assunte in primo grado non è dato sapere nemmeno in cosa sarebbe consistito il concorso morale di Matteo Messina Denaro negli attentati di Capaci e via D’Amelio. Non vi è prova che l’imputato abbia fornito uomini per il compimento delle due stragi, nè l’esplosivo utilizzato per il compimento delle stesse, ancora supporto logistico sempre a tali fini”. 

Una difesa difficile 

Poco prima l’avvocata Vella aveva detto: “Se devo essere sincera se oggi il mio assistito, Matteo Messina Denaro, fosse stato presente lo avrei apprezzato perchè sicuramente chi meglio di lui avrebbe potuto darmi ulteriori spunti e suggerimenti in ordine alla mia discussione. Questo è indubbio. Ha rinunciato ed è una scelta sua che comunque rispetto”.

“È stato molto difficile preparare la difesa – ha sottolineato – perchè ho dovuto studiare la sentenza, molti atti processuali e mi sono dovuta confrontare anche con sentenze precedenti che sono state acquisite su fatti in cui altri giudici si sono già pronunciati”. L’avvocata Vella è stata nominata difensore d’ufficio dell’ex superlatitante nell’udienza dello scorso 23 marzo.

Mariano Agate era il reggente di Cosa nostra

Secondo la legale, “era Mariano Agate il reggente di Cosa nostra del trapanese e non Messina Denaro. Lo hanno riferito diversi collaboratori di giustizia”. L’ex latitante catturato il 16 gennaio a Palermo, “in tutte le riunioni che si svolsero in cui venne deciso il piano stragista non era presente. Non diede il suo assenso alla stagione stragista”.

“Nella cosiddetta missione romana, ordinata da Riina per colpire personaggi di rilievo, quali Giovanni Falcone, il ministro Martelli, Maurizio Costanzo e Andrea Barbato, Matteo Messina Denaro recepì l’ordine impartito da Totò Riina come un mero soldato. I soggetti convocati da Riina, come emerge dalle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Vincenzo Sinacori – ha concluso l’avvocato – si limitarono a recepire l’ordine impartito dal capo di Cosa Nostra, ossia quello di attuare propositi criminosi mai realizzati”.

 

 

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L’Enrico VIII ‘sovrappeso’ di Jude Law seduce Cannes

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AGI – Dopo il ‘Luigi XV’ di Johnny Depp, il Festival di Cannes ha srotolato il tappeto rosso per Enrico VIII d’Inghilterra, re geloso e paranoico, interpretato da Jude Law. Se “Jeanne du Barry” di Maiwenn ha ricevuto critiche contrastanti, “Firebrand” – “Il gioco della regina” – di Karim Ainouz, presentato in concorso, è un affresco che dovrebbe sicuramente lasciare la sua impronta sulla Croisette, grazie soprattutto alla straordinaria interpretazione di Law.

La dinastia dei Tudor è stata un’inesauribile fonte di ispirazione per il grande e il piccolo schermo, ma pochi evocano, come “Firebrand”, il destino di Catherine Parr, la sesta e ultima moglie del re. Come se fosse uscito dai dipinti di Hans Holbein, il film offre un bellissimo gioco di luci e colori, con frequenti fermi immagine su Jude Law e Alicia Vikander, che presta le sue fattezze a Catherine Parr. Law è quasi irriconoscibile nei panni di Enrico VIII, che alla fine della sua vita era diventato obeso e zoppo a causa di un’infezione alla gamba.

L’attore riesce, come in una favola dark, a rendere molto reale Enrico VIII, il Barbablù che ripudio’ due delle sue mogli (Caterina d’Aragona e Anna di Cleves), ne decapito’ altre due (Anna Bolena e Caterina Howard) e ne perse un’altra di parto (Jane Seymour). “Non sapevo nulla della Casa Tudor, ma è stato il personaggio di Catherine Parr a motivarmi perché nessuno aveva fatto un film su di lei. Si parlava sempre delle mogli che morivano e non di quella che sopravviveva, o del re, che era un mostro”, ha dichiarato all’AFP Karim Ainouz.

“Jude Law ha cercato davvero di incarnare il fisico di Enrico VIII. Ha camminato per mesi con dei pesi sulle gambe… Dopo le riprese aveva la schiena dolorante perché aveva imitato la zoppi’a del re”, ha proseguito il regista, aggiungendo che l’attore ha anche letto una ventina di libri sul monarca per fare suo il personaggio. Nel film, Enrico VIII va su tutte le furie quando il vescovo Stephen Gardiner riesce a convincerlo che la regina sostiene attivamente la “nuova fede”, in un periodo in cui la fede protestante stava guadagnando terreno in Inghilterra.

“Ci siamo già passati”, continua a ripetere, e il film mostra abilmente come i dubbi si insinuino gradualmente nella sua mente. Il resto del cast è di prim’ordine, soprattutto Alicia Vikander nel ruolo di una regina che ha la reputazione di calmare il temperamento burrascoso del re. “Era una donna estremamente intelligente (…) che è sopravvissuta a un tiranno. Non riesco a immaginare come sia stato per lei”, ha dichiarato l’attrice, nota per aver interpretato un androide in “Ex Machina”. Il film racconta la sua simpatia per Anne Asqew, una poetessa protestante che fu condannata al rogo per eresia.

Sebbene non vi siano prove storiche, “Firebrand” mostra gli incontri tra le due e la chiara adesione della regina alle idee riformiste, in particolare in una scena in cui la si vede pregare in inglese anzichè in latino, uno dei pilastri del protestantesimo. È stato rischioso per un regista brasiliano di origine algerina fare un film sulla monarchia inglese? “Quando gli americani fanno un film su Cleopatra con Elizabeth Taylor, non ci poniamo la domanda”. Autore di film girati in Brasile, Algeria (dove ha le sue origini familiari) ed Europa, Ainouz dimostra ancora una volta con questo film, in concorso per la Palma d’Oro, di essere un cineasta senza confini né vincoli storici. “Firebrand” è una commissione che ha ricevuto nel 2020, in un momento in cui i suoi progetti erano fermi in Brasile.

“Non sapevo nulla dei Tudor”, ha confessato. “Ho incontrato questo meraviglioso produttore che mi ha parlato di Catherine Parr e ho iniziato a studiare il personaggio: è stata un’opportunità per fare qualcosa di diverso, ma allo stesso tempo ci sono cosi’ tante somiglianze tra lei e altri miei personaggi femminili”. Ainouz ha vinto il premio nella sezione Un Certain Regard di Cannes nel 2019, per “La vita invisibile di Euridice Gusmao”, una storia di donne ambientata in una famiglia brasiliana degli anni ’50, dominata dalla figura del padre. Questo nuovo film “per me è come un inno contro il patriarcato: non dobbiamo solo metterlo da parte, dobbiamo ucciderlo”, dice con un sorriso.

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Apre a Marano il nuovo locale di Valentino Libro – “Zeroottantuno” la pizzeria all you can eat

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Con la scelta di un nome che richiama direttamente il prefisso telefonico della città di Napoli, nasce zeroottantuno, locale con sede a Marano di Napoli che per la prima volta fonde il concept all you can eat con la tradizione della pizza. Promotore dell’iniziativa, Valentino Libro, già titolare della pizzeria Libro’s Cool di Aversa e da sempre imprenditore con uno spiccato senso dell’innovazione. «La formula all you can eat – spiega Valentino – è tipica soprattutto di alcune realtà della ristorazione, ma io sono certo che si possa estendere anche a un settore tradizionale come il comparto pizza. Purchè, però, si abbiano sempre a mente dei principi che contribuiscano ad evitare sprechi di cibo».

Valentino Libro ha infatti fisato alcune regole fondamentali che i clienti dovranno rispettare per godere dell’offerta. Da Zeroottantuno, infatti, chi vorrà fare il bis, dopo aver gustato una margherita, una marinara o qualsiasi altro tipo di pizza, non dovrà aver lascato nel piatto nemmeno un pezzo di cornicione. È questa l’unica condizione posta dal titolare del locale. Che, per l’innegabile gioia dei clienti, ha fissato dei prezzi a dir poco competitivi: dieci euro a ora di pranzo e quattordici a cena, esclusi bibite, dolci e digestivi. «Credo – conclude Valentino – che oggi chi fa il mio lavoro debba rendersi conto di aver anche dei doveri sociali. Bisogna andare incontro alle esigenze dei nostri clienti proponendo prezzi abbordabili, senza mai però tralasciare la qualità delle materie prime, per fare in modo che tutti possano godersi il piatto simbolo della tradizione napoletana».

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GIFFONI – ITALIA EXPERIENCE, ULTIMA TAPPA IN POLONIA DAL 21 AL26 MAGGIO: 10MILA STUDENTI COINVOLTI IN 4 NAZIONI

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ITALIA EXPERIENCE, ULTIMA TAPPA IN POLONIA DAL 21 AL 26 MAGGIO: 10MILA STUDENTI COINVOLTI IN 4 NAZIONI

Si chiude il progetto di Giffoni per la promozione della cultura italiana all’estero.

L’iniziativa è cofinanziata dal Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo

Unire migliaia di ragazze e ragazzi grazie al linguaggio universale del cinema: è questa, da 53 anni, la mission di Giffoni. Un obiettivo confermato anche da Italia Experience, il progetto cofinanziato dal Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo che, da ottobre 2022 a oggi, ha coinvolto oltre 10mila ragazzi in quattro nazioni. Il viaggio continua con l’ultimo appuntamento in Poloniain programma dal 21 al 26 maggio, in collaborazione con il Centro Culturale di Tarnow.

Quello di Italia Experience è un percorso iniziato ad ottobre 2022 a Skopje, con migliaia di juror protagonisti della decima edizione di Giffoni Macedonia Youth Film Festival. La seconda tappa si è svolta in Spagna a novembre, in collaborazione con la 15esima edizione del Festival del Cinema Italiano di Madrid, organizzata dall’Istituto Italiano di Cultura e dalla sua direttrice Marialuisa Pappalardo. A marzo 2023 in Croazia, Giffoni per una settimana ha coinvolto, all’Arsen Art House500 bambini e adolescenti provenienti da quattordici istituti scolastici della città dalmata, realizzando anche un cortometraggio dal titolo “Tihana and the young people of Sibenik”.

 “Questa tappa è l’ultima di un bellissimo progetto – ha spiegato il direttore di Giffoni, Claudio Gubitosi – chiudiamo l’esperienza in Polonia, dopo un percorso che ha unito l’Europa sotto il linguaggio universale del cinema. È la prima volta che Giffoni organizza un evento a Tarnow: la Polonia ci sta molto a cuore, diversi i festival organizzati a Cracovia e Varsavia.  Ringrazio Thomasz Kapturkiewicz per il supporto che ci ha fornito nell’organizzazione di questa tappa e Marco Cesaro, responsabile del Dipartimento Progetti Speciali che, con responsabilità ha seguito tutto il percorso.  Portare all’estero la cultura cinematografica italiana, essere testimoni di questo momento di confronto tra culture ed esperienze diverse, rappresenta per noi motivo di vero orgoglio e di responsabilità. Il mio pensiero va al Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo che ci ha sostenuto da subito nella realizzazione di questo progetto, è stato un successo per tutti”.

Nel corso della rassegna verranno proiettati quattro lungometraggidue documentari e tredici cortometraggi dedicati ai ragazzi delle scuole secondarie di primo e secondo grado. Tante le tematiche che saranno affrontate nel corso delle proiezioni con titoli tutti firmati da autori italiani. In programma “Oltre il confine” diretto da Alessandro Valenti che porta sullo schermo il sogno italiano di due bambini africani, e, ancora, “L’afide e la formica” di Mario Vitale che racconta la vicenda umana di un professore e di un’adolescente musulmana legati da una gara podistica nella Calabria dei nostri giorni, “Il bambino nascosto” di Roberto Andò, ambientato a Forcella, con una interpretazione magistrale di Silvio Orlando e “Who’s Romeo”, un film di Giovanni Covini, che utilizza un intramontabile capolavoro della letteratura mondiale per affrontare un tema delicatissimo, quello dell’integrazione tra culture.

La rassegna prevede inoltre un omaggio a Paolo Villaggio: verrà proiettato uno dei film di maggior successo dell’attore, “Io speriamo che me la cavo” di Lina Wertmüller.

In Polonia per il team Giffoni saranno presenti Rita Esposito (Comunicazione), Manuela De Cataldis Marica Lamberti (Progetti Speciali), Francesco Mauro (Produzione Video).

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Napoli: Pizza Village alla Mostra d’Oltremare dal 16 al 25 giugno

da sx C.Sebillo (Ceo Oramata srl), M.Caputo (CD MdO) e A.Marinacci (Ceo Oramata srl) del Pizza Village

Pizza Village, dal 16 al 25 giugno, alla Mostra d’Oltremare

Gli organizzatori dell’evento, dopo l’accordo con il Comune di Napoli per il cambio di sede, 

trovano piena intesa per l’attuazione del progetto con i vertici dell’Ente fieristico  

Napoli, 21 aprile 2023 – Definita la sede del Pizza Village, in programma dal 16 al 25 giugno p.v. a Napoli, l’evento si svolgerà alla Mostra d’Oltremare. Dopo l’intesa con l’Amministrazione comunale, grazie ad un costruttivo confronto programmatico con il sindaco Gaetano Manfredi e l’assessore al Turismo Teresa Armato, per definire il trasferimento dal lungomare Caracciolo alla nuova sede, oggi è si è trovato l’accordo attuativo del progetto con i vertici dell’ente fieristico.

 “La scelta della Mostra d’Oltremare di Napoli per l’undicesima edizione del Pizza Village conferma il suo ruolo di grande attrattore culturale e ricreativo per la città – dice Remo Minopoli, presidente dell’ente -. Ringraziamo l’amministrazione comunale per la fiducia, siamo già al lavoro sulle questioni organizzative”. Soddisfazione anche da parte della consigliera delegata: “Il Pizza Village – aggiunge Maria Caputo, CD di MdO – dimostra ancora una volta che la Mostra è uno spazio poliedrico a disposizione della collettività, in grado di ospitare manifestazioni di rilievo nazionale. Tutto questo rientra nella visione che il Consiglio di amministrazione in carica intende proporre nel piano di sviluppo dei prossimi anni”.

Sarà dunque il quartiere fieristico d’Oltremare ad ospitare, per dieci giorni (ven.16 – dom.25), la manifestazione simbolo dell’incoming turistico e della promozione territoriale più importante della città di Napoli. Una soluzione che soddisfa tutte le parti, come sottolineano gli organizzatori: “Una nuova strategia in linea con la mission del progetto pensato 15 anni fa – spiega Claudio Sebillo, Ceo di Oramata Grandi Eventi titolare della manifestazione –, che garantirà la costante crescita di un evento che favorisce la promozione del territorio e della cultura partenopea e di conseguenza l’arrivo di turisti in città”.

Importante anche la conferma dei partner strategici dell’evento, come ha spiegato Alessandro Marinacci: “Le nuove intese – continua il Ceo di Oramata – sono infatti fondamentali anche per la progettualità condivisa con i partner del Pizza Village, come il Campionato mondiale del Pizzaiolo Trofeo Caputo o l’intrattenimento musicale realizzato in collaborazione con RTL 102.5. Ora dobbiamo lavorare, in tempi strettissimi, per confermare la qualità di un evento che, per indotto e volano, genera economia e visibilità internazionale”.

Sono proprio Antimo Caputo e Lorenzo Suraci, rispettivamente AD del Mulino e presidente dell’emittente nazionale RTL 102.5, a confermare l’adesione al nuovo corso del Pizza Village. “Il Pizza Village è il più grande villaggio globale della pizza, che si svolge nella sua sede naturale, nella capitale della pizza: Napoli – spiega Antimo Caputo, AD di Mulino Caputo -. Il Campionato mondiale del Pizzaiolo, che quest’anno celebra la sua 20esima edizione con le giornate di gara previste il 19-20-21 giugno, sposa questa filosofia. Quest’anno, inoltre, in occasione del ventennale, si prevede una ancor più significativa partecipazione di stranieri da ogni continente”.

         “Napoli è bellezza, colore, musica, profumi, sapori. Napoli è Napoli, e come Napoli…nun ce n’è… a Napoli c’è lei, una sola regina, sua maestà, la pizza! Venite a Napoli e ascoltate RTL 102.5 dall’evento più gustoso dell’anno: Pizza Village, alla Mostra d’Oltremare, Napoli, dal 16-25 giugno. Vi aspettiamo, più di un milione, all’ascolto di RTL 102.5”.

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FLAVIO INSINNA CONDURRÀ MUSICULTURA 2023 – Il 23 e il 24 giugno

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FLAVIO INSINNA CONDURRÀ MUSICULTURA 2023

Il 23 e il 24 giugno allo Sferisterio di Macerata

Sarà Flavio Insinna a condurre le serate finali della XXXIV edizione di Musicultura il 23 e il 24 giugno allo Sferisterio di Macerata: lo annuncia oggi il direttore artistico del Festival della Canzone Popolare e d’Autore Ezio Nannipieri.

“Il “sì” di Flavio è maturato in un clima di cordialità di cui gli siamo sinceramente grati. La sua capacità di tessere fili tra mondi espressivi diversi ma affini sarà un contributo prezioso, altrettanto lo sarà la sua notorietà che Flavio metterà generosamente a disposizione di un progetto musicale che ha a cuore la libertà e la qualità creative delle nuove generazioni. – Ha dichiarato Ezio Nannipieri – Il mio grazie va inoltre oggi a Enrico Ruggeri per l’alto contributo che ha dato in questi anni alla conduzione del Festival e che continua a dare come membro del Comitato Artistico. Il mio piacere è quello di ritrovarlo presto ospite sul nostro palco.”

Insinna ha accolto con entusiasmo la proposta di porre la sua poliedricità artistica e professionale al servizio del Festival della Canzone Popolare e d’Autore.

“L’invito che mi è arrivato quest’anno da Musicultura ha creato in me un misto di emozioni e di sensazioni incredibili… tutte positive naturalmente! – Ha detto Flavio Insinna – È una manifestazione di cui ho sempre sentito parlare e che seguivo da lontano, sono innamorato della musica e da sempre appassionato della musica d’autore; sono cresciuto con i cantautori e con i loro testi che spesso diventano poesia. Spero di essere all’altezza dell’incarico e ce la metterò tutta perché questo è un Festival che va affrontato con grande rispetto, se solo penso che sono 34 anni che produce artisti e canzoni di grande livello (come Avion Travel, Gian Maria Testa, Cristicchi, Mirkoeilcane, La Rappresentante di Lista), se solo penso che i primi firmatari dell’esperienza di Musicultura sono stati Fabrizio De André e il poeta Giorgio Caproni, già mi tremano le gambe…nel frattempo, poi, sono entrati nel comitato artistico dei grandissimi della musica e della cultura, artisti e personalità di cui ho enorme stima (Vasco Rossi, Claudio Baglioni, Dacia Maraini, ad esempio). E poi ultimo ma non ultimo, ho un’emozione in più ad entrare nel mondo di Musicultura, se penso a tutte le volte che Fabrizio Frizzi mi parlava di questa realtà così bella, pura e divertente… si era letteralmente innamorato di Macerata e del Festival e io con un pizzico di imbarazzo ma con grandissima felicità, mi butterò nella mischia e proverò a tenere alta la bandiera di Musicultura”.

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Torna “Per Chi Crea”: da MiC e SIAE 14 milioni di euro per musica, spettacolo e arte Under35

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Cultura: MiC e SIAE, 14 milioni di euro per musica, spettacolo e arte Under35

Online i bandi “Per chi crea”, candidature aperte fino al 28 giugno 

Sogni, idee, arte, emozioni: torna “Per Chi Crea”, il programma promosso dal Ministero della Cultura e gestito da SIAE che destina il 10% dei compensi della “Copia privata” a supporto della creatività e della promozione culturale dei giovani sotto i 35 anni di età. Interrotto durante la pandemia, il progetto si presenta nell’edizione 2023 con un significativo investimento di oltre 14 milioni di euro che serviranno a favorire la creatività di artiste e artisti – Under35 e residenti in Italia – che operano nelle arti visive, performative e multimediali, cinema, danza, letteratura, musica e teatro.

I bandi – da oggi online sul portale www.perchicrea.it – privilegiano in particolare: l’ampliamento dell’offerta e della domanda culturale, attraverso azioni volte al superamento del cultural divide; la specializzazione delle professionalità artistiche, anche attraverso il sostegno alla creazione, composizione, edizione, diffusione, esecuzione e promozione di nuove opere di giovani autrici e autori; l’internazionalizzazione, attraverso il sostegno alla diffusione di opere nel mercato internazionale; la promozione e la diffusione degli aspetti più qualificanti della cultura italiana, nella sua dimensione artistica, letteraria e storica, per rafforzare tra i giovani il senso di appartenenza alla Nazione e il ruolo da questa svolto nello sviluppo culturale mondiale; il coinvolgimento di più istituzioni o che siano realizzati sulla base di accordi di partenariato tra più soggetti proponenti; l’inclusione sociale.

L’edizione 2023 del programma “Per Chi Crea” si articola in tre bandi. Nello specifico: il bando “Nuove opere” per la realizzazione e promozione di opere inedite; il bando “Formazione e promozione culturale nelle scuole” riservato esclusivamente alle istituzioni scolastiche ed educative statali del primo e secondo ciclo; il bando “Live e promozione nazionale e internazionale” per la realizzazione di live tour o rassegne, sia nazionali che internazionali, e progetti di traduzione in altre lingue e relativa distribuzione all’estero.

Le risorse complessivamente disponibili per l’edizione 2023 sono superiori a 14 milioni di euro, le candidature dovranno essere presentate entro mercoledì 28 giugno 2023 attraverso la piattaforma dedicata disponibile sul sito www.perchicrea.it dove sono presenti tutti i materiali e le guide operative per la presentazione dei progetti, e dove, entro il 27 ottobre 2023, saranno pubblicati i progetti vincitori.

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LA FORMA DELLA VERITÀ. Opere di Antonio Del Donno dal 1958 al 2010.

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LA FORMA DELLA VERITÀ. Opere di Antonio Del Donno dal 1958 al 2010.
Grande esposizione a Roma dei lavori dell’artista beneventano.

Si inaugurerà mercoledì 19 aprile, alle ore 18.00, negli spazi della Galleria d’Arte “Plus Arte Pulse” di Roma, in viale Mazzini n.1, una grande retrospettiva dei lavori di Antonio Del Donno, l’artista beneventano le cui opere ultimamente stanno riscuotendo sempre più consensi da parte di critici e collezionisti.

La mostra, della durata di tre settimane, è a cura del critico Gianni Garrera ed è organizzata da Laura Mantovi, Francesca Barbi Marinetti, Rita Pedonesi – archivio Ennio Calabria, Marcello Persica, Roberto Porcelli, Gino Rossi e Paola Valori. L’evento sarà l’occasione per conoscere una serie di opere scelte del grande artista beneventano, realizzate dal 1958 al 2010, comprendente dipinti, sculture e gli ormai famosi “Vangeli”, le tavole di legno recuperate che riportano con caratteri stampati a fuoco versetti del Vangelo.

La serata dell’inaugurazione, che sarà aperta da un aperitivo di benvenuto, prevede l’intervento della cantante Emmanuelle D’Alterio, che intratterrà gli ospiti, oltre alla presenza di collezionisti, galleristi, critici e giornalisti. Saranno anche presenti rappresentanti del comitato scientifico dell’Archivio Antonio Del Donno, il procuratore Alberto Molinari e volti noti del mondo della cultura, della moda, dello spettacolo, dello sport, della finanza, delle forze armate e del mondo ecclesiastico.

Verranno effettuate, inoltre, riprese televisive della serata da parte della rete privata Arte Ora TV, con la presenza del conduttore televisivo Roberto Porcelli. L’esposizione permetterà al pubblico di avere una conoscenza più estesa delle opere di Antonio Del Donno, un artista che non amava pubblicizzarsi, ritenendo che le sue opere dovessero essere destinate soltanto ai musei e ai luoghi pubblici, ma che il tempo ha fato comunque conoscere ed affermare come uno dei rappresentanti più illustri dell’arte contemporanea italiana.

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