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ميشيل: النقاش مفتوح حول سندات اليورو

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قال رئيس المجلس الأوروبي، شارل ميشيل، إن الاتحاد الأوروبي سيجد حلاً لمنع دول مثل إيطاليا من خسارة أموال خطة التعافي والإنقاذ في حالة التأخير.

وأضاف ميشيل، في مقابلة مع صحيفة “لا ستامبا” الإيطالية، غداة لقائه في روما مع رئيسة الوزراء جيورجيا ميلوني أنه كان اجتماعًا ممتازًا، مشيراً إلى أن “النقاش حول سندات اليورو مفتوح الآن”، وفقاً لوكالة إيطاليا برس للأنباء.

واعتبر ميشيل أنه تم التخلي عن السوق الموحدة في السنوات الأخيرة، لذلك من الضروري العمل فورًا على تعزيزها، وتحويلها إلى القوة الأكثر تنافسية، والأكثر ابتكارًا، والأكثر تقدمًا من الناحية التكنولوجية والأكثر إيكولوجية في العالم.

وتابع أن الجواب إذن هو “صفقة جديدة” للقدرة التنافسية في أوروبا، في سياق التقرير الذي سيقدمه إنريكو ليتا والذي يعده ماريو دراجي. وحول سندات اليورو الدفاعية، قال إن بعض الدول تؤيد ذلك، والبعض الآخر يعارضه تمامًا.

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Renegade e Compass, la gamma Jeep si rinnova

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Renegade e Compass, la gamma Jeep si rinnova

ROMA (ITALPRESS) – Dopo il debutto dell’Avenger, Jeep continua a rinnovare la gamma e-Hybrid, con le versioni 2024 di Renegade e Compass. Le due vetture sono dotate del collaudato propulsore turbo GSE T4 da 1,5 litri che genera 130 cavalli e 240 Nm di coppia massima. Il sistema ibrido integra un meccanismo di frenata intelligente che consente di sfruttare l’energia in fase di decelerazione ed è dotato di un meccanismo di generazione dell’avviamento che facilita la ripartenza, assicurando emissioni ridotte e funzionamento senza interruzioni. Per la trasmissione c’è un motore elettrico da 15 kW. L’alimentazione è fornita da un pacco batteria compatto da 48V, raffreddato ad aria. Tre gli allestimenti per Renegade e due per Compass. Per Renegade e-Hybrid il listino parte da 43.400 euro, per Compass il prezzo d’attacco è di 49.900 euro.

xb2/tvi/gtr

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Scoperta l’impronta digitale molecolare lesioni pre-tumorali del pancreas

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ROMA (ITALPRESS) – I Tumori Mucinosi Papillari Intraduttali (IPMN) del pancreas sono una delle tante neoplasie che interessano questo organo. La loro peculiarità è che rappresentano un vero rompicapo per i clinici perchè è difficile inquadrarle come forme benigne o maligne. La stratificazione del rischio infatti si è avvalsa finora solo di fattori clinici e radiologici perchè non si dispone di un biomarcatore di malignità. Questo crea incertezze di classificazione, che si ripercuotono sulla scelta di avviare o meno il paziente verso un trattamento chirurgico demolitivo o continuare la sorveglianza. Uno studio appena pubblicato su Nature Communications dal gruppo di ricerca del professor Giampaolo Tortora, ordinario di Oncologia medica all’Università Cattolica del Sacro Cuore e direttore del Comprehensive Cancer Center del Policlinico Gemelli, viene a colmare in parte questo gap di conoscenza. I ricercatori hanno infatti individuato dei biomarcatori tessutali specifici, una sorta di impronta digitale molecolare, che consente di distinguere con certezza le forme benigne da quelle ad alto grado di malignità o ad alto rischio di trasformazione maligna. Per arrivare a questi risultati, i ricercatori di Università Cattolica – Gemelli hanno esaminato una quantità incredibile di dati su pezzi operatori di pazienti trattati al Gemelli nel corso degli ultimi dieci anni, avvalendosi di analisi omiche e in particolare di sofisticate tecnologie di trascrittomica e proteomica spaziale.
Il loro lavoro ha così consentito di individuare sul tessuto tumorale le ‘firme molecolarì che indicano una displasia di basso grado (HOXB3 e ZNF117), quelle dei casi ‘borderlinè (SPDEF) e infine i marcatori di displasia di alto grado, cioè delle forme sicuramente maligne (NKX6-2). Questo lavoro non solo fornisce un importante nuovo strumento diagnostico per differenziare le lesioni pancreatiche pre-tumorali benigne da quelle maligne, ma getta luce anche sul ruolo dell’attivazione di alcuni geni (TNFalfa e MYC) nella progressione degli IPNM da una forma benigna a una maligna (adenocarcinoma pancreatico duttale, o PDAC). La ricerca appena pubblicata è stata supportata da un grant della Fondazione AIRC per la Ricerca sul Cancro (‘Luigi Bonatti e Anna Maria Bonatti Roccà), assegnata al progetto del dottor Carmine Carbone, team leader dello studio e ricercatore di Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS.
Le neoplasie mucinose papillari intraduttali pancreatiche sono lesioni cistiche che si sviluppano all’interno dei dotti pancreatici e che contengono al loro interno dei ‘tralcì di tessuto (proiezioni papillari) rivestiti di epitelio mucoso. La frequenza di queste cisti dal comportamento incerto, che si scoprono per caso in occasione di una TAC o una RMN fatta per altro motivo, è in aumento e cresce con l’avanzare dell’età. Una recente metanalisi della Mayo Clinic (Usa) rivela che gli IPMN vengono scoperti per caso nell’11% circa degli over 50 sottoposti a TAC addominale. Mancano però dati certi di prevalenza e incidenza. ‘Una necessità assoluta è dunque quella di creare un registro italiano degli IPMN – sostiene il professor Tortora – perchè siamo certi che il loro numero sia ampiamente sottostimatò.
Questi tumori originano dai dotti pancreatici e sono considerati precursori dell’adenocarcinoma duttale pancreatico (PDAC), una neoplasia estremamente aggressiva per la quale si dispone di limitate opzioni terapeutiche. Ma con le conoscenze attuali non è possibile prevedere l’andamento della loro storia naturale e individuare dunque con certezza quelli a maggior rischio di trasformazione maligna. Le forme considerate ad alto rischio (sulla base del quadro TAC) vengono sottoposte subito a intervento chirurgico, mentre quelle a basso rischio, a sorveglianza (cioè a RMN ogni 6 mesi). ‘Finora dunque – spiega il professor Tortora – la stratificazione del rischio degli IPMN viene fatto solo in base alle caratteristiche cliniche (ad alto rischio sono soprattutto gli IPMN che si sviluppano nei dotti principali) e radiologiche (TAC, RMN), mentre non si disponeva di criteri che tenessero conto della loro biologia. Questo fa sì che fino al 10% degli IPMN considerati a ‘basso rischiò – ammette il professor Tortora – sfugga a una corretta valutazione e, nel tempo, possa dar luogo a un tumore aggressivò.
La ricerca condotta presso l’Università Cattolica e il Policlinico Gemelli – dà invece un importante contributo all’individuazione delle lesioni ad alto potenziale di trasformazione maligna. ‘E si tratta di un’indicazione importante – sottolinea il professor Tortora – perchè se è fondamentale individuare le lesioni ad alto rischio di trasformazione maligna, altrettanto determinante è definire le caratteristiche di ‘benignità’, per evitare ai pazienti un intervento chirurgico inutile, molto invasivo e non privo di rischì.
Come si gestisce un paziente con IPMN. Una volta fatta diagnosi di IPMN il paziente viene sottoposto a un controllo con RMN ogni 6 mesi per tenere sotto controllo la lesione e sottoporla a biopsia se cambia aspetto. ‘Non avevamo finora alcun parametro, al di là di quelli morfologici (radiologici) – ricorda il professor Tortora – che ci potesse aiutare a capire in ragionevole anticipo quale potesse essere l’evoluzione di una lesione per orientare l’iter terapeutico verso un comportamento attendista o andare subito all’intervento chirurgico demolitivo (non esiste infatti un intervento solo ‘riduttivò dell’IPMN)’.
Una diagnosi di precisione. ‘Con un paziente e minuzioso studio di trascrittomica e proteomica spaziale effettuato su tessuto (cioè sul pezzo operatorio) – ricorda il dottor Carmine Carbone (team leader dello studio e ricercatore di Fondazione Policlinico Gemelli e corresponding author del lavoro, insieme al primo autore dello studio, il dottor Antonio Agostini, ricercatore di Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS) – abbiamo analizzato a una a una le cellule che compongono gli IPMN per studiarne l’RNA e le proteine corrispondenti, rispettando la citoarchitettura del tessuto. In questo modo, è stato possibile evidenziare che le forme a minore o a maggior rischio di trasformazione maligna si differenziano per l’espressione di alcuni geni e proteine; in particolare, l’espressione del gene NKX6-2, conferisce un aumentato rischio di differenziazione maligna; al contrario, l’espressione dei geni HOXB3 e ZNF117 indica una displasia di basso grado, quindi una condizione di benignità. Il prossimo step consisterà nella ricerca di un biomarcatore prognostico di trasformazione tumorale nel sanguè. ‘Al momento – afferma il professor Tortora – l’unico marker tumorale associato al cancro del pancreas è il CA 19-9, ma il fatto di trovarlo alto indica già la presenza di un adenocarcinoma pancreaticò.
Le vie del cancro e le prospettive terapeutiche. Lo studio pubblicato su Nature Communications ha evidenziato anche che il TNFalfa e il MYC sono le ‘viè molecolari attraverso le quali viaggia la trasformazione di una lesione pre-cancerosa, in una francamente tumorale. ‘In futuro quindi – prosegue il dottor Carbone – potremmo ipotizzare la messa a punto di trattamenti in grado di bloccare queste ‘viè (un anti-MYC è già allo studio). Ma c’è di più. Con la teranostica si potrebbe provare a coniugare un anticorpo mirato contro l’NKX6-2 con un radiofarmaco per andare a colpire con precisione, sfruttando il ‘nucleare buonò le cellule tumorali che esprimono questo gene, indice di malignità’.
Una task force italiana contro i tumori del pancreas. E’ di qualche giorno fa la notizia della creazione di una cabina di regia per i tumori del pancreas, presso il Ministero della Salute, che mira a favorire la creazione di una rete di Centri Pancreas Unit, per migliorare la diagnosi e il trattamento dei tumori del pancreas.
I Gruppi di Lavoro, coordinati dal professor Sergio Alfieri (ordinario di Chirurgia Generale all’Università Cattolica del Sacro Cuore, direttore del Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche di Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS e Direttore Clinico Scientifico dell’Ospedale Isola Tiberina-Gemelli Isola) raggruppano i maggiori esperti di tumori del pancreas di tutta Itali; tra questi, il professor Giampaolo Tortora, che ha firmato insieme ai suoi collaboratori questa importante pubblicazione su Nature Communications.

– Foto: Policlinico Gemelli –

(ITALPRESS).

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Messina, sequestrati 1,5 kg di droga in transito sullo Stretto

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MESSINA (ITALPRESS) – La Guardia di Finanza di Messina ha sequestrato un chilo di cocaina in transito sullo Stretto di Messina, arrestando un soggetto, nonchè ulteriori oltre 500 grammi di hashish inviati a mezzo di un pacco postale.
In particolare, durante i consuetudinari controlli ai passeggeri ed ai veicoli in transito sullo Stretto, le Fiamme Gialle del Gruppo di Messina hanno controllato un’utilitaria appena sbarcata dal traghetto, condotta da un giovane calabrese, il quale asseriva di essere un tecnico e di essere diretto verso Catania, per la riparazione di una caldaia.
I militari, insospettiti dalla circostanza che il conducente viaggiasse su un’auto noleggiata e, soprattutto, come
non avesse alcun tipo di attrezzatura al seguito, decidevano di approfondire il controllo: il fiuto del cane antidroga Ghimly, già protagonista di recenti operazioni della specie, ha fatto il resto, consentendo il rinvenimento, nel bagagliaio, di un plico con all’interno il narcotico. Nel dettaglio, la sostanza era stata abilmente occultata nel portellone della vettura, avvolta nel cellophane ed impregnata di una sostanza oleosa, contraddistinta dal caratteristico odore di petrolio, per tentare di confondere l’infallibile olfatto del cane. Lo stupefacente, destinato alla vendita al dettaglio nelle piazze di spaccio siciliane, avrebbe consentito un ipotetico guadagno illecito di oltre 250.000 euro nelle casse della consorteria criminale destinataria del prezioso carico. L’indagato è stato arrestato per traffico di sostanze stupefacenti ed aggregato alla casa circondariale di Gazzi.
Le Fiamme Gialle del Gruppo di Messina, hanno anche individuato e sequestrato, presso un locale spedizioniere, un plico contenente oltre 500 grammi di Hashish. Le indagini prontamente attivate hanno permesso di risalire al destinatario, un soggetto residente nel capoluogo peloritano, segnalato all’Autorità Giudiziaria per detenzione di sostanze stupefacenti.

– Foto: da video Guardia di Finanza Messina –

(ITALPRESS).

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MEPs urged Malta to repeal its laws that ban and restrict abortion

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LA VALLETTA (MALTA) (ITALPRESS/MNA) – While the European Parliament has voted to enshrine the right to abortion in the EU Charter of Fundamental rights with 336 votes in favour, 163 against and 39 abstentions, the text of the adopted resolution calls on Malta and Poland to repeal their laws and other measures that ban and restrict it. Changing the EU Charter of Fundamental rights to include abortion would require unanimous agreement from all member states. In the run-up to Malta’s accession to the European Union, the then Nationqlist government had negotiated robust safeguards to ensure that such matters would not be forced on the Maltese people against their will, in particular through Protocol 7 to the Accession Treaty. Two Labour MEPs voted against the whole text, as did the Nationalist MEP. Meanwhile, another PL MEP abstained. Nationalist MEP Roberta Metsola has not participate in votes since becoming EP president. On the specific clause concerning abortion in Malta and Poland, all the Labour MEPs present voted against, as did the Nationalist MEP. Abortion in Malta is still a hotly debated subject. Last year, government tried to pass a bill which would introduce two very limited exceptions to the Criminal Code by which doctors would be allowed to terminate a pregnancy if a woman’s life or health are in danger. Opposition from the Nationalist Party and various NGOs led the government to introduce an amended bill allowing abortion only if the woman’s life is at risk. Prime Minister Robert Abela has called for politicians to take a step back in discusisons on abortion, following President Myriam Spiteri Debono’s statement where she described a referendum as the fairest way forward on the subject. “I believe that the country cannot keep sweeping this discussion under the rug,” said Abela, while urging for a discussion to move forward, “in a structured manner.”

Foto: agenzia Fotogramma

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Ue, Malta abroghi le sue leggi che vietano e limitano l’aborto

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LA VALLETTA (MALTA) (ITALPRESS/MNA) – Mentre il Parlamento europeo ha votato per inserire il diritto all’aborto nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea con 336 voti a favore, 163 contrari e 39 astensioni, il testo della risoluzione adottata invita Malta e la Polonia ad abrogare le loro leggi e altre misure che vietarlo e limitarlo. La modifica della Carta dei diritti fondamentali dell’UE per includere l’aborto richiederebbe l’accordo unanime di tutti gli Stati membri. Nel periodo precedente durante il processo dell’adesione di Malta all’Unione Europea, l’allora governo Nazionalista aveva negoziato solide garanzie per garantire che tali questioni non venissero imposte al popolo maltese contro la sua volontà, in particolare attraverso il Protocollo 7 al Trattato di adesione. Due eurodeputati laburisti hanno votato contro l’intero testo, così come l’eurodeputato nazionalista. Nel frattempo un altro eurodeputato Lqburista si è astenuto. L’eurodeputata nazionalista Roberta Metsola non partecipa alle votazioni da quando è diventata presidente del Parlamento europeo. Sulla clausola specifica riguardante l’aborto a Malta e in Polonia, tutti gli eurodeputati laburisti presenti hanno votato contro, così come l’eurodeputato nazionalista. L’aborto a Malta è ancora un argomento molto dibattuto. L’anno scorso, il governo ha cercato di approvare un disegno di legge che introdurrebbe due eccezioni molto limitate al codice penale in base alle quali i medici potrebbero interrompere una gravidanza se la vita o la salute di una donna sono in pericolo. L’opposizione del Partito nazionalista e di varie ONG ha portato il governo a introdurre un disegno di legge modificato che consente l’aborto solo se la vita della donna è a rischio. Il primo ministro Robert Abela ha chiesto ai politici di fare un passo indietro nelle discussioni sull’aborto, in seguito alla dichiarazione della presidente Myriam Spiteri Debono in cui ha descritto un referendum come la via più giusta per procedere sull’argomento. “Credo che il Paese non possa continuare a nascondere questa discussione sotto il tappeto”, ha detto Abela, sollecitando che la discussione vada avanti “in modo strutturato”.(ITALPRESS).

Foto: Agenzia Fotogramma

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Suviana, individuato il corpo di un altro disperso, salgono a 6 le vittime

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BOLOGNA (ITALPRESS) – E’ stato ritrovato il corpo di un altro disperso nelle acque della centrale di Bargi (BO). Sale così a sei il numero delle vittime dopo l’esplosione del 9 aprile. La stabilizzazione dell’afflusso dell’acqua nei piani allagati, infatti, ha consentito la ripresa delle operazioni da parte dei vigili del fuoco.

foto: Agenzia Fotogramma

(ITALPRESS).

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Toti a cena con 630 sostenitori “Non torneremo alla Liguria del passato”

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GENOVA (ITALPRESS) – “Il 2025 è molto lontano, ma certamente quello che dirò a tutti è che non siamo disponibili a fare un passo indietro e a tornare alla Liguria del pessimismo, dell’appiattimento, dell’invidia e dell’odio sociale. A noi piace la Liguria della produzione, dell’occupazione, del lavoro, non la Liguria di chi ha dimostrato di non essere capace di gestirla e di portarla verso un percorso di sviluppo. Ci sarà certamente la volontà di andare avanti”. Lo ha detto il presidente ligure Giovanni Toti arrivando alla cena di finanziamento del suo comitato elettorale a Villa Lo Zerbino, location esclusiva a Genova. Oltre 630 i partecipanti in lista che hanno pagato 450 euro per partecipare all’evento: tra loro molti imprenditori del porto e dello shipping, manager della sanità pubblica e privata, professionisti, esponenti del mondo della cultura. Tra i politici, oltre a parlamentari liguri di centrodestra, sindaci e assessori, presenti i segretari regionali di Forza Italia e Fratelli d’Italia, Carlo Bagnasco e Matteo Rosso, e l’assessore regionale Alessio Piana in rappresentanza di Edoardo Rixi (Lega) richiamato da impegni istituzionali. “Un appuntamento consolidato che si rinnova con un vigore che neanche noi ci aspettavamo: un numero straordinario di partecipanti, più di quanti avremmo potuto accoglierne, quindi abbiamo dovuto dire anche qualche no – ha detto Toti -. Questo appuntamento – ha ricordato il governatore – c’è ogni anno, finanzia un comitato che ha supportato non solo le campagne elettorali del governatore e del centrodestra in generale ma anche di molti sindaci civici di questo territorio, oltre alle iniziative che periodicamente facciamo in termini di progetti e incontri. E’ il finanziamento alla nostra parte politica che è fatta da una potente gamba civica e dai nostri amici alleati che saranno con noi”. “Questa che abbiamo imboccato è la strada su cui dobbiamo continuare – ha aggiunto Toti riassumendo il discorso rivolto ai partecipanti -. Il nostro non è l’ottimismo della volontà, ma della ragione. I numeri ci dicono che la Liguria cresce più delle altre regioni, che il nostro modello di sviluppo funziona, che questa è una regione di crescita ma anche di equità. Questa è la Liguria della classe dirigente che sa mettere a frutto i soldi che arrivano, non per nulla è la prima regione per investimenti pubblici in questo periodo. Questa è la strada che abbiamo intenzione di continuare a percorrere e, se lo facciamo, lo facciamo anche grazie al loro sostegno e fattivo contributo”. (ITALPRESS).

Foto: xa8

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