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Martin vince in Portogallo, Bastianini 2°, Bagnaia cade

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PORTIMAO (PORTOGALLO) (ITALPRESS) – Jorge Martin (Ducati Prima Pramac) ha vinto il Gran Premio del Portogallo, classe Moto GP, disputato sul tracciato di Portimao. Martin è riuscito a prendere la leadership della gara sin dalle prime curve: ora lo spagnolo si ritrova anche primo nella classifica mondiale. Secondo gradino del podio per Enea Bastianini (Ducati Lenovo); medaglia di bronzo, invece, per il rookie Pedro Acosta (Ktm GasGas), al primo podio in top class. Quarto e quinto posto per le due Ktm, rispettivamente di Brad Binder e Jack Miller. Chiudono, nell’ordine, la top ten Marco Bezzecchi, Fabio Quartararo, Aleix Espargaro, Miguel Oliveira, Fabio Di Giannantonio. Nel corso del terzultimo giro sono caduti il campione del mondo in carica Francesco Bagnaia (Ducati Lenovo) e Marc Marquez (Ducati Gresini), in seguito ad un contatto di gara. Fuori pure Vinales (Aprilia), caduto all’inizio dell’ultimo giro.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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Isola “A Melbourne la gestione delle gomme ha fatto la differenza”

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MELBOURNE (AUSTRALIA) (ITALPRESS) – Doppietta Ferrari nella terza prova della stagione, con Carlos Sainz che torna al successo dopo la vittoria di Singapore del settembre scorso e Charles Leclerc che, grazie al punto addizionale del giro più veloce, si assicura anche la seconda posizione nella classifica Piloti. Nonostante il primo ritiro dopo 44 gare consecutive a punti – l’ultimo si era verificato proprio a Melbourne, nel 2022 – Max Verstappen (Red Bull) rimane in testa al campionato con 51 punti, davanti al già citato Leclerc (47), al compagno di squadra Sergio Perez, oggi quinto, con 46 e Sainz (40). Terza vittoria e ventesimo piazzamento sul podio per lo spagnolo della Ferrari, con la Scuderia che raggiunge quota 244 nella classifica delle vittorie. Questa è la doppietta numero 86 nella storia della squadra italiana, la seconda ottenuta dalla coppia Sainz-Leclerc: la prima risaliva al Gran Premio del Bahrain 2022, quando i due piloti passarono sotto la bandiera a scacchi a posizioni invertite.
Alla partenza della gara si sono viste sull’asfalto tutte e tre le mescole selezionate dalla Pirelli per questo Gran Premio: 14 piloti hanno scelto la Medium, tre (Hamilton, Ricciardo e Zhou) la Soft e due (Alonso e Hulkenberg) la Hard. Secondo le previsioni della vigilia, la doppia sosta con la combinazione Medium-Hard-Hard è stata la strategia più utilizzata. Soltanto Ocon ha fatto tre soste ma è stata una scelta forzata dalla necessità di effettuare un primo pit-stop molto anticipato per pulire una presa d’aria dei freni.
Dopo aver fatto una fugace comparsa in FP3 solamente per pochi giri di rodaggio, la C3 è stata la grande protagonista della giornata, con quasi l’80% dei giri percorsi dai 19 piloti in pista su questa mescola. Il graining ha continuato ad essere un fattore determinante e, come previsto, la sua incidenza non è diminuita pur in presenza di temperature più elevate rispetto ai giorni scorsi e con un asfalto sempre più gommato. Anche sulla Hard, mai utilizzata nelle due giornate precedenti, il graining è stato presente in maniera significativa ma comunque gestibile.
In termini di lunghezza degli stint, da segnalare il secondo di George Russell sulla C3 (37 giri) e di Fernando Alonso sulla C4 (24).
“Innanzitutto, complimenti a Carlos Sainz e a tutta la Ferrari per questa doppietta, che dimostra una volta di più che in uno sport così competitivo e tecnologicamente al limite non si può mai dare nulla per scontato – commenta Mario Isola, direttore Motorsport Pirelli -. Non me ne vogliano Max e la Red Bull ma è chiaro che una novità nella lista dei vincitori dopo oltre due anni di dominio quasi assoluto è positivo per la Formula 1 nel suo complesso, così com’è importante vedere che ci sono ben quattro piloti in soli undici punti nelle prime posizioni della classifica”. “Per quanto riguarda la gara – aggiunge Isola – abbiamo avuto conferma che la scelta di portare qui un tris di mescole più morbido rispetto allo scorso anno è stata corretta. Oggi abbiamo avuto uno svolgimento della gara più movimentato rispetto al recente passato, con la gestione delle gomme che ha fatto la differenza. Ad esempio, una delle chiavi del successo di Sainz è stata la possibilità di allungare il primo stint sulle Medie, il che gli ha poi permesso di avere un vantaggio rispetto agli avversari diretti in termini di maggior freschezza dei due set di Hard usati nel secondo e nel terzo stint”.
“Certo, Carlos ha avuto la possibilità di guidare per buona parte di quel primo stint con la pista libera davanti a sè mentre ad esempio il suo compagno di squadra era nel traffico, in sandwich fra le due McLaren; al tempo stesso, Charles è riuscito a superare Norris proprio grazie al fatto che si era fermato prima e ha potuto sfruttare meglio la prestazione della Hard nuova nei primissimi giri del suo secondo stint – evidenzia Isola -. In generale, il graining è stato il leitmotiv del weekend ma non è stato un fattore che ha messo in crisi la prestazione dei pneumatici: alla fine, chi è stato più bravo nella sua gestione ha avuto la meglio”.

– foto ufficio stampa Pirelli –
(ITALPRESS).

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Tajani “L’attentato di Mosca era nell’aria, avevamo dato l’allarme”

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ROMA (ITALPRESS) – L’attentato di Mosca “era nell’aria”, tanto che “noi avevamo avvertito i nostri connazionali sul sito della Farnesina di non recarsi in Russia e comunque, se sul posto, di non partecipare a eventi già l’8 marzo”. Così in un’intervista al Corriere della Sera, il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che segue con attenzione da venerdì la nuova crisi esplosa in Russia: “Nessun italiano, dalle nostre informazioni, risulta coinvolto nell’attentato”, ma resta molto preoccupato. “Adesso speriamo che Putin non strumentalizzi un drammatico episodio di terrorismo per alzare la tensione: noi tutti ci dobbiamo impegnare per collaborare nella lotta al terrorismo, affinchè non si ripetano più episodi simili”.
“Ci sono state due rivendicazioni, entrambe da parte dello Stato islamico – spiega -. La prima venerdì, poco dopo l’attentato, era un pò più generica. La seconda rivendicazione, sabato mattina, molto più circostanziata, con foto di presunti attentatori a volto coperto”. “Sappiamo bene che in Caucaso c’è una minoranza islamica molto irrequieta al confine dell’Afghanistan – aggiunge -. Come non è un mistero che ci sia il progetto di realizzare anche attraverso il ramo afghano dell’Isis uno stato islamico nella regione caucasica e dell’Asia centrale. Ad ora, tutto fa pensare che gli autori possano essere loro”.
“Il terrorismo – sottolinea – riguarda tutti, è l’ennesimo grande pericolo per la pace. E siamo tutti disposti a collaborare per contrastarlo. Non solo perchè si deve fare in modo che non si innalzi ulteriormente la tensione sul fronte orientale russo, ma perchè la minaccia può diventare globale. Abbiamo subito espresso la nostra solidarietà alle vittime, siamo tutti dalla stessa parte nel combattere queste azioni terribili”.
“Certamente – prosegue Tajani – non possiamo abbassare la guardia neanche noi. La tensione in Medio Oriente, in Mar Rosso, la guerra in Ucraina, hanno portato a un innalzamento dei controlli su tutti gli obiettivi sensibili nel nostro Paese. La presenza delle forze dell’ordine e dei servizi è costante, anche qui pochi giorni fa sono stati arrestati all’Aquila tre presunti terroristi collegati alle brigate Al Aqsa. Non sottovalutiamo nulla”.
Non ci sono stati contatti con il Governo russo “a livello governativo, ovviamente abbiamo contatti costanti con la nostra ambasciata e i nostri consolati – dichiara il Ministro degli Esteri -. Certo non si possono escludere in queste situazioni relazioni tra le intelligence, soprattutto per quanto riguarda il terrorismo internazionale. Mi risulta che gli stessi americani avessero avvertito la Russia di un pericolo imminente di attentati”.
In merito alle misure politiche comuni che si possono prendere per affrontare questo nuovo livello di allarme “ne parleremo al G7 a Capri ad aprile – rende noto Tajani -, e prima ancora al prossimo vertice Nato dei ministri degli Esteri subito dopo Pasqua. E’ un tema che riguarda la sicurezza internazionale, sul quale è necessaria la massima collaborazione”.
“L’Italia – annuncia – ha l’occasione di utilizzare scenari internazionali che la vedono protagonista per favorire un processo di pace che salvaguardi la libertà e i diritti di uno Stato occupato come l’Ucraina e che porti a una fine delle ostilità. E per farlo, infatti, continuiamo a sostenere Kiev senza tentennamenti”. “Ci auguriamo – ribadisce il Ministro – che Putin non utilizzi la tragedia di Mosca per una nuova escalation. Noi lavoreremo per una de-escalation”. In merito al Medio Oriente “stiamo cercando una soluzione – anche come Europa, uniti – perchè si arrivi a un cessate-il-fuoco umanitario; noi abbiamo attivato il piano ‘Food for Gazà con Fao, Wfp e Croce Rossa e Mezzaluna rossa. E come Paese dopo i primi 20 milioni di aiuti ne aggiungeremo altri 20 perchè offrano sostegno a una popolazione stremata. Chiediamo a Israele di ascoltare e accogliere le nostre richieste”.
“L’Europa – sottolinea il ministro Tajani – deve lavorare a una forza di difesa unitaria, per avere un ruolo maggiore. Spendiamo come Ue un terzo degli Usa, ma abbiamo molto meno peso e potenza militare di loro, perchè non siamo integrati nè organizzati come una difesa comune. E’ un processo non breve, ma necessario. La nomina di un Commissario alla Difesa potrebbe accelerare”.
– foto Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).

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Fosse Ardeatine, ministri Roth e Sangiuliano rendono omaggio alle vittime

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ROMA (ITALPRESS) – In occasione dell’ottantesimo anniversario della strage delle Fosse Ardeatine, stamane, la Ministra di Stato per la Cultura e i Media del Governo federale della Germania, Claudia Roth, e il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano sono stati al Mausoleo delle Fosse Ardeatine per deporre una corona di fiori davanti alla lapide commemorativa dell’eccidio.
Presente anche il Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida. Accompagnati dal Capo dell’Ufficio per la tutela della cultura e della memoria della Difesa, Generale di divisione dei Carabinieri, Diego Paulet, hanno visitato il Mausoleo.
A seguire, i Ministri Roth e Sangiuliano si sono poi recati al Portico D’Ottavia, alla Sinagoga e al Museo Ebraico dove hanno deposto una corona di fiori.
Ad accoglierli, il Rabbino capo di Roma, Rav Riccardo Di Segni; il presidente della Comunità Ebraica di Roma, Victor Fadlun; il Presidente Fondazione Museo Shoah, Mario Venezia; il Presidente della Fondazione per il Museo Ebraico di Roma Alessandra Di Castro e gli assessori della Comunità ebraica ai Rapporti istituzionali, Alessandro Luzon; ai Rapporti internazionali, Johanna Arbib; alla Memoria, Daniele Regard.
“E’ stata una giornata densa di significati, con gesti che vogliono affermare i valori dei diritti individuali della persona e della concordia tra i popoli. Ottant’anni fa si consumava l’eccidio delle Fosse Ardeatine: 335 persone, tra militari e civili e molti cittadini di religione ebraica, furono trucidate dalle truppe di occupazione naziste con la feroce collaborazione dei fascisti. A mia memoria, credo che mai tre ministri, fra cui uno tedesco, si siano recati insieme al sacrario delle Fosse Ardeatine. La memoria è fondamentale affinchè nelle coscienze si radichi il rifiuto del male. Significativa e rilevante è stata anche la presenza al Portico d’Ottavia nel punto in cui furono rastrellati gli ebrei romani. Ringrazio gli amici fraterni della comunità ebraica per averci accolto in un momento tragico nel quale, dopo l’attacco del 7 ottobre, riappare il demone dell’antisemitismo. Sia pur nella tragicità degli eventi rievocati sono stati momenti positivi di ricostruzione morale. Grazie alla Ministra Claudia Roth e grazie al collega Francesco Lollobrigida”, ha dichiarato il Ministro Sangiuliano.
– foto ufficio stampa Ministero della cultura –
(ITALPRESS).

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Fosse Ardeatine, ministri Roth e Sangiuliano rendono omaggio alle vittime

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ROMA (ITALPRESS) – In occasione dell’ottantesimo anniversario della strage delle Fosse Ardeatine, stamane, la Ministra di Stato per la Cultura e i Media del Governo federale della Germania, Claudia Roth, e il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano sono stati al Mausoleo delle Fosse Ardeatine per deporre una corona di fiori davanti alla lapide commemorativa dell’eccidio.
Presente anche il Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida. Accompagnati dal Capo dell’Ufficio per la tutela della cultura e della memoria della Difesa, Generale di divisione dei Carabinieri, Diego Paulet, hanno visitato il Mausoleo.
A seguire, i Ministri Roth e Sangiuliano si sono poi recati al Portico D’Ottavia, alla Sinagoga e al Museo Ebraico dove hanno deposto una corona di fiori.
Ad accoglierli, il Rabbino capo di Roma, Rav Riccardo Di Segni; il presidente della Comunità Ebraica di Roma, Victor Fadlun; il Presidente Fondazione Museo Shoah, Mario Venezia; il Presidente della Fondazione per il Museo Ebraico di Roma Alessandra Di Castro e gli assessori della Comunità ebraica ai Rapporti istituzionali, Alessandro Luzon; ai Rapporti internazionali, Johanna Arbib; alla Memoria, Daniele Regard.
“E’ stata una giornata densa di significati, con gesti che vogliono affermare i valori dei diritti individuali della persona e della concordia tra i popoli. Ottant’anni fa si consumava l’eccidio delle Fosse Ardeatine: 335 persone, tra militari e civili e molti cittadini di religione ebraica, furono trucidate dalle truppe di occupazione naziste con la feroce collaborazione dei fascisti. A mia memoria, credo che mai tre ministri, fra cui uno tedesco, si siano recati insieme al sacrario delle Fosse Ardeatine. La memoria è fondamentale affinchè nelle coscienze si radichi il rifiuto del male. Significativa e rilevante è stata anche la presenza al Portico d’Ottavia nel punto in cui furono rastrellati gli ebrei romani. Ringrazio gli amici fraterni della comunità ebraica per averci accolto in un momento tragico nel quale, dopo l’attacco del 7 ottobre, riappare il demone dell’antisemitismo. Sia pur nella tragicità degli eventi rievocati sono stati momenti positivi di ricostruzione morale. Grazie alla Ministra Claudia Roth e grazie al collega Francesco Lollobrigida”, ha dichiarato il Ministro Sangiuliano.
– foto ufficio stampa Ministero della cultura –
(ITALPRESS).

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Il Papa con voce affaticata, non legge l’omelia per Domenica delle Palme

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ROMA (ITALPRESS) – Papa Francesco ha celebrato la messa delle Palme, in piazza San Pietro. Presenti sul sagrato circa 25 mila fedeli, secondo quanto riferisce la sala stampa vaticana.
Il Pontefice non ha però letto l’omelia che aveva preparato per la celebrazione della Domenica delle Palme. Dopo la lettura del Vangelo, si sono osservati dei minuti di silenzio per la riflessione personale e poi direttamente il Credo.
La Domenica della Palme apre la Settimana Santa. La celebrazione si è aperta con la benedizione delle palme e la processione di oltre 400 persone, che hanno portato palme e ramoscelli di ulivo.
– foto Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

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Il Papa con voce affaticata, non legge l’omelia per Domenica delle Palme

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ROMA (ITALPRESS) – Papa Francesco ha celebrato la messa delle Palme, in piazza San Pietro. Presenti sul sagrato circa 25 mila fedeli, secondo quanto riferisce la sala stampa vaticana.
Il Pontefice non ha però letto l’omelia che aveva preparato per la celebrazione della Domenica delle Palme. Dopo la lettura del Vangelo, si sono osservati dei minuti di silenzio per la riflessione personale e poi direttamente il Credo.
La Domenica della Palme apre la Settimana Santa. La celebrazione si è aperta con la benedizione delle palme e la processione di oltre 400 persone, che hanno portato palme e ramoscelli di ulivo.
– foto Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

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Mattarella “Einaudi aiutò l’Italia a riconquistare la dignità perduta”

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ROMA (ITALPRESS) – “Nel 150esimo anniversario della nascita, la Repubblica ricorda Luigi Einaudi, primo Capo dello Stato eletto con le regole della Costituzione del ’48, costruttore tra i più importanti della nostra democrazia, figura di elevato prestigio internazionale che aiutò l’Italia nel dopoguerra a riconquistare la dignità perduta con il fascismo”. E’ quanto dichiara il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che aggiunge: “Grande è il debito che la comunità nazionale ha verso questo padre della Patria e ricco il patrimonio di pensiero, di azione politica, di equilibrio istituzionale, di coerenza personale, che ci ha lasciato. Economista di vasta cultura, sensibile ai temi dell’equità sociale, democratico autentico che non ebbe timore a firmare nel 1925 il Manifesto degli intellettuali non fascisti di Benedetto Croce, Luigi Einaudi si dedicò con intelligenza e passione alla ricostruzione del Paese e poi, da Presidente della Repubblica, spiegò il suo impegno a tessere la tela della nuova democrazia italiana. Costituente, Ministro e Vice Presidente del Consiglio, Governatore della Banca d’Italia, Einaudi ha impresso la propria impronta con sobrietà e misura, grande determinazione e fede nella libertà, contribuendo a far crescere il consenso su quei valori che hanno consentito all’Italia di risalire dalle macerie della guerra e della dittatura. Il convinto europeismo di Einaudi risalta come un’altra chiara testimonianza della sua capacità di visione del futuro. Tutto questo rende prezioso e vitale il suo insegnamento”.
– foto Agenzia Fotogramma –
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Mattarella “Einaudi aiutò l’Italia a riconquistare la dignità perduta”

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ROMA (ITALPRESS) – “Nel 150esimo anniversario della nascita, la Repubblica ricorda Luigi Einaudi, primo Capo dello Stato eletto con le regole della Costituzione del ’48, costruttore tra i più importanti della nostra democrazia, figura di elevato prestigio internazionale che aiutò l’Italia nel dopoguerra a riconquistare la dignità perduta con il fascismo”. E’ quanto dichiara il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che aggiunge: “Grande è il debito che la comunità nazionale ha verso questo padre della Patria e ricco il patrimonio di pensiero, di azione politica, di equilibrio istituzionale, di coerenza personale, che ci ha lasciato. Economista di vasta cultura, sensibile ai temi dell’equità sociale, democratico autentico che non ebbe timore a firmare nel 1925 il Manifesto degli intellettuali non fascisti di Benedetto Croce, Luigi Einaudi si dedicò con intelligenza e passione alla ricostruzione del Paese e poi, da Presidente della Repubblica, spiegò il suo impegno a tessere la tela della nuova democrazia italiana. Costituente, Ministro e Vice Presidente del Consiglio, Governatore della Banca d’Italia, Einaudi ha impresso la propria impronta con sobrietà e misura, grande determinazione e fede nella libertà, contribuendo a far crescere il consenso su quei valori che hanno consentito all’Italia di risalire dalle macerie della guerra e della dittatura. Il convinto europeismo di Einaudi risalta come un’altra chiara testimonianza della sua capacità di visione del futuro. Tutto questo rende prezioso e vitale il suo insegnamento”.
– foto Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).

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