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Gratteri all’Onu lancia l’allarme sulle mafie armate dall’IA

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NEW YORK (ITALPRESS) – Al Palazzo di Vetro dell’ONU a New York si è aperta la conferenza “Le sfide imposte dalla criminalità organizzata nell’era dell’intelligenza artificiale e di internet”, promossa dalla Fondazione Magna Grecia, in collaborazione con la Rappresentanza Permanente d’Italia alle Nazioni Unite, (e IALF, IAPC, IIC e John D. Calandra Italian American Institute). All’incontro hanno partecipato il magistrato Nicola Gratteri, Procuratore Generale del Tribunale di Napoli, Antonio Nicaso, esperto di criminalità organizzata al Queen’s College in Canada, Ronald J. Clark, CEO di Spartan Strategy & Risk Management, vice sottosegretario per la Protezione Nazionale presso il Dipartimento per la Sicurezza Nazionale, Arthur J. Gajarsa, giudice di circoscrizione della Corte d’Appello del Circuito Federale degli Stati Uniti (R.E.T.), e Antonello Colosimo, presidente della Camera Regionale dei Conti della Corte Suprema dei Conti, Saverio Romano, parlamentare italiano e presidente della Commissione per le semplificazioni, Giorgio Silli, Sottosegretario agli Esteri. Moderatore Fabrizio Frullani, vice direttore del Tg2.
Nino Foti, presidente della Fondazione Magna Grecia, ha aperto i lavori presentando la sua fondazione che opera da 40 anni, seguito anche dall’intervento dell’ambasciatore Gianluca Greco, vice Rappresentante Permanente dell’Italia presso le Nazioni Unite. Nicaso, autore di autorevoli libri sull’evoluzione delle mafie nel mondo, ha detto che soprattutto la mafia italo-americana, quelle “delle cinque famiglie newyorchesi, sta scomparendo proprio per la sua lentezza nell’adattarsi, rispetto alle altre mafie nel mondo, all’utilizzo del web”. Nicaso ha anche messo in guardia dal pericolo che le mafie saranno in grado presto di utilizzare anche “i droni per uccidere”.
Molto atteso l’intervento di Gratteri, che ha parlato di “dark web, la nuova frontiera della mafia e quindi anche dell’antimafia”. Gratteri ha sottolineato che mentre le mafie si muovono velocemente, le istituzioni rimangono indietro nel contrasto all’uso delle nuove tecnologie. Con la “forte accelerazione delle mafie all’interno del darkweb, queste sono in grado di fare transazioni per tonnellate di cocaina, armi da guerra, prostituzione, commerciano in oro, comprano isole…”. “L’Italia negli ultimi dieci anni ha fatto passi indietro rispetto a paesi come Germania, Olanda e Belgio, che ora devono aiutarci e ci passano informazioni”.
Gratteri dice che, nelle forze dell’ordine, lo Stato dovrebbe attrarre più giovani ingegneri informatici e pagarli bene, altrimenti verranno assunti dal settore privato. “Stiamo perdendo troppo tempo e tanto campo rispetto a quello conquistato dalle mafie”, ha ribadito Gratteri spiegando che oggi la mafia non conta più sul pizzo, business ormai da “morti di fame”: resta il commercio della droga il più proficuo, capace di generare alle mafie italiane “oltre 50 miliardi di euro all’anno”.
Gratteri ha fatto degli esempi: “Una famiglia della ‘ndrangheta ha assoldato degli hacker tedeschi e rumeni per fare transazioni finanziarie nell’arco di 20 minuti in banche che si trovavano in 3 continenti diversi”. Il procuratore ha illustrato vari esempi di cyber crime in azione anche in Italia. “A Napoli ho visto come la camorra è stata in grado di costruire una banca online che ha riciclato qualcosa come 3 miliardi e 600 milioni di euro, di cui siamo riusciti a sequestrare solo 2 miliardi” ha detto Gratteri. “Più le mafie si arricchiscono, più saranno in grado di condizionare l’economia mondiale”.
Gratteri ha anche detto che mentre le mafie hanno iniziato ad essere nel web utilizzando anche i social come Facebook, “ora sono passati a Tik Tok dove hanno più popolarità”. Gratteri ha concluso il suo discorso, sulla necessità che l’ONU rimanga coinvolta nella lotta a questi fenomeni che non riguardano solo alcuni paesi, ma tutto il mondo.
-foto xo9 –
(ITALPRESS).

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Gratteri all’Onu lancia l’allarme sulle mafie armate dall’intelligenza artificiale

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di Stefano Vaccara
NEW YORK (ITALPRESS) – Al Palazzo di Vetro dell’ONU a New York si è aperta la conferenza “Le sfide imposte dalla criminalità organizzata nell’era dell’intelligenza artificiale e di internet”, promossa dalla Fondazione Magna Grecia, in collaborazione con la Rappresentanza Permanente d’Italia alle Nazioni Unite, (e IALF, IAPC, IIC e John D. Calandra Italian American Institute). All’incontro hanno partecipato il magistrato Nicola Gratteri, Procuratore Generale del Tribunale di Napoli, Antonio Nicaso, esperto di criminalità organizzata al Queen’s College in Canada, Ronald J. Clark, CEO di Spartan Strategy & Risk Management, vice sottosegretario per la Protezione Nazionale presso il Dipartimento per la Sicurezza Nazionale, Arthur J. Gajarsa, giudice di circoscrizione della Corte d’Appello del Circuito Federale degli Stati Uniti (R.E.T.), e Antonello Colosimo, Presidente di Sezione della Corte dei Conti, Saverio Romano, parlamentare italiano e presidente della Commissione per le semplificazioni, Giorgio Silli, Sottosegretario agli Esteri. Moderatore Fabrizio Frullani, vice direttore del Tg2.
Nino Foti, presidente della Fondazione Magna Grecia, ha aperto i lavori presentando la sua fondazione che opera da 40 anni, seguito anche dall’intervento dell’ambasciatore Gianluca Greco, vice Rappresentante Permanente dell’Italia presso le Nazioni Unite. Nicaso, autore di autorevoli libri sull’evoluzione delle mafie nel mondo, ha detto che soprattutto la mafia italo-americana, quelle “delle cinque famiglie newyorchesi, sta scomparendo proprio per la sua lentezza nell’adattarsi, rispetto alle altre mafie nel mondo, all’utilizzo del web”. Nicaso ha anche messo in guardia dal pericolo che le mafie saranno in grado presto di utilizzare anche “i droni per uccidere”.
Molto atteso l’intervento di Gratteri, che ha parlato di “dark web, la nuova frontiera della mafia e quindi anche dell’antimafia”. Gratteri ha sottolineato che mentre le mafie si muovono velocemente, le istituzioni rimangono indietro nel contrasto all’uso delle nuove tecnologie. Con la “forte accelerazione delle mafie all’interno del darkweb, queste sono in grado di fare transazioni per tonnellate di cocaina, armi da guerra, prostituzione, commerciano in oro, comprano isole…”. “L’Italia negli ultimi dieci anni ha fatto passi indietro rispetto a paesi come Germania, Olanda e Belgio, che ora devono aiutarci e ci passano informazioni”.
Gratteri dice che nelle forze dell’ordine, lo Stato dovrebbe attrarre più giovani ingegneri informatici e pagarli bene, altrimenti verranno assunti dal settore privato. “Stiamo perdendo troppo tempo e tanto campo rispetto a quello conquistato dalle mafie”, ha ribadito Gratteri spiegando che oggi la mafia non conta più sul pizzo, business ormai da “morti di fame”: resta il commercio della droga il più proficuo, capace di generare alle mafie italiane “oltre 50 miliardi di euro all’anno”.
Gratteri ha fatto degli esempi: ”Una famiglia della ‘ndrangheta ha assoldato degli hacker tedeschi e rumeni per fare transazioni finanziarie nell’arco di 20 minuti in banche che si trovavano in 3 continenti diversi”. Il procuratore ha illustrato vari esempi di cyber crime in azione anche in Italia. “A Napoli ho visto come la camorra è stata in grado di costruire una banca online che ha riciclato qualcosa come 3 miliardi e 600 milioni di euro, di cui siamo riusciti a sequestrare solo 2 miliardi” ha detto Gratteri. “Più le mafie si arricchiscono, più saranno in grado di condizionare l’economia mondiale”.
Gratteri ha anche detto che mentre le mafie hanno iniziato ad essere nel web utilizzando anche i social come Facebook, “ora sono passati a TikTok dove hanno più popolarità”. Gratteri ha concluso il suo discorso, sulla necessità che l’ONU rimanga coinvolta nella lotta a questi fenomeni che non riguardano solo alcuni paesi, ma tutto il mondo.
-foto xo9 –
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Nadal salta Montecarlo “Il mio corpo non me lo permette”

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ROMA (ITALPRESS) – “Questi sono tempi difficili per me dal punto di vista sportivo. Purtroppo vi comunico che non giocherò a Montecarlo. Il mio corpo semplicemente non me lo permette. E anche se continuo a lavorare e a dare il massimo ogni giorno con la speranza di poter competere in tornei che sono stati molto importanti per me, la realtà è che oggi non posso”. Rafael Nadal annuncia così, sui suoi canali social, il forfait al Rolex Masters1000 di Montecarlo, torneo cui risultava ancora iscritto grazie al ranking protetto. “Non potete immaginare quanto sia difficile per me non avere l’opportunità di partecipare ancora una volta a questi eventi – ha scritto il campione spagnolo classe 1986, 11 volte vincitore sulla terra rossa del Principato – Non mi resta che accettare la situazione e cercare di guardare al futuro immediato mantenendo la speranza e la voglia di darmi l’opportunità che le cose migliorino”. A oggi, l’unico torneo disputato dal maiorchino in quella che lui stesso aveva indicato come la sua possibile ultima stagione sul circuito, risulta ancora l’Atp 250 di Brisbane, da cui fu eliminato al terzo turno dall’australiano Thompson. Da lì solo ritiri: Australian Open, Dubai, Indian Wells. Montecarlo avrebbe dovuto essere il suo primo appuntamento verso la rincorsa del Roland Garros e del torneo Olimpico che si disputerà a Parigi quest’estate. ‘Rafà, alle prese con il riacutizzarsi di problemi alla schiena e agli addominali che già in passato lo avevano tormentato, è dunque costretto a dare un altro forfait: davvero troppo per un fuoriclasse che in carriera ha saputo mettere in bacheca 14 Roland Garros (record assoluto), 4 US Open, 2 Wimbledon e 2 Australian Open.
– Foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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UnitelmaSapienza, a Catania dibattito sulla confisca patrimoniale

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CATANIA (ITALPRESS) – “Il principio di proporzionalità nel giudizio patrimoniale di confisca”: questo il tema al centro del convegno di studio organizzato al Teatro Massimo Bellini di Catania dalla Scuola Superiore della Magistratura – formazione decentrata Distretto Catania – e dall’Università degli Studi di Roma UnitelmaSapienza. L’incontro è stato proposto dai direttori del Master di II livello “La gestione dei beni confiscati per amministratori giudiziari” Giorgio Spangher e Mario Antinucci. “Questo incontro scientifico tocca un tema importante del nostro programma, che è quello del principio di proporzione dell’applicazione della confisca – ha detto Antinucci -. Il nostro master mira alla formazione di specialisti sui territori per la prevenzione della criminalità organizzata. Abbiamo numerose convenzioni con i giudici dei tribunali di Messina, Catania e Reggio Calabria, che sono i protagonisti dei casi pratici per i quali vengono formati i protagonisti futuri della loro gestione”.
Secondo Antinucci, questo “è un settore della giustizia dove a fare la differenza è la competenza degli operatori di settore. E’ determinante il fatto che i nostri allievi siano considerati forze di polizia, commercialisti, revisori contabili, ma anche avvocati che debbano difendere le parti. La nostra università deve dare una risposta nel fare rispettare le regole. Questa deve essere la nostra missione”.
Per il rettore di UnitelmaSapienza, Bruno Botta, “è una giornata importante perchè si è parlato della collaborazione tra Unitelma e la magistratura e di un aspetto altrettanto importante, ovvero la confisca del bene nel giudizio patrimoniale”. Introdotto e moderato da Nicolò Marino, della Procura Generale di Catania, al convegno ha partecipato, tra gli altri, Carmelo Zuccaro, Procuratore Generale del capoluogo etneo. “Il convegno – ha detto – punta su uno degli aspetti più controversi in giurisprudenza e in dottrina dell’applicazione delle misure di carattere patrimoniale, ovvero il problema del criterio della proporzionalità. Sappiamo che in caso di sproporzione tra i beni posseduti e i redditi dichiarati, un soggetto socialmente pericoloso dal punto di vista legislativo può vedersi confiscati i beni”. Secondo Zuccaro “la scelta di Catania è importante perchè la Procura ha sempre puntato sulle misure di prevenzione. Il tema è controverso ed è opportuno che ci si renda conto delle varie prospettive che i professionisti oggi rappresentano”.

– foto x01/Italpress –
(ITALPRESS).

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UnitelmaSapienza, a Catania dibattito sulla confisca patrimoniale

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CATANIA (ITALPRESS) – “Il principio di proporzionalità nel giudizio patrimoniale di confisca”: questo il tema al centro del convegno di studio organizzato al Teatro Massimo Bellini di Catania dalla Scuola Superiore della Magistratura – formazione decentrata Distretto Catania – e dall’Università degli Studi di Roma UnitelmaSapienza. L’incontro è stato proposto dai direttori del Master di II livello “La gestione dei beni confiscati per amministratori giudiziari” Giorgio Spangher e Mario Antinucci. “Questo incontro scientifico tocca un tema importante del nostro programma, che è quello del principio di proporzione dell’applicazione della confisca – ha detto Antinucci -. Il nostro master mira alla formazione di specialisti sui territori per la prevenzione della criminalità organizzata. Abbiamo numerose convenzioni con i giudici dei tribunali di Messina, Catania e Reggio Calabria, che sono i protagonisti dei casi pratici per i quali vengono formati i protagonisti futuri della loro gestione”.
Secondo Antinucci, questo “è un settore della giustizia dove a fare la differenza è la competenza degli operatori di settore. E’ determinante il fatto che i nostri allievi siano considerati forze di polizia, commercialisti, revisori contabili, ma anche avvocati che debbano difendere le parti. La nostra università deve dare una risposta nel fare rispettare le regole. Questa deve essere la nostra missione”.
Per il rettore di UnitelmaSapienza, Bruno Botta, “è una giornata importante perchè si è parlato della collaborazione tra Unitelma e la magistratura e di un aspetto altrettanto importante, ovvero la confisca del bene nel giudizio patrimoniale”. Introdotto e moderato da Nicolò Marino, della Procura Generale di Catania, al convegno ha partecipato, tra gli altri, Carmelo Zuccaro, Procuratore Generale del capoluogo etneo. “Il convegno – ha detto – punta su uno degli aspetti più controversi in giurisprudenza e in dottrina dell’applicazione delle misure di carattere patrimoniale, ovvero il problema del criterio della proporzionalità. Sappiamo che in caso di sproporzione tra i beni posseduti e i redditi dichiarati, un soggetto socialmente pericoloso dal punto di vista legislativo può vedersi confiscati i beni”. Secondo Zuccaro “la scelta di Catania è importante perchè la Procura ha sempre puntato sulle misure di prevenzione. Il tema è controverso ed è opportuno che ci si renda conto delle varie prospettive che i professionisti oggi rappresentano”.

– foto x01/Italpress –
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Progetto TranspArEEnS, rating ESG per oltre 600 Pmi venete

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VENEZIA (ITALPRESS) – Il progetto europeo TranspArEEnS si concentra su una delle aree più produttive d’Italia, il Veneto. Colpisce che il 27,5% degli impianti produttivi sia dotato di sistemi di produzione elettrica e per il 90% siano fotovoltaico, pari al doppio del corrispondente valore nazionale. Il 24% delle aziende analizzate ha investito in efficientamento energetico, un altro valore superiore alla media nazionale, che però per una regione ad alta densità imprenditoriale come il Veneto porta a desiderare una crescita ben maggiore. Anche perchè molte aziende sono energivore per la tipologia delle loro lavorazioni.
Sempre nell’ambito E, è strepitoso il risultato sulla raccolta differenziata: ben il 97,84% nelle proprie sedi la attua e questo risultato è figlio di un insieme di fattori, a conferma che, quando sulla sostenibilità si vogliono ottenere risultati da leader, la cooperazione tra pubblico e privato è vincente. L’imprenditoria veneta, in particolare le aziende di medie dimensioni, ha dato inoltre atto dell’attenzione all’ambiente, considerando che il 38% delle aziende ha una figura dedicata alla sostenibilità.
Per la dimensione S la fotografia vede un’attenzione alla formazione ma allo stesso tempo una scarsa considerazione dell’opinione dei dipendenti. L’individualismo sembra prevalere per la stragrande maggioranza delle aziende analizzate e in questo si inserisce anche la questione di genere dove c’è una valorizzazione a livello di inquadramento ma non a livello stipendiale, dove rimane un gap significativo.
Per quanto riguarda la dimensione G (governance), diverse aziende si sono dotate di certificazioni la cui presenza è più significativa al crescere delle dimensioni, ovviamente.
Nella parte dirigenziale, la presenza di genere significativa (oltre il 24% per le micro aziende e comunque superiore alla media nazionale) oltre alla presenza di un codice etico per quasi il 50% delle aziende di medie dimensioni ha permesso di ottenere una valutazione di buon valore.
‘Questi tre pilastri – ricorda il Governatore del Veneto Luca Zaia – rappresentano uno strumento strategico che in futuro potrà facilitare l’accesso a finanziamenti e investimenti, che tengono conto della sostenibilità in tutti i suoi aspetti, in coerenza con l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e con gli obiettivi dell’Agenda 2050 dell’UE in materia di ambiente, energia e clima. Applicare questi rating alle nostre piccole e medie imprese sarà un’ulteriore sfida che sono certo questa iniziativa contribuirà ad affrontarè.
Sono state più di 600 le aziende che si sono adoperate per dotarsi di un rating ESG, molto richiesto anche dal settore finanziario e bancario in particolare. Note le richieste della Banca Centrale Europea per avere un quadro sui rischi del sistema in temi di sostenibilità.
Tra gli stakeholders di TranspArEEnS più importanti per il Veneto si ricordano Unioncamere del Veneto, CNA Veneto, CentroMarca Banca.
Unioncamere del Veneto si è sempre dimostrata molto attenta alle tematiche ESG per valorizzare al massimo il tessuto economico Veneto sia a livello nazionale che europeo con iniziative mirate e proficue per tutti. CNA ha investito nella formazione di un team dedicato alle tematiche ESG per dare il miglior supporto possibile ai suoi associati. CentroMarca Banca ha messo a disposizione della sua clientela un team specializzato con strumenti evoluti come la piattaforma Synesgy, per valorizzare il territorio e sostenere tutti gli operatori.
Dalle oltre 600 PMI è emerso che nella dimensione ambientale, avendo investito molto negli ultimi anni, si trovano in una posizione avvantaggiata soprattutto per quanto riguarda l’efficientamento energetico, mentre per la dimensione sociale emergono alcune criticità dovute anche a una mancanza di attenzione alla trasparenza e alla loro stessa capacità di valorizzarsi. Le fluttuazioni legate ai costi energetici e la desiderata di ridurre l’impatto ambientale impongono investimenti importanti e continuativi, con anche necessità di interventi per ridurre i rischi derivanti da eventi climatici. In questa ottica, la capacità di investimento e spesa deve continuare a essere sostenuta.
Complessivamente, il rating ESG posiziona la quasi totalità delle aziende Venete analizzate in una fascia positiva, con solo l’1,8% nella fascia più fragile e l’1% in quella più virtuosa.
“L’imprenditoria veneta – afferma la coordinatrice di TranspArEEnS, Monica Billio dell’Università Cà Foscari Venezia – si è confermata attenta e dinamica su queste tematiche, che ricordiamo permettono di ottenere finanziamenti agevolati, investimenti da parte di fondi, ma soprattutto una resilienza maggiore della propria attività se si valorizza appieno la concretezza del sistema ESG. Non ci si aspettava una così alta adesione, mentre il risultato positivo per quanto riguarda l’attenzione all’ambiente era atteso e anche cercato, vista l’importante erogazione di fondi a supporto dell’efficientamento energetico. Le aziende Venete dimostrano nel complesso di comprendere l’importanza della sostenibilità e di darne la giusta rilevanza. C’è comunque molto lavoro da fare, sia per aiutarle a dare atto del loro impegno sia per continuare a crescere negli investimenti in percorsi di resilienza, che costituiscono la via maestra per avere un futurò.
TranspArEEnS ha una importanza strategica, considerando che il 99% di tutte le imprese italiane sono PMI e che oltre il 44% delle aziende dei settori manifatturiero e costruzioni potrà accedere ai fondi PNRR NextGenerationEU nei prossimi anni.
‘Far parte del progetto TranspArEEnS rappresenta per noi un passo fondamentale nello sviluppo di un impegno concreto già significativo sui temi del ESG – dichiara Mattia Ciprian, Co CEO Modefinance – L’unicità del progetto ha messo assieme la ricerca di uno standard condiviso per la valutazione della sostenibilità, il tema della crescita delle imprese, e l’attenzione al territorio che contraddistingue i soggetti coinvolti. Come Modefinance, abbiamo portato l’approccio dell’Agenzia di Rating, con una prospettiva Fintech, a supporto dell’intero ecosistema, con l’obiettivo concreto di fornire soluzioni innovative e tangibili per la gestione del rischio e la sostenibilità finanziaria, ambientale, sociale e di governo delle imprese. Raccogliere i dati, analizzarli, e valutare 5000 piccole e medie aziende italiane è stato arricchente sia dal punto di vista delle informazioni chiave che le stesse sono in grado di produrre, sia dal punto di vista dello sviluppo di un modello efficace e basato sulla reale consapevolezza di tali temi. Grazie a questo lavoro condiviso, abbiamo identificato le metriche di valutazione della sostenibilità e sviluppato uno score e rating ESG per le PMI unico nel suo genere a livello europeò.
TranspArEEnS per la raccolta informazioni e la qualità dei dati ha lavorato con il gruppo CRIF. Una delle chiavi vincenti è stata la piattaforma SynESGy – https://www.synesgy.com/it – che si basa sugli standard internazionali di sostenibilità, tra cui la Global Reporting Initiative, il Global Compact delle Nazioni Unite, il Carbon Disclosure Project e le linee guida EFRAG e della Tassonomia europea, ed è stata sviluppata secondo le ultime tecnologie di sicurezza da CRIBIS del gruppo CRIF.
‘La qualità per CRIBIS è un valore imprescindibile se concretamente tangibile – afferma Marco Preti, AD CRIBIS – La piattaforma Synesgy, su cui poggia appieno il progetto TranspArEEnS per la raccolta di informazioni, ha dimostrato tutta la sua efficacia e mi preme sottolineare che è stata utilizzata senza portarla alla sua massima potenzialità. Siamo davvero molto soddisfatti per le attestazioni di compiacimento di chi l’ha utilizzata, anche perchè ha permesso a tutti di raggiungere un risultato superiore alle attese. La raccolta di informazioni cospicua è stata impegnativa certo per tutti, ma alla fine il risultato conferma che quando c’è qualità e concretezza non si possono che ottenere grandi risultatì.
TranspArEEnS ha dimostrato che ottenere uno score e un rating ESG anche per le micro e piccole imprese è possibile se vengono supportate da un sistema strutturato grazie alla partecipazione di associazioni di categoria, banche e piattaforme specializzate.
‘Avere aziende del territorio sensibili alla sostenibilità ci riempie di orgoglio – commenta Claudio Alessandrini, Direttore Generale di CentroMarca Banca, Banca pilota del progetto TranspArEEnS per il Veneto -. Ambizione, audacia, impegno, perseveranza sono tutti valori presenti nel nostro territorio e che tutti i giorni abbiamo modo di toccare con mano. La nostra Banca è vicinissima all’imprenditorialità e il nostro gruppo di lavoro opera affinchè tutti possano vedere raggiunti i loro traguardi. Sono rimasto colpito dalla disparità salariale che permane tra uomini e donne, evidenziata dai risultati illustrati oggi. Questo ci sprona tutti ad impegnarci maggiormente per una società più equa, in cui il merito sia l’unico vero valore.
Inoltre, desidero evidenziare i giudizi estremamente positivi che le nostre aziende hanno ricevuto. Questo successo era atteso, considerando le realtà del nostro territorio, e proprio per questo siamo orgogliosi del lavoro svolto con TranspArEEnS’. ‘Possiamo essere forti e affrontare qualsiasi sfida solo se scendiamo in campo con impegno, dedizione e preparazione. Valori imprescindibili, soprattutto per il nostro Credito Cooperativo.  – ribadisce il Presidente di CentroMarca Banca Tiziano Cenedese -. Una forza dimostrata dai risultati emersi dal progetto TranspArEEnS che ci rende fieri in quanto si traduce in più valore per il territorio dove operiamo; quotidianamente ci adoperiamo per renderlo sempre più sostenibile, resiliente, forte. CentroMarca Banca da anni collabora con il Dipartimento di Economia dell’Università Cà Foscari ed essere stata Banca pilota per il Veneto di questo progetto europeo, che ha ottenuto risultati importanti a favore del tessuto economico, conferma che le visioni, le scelte e le azioni da noi attuate convergono verso la direzione che più ci piace: quella di dare e di condividere insieme il valore per una comunità che possa guardare al futuro con serenità e con la consapevolezza concreta di lasciare alle nuove generazioni un mondo migliorè.
La consapevolezza sui temi Environmental, Social e Governance è in avanzata fase di consolidamento, e disporre di informazioni qualificate al fine di costruire un quadro quali-quantitativo completo diventa un asset strategico irrinunciabile per chi guarda a un domani migliore.
“Oggi CNA Veneto ha tagliato un altro importante traguardo, sempre all’insegna della massima concretezza per la crescita e il supporto dei suoi associati accompagnandoli nelle sempre più copiose richieste del mercato – dichiara Matteo Ribon, Segretario Generale CNA Veneto -. Abbiamo un pool di esperti formati e a disposizione dei nostri associati sulle tematiche ESG; abbiamo, grazie anche ad essi, aziende già con risultati importanti sulle 3 dimensioni della sostenibilità e non solo per un accesso al credito facilitato; abbiamo raccolto una esperienza e una capacità che permetterà ai nostri associati di accelerare ancor più sulla loro crescita di valore per una resilienza superiore. E vedere oggi con TranspArEEnS un nostro associato premiato non è solo motivo di orgoglio per tutti noi ma anche di grande stimolo per il nostro fare squadra insieme. E questo ci deve spronare tutti a fare sistema, perseguendo nella direzione che abbiamo preso: quella per un mondo più sostenibile ed equo per tutti.
TranspArEEnS per mantenere alto il coinvolgimento delle aziende e tangibile il contatto con il mondo imprenditoriale ha creato un riconoscimento specifico per le azioni concrete e i risultati raggiunti, per dare pieno valore a questi temi strategici: ESG Rewards. In primis un riconoscimento ad azioni concrete ma anche un navigatore utile per indicare la direzione fornendo esempi e best practices su cui rifletterè.
‘Dal 2024 il rating ESG è un obbligo per le imprese più grandi ma ha un riflesso anche per le PMI della filiera che dovranno comunque adottare e dimostrare comportamenti responsabili.
Banche e istituzioni finanziarie hanno sempre più bisogno di strumenti oggettivi e concreti per valutare le performance delle imprese, anche in ottica di accesso al credito delle PMI –
commenta il Presidente di Unioncamere del Veneto Mario Pozza -. Un anno fa abbiamo affiancato l’Università Cà Foscari Venezia e messo a disposizione delle imprese del territorio l’opportunità di valutare gratuitamente il proprio rating di sostenibilità attraverso un modello studiato a misura di PMI. Oggi sono oltre 600 le aziende che hanno ottenuto lo score ESG e possono accrescere il proprio valore, creando nuove opportunità di business’.
ESG Rewards proprio per trasmettere concretamente le nuove opportunità di business che possono essere generate da un corretto approccio al sistema ESG, premia Lucart SpA, TEXA SpA, K-Adriatica SpA, Molino Rachello srl, Ossida srl, Gardiplast srl, Hermann Falegnameria sas, ognuna per le loro precise azioni.
‘La sostenibilità – si legge infine – è un valore universale che chiede visione e impegno, dove lo sforzo del singolo è a favore di tutti. Merita quindi di essere riconosciuto e valorizzato oltre il premio, perchè anche come esempio aiuti ad individuare le strade migliori, le scelte e azioni che possano guidare verso un futuro possibile perchè sostenibilè.

– foto Transpareens –
(ITALPRESS).

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Enit, Santanchè “Dal Governo nessuna invasione di campo”

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Enit, Santanchè

ROMA (ITALPRESS) – Invasione di campo del Governo sulla gestione dell’Enit? “Non c’è stata, il presidente del Consiglio ha altre cose di cui occuparsi. Io leggo cazzate tutti i giorni, quindi non le sto nemmeno a commentare, noi andiamo avanti a lavorare”. Lo dice la ministra del Turismo, Daniela Santanchè, parlando con i giornalisti al Museo di Pietrarsa a Portici (Napoli).

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