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ماتاريلا يحذر من خطر انتشار الصراع في الشرق الأوسط

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حذر الرئيس الإيطالي سيرجيو ماتاريلا من خطر انتشار الصراع في الشرق الأوسط، مشدداً على ضرورة بذل كل جهد ممكن، كما يحدث الآن، لإيجاد طريقة للوصول إلى الحل الوحيد الممكن وهو حل الدولتين.

وقال ماتاريلا في صوفيا، في نهاية المحادثات مع الرئيس البلغاري رومين راديف إن هذا الأمر كان موضوع الاجتماع الاستثنائي لمجموعة السبع قبل ثلاثة أيام والذي دعا إلى وقف إطلاق النار وإيجاد طريقة لتحديد حالة مستقرة للسلام في النهاية، وفقاً لوكالة إيطاليا برس للأنباء.

وبخصوص أوكرانيا، شدد ماتاريلا على ضرورة تأكيد مبدأ الكرامة المتساوية لكل دولة، مشيراً إلى أنه غير المقبول أن تفرض دولة أقوى إرادتها على دولة أقل قوة.

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Bella (Confcommercio) “Per la crescita puntare sul Sense of Italy”

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Bella (Confcommercio)

ROMA (ITALPRESS) – “Il Sense of Italy è l’estensione del Made in Italy per includervi i servizi turistici. Noi puntiamo sul fatto che esiste una contaminazione positiva tra esportazioni del Made in Italy e presenze turistiche. Su questa contaminazione l’Italia deve puntare se vuole tornare a crescere”. Lo dice ariano Bella, direttore dell’Ufficio Studi di Confcommercio, a margine della seconda giornata del Forum internazionale dell’associazione di categoria, in collaborazione con Ambrosetti.

sat/mrv

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Confcommercio, per il “Sense of Italy” saldo positivo di 123 miliardi

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ROMA (ITALPRESS) – Il Sense of Italy, Sofi, vale 123 miliardi di saldo tra esportazioni ed importazioni. E’ quanto emerge dalla ricerca di Confcommercio presentata al Forum internazionale di Villa Miani, a Roma, in collaborazione con Ambrosetti. “Il Sofi è l’estensione del Made in Italy per includervi i servizi turistici, noi puntiamo sul fatto che esiste una contaminazione positiva tra esportazioni del Made in Italy e presenze turistiche – ha spiegato Mariano Bella, direttore dell’Ufficio Studi di Confcommercio -, secondo la logica per cui io vengo in Italia, provo qualcosa e quando torno nel mio paese chiedo quel bene in relazione alla struttura ricordo-desiderio. Su questa contaminazione l’Italia deve puntare se vuole tornare a crescere”. Il Sofi è un concetto potenziato del Made in Italy, la capacità di attrarre interesse per il nostro paese. Si è immaginato che una parte consistente dell’aggregato Sofi sia caratterizzata dalle quattro A: Agroalimentare, Abbigliamento, Arredamento e Apparecchiature. La restante parte del Sense of Italy è costituita dai servizi. Nel 2007 e nel 2022 il saldo commerciale complessivo è negativo, invece quello del Sofi è positivo, rispettivamente per 80 e 123 miliardi di euro.
Il ruolo dell’Italia in Europa, la competitività e lo scenario che si delineerà con le prossime elezioni europee: questi gli altri temi chiave al centro della seconda giornata del Forum.
“Noi oggi siamo produttori di eccellenza al mondo e siamo esportatori di eccellenza diventando, nella concezione mondiale, produttori della qualità, su questa strada dobbiamo proseguire, la strada che ci ha permesso di sopravvivere nell’era della globalizzazione”, ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. “L’Europa deve mettere in campo una politica assertiva in grado di vincere la sfida con Cina e Stati Uniti – ha aggiunto -. Non possiamo rischiare di farci invadere il mercato e la nostra produzione. Per questo con il prossimo Parlamento europeo l’Europa sarà nelle condizioni di realizzare una politica industriale che deve essere finanziata con risorse ingenti e con la consapevolezza che si deve passare da una Europa dei consumatori ad Europa dei produttori”.
“Dobbiamo decidere come affrontare le sfide future e l’Italia deve incidere in queste scelte”, ha detto il vicepresidente della Commissione Bilancio del Senato, Antonio Misiani. Servono “una politica industriale più competitiva a livello europeo, una politica energetica più forte, una vera semplificazione delle norme burocratiche che pesano sulle piccole e medie imprese e una politica sul nostro sistema produttivo che guardi a quello europeo”.
Anche Alberto Bagnai, presidente della Commissione parlamentare di Controllo sull’Attività degli Enti Gestori di Forme Obbligatorie di Previdenza e Assistenza Sociale, ha sottolineato che “l’economia italiana sta attraversando un periodo di relativa resistenza e stabilità, diversamente dalla Francia e dalla Germania. In questo momento si parla di competitività non tanto perchè serve a noi, ma perchè serve ad altri: avendo risanato con un percorso doloroso la nostra economia, non siamo più noi i “malati” d’Europa. Il nostro interesse è la crescita”, ora “occorre ripartire da un recupero di una sana flessibilità di bilancio. Le nuove regole vanno nella direzione giusta”, ha sottolineato.
Lo sguardo è rivolto soprattutto alle prossime elezioni europee. “Per la prima volta si voterà mentre c’è una guerra in Europa: quali saranno le conseguenze della guerra sul piano dei comportamenti elettorali è un elemento su cui riflettere. La pandemia, la crisi dei debiti sovrani, la guerra e le sue implicazioni energetiche hanno creato una paura del futuro” e “la priorità dei cittadini europei è diventata la difesa”, ha spiegato Sergio Fabbrini, professore di Scienza Politica e Relazioni Internazionali alla LUISS Guido Carli. Queste elezioni saranno “le più certe sul piano dei risultati elettorali e le più incerte sugli esiti politici. Sul piano nazionale è probabile un successo significativo della destra-destra o della destra-centro”.
Per Enzo Moavero Milanesi, professore di Diritto dell’Unione Europea alla LUISS Guido Carli e già ministro degli Esteri, “la maggioranza che scaturirà dalle prossime elezioni europee non avrà modo di esprimere il governo dell’Europa – nel senso del potere esecutivo – perchè la Commissione europea sarà principalmente espressa dai governi degli Stati”. I parlamentari europei “non hanno iniziativa legislativa, che è riservata alla Commissione: ci sono dinamiche molto diverse da quelle nazionali”, ha ricordato. Secondo Vittorio Emanuele Parsi, professore ordinario di Relazioni Internazionali all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, “stiamo andando verso un assetto multipolare del mondo” e “bisogna capire se emergerà una governance collettiva. Se pensiamo al futuro, chi avrà la leadership nella globalizzazione” stabilirà “come sarà gestito il rapporto tra economia e politica” e se la leadership del futuro “sarà cinese, russa o saudita, la nuova globalizzazione sarà meno liberale, innanzitutto per i diritti politici e civili”. Gli scenari degli ultimi anni dimostrano che le sfide del futuro riguarderanno soprattutto la difesa e l’energia, ha aggiunto poi Joaquìn Almunia, già vicepresidente della Commissione Europea e commissario Europeo per gli Affari economici e monetari. “Dobbiamo investire in difesa” e “bisogna puntare anche sull’indipendenza energetica”, ha aggiunto.

– Foto f04/Italpress –

(ITALPRESS).

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La scrittrice Sophie Kinsella rivela “Ho un cancro al cervello”

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ROMA (ITALPRESS) – La scrittrice Sophie Kinsella ha rivelato sui social che le è stato diagnosticato un cancro al cervello alla fine del 2022.
“Desideravo da molto tempo – scrivere – condividere con voi un aggiornamento sulla salute e aspettavo la forza per farlo. Alla fine del 2022 mi è stato diagnosticato il glioblastoma, una forma di cancro al cervello aggressivo. Non l’ho condiviso prima perchè volevo assicurarmi che i miei figli fossero in grado di ascoltare ed elaborare le notizie nella privacy e adattarsi alla nostra “nuova normalità”.
Sono stato in cura presso l’eccellente team dell’University College Hospital di Londra e ho subito un intervento chirurgico con successo e la successiva radioterapia e chemioterapia, che è ancora in corso”.
“Al momento tutto è stabile – aggiunge – e in generale mi sento molto bene, anche se mi sento molto stanca e la mia memoria è ancora peggiore di prima.
A tutti coloro che soffrono di cancro in qualsiasi forma mando amore e i migliori auguri, così come a coloro che li sostengono. Può farti sentire molto solo e spaventoso avere una diagnosi difficile, e il supporto e la cura di chi ti circonda significa più di quanto le parole possano dire”.
-foto Agenzia Fotogramma-
(ITALPRESS).

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